Uno


Questa ff nasce principalmente per soddisfare una mia fantasia, ovvero un Draco Malfoy in versione femminile. 

Questo non vuol dire che sarà una femmina eheheh, ma semplicemente un ragazzino ancora vergine (ebbene sì, può succedere, non scandalizzatevi) che ama indossare vestiti rosa, a cui piace mettersi lo smalto sulle unghie, che non va mai in giro senza il suo burrocacao rosso ciliegia e...Basta non posso dirvi altro altrimenti spoilero il bello della storia xD.

Poi maledetta me, guardo Queer asFolk, ed il mio cervello si é fottuto completamente. Perché Dio,Brian e Justin...Per chi ha visto la serie sa di cosa sto parlando!

Quindi ho deciso che questa ff seguirà la falsa riga del telefilm, per cui, se troverete battute,scene, ambientazioni o situazioni simili o uguali alla serie, la cosa é seriamente voluta.

Premessa: chiunque abbia visto la serie tv, sa che Brian e Justin avevano all'inizio una relazione mooooolto aperta, quindi anche Harry e Draco avranno esperienze con altri personaggi quali Charlie Weasley (asdghfhghf) e Oliver Baston.

Per cui, se siete fermamente convinti che Harry e Draco possano e devono scopare solo tra di loro,questa storia non fa per voi, vi ho avvertiti :D

Detto ciò la smetto e godetevi il capitolo!



Dovete sapere che tutto ruota intorno al sesso.

Sembra che gli uomini pensino al sesso ogni 28 secondi.

Gli etero ovvio, i gay ci pensano ogni 9 secondi.

Puoi essere al supermercato, in lavanderia, o a comprare una maglietta, quando ti ritrovi a guardare un ragazzo ancora più intrigante di quello con cui sei tornato a casa la notte prima.

Ecco perché siamo tutti al Sunrise,all'una di notte invece che a letto.

Ma chi é che vuole stare a casa, a letto, specialmente se da solo, sapendo che qui in ogni momento,potresti incontrare lui, l'uomo più bello che sia esistito, che sia esistito per lo meno fino a domani sera.

Questo é quello che si ripeteva ogni sera Harry prima di varcare le porte del Sunrise, il locale gay più rinomato di Londra.

Era fortunato, lavorare come bar man in quel posto per qualche ora a notte, gli permetteva di guadagnare dei soldi, e poi, cosa più importante, conoscere colui il quale, o coloro i quali, dipende dalla serata, si sarebbe portato a letto.

Ogni sera uno diverso, questa era la regola, nessun bis e nessun ripasso.

Hermione, la sua migliore amica, gli diceva sempre che se avesse continuato così, a breve si sarebbe scopato tutto il Sunrise, e non avrebbe più avuto prede fresche.

Harry sperava vivamente che tutto ciò accadesse il più in la possibile.

Lui ed Hermione si conoscevano da qualche anno ormai, da quando la ragazza le aveva rubato il posto nella dark room per farsela con Pansy, la sua ragazza.

Ogni locale gay che si rispetti ha una dark room, e quella del Sunrise era a dir poco perfetta: ben nascosta, buia al posto giusto, con tanti piccoli corridoi dovei mboscarsi, divanetti per stare un po' più comodi, ed Harry aveva il suo spazio personale, tutti lo sapevano.

Come tutti sapevano che il ragazzo era il gay più ambito di tutto il locale, che nessuno lo aveva mai rifiutato, e che se Harry ti sceglieva come sua vittima, per i giorni a seguire avresti camminato con le gambe larghe.

Ma la vita non era tutta rose e fiori,o rose e scopate. Il lavoro come barman non era molto redditizio,Harry viveva di notte e dormiva di giorno, ed era costretto a dividere l'appartamento con un coinquilino.

Coinquilino che quella settimana aveva deciso di dargli il ben servito andandosene di casa senza preavviso.

Quella mattina tornò a casa alle prime luci dell'alba che a stento si reggeva sulle gambe da quanto aveva bevuto. Si tolse le scarpe lanciandole in mezzo al corridoio e si buttò ancora vestito sul divano, non ce l'avrebbe mai fatta a raggiungere il letto.

