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Orgasmo.
Dal dizionario: l'acume dell'eccitamento erotico, caratterizzato da azioni neuromuscolari che culminano per l'uomo nell'eiaculazione e altri fenomeni motori e secretori riflessi.
Harry la conosceva a memoria quella definizione.
Aveva persino imparato a distinguere le varie espressioni facciali che ogni uomo mostra nell'attimo esatto prima di venire.
Harry aveva sempre pensato che quello era il momento migliore, più dell'orgasmo stesso.
Ilmomento di non ritorno.
E lo sapevano benissimo quella sera, quando appena finito il turno,adocchiò due occhi scuri che lo scrutavano dal centro della pista.
Gli era bastato un cenno del capo per farsi seguire nella dark room, ed un altro semplice movimento di mano per abbassarsi la cerniera, per farlo inginocchiare davanti a lui.
Il moro si tirò su mentre finiva di pulirsi la bocca col dorso della mano, era carino ma niente di che.
Gli diede una pacca sulla spalla per ringraziarlo e tornarsene in pista,ma quello lo afferrò per il polso per fermarlo.
"Hey...Non possiamo rivederci?"
Trattenne a stento una risata, si liberò dalla presa, e lo guardò con sufficienza.
"Non concedo il bis a nessuno tesoro."
Uscì dalla dark romm sconvolto da come le persone fossero così insistenti alle volte.
Che gusto c'é nel rifarsi qualcuno una seconda volta quando puoi farlo con qualcuno con cui non l'hai mai fatto?
Era un ragionamento così logico!
Uscì dal Sunrise senza guardare in faccia nessuno, il sole che lentamente iniziava a sorgere.
Salì sulla sua Ford Mustang cabrio verde bottiglia e si diresse a casa maledicendosi per aver concluso poco quella notte.
Si buttò nel letto ancora vestito, giurando a se stesso che l'indomani avrebbe rimediato.
Odiava con tutto se stesso quando si svegliava la mattina.
Voleva dormire, doveva assolutamente dormire, la mattina non esisteva nella sua giornata.
Per lui l'orologio partiva dalle 18 in poi, ma ieri notte, o meglio,quella mattina, non aveva abbassato le tapparelle, per cui il sole si stava facendo beffe di lui entrando prepotente in camera.
Imprecò rassegnato ad aver perso tutto il sonno.
Una doccia lo avrebbe aiutato.
Entrò in bagno grattandosi la testa ancora mezzo assonnato, si spogliò in fretta e si buttò sotto l'acqua.
Rimase quasi un minuto stordito davanti alla vasta scelta di bagno schiuma perfettamente ordinati davanti a lui: muschio bianco, vaniglia,cioccolato fondente, pesca, mango e lime e frutti tropicali.
Era sicurissimo di non averli comprati.
Lui di solito adorava quei profumi freschi mentolati che lo facevano più uomo.
Alzò le spalle rassegnato, dando la colpa ad Hermione che sicuramente si sarà intrufolata nell'appartamento come al suo solito.
Afferrò quello al muschio, il meno peggio secondo lui, e iniziò a lavarsi.
Decise che c'era sicuramente qualcosa che non andava quando si accorse di essersi avvolto in un asciugamano schifosamente rosa cipria.
Lui non aveva asciugamani rosa.
Si asciugò in fretta, indossò i boxer che si era tolto prima ed uscì dal bagno.
La camera che una volta era del suo ex coinquilino era aperta, non ci aveva fatto caso prima, addormentato com'era, decise di entrare.
Non so si può rimanere con la bocca spalancata dallo stupore per più di cinque minuti, ma Harry lo fece, perché quella non era la stanza che ricordava.
Tende bianche da casa della Barbie legate insieme ad un fiocco lilla incorniciavano la finestra. Il letto era perfettamente tirato con un piumone rosa con raffigurati sopra dei gatti che rincorrevano dei gomitoli di lana. Peluche, peluche ovunque.
E sulla mensola una esposizione infinita di smalti, Harry giurò di non averne mai visti così tanti.
Dopo quei cinque minuti di shock, decise di congratularsi mentalmente con Hermione.
Una femmina come coinquilina avrebbe decisamente fatto al caso suo, così non sarebbe caduto in tentazioni. E poi avrebbe sicuramente tenuto la casa pulita e soprattutto avrebbe saputo cucinare.
Ritornò in camera sua, indossò un pantalone della tuta ed una canotta bianca, e si fiondò in cucina per prepararsi la colazione.
