Ventisette

Quando Draco si svegliò la mattina, si ritrovò solo nel letto. Le lenzuola erano ancora calde, Harry doveva essersi svegliato da poco.

Si alzò stiracchiandosi la schiena e raggiunse il bagno per farsi una doccia.

Lo scorrere dell'acqua calda sopra la nuca lo fece rilassare, ed i pensieri finirono inevitabilmente a quello successo la scorsa notte.

Charlie lo aveva sconvolto con la sua carica erotica, le sue mani grandi che maneggiavano il suo corpo a piacimento erano una sensazione che non avrebbe lavato via facilmente.

Harry era passionale, lo travolgeva come sempre, e nonostante ci fosse rimasto male per averlo voluto condividere con un altro uomo, non seppe dirgli di no.

Era davvero impossibile per lui rifiutarlo, soprattutto quando gli sussurrava quelle frasi sconce all'orecchio che lo portavano sempre allo stremo.

Spense l'acqua con un principio di erezione che decise di ignorare, si infilò l'accappatoio rosa con le orecchie ed il codino da coniglio, e raggiunse il salotto.

Charlie era ancora li, seduto sul divano con le gambe divaricate, indosso solo una canottiera decisamente troppo larga e dei pantaloncino da tuta corti.

Harry era per terra di fronte a lui, le ginocchia piegate ed un gomito a sostenerlo alzato mentre sorseggiava una tazza con del caffé.

Indossava solo i suoi boxer neri e Draco non si stupì di vederlo così, il suo ragazzo sembrava avere una avversione per i vestiti quando era in casa.

Avanzò in silenzio e si sedette di fianco a Charlie mentre i due interruppero la chiacchierata per osservarlo.

"Buongiorno raggio di sole, dormito bene?"

Annuì in risposta verso Harry notando gli occhi del rosso ancora puntati su di lui che lo stavano squadrando dalla testa ai piedi.

"Vuoi una fotografia?" chiese nervoso, sentendosi fin troppo esaminato.

Charlie sorrise appena prima di rispondere "E' che sei così sexy Draco..."

Un ghigno soddisfatto apparì sul suo volto, così divaricò le gambe senza smettere di guardarlo per poi accavallarle soddisfatto.

"Non dovresti provocarmi sai? Almeno non davanti al tuo ragazzo..." disse Charlie senza levare lo sguardo dalle cosce sode che Draco stava mostrando scostando un po'l'asciugamano.

"Non penso che ad Harry dispiaccia,anzi..." rispose il biondo prima di fiondarsi sulle sue labbra.

Ignorò il moro ancora seduto per terra e tutto quello che avrebbe potuto pensare, perché le labbra di Charlie erano invitanti, tutto di Charlie era invitante.

Per questo non si stupì quando, mentre continuava a divorare la bocca del moro, avvertì una mano del moro risalire lungo la sua gamba, percorrere la coscia, e poi fermarsi sull'erezione che si stava gonfiando ancora celata dall'accappatoio.

Non disse nulla, se non lasciarsi scappare un ansito quando si accorse che Harry stava regalando lo stesso trattamento anche a Charlie.

Il rosso prese a muovere il bacino per andare incontro alle carezze dell'altro, si scostò da Draco e si tuffò sulle labbra di Harry.

Harry le divorò mordendole senza ritegno mentre con le mani continuava a stimolare i due.

Charlie pose fine al bacio per riavvicinarsi al biondo, e con calma estenuante gli aprì l'accappatoio scoprendo il suo corpo completamente nudo.

Draco non fece in tempo a realizzare quello che stava succedendo che si trovo Harry tra le gambe con la sua erezione completamente in bocca.

Non gli diede il modo di abituarsi a quel gesto, che iniziò a succhiargli la punta fino a prendere tutta l'erezione sentendo la cappella toccargli la gola.

Gli mancava il fiato, e Charlie prese aleccargli il collo mordendolo ogni tanto.

Avvertì Harry stringere una mano intorno ai suoi testicoli, e preso da un istinto animalesco iniziò a muovere il bacino ritmicamente facendo uscire ed entrare la sua erezione dalla bocca di Harry, che rimase inerme facendosi scopare così rudemente.

Capì che l'autocontrollo sarebbe scemato del tutto quando anche Charlie si mise seduto per terra dalla parte opposta di Harry.

I due si guardarono per una frazione di secondo negli occhi prima di prendere a leccare insieme la sua erezione sui lati. Fecero scorrere le labbra schiuse su ogni centimetro di pelle senza però mai prenderglielo in bocca.

