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il più piccolo fu il primo a svegliarsi. alzò lo sguardo per vedere le labbra di yoongi socchiuse, mentre un leggero russare proveniva da esse. jimin sorrise, passando il pollice sulla guancia del più grande.
l'ancora addormentato yoongi si sporse di più nel tocco, quindi jimin portò le dita fra i suoi capelli.
yoongi grugnì a bassa voce e si girò, facendo scomparire il piccolo sorriso dal viso di jimin.
jimin si allontanò e sbadigliò silenziosamente, non volendo svegliare yoongi. si alzò lentamente, prendendo la maglia dal pavimento. se la mise, qualcosa catturò i suoi occhi - il casino sul suo comodino.
si avvicinò, pensando che mettere i fogli a posto sarebbe stato un bel 'grazie.'
quando ne guardò il contenuto, emise un 'woah', i suoi occhi si sgranarono; li riconobbe come testi di canzoni. il maschio era troppo concentrato nella sua attività per notare che yoongi si stava svegliando.
"che cazzo stai facendo?!" esclamò il più grande, alzandosi immediatamente e spingendo via jimin, afferrando i fogli dalle sue mani.
jimin abbassò la testa, arrossendo.
"mi dispiace, volevo metterli in ordine per te."
"chi ti ha detto di toccare la roba degli altri senza chiedere prima il permesso, huh?"
"hey, non devi urlarmi contro, mi sono già scusato!"
"non mi interessa delle tue scuse, idiota! riesci solo ad incasinare tutto e fingere di essere dispiaciuto! è così che vengono cresciuti i ricchi bastardi?"
"n-non sono un ricco bastardo! ritira quello che hai detto!" disse jimin, incrociando le braccia in difesa.
"oh, ti ho fatto arrabbiare? mi dispiace. aspetta, non è vero."
"ed io che stavo iniziando a pensare che fossi una brava persona." sussurrò il più piccolo, lacrime iniziarono a formarsi agli angoli dei suoi occhi. "avevo anche pensato che adesso fossimo amici."
"immagino ti sia sbagliato."
"non capisco neanche perché ti arrabbi così, scrivi bei testi."
yoongi spostò lo sguardo e fangirlò internamente, vedendo che jimin trovava i suoi lavori interessanti. ma fuori alzò solamente le spalle con la stessa espressione fredda.
"lo so già, non mi interessa la tua opinione. adesso è il mio turno di dirti di andartene, mi hai già infastidito abbastanza."
jimin annuì, andando alla porta. "per un vecchiaccio stressato i tuoi abbracci sono parecchio buoni e non meriti neanche quel viso carino."
quando jimin chiuse la porta dietro di sé, yoongi si scombinò i capelli, grugnendo. jimin- in qualche modo - gli aveva fatto dei complimenti e ciò faceva battere il suo cuore, presto si ritrovò a sorridere.
sentì la porta principale sbattere e poi, qualche momento dopo, un colpo sulla sua porta.
"hyung, cosa hai fatto per rendere così arrabbiato jimin?" chiese taehyung, faticando a tenere gli occhi aperti.
"è stato un impertinente come sempre e ha guardato le mie canzoni."
"e perché è una brutta cosa? le pubblicherai presto e lui le vedrà lo stesso probabilmente."
"sì, ma alcune erano private."
"e le ha lette o cosa?"
"non so quale ha letto."
"dio, hyung, sei impossibile." taehyung alzò gli occhi al cielo e se ne andò, probabilmente tornando a dormire e coccolarsi con jungkook.
"no, è jimin quello impossibile qui." mormorò yoongi, aprendo il computer ed iniziando una nuova canzone con in mente le parole di jimin.
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