E fu sicuro di ricevere il secondo shock della giornata.
Non si aspettava di trovare la sua coinquilina in casa, impegnata ai fornelli, e soprattutto vestita così.
O meglio svestita.
Indossava solo una piccola veste di seta bianca che non gli copriva affatto il fondo schiena, delineato da un paio di mutandine anche esse bianche con raffigurate sopra tante piccole ciliege rosse.
Quelle mutandine erano a dir poco infantili, ma Harry si trovò a piegare la testa di lato per osservare meglio quella rotondità.
Era una femmina, ma aveva decisamente un bel culo.
Non sembrava male nell'insieme, bionda, capelli appena sopra le spalle tirati indietro da un cerchietto con un fiocco rosa laterale.
Sembrava una fetish del rosa.
Si muoveva con grazia ai fornelli, canticchiando qualcosa a bassa voce,ed Harry notò le unghie perfettamente dipinte di un fucsia acceso.
"Hey buongiorno, non pensavo di trovarti già qui, Hermione non mi ha detto nulla..."
La ragazza sobbalzò e fece volare per terra la padella con le uova strapazzate sporcando il pavimento.
Si girò palesemente in imbarazzo cercando di tirarsi giù la veste per coprirsi il più possibile, il viso talmente rosso che avrebbe preso fuoco da un momento all'altro.
"I-io,s-scusami...Mi hanno detto c-che di g-giorno dormi, così s-stavo...La colazione sai..."
La prima cosa che notò Harry furono le labbra: piene e di una tonalità di rosso che lo incantò. Non era rosso naturale, ma non era neanche un rosso finto da rossetto. Erano umide e belle da vedere.
La seconda fu certamente che non era una donna.
Era un maschio che indossava biancheria intima femminile.
Si passò una mano sul volto incredulo per quello che stava guardando prima di riprendere a parlare.
"Di solito dormo fino a tardi sì, oggi mi sono svegliato decisamente presto...Io sono Harry comunque, piacere."
Gli tese la mano e quello divenne ancora più rosso, deciso a non staccare le mani dall'orlo della veste che invano lo copriva.
"D-Draco..."
Teneva lo sguardo basso, fisso sul pavimento, come se avesse paura di guardarlo negli occhi.
"Bene,Draco, forse é meglio se ti vai a vestire e...che ne dici di uscire per fare colazione? La nostra non é recuperabile direi..."
Draco fece un cenno con la testa e corse in camera sua.
Harry non potè non notare come il bordo della veste svolazzava morbido sui fianchi del biondino.
Draco voleva sprofondare, decise che quello era stato il momento più imbarazzante di tutta la sua vita.
Quando aveva sentito Hermione al telefono, gli aveva assicurato che il suo coinquilino era un tipo notturno, che dormiva di giorno, così lui avrebbe avuto tutto il tempo per studiare e disegnare in santa pace.
Non si aspettava di trovarselo in cucina mentre era mezzo svestito, ed in particolare non si aspettava che fosse così...Bello.
Perché Harry, così aveva detto che si chiamava, era veramente bello. Alto,moro, occhi verdi, barba incolta, era decisamente da perdere la testa.
Avrebbe anche scommesso che fosse molto più grande di lui, ma questo non era un problema.
Si infilò un paio di skinny jeans neri ed indossò il suo morbido maglione di ciniglia rosa.
Era sicuro che avrebbe avuto bisogno di tanto conforto per superare una colazione da solo con Harry.
Lo metteva in soggezione, non riusciva a guardarlo in faccia, e odiava sentirsi così vulnerabile.
Uscirono di casa in perfetto silenzio, ma Draco notò che Harry lo scrutava di continuo facendogli colorire le guance ogni volta che incrociava il suo sguardo.
Entrarono in una tavola calda già piena di gente e si sedettero direttamente sugli sgabelli al bancone.
"Non ci credo, Harry Potter sveglio alle dieci del mattino!"
"Non sarà neanche andato a dormire..."
Vide Harry fare un gestaccio alle due cameriere e pensò che dovette conoscerle.
"Hermione,Pansy, lui é Draco, il mio nuovo coinquilino."
Draco scrutò le ragazze curioso di capire con chi aveva parlato al telefono.
"Draco!Finalmente ti conosco!"
Quella che doveva essere Hermione quasi lo soffocò con un abbraccio.
Venne salvato da Harry, che strattonandola bruscamente gliela tolse di dosso.
"Togliti quel sorriso compiaciuto dalla faccia Herm, dobbiamo parlare."
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