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jungkook prese un respiro profondo ed aprì la porta principale del suo appartamento, e come previsto, yoongi era proprio di fronte a lui, con le braccia incrociate, sembrando arrabbiato.

"non riesco a credere che mi hai portato lì, jungkook! volevo solamente divertirmi un po' prima di tornare a lavoro e mi fidavo di te! ma non mi hai mai detto che hai degli amici talmente stupidi! chi diavolo crede di essere?! non è più di un ricco bastardo! l'ho fottutamente aiutato quando stava per essere stuprato ed ho anche accettato di dormire nello stesso letto con lui! tutto ciò che ho chiesto è del silenzio e lui ha avuto le palle di dirmi di andarmene?! non voglio rivederlo! lo odio, ti odio, odio tutti!"

yoongi collassò sul divano, cercando di riprendere fiato e tenendo la testa tra le mani, jungkook emise un suono di lamento prima di andare nella sua camera, non togliendosi neanche le scarpe.

in qualche minuto, yoongi si calmò e realizzò quello che aveva fatto dopo aver sentito i singhiozzi di jungkook. andò velocemente nella stanza del più piccolo e si sedette accanto a lui, accarezzandogli i capelli.

"mi dispiace, kookie, sai che non sono arrabbiato con te."

il più piccolo annuì, con la testa ancora affondata nel cuscino.

"per favore non piangere, jungkookie. e sai che non ero serio quando ho detto che ti odio, vero? non lo farei mai. l'unico che odio è il tuo amico, okay? dio, sono uno stronzo. mi dispiace tanto."

il più piccolo si girò verso yoongi e lo abbracciò, per rassicurargli che fosse tutto apposto.

"è okay, hyung. non preoccuparti di me, sai che finisce sempre così quando qualcuno mi urla contro. ma sto bene, davvero. in più, ho capito quanto sei arrabbiato. jimin non avrebbe dovuto dire quelle parole. anche se..."

"anche se sono vere, lo so..." yoongi sospirò e si alzò. "guarda, so che sono stato maleducato e tutto, ma lo è stato anche lui. quindi credo che entrambi dovremmo scusarci, ma dal momento che nessuno di noi lo farà, preferirei non vederlo più."

"okay, hyung. gli ho detto di venire qui presto, e non posso dirgli di non farlo più. farò del mio meglio per tenerlo lontano dalla tua stanza."

"fantastico. grazie, jungkookie."

yoongi baciò la sua fronte e se ne andò, uscendo dalla stanza.

dato che aveva fame, afferrò la giacca e dei soldi dal bancone e lasciò l'appartamento, per andare in dei negozi.

arrivò al supermercato più vicino e - invece di cercare per dei vegetali o della carne o qualsiasi altra cosa sana - finì per prendere degli snack.

stava per andare alla cassa ma una certa testa rosa attirò la sua attenzione e vide il ragazzo che aveva cercato di approfittarsi di jimin a qualche metro da lui.

senza sapere il perché, si avvicinò a lui, stringendo i pugni. picchiettò sulla sua spalla, il che lo fece girare.

"oh, sei tu. cosa vuoi?"

"voglio sapere perché l'hai fatto se sei amico di jimin?"

"e di nuovo, chi sei tu per chiedere?"

"di nuovo, non sono affari tuoi."

il più alto alzò le spalle, rivolgendo di nuovo la sua attenzione verso lo scaffale.

"jimin è una buona preda. ricco, bello, corpo sexy, oh e ho già detto ricco? sto cercando di mettermi con lui dal primo momento in cui si è visto all'università, ma mi ha rifiutato ogni volta e ancora lo fa. ieri ho messo qualcosa nella sua bottiglia di vino, ma ovviamente, quel qualcosa non ha funzionato quindi ho dovuto obbligarlo. e poi sei apparso tu, finendo il divertimento. comunque, perché ti importa?"

"non mi importa, sono solo curioso." mormorò, abbassando lo sguardo.

hoseok gli alzò il mento ed esaminò il viso di yoongi, ghignando.

"ma hey, se jimin continua a rifiutarmi, poi potrei provare ad uscire con te, carino."

il più grande cacciò via la sua mano, guardandolo male.

"mettimi di nuovo le mani addosso e finirai in galera. e poi, stai lontano da jimin, non sei niente se non un suo amico."

lasciò hoseok sorridendo maliziosamente e pensando a quello che aveva detto.

"non mi interessa di quello stronzo dal culo enorme, perché ho detto quella cosa?" scosse la testa, cercando di non pensarci più.

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