Capitolo Settimo

''Charlie..''

Sussurrarono Fred e Rae guardandosi negli occhi, con emozioni completamente diverse dalle precedenti. Un sospiro imbarazzato lasciò le labbra di Rae mentre si alzava dal terreno con i tre ragazzi, nervosamente staccava pezzetti del suo smalto mentre aspettava in fila per salutare il nuovo arrivato. Quando si trovò davanti a lui sollevò lo sguardo sul suo viso, non era cambiato di molto da Aprile, l'ultima volta che si erano visti. I riccioli rossi cadevano sulla sua fronte circondando gli occhi cioccolato, più scuri rispetto a quelli di Fred, il suo corpo muscoloso e l'altezza statuaria incutevano quasi timore, abbinate alle numerose cicatrici e scottature sulla sua pelle lentigginosa, se non fosse stato per la sua personalità così dolce e compassionevole ma allo stesso tempo forte e determinata, elementi che gli avevano permesso di poter intraprendere la carriera dei suoi sogni d'infanzia. ''Ciao Charlie, bentornato!'' disse Rae cercando di tenere a bada il tremolio della sua voce, ''Così mi saluti piccola peste?'' mormorò il rosso con voce profonda sollevando un sopracciglio, avvolse i fianchi della ragazza, con una presa estremamente salda, e la sollevò da terra stringendola forte contro il suo petto, Rae si morse l'interno della guancia e circondò il suo collo con le mani, ''hai ragione, bestione, mi sei mancato un po' '' , disse con innocenza scaturendo un leggero ghigno soddisfatto nel ragazzo.

Fred, osservando tutta la scena, strinse con forza i pugni lungo i fianchi, premendo con le unghie sui palmi fino a lasciarsi piccoli segni incavati e rossi, non poteva credere al tempismo con cui suo fratello si era presentato, cosa avrebbe voluto dire Rae poco prima? Cosa sarebbe successo ora che lui era qui? Suo fratello e la ragazza si erano lasciati in condizioni ambigue l'ultima volta e un piccolo sentore negativo si faceva strada sotto la pelle di Fred.

''Mamma dice che se le portate dentro la frutta inizia a fare la torta!''

Urlò Ginny dallo stipite della porta d'ingresso, Fred roteò gli occhi e con poca grazia afferrò i cestini di vimini dal terreno, e si diresse all'interno non volendo stare un minuto di più a guardare quella scena. Posò i cestini sul tavolo e ringhiò un ''vado a farmi una doccia'' prima di salire al piano di sopra senza aspettare risposta dalla madre che lo guardava accigliata. George sospirò e le fece un segno con il capo, sarebbe andato lui a controllare il gemello.

Salì i gradini due a due ed entrò nella prima porta sulla destra, la camera che i due condividevano, Fred era in piedi davanti la finestra e gli dava le spalle, la tensione su di lui era palese, il suo corpo era rigido e le braccia erano incrociate al petto. ''Va via George'', ringhiò Fred ma il fratello non demorse e andò a sedersi sul suo letto ''la smetti di fare il coglione? Sono passati tre mesi Fred, le cose sono cambiate e lo sai anche tu!'', disse George portando le braccia all'indietro e posando le mani sul materasso per stare più comodo, ''ma come cazzo fai a dirlo? Charlie le ha confessato di amarla prima di partire, addirittura le ha chiesto di andare con lui in Romania! Come faccio a stare tranquillo?'', ''Fred, tu credi davvero che Rae provi qualcosa per lui?'', Fred annuì in assenso, non spostando lo sguardo dal sole che tramontava dietro le colline verdi, ''mi sa che non hai capito proprio un cavolo allora, se avesse voluto andare con lui sarebbe partita in Aprile, Fred'', il gemello non rispose a quella costatazione, non concordava con lui, come poteva non essere cotta di Charlie? Con quei suoi stupidi capelli ricci, con quel suo stupido lavoro fighissimo e con quel suo stupido carattere del cazzo. George sospirò rumorosamente e si avvicinò a Fred, gli posò una mano sulla spalla e guardò il suo profilo, vedere Fred arrabbiato non era un bello spettacolo, lo era ancora di meno quando faceva il bambino incazzandosi per cose inesistenti, ''perché ti importa così tanto, Fred?''.

Fred non aveva mai confessato apertamente quello che provava per l'amica, nonostante i due si dicessero qualsiasi cosa, aveva tenuto nascosta quella piccola parte, ma George lo capiva, suo fratello non aveva mai dovuto fare i conti con l'amore e non era una persona che esternava facilmente le sue emozioni, mascherava ogni cosa con la sua indomabile ironia che a volte diventava quasi autolesionista, come se attraverso quello scudo riuscisse sempre a mantenere le persone ad una certa distanza da lui, senza superare mai il cerchio di sicurezza che aveva costruito attorno a sé, non aveva mai dato a nessuno, al di fuori della sua famiglia, il permesso di entrare completamente lì dentro.

