Trentaquattro
Aprì la porta ed un odore familiare lo travolse, quell'odore che ormai aveva preso il significato di casa,che era Harry.
L'appartamento era stranamente silenzioso e avvolto ancora in quel tepore del primo mattino, segno che il moro stesse ancora dormendo oppure non era in casa.
Draco avanzò silenzioso attraverso il corridoio che separava la zona giorno dalla zona notte, si soffermò qualche secondo davanti la porta della camera di Harry, tirò un sospiro profondo e l'aprì.
Il moro dormiva profondamente, pancia in giù, con una gamba piegata e quasi del tutto fuori dal letto. Sul viso un'espressione contratta, come se non stesse facendo un sogno sereno, e poi c'erano le labbra, quelle labbra sottili ma morbide e lucide, socchiuse appena per farlo respirare meglio.
Draco avrebbe tanto voluto morderle, ma si limitò ad avanzare nella stanza e a sedersi in un angolo del letto vicino a lui.
Ammirò il suo corpo praticamente nudo se non per un paio di boxer neri che erano calati abbastanza in basso per i movimenti. Le spalle ampie, la schiena ben definita...Draco non ci pensò su a posare una mano su essa ed iniziare ad accarezzarlo.
Harry rimase fermo per un po', fino a quando il suo corpo reagì a quel tocco rizzando il busto per andare incontro a quelle carezze.
Inizio a mugugnare qualcosa, sembrava un gattino che faceva le fusa mentre si contorceva sotto le sue mani,fino a quando lentamente aprì gli occhi.
Draco si fermò immediatamente, rapito dal verde di quello sguardo che tanto gli era mancato.
"Raggio di sole..." sbiascicò Harry con la voce ancora impastata dal sonno.
Il cuore di Draco partì a mille nel sentirsi chiamare di nuovo così.
"Pensavo non venissi più" continuò strofinandosi il viso con una mano.
"Avevo delle cose da sistemare"rispose sincero il biondo senza smettere di guardarlo.
"Mmm...Ho bisogno di cinque minuti per far pace col mio corpo, mi aspetti? Intanto se vuoi puoi preparare il caffé..." rispose Harry alzandosi e dirigendosi verso il bagno.
Draco annuì semplicemente e si avviò nella cucina.
Decise di preparare il caffé con la moka e non con la macchinetta, perché ci avrebbe messo più tempo ed aveva bisogno di metabolizzare quello che stava succedendo.
Si era imposto di non farsi aspettative, in modo da non rimanere troppo deluso, ma ora che si trovava li, non riuscì a non pensare ad Harry che li chiedeva una seconda possibilità.
Sospirò perché non era sicuro di questo, non voleva tornare a fare il suo burattino.
Versò il caffé bollente nelle tazzine e le portò sul tavolino davanti il divano e si sedette.
Harry lo raggiunse poco dopo, profumato di fresco, ma sollevò gli occhi al cielo quando lo vide arrivare ancora con solo i boxer addosso. Lo sapeva che non aveva mai avuto timore a mostrare il suo corpo, ma questo non lo aiutava a concentrarsi sul discorso che avrebbero dovuto affrontare.
Il moro afferrò una tazzina e si sedette di fianco a lui ignaro del casino nella testa di Draco, oppure ne era ben consapevole e lo stava facendo apposta.
"Come stai?"
Draco rimase spiazzato a quella domanda, si aspettava gli domandasse subito di Oliver, così rispose quello che sentiva veramente.
"Io...Non lo so, tu come stai?"
Harry sollevò le spalle posando latazzina sul tavolino "Non lo so neanche io."
Silenzio.
Non un silenzio imbarazzante, di quelli che cerchi di riempire con le scemenze piuttosto che rimanere zitto,un silenzio fatto di aspettative, uno studiarsi a vicenda.
Fu Harry a rompere il silenzio.
"Come va con Oliver?"
Eccola, la domanda che si aspettava.
"Bene" rispose secco guardandolo dritto negli occhi.
Un'espressione ferita si fece spazio sul volto del moro, forse delusione.
"Quindi tu e lui state..."
"Siamo rimasti amici" lo interruppe"Penso sia meglio così."
Sollievo, quello che vide ora poteva solo essere sollievo.
"Perché mi hai fermato al Sunrise? Cosa vuoi Harry?" proseguì Draco andando dritto al punto della situazione.
Il moro si umettò le labbra,trovandosi forse impreparato per rispondere a quella domanda.