Draco afferrò entrambi per i capelli e riprese a muovere il bacino facendo scorrere l'erezione tra quelle labbra sfregando più che poteva.

Era una tortura sentire quelle bocche calde, ora concentrate sulla punta, strofinarsi sul suo membro senza mai dargli quello che bramava davvero.

Fu allora che Charlie si mise in piedi,e senza pensarci un secondo Draco glielo prese in bocca come a dimostrargli quello che avrebbe dovuto fare.

Harry si unì a lui, e mentre si passavano a vicenda il membro ormai teso di Charlie, il moro gli lambì la lingua scambiandosi un bacio misto a saliva e liquido preseminale.

Draco introdusse l'erezione nella bocca di Harry e rimase a guardare come il moro la inglobava totalmente prima di farla scivolare fuori dalle sue labbra per portarla alla sua di bocca e continuare a succhiarla.

Poi scesero tutti e due in basso,iniziando a leccare i testicoli sentendo Charlie imprecare.

"Siete proprio due troiette..."sussurrò il rosso guardandoli dall'alto con gli occhi accecati dal piacere.

Draco abbassò qualsiasi inibizione quando, sedendosi meglio sul divano, divaricò le gambe portando le ginocchia vicino al viso.

A quell'invito così vicino Charlie rispose iniziando a dare piccole leccate sulla sua apertura inumidendola con la saliva.

Il biondo gemette mordendosi un labbro mentre Harry prese a sedersi di fianco a lui con una mano intorno alla sua erezione.

Notò che si era sfilato i boxer anche lui, quando di preciso non lo sapeva, ed ora si stavano masturbando a vicenda guardandosi negli occhi mentre Charlie continuava a leccarlo senza mai penetrarlo.

"Sei così osceno Draco..."sussurrò Harry mordendogli il labbro inferiore.

"E tu sei un pervertito..." gli rispose ricambiando il morso.

"Non mi sembra che la cosa ti dispiaccia..."

Draco non rispose e portò la sua attenzione a Charlie che ora lo stava penetrando appena con un polpastrello.

Sembrava farlo apposta, farlo arrivare allo stremo senza mai essere toccato esattamente come voleva.

Era davvero vicino all'esplodere,sentiva l'orgasmo crescere a dismisura, ma cercò di trattenersi, non voleva venire così.

Ma non fu per niente facile quando Charlie continuò a muovere il polpastrello dentro e fuori la sua apertura mentre Harry prese a leccarla continuando a masturbarlo.

Avere quei due a sua completa disposizione lo faceva sentire in paradiso, anche se forse ora si sentiva che stava per precipitare nelle fiamme dell'inferno quando Charlie, spogliandosi finalmente, si sistemò meglio in ginocchio,infilò al volo un preservativo, e lo penetrò con un'unica spinta.

L'urlo di piacere che gli uscì dalla gola fu smorzato da Harry che prese a baciarlo facendo vorticare la lingua come se volesse essere sicuro di stargli riempendo tutta la bocca.

Draco si staccò da quel bacio per prendere fiato ed il moro ne approfittò per per scendere di nuovo verso la sua lunghezza e iniziare a succhiare muovendo la testa in sincrono con le spinte di Charlie.

Draco non sapeva davvero che fare, con il rosso che lo riempiva ed Harry che gli maltrattava l'erezione, era sicuro che sarebbe scoppiato a breve.

Ansimò come non aveva mai fatto invita sua, fregandosene di sembrare probabilmente il protagonista di uno dei peggiori film porno.

Poi Charlie lo fece alzare, si mise seduto al suo posto sul divano e lo intimò di salire sopra. Draco obbedì, contento di quella nuova posizione, perché in quel modo avrebbe potuto sentire tutta l'erezione del rosso riempirlo fino infondo.

Si mise a cavalcioni, e aiutandosi con una mano introdusse la punta all'interno dell'anello di muscoli che era già pronto per accoglierla. Con lenti movimenti del bacino, si abbassò su di essa. Sentendo ogni volta il canale ristretto allargarsi al passaggio del membro di Charlie, finche non si trovò completamente seduto sul suo bacino.

Prese a muoversi con movimenti circolari, lenti, goderecci, mentre con le mani si teneva ben saldo al petto del rosso.

Ma a Charlie sembrò non bastare,perché abbracciandolo da dietro la schiena, lo sollevò appena,cominciando a spingersi dentro di lui con fuga.

