Tre
Harry trascinò Hermione dietro il bancone tirandola per il grembiule.
"A cosa devo tutta questa gentilezza?" chiese la ragazza guardando torva l'amico.
Harry assottigliò appena gli occhi prima di rispondere: "Mi dici cosa diavolo ti é preso?! Un ragazzino come coinquilino?!"
"Non gli ho chiesto di inviarmi una foto mentre eravamo al telefono!"
"Avresti dovuto farlo!"
Hermione inarcò le sopracciglia guardandolo male, per poi addolcirsi voltandosi a guardare Draco che sorseggiava del the mentre chiacchierava con Pansy.
"Ma guardalo, é così tenero...Come può non piacerti?"
Harry scosse la testa disperato "Quel ragazzo trasuda sesso da tutti i pori e nemmeno se ne accorge, questo é il problema..."
"Non ci provare Harry, Draco ha l'aria così innocente, lascialo vivere nel suo mondo finche può!"
Hermione cominciò a puntellargli il petto con il dito come a rendere più chiara la sua minaccia.
"Me l'hai offerto su un piatto d'argento Herm...Forse non sono così dispiaciuto di averlo come coinquilino."
"Ma é un ragazzino! Va ancora a scuola!"
Harry si rabbuiò di colpo, Hermione aveva ragione, era solo uno stupido ragazzino...
Fece il giro del bancone, afferrò la giacca lasciata sulla sedia e uscì dalla tavola calda senza dire una parola, non accorgendosi che Draco lo stava guardando andare via con aria preoccupata.
"Cosa é successo?" chiese Draco guardando Hermione avvicinarsi.
"Oh non preoccuparti tesoro, a volte é un po' isterico."
Draco annui debolmente sorseggiando un po' di the, cercando di non pensare al motivo per il quale Harry lo avesse lasciato solo.
"Allora Draco, raccontaci un po' di te, cosa fai nella vita?"
Pansy gli stava simpatica, era riuscito a metterlo a suo agio in quei pochi minuti, per cui decise di rilassarsi e provare ad avere una conversazione normale come la gente comune.
"Mi piace molto l'arte, disegno e dipingo, ho lasciato la mia vecchi scuola per seguire un prestigioso corso all'Istituto d'arte, inizierò il mese prossimo..."
"Ma é fantastico!" quasi urlò Hermione sedendosi insieme a loro al tavolo "E cosa disegni di solito?"
"Oh bhe, dipende da come sono ispirato al momento, vario dai paesaggi, al disegno astratto, ai ritratti..."
"Disegni anche i nudi?"
Pansy gli rivolse quella domanda come se fosse la cosa più normale da fare, ma Draco diventò subito rosso e cercò di nascondere il viso dietro la tazza mentre beveva.
"N-no io...Non mi é mai capitato..."
"Oh, allora quando imparerai ne farai uno a me ed Hermione!"
Le due si guardarono negli occhi quel tanto che bastasse per far capire a Draco che erano unite da un forte legame, e che gli piacevano davvero.
"Con piacere" rispose, immaginandosi che il nudo femminile non lo avrebbe sconvolto più di tanto.
"Se non vi dispiace tornerei a casa, ho ancora un po' di cose da sistemare..."
Pansy ed Hermione si alzarono dal tavolo per salutarlo.
"Torna quando vuoi tesoro" gli dissero prima di schioccargli entrambe un bacio sulla guancia.
Non fece fatica a trovare la strada per il ritorno.
In casa regnava un silenzio surreale,evidentemente Harry stava dormendo. Fece una smorfia di rabbia pensando al modo in cui gli avesse proposto di fare colazione insieme e poi lasciarlo li da solo senza dire niente.
Maleducato, ecco cos'era.
Decise di coccolarsi un po', entrò nella sua stanza e si sedette davanti al grande specchio appoggiato alla parete.
Si tolse lo smalto fucsia per metterne uno rosa pastello. Secondo Draco posizionarsi lo smalto era anche essa una forma d'arte che non tutti sapevano applicare.
Per lui era semplice intingere il pennellino nella boccetta e passarlo uniformemente sull'unghia senza una sbavatura.
M non era così per tutti, in giro vedeva certi orrori e lui si sentiva sempre compiaciuto di riuscire a svolgere un'operazione così difficile in modo naturale.
Ripose lo smalto sullo scaffale, prese l'astuccio dei trucchi e tirò fuori il suo burrocacao alla ciliegia.
Non poteva farne a meno, lo faceva sentire più sicuro e bello.
Così, con quel gesto che ormai gli veniva spontaneo, corrucciò le labbra per posizionarne un leggero strato e far diventare le sue labbra più rosse di come già lo fossero.
Harry si svegliò abbastanza frastornato e imprecò guardando la sveglia, doveva andare a lavoro.
Si mise i primi vestiti che trovò nell'armadio, ma stando comunque attendo agli abbinamenti,consapevole che mentre lavorava, nessuno lo avrebbe visto vestito così, ma per la serata doveva essere pronto ad ogni evenienza.
Uscì dalla stanza per raggiungere la cucina e si arrestò quando vide Draco sdraiato per terra, dei fuseaux anni 80 neri lucidi che gli fasciavano perfettamente le gambe ed una canotta bianca davvero larga che gli scendeva sulle spalle.