"Era solo una scenata di gelosia? Se non avessi visto che ero con Oliver ti saresti avvicinato lo stesso?"
A quel punto Harry sollevò gli occhi dal tavolo per guardarlo.
"Hai ragione. Il motivo per cui sono venuto da te è perché ero geloso di vedere altri occhi che ti guardavano come facevo io, ma non è quello per cui voglio rimanere. Ma...non pensare che siamo una coppia sposata perché non è così. Non siamo come quegli etero di merda,non siamo come i tuoi genitori e non siamo due lesbiche che camminano lungo la navata in abito nuziale. Noi siamo froci e se stiamo insieme è perché lo vogliamo, non perché ci sono i lucchetti alla porta. Se sto fuori la notte è perché sto facendo esattamente quello che voglio: sto scopando. E quando torno a casa sto ancora facendo esattamente quello che voglio: torno a casa da te." (*NdA a fine capitolo)
Draco lo guardò in silenzio, un subbuglio di emozioni dentro di se.
Harry non era cambiato, probabilmente non lo avrebbe mai fatto, ma aveva visto sincerità nei suoi occhi.
"Cosa sono per te Harry? Perché io ancora non l'ho capito..." rispose sinceramente.
" Tu sei quello che mi conosce meglio di chiunque altro e ancora non sei scappato, o almeno non del tutto, che mi dice che sono adorabile anche quando faccio schifo, che.. che con un dito mi solleva il morale anche quando mi sento addosso un peso di quintali. Lo so che non é facile stare con me, però Draco ti prego...Ho bisogno di te,tu mi completi."
"Una volta mi dicesti che abbiamo bisogno solo di noi stessi" rispose Draco senza smettere di guardarlo.
"Bhe mi sbagliavo."
"Quindi anche i migliori sbagliano?"
"Io non sono migliore, non lo sono per niente. L'importante é accorgersene e rimediare, non potevo lasciarti andare, non così senza averci riprovato."
Harry si avvicinò, posò un braccio lungo le sue spalle e lo tirò a se.
"Mi sei mancato raggio di sole."
"Mi sei mancato anche tu."
E non c'era cosa più vera, perché nonostante avesse provato ad andare avanti, il suo pensiero era sempre rimasto rivolto a lui.
"Non ti voglio condividere con nessuno Harry, ed io non voglio essere condiviso con nessuno" tirò fuori finalmente sprofondando il viso sul petto del moro.
"Lo so" rispose Harry baciandogli la fronte "Sei mio."
"Sono tuo?" chiese conferma Draco, lo stomaco sottosopra per quelle parole che il moro non aveva mai osato pronunciare, il cuore impazzito.
"Lo sei sempre stato in realtà" rispose Harry "Sin da quando me lo hai preso in bocca come la peggiore delle pornostar."
Draco gli tirò una gomitata sul fianco e mise su un finto broncio, ma Harry scoppiò a ridere e non poté fare a meno di seguirlo a ruota sentendosi finalmente libero da un grosso peso.
"Ma tu e Oliver non dovevate stare insieme per sempre?" chiese poi il moro divertito.
"Penso che il per sempre sia sopravvalutato."
"Lo sai che non vorrò sentire violini in questa casa vero?"
Draco lo guardò con malizia, scostò il braccio che lo teneva ancora avvinghiato e si posizionò a cavalcioni su di lui.
"Sei ancora geloso?" chiese mordendosi il labbro.
"No,affatto" rispose secco Harry incantato ad osservare quelle labbra.
"Di la verità, sei geloso marcio" continuò Draco leccandole piano,capendo che ormai aveva l'attenzione del moro tutta su di se.
"Sì bhe, forse un po'..." ammise infine Harry mugugnando qualcosa mentre Draco si strusciò accidentalmente sopra di lui.
"E se ti dico tutto quello che abbiamo fatto?" disse facendo correre le dita lungo il collo del moro fino a raggiungere il petto.
"Se ti dico dove sono state le sue mani, dov'é stata la mia bocca..."
"Sta zitto Draco" sbottò Harry sempre più nervoso ed eccitato.
"Fammi stare zitto tu."
NdA: questa é una frase che Brian dice a Justin in una puntata del telefilm, l'ho copiata pari pari aggiungendo solo la parte della gelosia per contestualizzarla nella storia. Ci sono parole molto forti e dure che potrebbero passare per offensive, ma fanno parte del carattere di Brian e del personaggio che ho costruito intorno ad Harry. Questo per spiegare che non intendo offendere nessuno con quelle parole.
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