Aveva la bocca impastata tra alcool e sigarette ed un terribile cerchio alla testa.

Tastò più volte distrattamente le tasche dei jeans alla ricerca del cellulare pregando di non averlo perso da qualche parte.

Trovò il numero nelle ultime chiamate ed attese.

"Harry! Ti rendi conto di che ore sono?!"

La voce squillante di Hermione gli fece pulsare le tempie come se fossero trapanate da martelli pneumatici.

"Potresti non urlare? Ho un post sbornia da fare schifo."

"Ti sei rigirato nel letto tutta la notte?"

"In realtà devo ancora andare a dormire..."

Sentì Hermione sbuffare.

"Cosa vuoi?"

"Un coinquilino."

"Un coinquilino?"

"Sì, un coinquilino. Possibilmente cesso, perché se poi mi piace devo portarmelo a letto e le cose potrebbero complicarsi. Uno che non mi dia fastidio di giorno mentre dormo, e che abbia i soldi per pagare l'affitto. Chiedo troppo?"

"Non capisco cosa centro io in tutto ciò..."

"Trovamene uno, entro sta sera. Vado a dormire, grazie Herm!"

Buttò giù il telefono incurante delle proteste dell'amica.




La profumeria era uno dei suoi posti preferiti, dopo l'estetista ovvio.

Ed era più che sicuro che se non avesse avuto una passione smisurata per l'arte e la pittura, di sicuro l'estetista sarebbe stato il suo lavoro.

Il suo migliore amico Theo era il proprietario di uno dei centri estetici più belli e cari di Londra,e Draco si rifugiava da lui ogni qualvolta poteva fuggire dalla noia della vita in periferia.

Ceretta, massaggio, linfodrenaggio,manicure, pedicure, qualsiasi cosa pur di valorizzare al meglio il suo magnifico corpo.

Perché Draco era un maniaco della perfezione, poteva metterci ore a scegliere la crema per il corpo adatta alla sua pelle.

E per lui era perfettamente normale essere in una profumeria con un cestino pieno di smalti dalle tonalità del rosa cipria e lilla, per finire con un tono più aggressivo color prugna, e con due confezioni di profumi da donna.

Per lui era anche normale andare in giro coi suoi maglioncini, sempre rosa, di diverso tipo: da vaporosi col collo alto, a leggeri con scollo a V, tipo cardigan o gilet.

La gente lo guardava, sempre, ovunque andava, ma a lui non importava. Era abituato a quegli sguardi di scherno che le persone gli rivolgevano, sguardi che facevano intendere che doveva solo vergognarsi ad andare in giro così.

Draco sapeva benissimo cosa fosse la vergogna. Sin da piccolo iniziava a diventare rosso se qualcuno gli rivolgeva la parola, e in adolescenza aveva preso a balbettare ogni volta che si trovava in imbarazzo.

Il periodo della scuola era stato terribile.

Additato da tutti per il suo modo di essere, aveva stretto poche amicizie, se non con Theo ed ora suo fidanzato Blaise.

Loro erano gli unici due a non averlo mai giudicato, ed era sempre grazie a loro se aveva continuato a comportarsi come meglio credeva imparando a non badare al giudizio della gente.

Ma era arrivato il momento di cambiare.

Draco era stufo di essere considerato il solito ragazzino, voleva crescere, e l'iscrizione all'Istituto d'arte sembrava la svolta giusta.

Avrebbe potuto disegnare e dipingere tutto il tempo che voleva come aveva sempre desiderato.

Per questo arrivato alla cassa,strappo' con decisione un bigliettino con un numero di telefono per un appartamento in affitto.

Voleva tagliare il cordone con la sua famiglia, non voleva più essere soffocato da nessuno.

Uscì dal negozio e compose il numero,rimase in attesa pochi secondi quando una voce femminile rispose squillante.

"Pronto?"

"Ehm...Si...S-salve...Io v-volevo,s-sarei interessato all'annuncio per l'appartamento in affitto..."



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