Diciotto
Draco era arrabbiato. Aveva capito a che gioco stava giocando Harry, e non gli piaceva affatto.
Il moro si era mostrato fedele agli accordi in quella settimana passata: alle tre del mattino era a casa,da solo ed era più che sicuro che non avesse baciato nessun altro. Spesso gli chiedeva di raggiungerlo al Sunrise, ma Draco non si sentiva ancora pronto di vedere il suo ragazzo flirtare con qualcuno che non fosse lui.
Lo sapeva che Harry lo faceva, sapeva che prima di tornare a casa, la sua scappatella nella dark room non gliela toglieva nessuno, ma a lui non importava. Harry era suo come se non lo era mai stato di nessun altro, e se il prezzo da pagare era condividerlo con altri...avrebbe sopportato.
Non avevano ancora fatto sesso, dopo la sua prima volta, Harry si limitava a baciarlo insistentemente e regalargli qualche orgasmo di mano o di bocca, cosa che Draco apprezzava e ricambiava, era diventato molto bravo.
Ma c'era una cosa che Harry davvero non sopportava, ed anche se non lo diceva apertamente, Draco lo aveva intuito: il suo rapporto con Oliver.
Ormai il pomeriggio non rientrava mai a casa senza aver passato qualche ora con lui mentre Harry dormiva.
Avevano instaurato un bel rapporto, che Draco definiva di amicizia, ma il moro non ne era poi così convinto.
Draco si arrabbiava un sacco quando toccavano l'argomento, perché la gelosia di Harry nei confronti di quel ragazzo era insensata.
Oliver era sempre carino e gentile con lui, gli aveva anche regalato una prima edizione di poesie di Neruda che amava molto, ma questo non voleva significare nulla, erano ottimi amici, niente di più.
Per questo quella sera, in una delle poche libere di Harry, quest ultimo aveva insistito di organizzare un'uscita: loro due, Hermione e Pansy, Blaise e Theo, e naturalmente Oliver.
Draco era entusiasta, almeno poteva dimostrargli che la sua teoria sul fatto che Oliver gli morisse dietro non era vera.
Il locale era un'ottima birreria irlandese con soffitto in legno, lampadari appesi che illuminavano davvero poco gli spazi, ed un'atmosfera festosa e di poche pretese.
Harry e Draco arrivarono qualche minuto in ritardo, il biondo non era preparato per una serata spartana ed entrò in crisi non sapendo come vestirsi. Alla fine optò per un jeans chiaro ed un maglioncino a dolce vita a strisce orizzontali rosse e blu.
Erano già tutti seduti al tavolo quando li trovarono, ed il primo ad alzarsi fu Oliver che lo strinse in un abbraccio per salutarlo.
Non diede retta all'occhiata di Harry che voleva palesemente significare visto?! Ho ragione!
Blaise e Theo erano seduti in fondo al tavolo con Hermione e Pansy di fronte, Oliver di fianco a Theo ed Harry non perse tempo per sedersi di fronte a lui senza neanche salutare.
"Sei resuscitato Potter? Non ti fai mai vedere" lo punzecchiò Hermione risentita.
"Sai com'é, io lavoro Herm, appena posso lo sai che faccio sempre un salto"rispose Harry sporgendosi per lasciarle un bacio sulla guancia.
Draco si stava sentendo leggermente in imbarazzo, era rimasto in piedi di fianco al moro perchè erano finiti i posti a sedere, ma nessuno parve accorgersene.
Nessuno tranne Oliver.
"Draco" disse alzandosi "siediti al mio posto, vado a prendere un'altra sedia io..."
Draco lo ringraziò e fece per accomodarsi, ma si sentì afferrare per il passante dei jeans e tirare indietro, andando a cadere sulle gambe di Harry.
"Non ti scomodare Oliver, Draco può stare seduto qui."
"Harry...N-non penso che, insomma peso, se prendo una se-sedia sarebbe meglio..."
"No, non sarebbe meglio, puoi stare qui ho detto" rispose secco avvolgendogli un braccio intorno alla vita per non farlo muovere.
Oliver riprese posto sollevando le spalle ed un mutismo imbarazzante scese sul tavolo. Vennero salvati dalla cameriera che prese le ordinazioni.
Blaise gli venne incontro iniziando a parlare dei nuovi corsi che stava frequentando,e fu felice di venire distratto da qualcosa perché Harry aveva iniziato ad accarezzargli le gambe.
Lo stava facendo distrattamente,sfiorandolo appena, ma sentire le sue mani allungarsi sul jeans lo fecero andare su di giri.
Inutile dire che non stava ascoltando una parola di quello che Blaise stava raccontando, e fu grato di aggrapparsi al suo bicchiere di birra,portato dalla cameriera, quanto avvertì una mano fermarsi sulla coscia e l'altra raggiungere l'inguine.
Ok, era probabileche non lo stesse facendo distrattamente ma volutamente.
Tossì leggermente accomodandosi meglio sulle gambe nella speranza che Harry togliesse le mani, ma il moro spinse di più la sedia sotto il tavolo per celare agli altri quello che stava facendo e prese ad accarezzargli da sopra il jeans il gonfiore che si era creato per il suo membro già eccitato.