"Dio!" urlò Draco chiudendo gli occhi e buttando la testa all'indietro.

Charlie lo stava toccando esattamente in quel punto, poteva avvertire tutte le terminazioni del corpo tendersi come corde di violino, pronte a a vibrare.

Non fu per niente pronto a quello che successe dopo.

Fare sesso con un altro uomo insieme al suo ragazzo era una cosa a cui non aveva mai pensato, anche se a dirla verità, i video che guardava ogni tanto lo eccitavano parecchio.Ma da guardare a fare...Mai si sarebbe aspettato di vivere un'esperienza del genere.

Aveva imparato a conoscere Harry piano piano, capendo quanto fosse aperto e di larghe vedute sotto questo aspetto, cosa che da una parte apprezzava dall'altra era abbastanza geloso, ma mai si sarebbe aspettato quello che successe.

Harry si posizionò in piedi dietro di lui, Draco ne avvertì il respiro mentre continuava a muoversi sopra Charlie.

Piegò appena le gambe, e senza protezione, avvertì la punta del suo pene farsi spazio verso la sua apertura. Quando realizzò quello che stava succedendo, Harry era già riuscito ad introdurla dentro di lui facendosi spazio con il membro di Charlie.

Urlò per la fitta di dolore e bruciore che avvertì, perché se era preparato per la larghezza del rosso,non era esattamente pronto per accoglierne due.

Charlie rallentò i movimenti accortosi dell'intrusione, ed Harry rimase semplicemente fermo, non osando spingersi oltre.

Si abituò ben presto a quella novità,tanto che quando Charlie riprese a spingere, buttò le braccia dietro il collo del moro per sentirlo più vicino.

"Ti piace non é vero? Dillo che ti piace vedermi così, mentre ne sto prendendo due insieme..."boccheggiò all'orecchio del ragazzo.

Harry si irrigidì e introdusse un po'di più la sua erezione con una piccola spinta.

"Mi stai facendo impazzire Draco, sei tutto quello che ho sempre desiderato..." confessò.

"Hai sempre desiderato una puttana a tua disposizione per soddisfare tutte le tue perversioni?"

Non seppe se quella frase uscì con tono accusatorio, ma Harry non rispose.

Charlie diede il meglio di se con delle stoccate decise che gli diedero il colpo di grazia, e si ritrovò a venire senza essersi toccato sull'addome del rosso. Sentì Harry sostenerlo da dietro perché l'orgasmo fu talmente forte che iniziò a tremare sentendosi improvvisamente debole.

Quando avvertì del liquido caldo colargli tra le natiche, capi che anche Harry aveva concluso, ed infatti si ritrasse lentamente per poi collassare sul divano, la fronte imperlata di sudore.

Perse la cognizione del tempo, e non seppe fino a quanto Charlie continuò ad affondare in lui senza mai fermarsi. Capì perfettamente il motivo per il quale il rosso era ben pagato per il suo lavoro.







Lasciò i due stremati sul divano,raccolse quel poco di forze che aveva ancora a disposizione e si sciacquò in fretta sotto la doccia.

Si vestì rapidamente con i primi indumenti puliti che trovò nell'armadio ed uscì di casa.

Il vento gelido gli tagliava le guance facendole arrossare, ma non si coprì, voleva sentirsi schiaffeggiare dalle folate perché forse se lo meritava.

Una lacrima calda fuoriuscì dall'occhio, incontrollata. Si pulì col dorso della mano, provocando solo la cascata di molte altre che ne seguirono.

Il volto bagnato ed il vento freddo,questo fu tutto quello che sentì mentre si incamminava sicuro verso la metropolitana.

Era vuoto, o forse l'avevano svuotato, perché lui non si riconosceva più.

Come un perfetto adolescente quale era,si era innamorato di un ragazzo che non lo avrebbe mai reso felice, e lui, pur di accontentarlo, aveva ceduto alle sue provocazioni.

Si sentì uno stupido, non era quello il tipo di rapporto che voleva con Harry, lo sapeva sin dall'inizio che non avrebbe mai accettato quella situazione.

Eppure si era buttato, aveva cercato di capirlo, tutto pur di star con lui.

Salì sulla metro consapevole che avrebbe dovuto prendere una decisione, che quel rapporto tossico lo stava intossicando e lui aveva bisogno di ossigeno.

Chiuse gli occhi e si abbandonò al dondolio del vagone, pregando che prima o poi le cose si sarebbero aggiustate.



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