Fred staccò lo sguardo dal paesaggio che osservava distrattamente e incontrò quello del gemello, George non ebbe bisogno che parole uscissero dalla sua bocca in risposta a quella fatidica domanda, sospirò ancora e lo strinse in un forte abbraccio, prima o poi, sapeva, che avrebbe dovuto fare i conti con quel sentimento che non voleva ammettere di provare, troppo spaventato e cauto per rischiare. Passò una mano sulla schiena di Fred mentre lui gli stringeva le braccia attorno al busto. Furono interrotti quando la porta di spalancò e la figura robusta di Ron entrò nella stanza, ''quando avete finito di pomciare mamma vi vuole di sotto.'' Sogghignò divertito guadagnandosi sguardi di rimprovero dai maggiori che, sbuffando, seguirono il fratello.

Rae era seduta su una delle sedie della cucina accanto a Charlie che, con un sorriso raggiante, gesticolava raccontandole gli avvenimenti degli ultimi mesi ''..quindi le abbiamo prese e portate alla radura, ci sono voluti un paio di mesi ma due settimane fa le uova si sono schiuse, e indovina? Ho vinto la scommessa sulla razza e ci siamo trovati con tre cuccioli di Lungocorno Rumeno! Con tanto di squamette verdi e piccole corna dorate!'' Rae sorrise intenerita, adorava la passione con cui Charlie parlava del suo lavoro, amava quello che faceva più di ogni altra cosa e ciò lei non lo considerava banale, trovare una professione che non la annoiasse era una delle sue paure più grandi e di certo non voleva passare la vita dietro una scrivania del Ministero come i suoi genitori, ''Avrei voluto che ci fossi anche tu, sarebbe stato molto più bello..'' continuò il rosso avvicinando una mano al viso della ragazza per spostarle una ciocca di capelli dal viso, ''Charlie io..'' iniziò a parlare la ragazza leggermente a disagio, aveva una questione sospesa con il riccio, un macigno di cui voleva liberarsi al più presto, tuttavia non riuscì a continuare la frase poiché la voce brusca e scura di Fred la surclassò, ''Interrompiamo qualcosa?'' disse in tono acido, squadrò il fratello e la ragazza passandosi la lingua sui denti superiori, Rae roteò gli occhi e sollevò un sopracciglio, ''In realtà si, ma sappiamo tutti che non te ne frega un cazzo di portare rispetto agli altri quindi non fingere che sia così'' ringhiò lei incrociando le braccia al petto, ''perché non stai un po' zitta? La tua voce mi infastidisce'' ringhiò di rimando il rosso andandosi a sedere al suo solito posto di fronte a lei, ''Se ti da così fastidio tappati quelle tue stupide, enormi orecchie, coglione, di certo non smetto di parlare perché la principessa sul pisellino è infastidita''rispose immediatamente la mora mentre i suoi occhi diventavano rossi dalla rabbia, come faceva ad essere così dannatamente cretino non riusciva a spiegarselo, non riusciva a spiegarsi nemmeno il motivo di quella cattiveria gratuita ma, ovviamente, ciò era in secondo piano, di certo lei non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa dalla sua stupida lunaticità. ''Sei solo una cretina insignificante''sputò il rosso facendo scoppiare la mora in una fragorosa risata, ''Wow Freddie, da quanto ti tenevi dentro tutto questo? Vuoi fare il piccolo bambino imbronciato che prova a fare lo stronzetto della situazione? Hai sbagliato persona, dolcezza, non metterti contro di me'' disse lei con voce calma squadrandolo dall'alto in basso e, quando lui provò a rispondere, lei sollevò una mano aperta e la chiuse in un pungo, come a catturare l'aria, ''Shh piccolo bimbo, fa silenzio, gli adulti stavano parlando'' disse in un ghigno divertito per poi girarsi verso Charlie che aveva assistito alla scena con occhi sgranati.

Fred si alzò di scatto sbattendo un pugno sul tavolo con una tale forza da far sussultare il resto dei ragazzi, tranne la mora che ridacchiò divertita, ''Cresci'' disse ancora lei prima che fiamme verdi imponenti uscissero dal camino della cucina e, vorticando, un allegro Arthur Weasley fece il suo ingresso, ''Charlie! Che sorpresa!'' esclamò con un enorme sorriso, lasciò cadere la sua ventiquattrore babbana a terra, e si avvicinò al suo secondogenito per stringerlo in un forte abbraccio. Approfittando della distrazione degli altri George scagliò un forte pugno sulla spalla del gemello che mugolò infastidito e si girò, George non spese parole e semplicemente lo guardò deluso scuotendo la testa.