Arrossì dalla vergogna, Harry non poteva toccarlo in un luogo pubblico e davanti ai suoi amici, doveva smetterla.
Il moro parve avvertire il suo disagio, sollevò il busto dalla sedia per accostare le labbra al suo orecchio.
"Cosa c'è raggio di sole? Tutto bene?" gli sussurrò appena stando attendo a non farsi sentire.
Draco provò a risponde, ma il sorso di birra gli andò di traverso quando Harry strinse le dita intorno alla forma della sua erezione.
"Tutto ok Draco?"Oliver di fronte a lui lo guardò preoccupato.
"S-sì io,benissimo...s-sto alla grande..."
Harry trattenne una risata prima di avvicinare nuovamente la bocca al suo orecchio.
"Sto per aprirti i jeans Draco, poi infilerò una mano nelle tue mutandine e inizierò a toccarti fino a farti venire nei pantaloni...Non un gemito, non una parola, non un sospiro, tieni chiusa quella bocca."
Draco era convinto di essere ormai diventato rosso come un peperone. Si guardò intorno,un po' terrorizzato e un po' tremendamente eccitato per quello che stava succedendo.
Il locale era davvero pieno, ed i suoi amici parlavano tra di loro non calcolandoli. Si sentì sollevato, se non per le occhiate preoccupate che ogni tanto Oliver gli lanciava.
Ma poi non ci fu più tempo di pensare perché Harry aveva iniziato a slacciargli i bottoni ed intrufolato una mano all'interno.
Cercò di intromettersi nella conversazione che gli altri stavano avendo, di tutto pur di non pensare alle dita di Harry che ora stavano scostando il suo tanga di cotone nero liberando appena la sua erezione.
Strinse forte il bicchiere quando la impugnò deciso per poi far passare il pollice avanti e indietro sulla cappella.
Quel solo sfiorare la sua intimità fecero emettere a Draco un sonoro gemito che coprì con un colpo di tosse.
Harry non smetteva di muovere la sua mano avanti e indietro sulla sua lunghezza,alternando delle prese ferree ad altre più delicate.
Draco si impose di non venire, non poteva lasciarsi andare davanti a tutti, avrebbero capito quello che Harry gli stava facendo.
"Lasciati andare raggio di sole, lo sento che ti sta piacendo, ho le dita tutte bagnate..."
Draco chiuse gli occhi pregando che nessuno lo vedesse mentre Harry dopo qualche stoccata decisa, lo portò allo sfinimento.
Il corpo prese a tremargli come scosso da uno spasmo improvviso, si morse furiosamente il labbro inferiore per non emettere neanche un suono, ma era più che sicuro che se qualcuno lo stesse guardando in quel momento,avrebbe sicuramente capito che era in pieno post orgasmo.
Cercò di regolare il respiro mentre Harry sistemava il suo membro ormai a riposo e richiudeva i bottoni del jeans.
Afferrò un tovagliolo sul tavolo e si ripulì la mano con tranquillità.
Un calore su tutto il viso lo invase, aveva bisogno di alzarsi a prendere aria, ma Harry lo trattenne ancora un attimo sulle sue gambe.
"Questo era solo un assaggio Draco, più tardi, quando saremo a casa, ti farò urlare tutto quello che vuoi..."
Draco si alzò scosso da quelle parole, le gambe ancora tremanti.
Uscì dal locale cercando di non pensare che era appena venuto in mezzo ad un sacco di gente e gli era anche piaciuto.
Harry aveva voluto marchiare il territorio, e forse c'era riuscito visto che Oliver lo aveva seguito.
"Tutto bene Draco? Sei un po' strano sta sera..."
Non riusciva a guardarlo in faccia, si vergogna troppo per quello che era appena successo.
"Sì, scusami,solo che non mi piacciono i luoghi troppo affollati, avevo bisogno di un po' d'aria."
Oliver appoggiò la schiena contro il muro vicino all'ingresso, mettendosi entrambe le mani nelle tasche.
"Cosi tu ed Harry state insieme?" chiese un po' impacciato.
Draco avrebbe voluto sprofondare, ma Oliver era un amico, gli doveva delle risposte.
"Sì, più o meno, a modo suo però..."
Oliver aggottò la fronte.
"Come sarebbe a dire a modo suo?"
"Harry non é il tipo da storie convenzionali, diciamo che abbiamo una relazione aperta ecco..."
"Oh" Oliver sembrava stupito "E a te sta bene?"
Draco tentennò, si aspettava una domanda del genere da parte sua. Cosa avrebbe dovuto rispondere? Che qualsiasi cosa andava bene pur di stare con lui?
"Mi ci abituerò..." rispose alla fine.
Oliver si staccò dal muro e si avvicinò afferrandogli le mani.
"Ascoltami bene Draco, non voglio farmi gli affari tuoi però...Cerca di essere te stesso, non fare sempre quello che la gente si aspetta che tu faccia..."
Una piccola lacrimagli scese lenta sul viso, ed Oliver rapido, gliela catturò col pollice.
"Mi piace Oliver,mi piace da morire..."
"Lo so, ma non ti sminuire, non farlo mai per nessuno."
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