Stava disegnando, ma non riuscì a vedere il soggetto del suo disegno, e quasi si maledisse per essersi completamente dimenticato di lui.
"Ciao..." si fece avanti, cercando di vedere meglio sul foglio.
"Oh, ciao..." rispose Draco continuando a disegnare.
"Cosa disegni?"
"Una barca in mezzo alla tempesta."
Harry aggrottò la fronte "Perché ti piace il mare o..."
"P-perché é c-come mi s-sento ogni t-tanto..."
Draco continuava a concentrarsi sul foglio, come a sforzarsi di non girarsi a guardarlo.
Harry non sapeva cosa dire, forse si era offeso perché l'aveva lasciato con Hermione e Pansy.
La frase é solo uno stupido ragazzino continuava a vorticargli nella testa, alzò le spalle, come a scrollarsi di dosso un problema che non voleva farsi suo, e gli venne un'idea.
"Ti va di venire al locale dove lavoro sta sera?"
A quel punto Draco appoggiò la matita per terra e si girò a guardarlo.
"Sarebbe?"
"Tieni, questa é la mia tessera, così non avrai problemi ad entrare, ci vediamo lì più tardi, mi trovi dietro il bancone del bar."
Harry uscì di casa, un ghigno di soddisfazione sul volto all'idea del nuovo coinquilino nella tana del lupo.
Sunrise. Draco non l'aveva mai sentito nominare, però era elettrizzato all'idea di essere appena stato invitato ad un evento mondano.
La tessera per i soci era sicuramente un segno che quello doveva essere un locale per pochi, pieno di sfarzo e gente ricca con cui poter parlare di argomentazioni serie quali la politica, e lui non voleva farsi trovare impreparato.
Sfoggiò il miglior outfit per l'occasione: skinny jeans neri davvero attillati che gli stavano appiccicati addosso alla perfezione,camicia bianca perfettamente incastrata dentro i pantaloni, scarpe eleganti ovvio, ed il suo inseparabile papillon rosa.
Applicò una punta di burrocacao alla ciliegia, e chiamò un taxi.
La prima cosa che pensò varcata la soglia del Sunris e era che si trovava sicuramente in un girone dell'inferno.
La seconda é che vestito così sembrava solamente un coglione.
Il locale era ghermito di gente, della più stravagante che avesse mai visto.
Erano tutti ammassati, uno addosso all'altro, mani che toccavano ovunque,gente vestita, altra un po' meno.
Nell'aria un forte odore di fumo, alcol, sudore e...sesso.
Su delle pedane sospese in alto, dei ballerini si muovevano a tempo di musica come se stessero simulando un vero e proprio atto sessuale, e Draco non riusciva a togliere loro gli occhi di dosso rimanendo incantato a bocca aperta.
Non si poteva dire che erano vestiti, perché ballare con degli splip argentati addosso non era certo essere vestiti, ma avevano un fisico talmente perfetto e scolpito, che Draco pensò fosse un peccato vestirli.
"Hey dolcezza, sei tutto solo?"
Un energumeno gli si era avvicinato arpionandolo per i fianchi.
"Come sei elegante, che ne dici di liberarci di tutti questi vestiti?"
Draco avvampò cercando di scrollarsi di dosso quel ragazzo che non ne voleva sapere di mollare la presa.
"I-io...S-sto cercando un a-amico, l-lasciamo per favore..."
Quello alzò le mani arrendendosi e Draco si maledì mentalmente per essere finito in un posto come quello.
Dopo essersi spinto a fatica in mezzo alla gente, ed aver sentito più mani di sconosciuti afferrarlo da ogni parte raggiunse il bancone del bar a dir poco esausto.
Gli sembrava di aver corso una maratona e in quel posto faceva terribilmente caldo.
"Hey..."
Sollevò lo sguardo e Harry era di fronte a lui, bello come non mai,apparentemente nudo sotto il grembiule nero che gli si allacciava dietro il collo.
Dracò abbassò immediatamente lo sguardo vergognandosi per essere stato colto a guardare.
"Che fai ti creo imbarazzo?"
Fece segno di no con la testa ma si morse le labbra per il nervoso e non osò sollevare lo sguardo.
"Guarda che non sono nudo, ho i pantaloni sotto, non ho solo la maglietta..."
Draco si sentì un po' più sollevato ed alzò il volto pronto a scusarsi per il suo comportamento infantile, ma un ragazzo in tanga gli si parò davanti cominciando a ballare sul bancone e sventolando il suo fondoschiena davanti al suo viso.
"Devi mettergli una banconota..."
Harry lo guardava divertito.
"C-cosa?"
"Devi infilargli una banconota nelle mutande, così!"
E vide Harry sollevare appena il filo tanga di quel ragazzo per incastrarci dentro i soldi.
"No...N-non voglio farlo..."
Il ballerino lo guardò male ma poi passò oltre da clienti più generosi.
"Non sei mai stato in un locale gay vero?"
Harry sembrava spassarsela un mondo a metterlo in imbarazzo.
"N-no,mai..."
"Bhe,c'è sempre una prima volta...Vuoi qualcosa d bere?"
"Un s-succo di frutta grazie."
"Un succo di frutta?! Va bene senti lasciamo perdere la bevuta, io ho praticamente finito il mio turno, che ne dici di farti un giro con me in pista?"
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