La cucina della Tana era illuminata dal bagliore dorato del tramonto che si rifletteva sulle numerose pentole e padelle attaccate alla parete di legno, il riflesso creava piccoli scintillii che si trasformavano in giochi di luce mischiati ai colori della cucina. Il colore dominante era quello del legno di noce con il quale era costruito tutto il mobilio, rallegrato da foto, stracci e tovaglie colorate, queste ultime cucite tutte da Molly. Quest'ultima scese di corsa le scale non appena sentì il timer del forno, ''La torta!'' esclamò allegramente, ignara della tensione e della furia che aleggiavano nella stanza, aprì lo sportello e, immediatamente, l'aria si trasformò, come se il profumo di zucchero e burro avesse un potere rilassante. Rae scese dalla sedia sulla quale stava ascoltando distrattamente le conversazioni degli altri e si avvicinò a Molly, ''posso aiutarti? '' le chiese con dolcezza mentre la donna, con un incantesimo, raffreddava la torta per poterla decorare. Molly annuì e le sorrise calorosamente, sciogliendo leggermente i nervi della giovane, prese una manciata di ciliegie e iniziò a posizionarle sulla cima della torta, non appena sfiorò il piccolo frutto il ricordo del bacio con Fred le tornò in mente, perché si comportava così? Perché la baciava e poi diventava uno stronzo ingrato? Con chi credeva di avere a che fare? Sbuffò sonoramente e scosse la testa tornando alla decorazione.

Fred la osservava di soppiatto, era tremendamente arrabbiato con lei e con Charlie, soprattutto però lo era con se stesso per la sfuriata di pochi minuti prima, aveva esagerato, ne era consapevole, ma non era riuscito a controllarsi...non che questo lo giustificasse, ovvio, ma era stato più forte di lui, quando suo fratello l'aveva accarezzata in quel modo i suoi occhi erano diventati lividi di rabbia e un velo si era avvolto attorno al suo cervello impedendoli di ragionare, le lanciò un ultimo sguardo e sospirò, tornando ad ascoltare suo padre.

Pur di distrarsi Rae continuò ad aiutare Molly a preparare la cena e poco dopo le raggiunse anche George, ''Possiamo parlare?'' chiese il rosso alla ragazza che, con un sonoro sbuffo annuì, si slacciò il grembiule a scacchi azzurro e lo posò attorno alla maniglia di un'anta di un mobiletto, fece un piccolo sorriso alla donna e seguì il ragazzo nel giardino. Con tutti gli avvenimenti di quel pomeriggio non aveva notato come esso fosse mutato, l'erba verde era tutta della stessa altezza, Ron e George avevano riempito le fioriere accanto alla serra e alla porta di gigli, petunie e lavanda, gli alberi erano stati accuratamente potati, forse troppo accuratamente, il che significava che quei due avevano usato qualche incantesimo perché troppo pigri per il lavoro manuale, alla base di essi erano state piantate diverse erbe, sicuramente quelle erano state ordinate da Molly per essere utilizzate per cibo e medicinali.

''Rae..'' ad interrompere la sua minuziosa osservazione del giardino fu George che richiamò lo sguardo e l'attenzione della ragazza ''mi spieghi cosa è successo li dentro?'' chiese il rosso con tono calmo incrociando le braccia al petto, ''E io che ne so, George? Perché non lo chiedi a quel cretino di tuo fratello e quella sua stupida boccaccia?'' esclamò lei irritata infilandosi le mani in tasca, George roteò gli occhi prima di puntarli nuovamente su di lei con un ghigno divertito ''Non posso darti torto, è un cretino con una boccaccia da cretino, ma prova a capirlo Rae, sai che quando è nervoso non ragiona!'' disse il rosso cercando di trovare un appiglio per il comportamento del fratello, ''Non giustificarlo George, non se lo merita, non ho fatto assolutamente niente per meritarmi quel comportamento, zero! Se lui non sa gestire le sue emozioni di certo non è colpa mia, non sono il bersaglio su cui può lanciare le frecce dei suoi sbalzi umorali!'', ''Hai ragione, ma..'', ''Niente ma George, ma un cazzo di niente, non può prima baciarmi e poi trattarmi in quel modo!'' sbottò la ragazza ma, non appena si rese conto di ciò che aveva detto, abbassò il viso imbarazzata, ''Che cosa ha fatto?!'' disse il rosso scioccato, ''Già, mi ha baciata, ma non credo abbia significato granché dopo quello che è appena successo'' disse la ragazza scrollando le spalle, ''Voi due vi complicate la vita più di quanto dovreste, lo sai?'', Rae ghignò sconsolata e annuì, George si avvicinò a lei e la strinse contro il suo petto, passandole dolcemente una mano sulla schiena per cercare di calmarla, '' non gli permetto di trattarmi così, non me lo merito'' mormorò lei contro il petto del ragazzo che rise divertito ''Oh non preoccuparti piccolina, ti sei fatta valere e come, l'hai messo al posto suo, mio fratello è un ragazzo meraviglioso ma ogni tanto ha bisogno di una strigliata'', Rae ridacchiò appena e si allontanò dal corpo del rosso.

''con 'fratello meraviglioso' vi riferivate a me? '' disse Charlie con un ghigno divertito facendo roteare gli occhi a Rae '' in questa famiglia dovete imparare a farvi i fatti vostri e a non interrompere le conversazioni degli altri'' mormorò incrociando le braccia sotto il seno, ''Scusa bambolina, hai ragione, ma la cena è pronta'', Rae fece una smorfia disgustata a quel nomignolo, forse una delle cose più orride con cui una ragazza poteva essere chiamata, davvero gli uomini credono che chiamare in quel modo una donna possa essere considerato carino o addirittura sexy? Rae lo trovava semplicemente stupido e misogino, come se per essere sexy una donna dovesse essere paragonata ad una stupida bambola.

La tavola era più affollata del solito con Charlie, Rae si chiedeva come ci sarebbero entrati tutti una volta che anche Hermione e Harry fossero arrivati, probabilmente avrebbero mangiato in giardino. Versò nel piatto in ceramica una buona quantità di purè di barbabietola, due salsicce e qualche broccolo, sfogare la rabbia nel cibo non era sbagliato, giusto? Scrollò le spalle a quella domanda interiore e prese a mangiare, sorseggiando di tanto in tanto dal suo bicchiere colmo di idromele, ascoltava distrattamente le conversazioni dei commensali e ignorava consapevolmente le occhiate che Fred le mandava, sentiva i suoi occhi bruciarle sulla pelle, sguardi roventi di senso di colpa, ustionanti come quando si sfiorano, senza volerlo, le fiamme di un camino.

Lui la cercava disperatamente, pregava che lei si girasse, che gli sorridesse come se niente fosse accaduto, ma il suo viso duro e astioso non lo degnava minimamente di nulla, Rae non lo avrebbe perdonato facilmente, né era consapevole, era forse una delle persone più rancorose che conoscesse, una volta, ad esempio, durante una lezione del quarto anno di pozioni, con un piccolo incantesimo aveva modificato la quantità di Fiori di Dittamo, per la Pozione Rigenerante, nei suoi appunti facendole prendere un Troll durante la dimostrazione pratica, ci aveva messo tre settimane e due giorni per farsi perdonare da lei, ora probabilmente ci sarebbe voluto molto di più.

''che ne dite se andassimo a fare un paio di giorni di campeggio?'' propose allegramente Charlie passandosi una mano tra i riccioli, tirandoli all'indietro, il resto dei giovani Weasley e Rae annuirono, chi più e chi meno energicamente. ''Potete prendere la tenda che abbiamo usato alla Coppa del Mondo di Quidditch, dovrebbe essere in soffitta!'' disse Arthur prima di infilarsi un boccone di salsiccia in bocca, ''perché no, basta che ci facciamo un cestino di cibo, non voglio restare a secco'' annunciò Ron scrollando le spalle, ''Povero piccolo bimbo mal nutrito, prendiamo tutto quello che vuoi, anche un biberon!'' disse allegramente Fred facendo scoppiare il resto della famiglia in una fragorosa risata, Rae cercò di trattenersi ma un leggero ghigno comparse sulle sue labbra, non poteva farci nulla se quel cretino era tremendamente divertente!

Il resto della cena e della serata passarono in tranquillità, nonostante la mora si ostinasse ancora a non guardare il ragazzo, tra chiacchiere e a fare la lista delle cose necessarie per la partenza l'indomani mattina, si sarebbero divisi i compiti così da poter fare più in fretta e arrivare nel boschetto per ora di pranzo. Verso le undici si alzarono dal divano per dirigersi a letto e per un solo, unico, minuscolo secondo gli occhi della ragazza incontrarono quelli di Fred, senza la sua buonanotte Rae non riusciva a dormire, ma per quella sera si sarebbe fatta bastare quel fugace sguardo, colmo di represso amore.

Buona sera bellissim*!! Ecco a voi, fresco fresco di stesura, il settimo capitolo. Questa volta poco romantico e più burrascoso, Rae e Fred sono due teste calde!
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacione
-R

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top