Capitolo Secondo
Un improvviso peso sul petto e un urlo fecero svegliare Rae di soprassalto. Spalancò gli occhi e si trovò davanti il viso sorridente di Ginny che la guardava con aria colpevole .
''Mamma dice che la colazione è pronta''
Disse la rossa allegramente, Rae roteò gli occhi prima di scoppiare in una leggera risata. I risvegli tranquilli erano un miraggio in casa Weasley. Posò le mani sulle spalle della ragazza e la spinse giù dal suo letto. Infischiandosene altamente di possibili danni, fisici o psicologici, si fece scivolare di peso su di lei, le bloccò le mani contro il petto e iniziò a solleticarle i fianchi freneticamente.
''così impari piccola rossa isterica!''
Mugugnò Rae con la voce impastata da sonno e risate. Ginny si agitava sotto di lei, pregando di liberarla a voce così alta che pochi secondi dopo una Molly Weasley con i capelli arruffati e affanno, piombò nella stanza.
''che diavolo sta succedendo qui?! Siete incorreggibili! Di prima mattina già fate casino!''
Le due si bloccarono immediatamente. Rivolsero prima lo sguardo alla donna e poi l'una all'altra scoppiando, in seguito, in una fragorosa risata. Rae si alzò e tese una mano alla più piccola che la afferrò e, con un agile balzo, si mise in piedi.
''Scusa Molly! Non succederà più!''
''Si mamma, scusa!''
Sentenziarono contemporaneamente le due giovani. Rae strinse le labbra e gonfiò le guance cercando di non ridere ancora. Ginny abbassò lo sguardo sulle sue scarpe e si morse il labbro superiore, lacrime allegre minacciavano di uscire dai suoi occhi verdi. Molly scosse la testa e sospirò, nonostante volesse mantenere un'espressione autoritaria un ghigno divertito si formò sul suo volto.
''veloci prima che i tuoi fratelli finiscano tutto!''
Le due ragazze annuirono e, mentre la porta si chiudeva, scoppiarono nuovamente a ridere. Rae scompigliò i capelli dell'amica prima di avvicinarsi all'armadio, doveva necessariamente indossare qualcosa di più sistemato rispetto al pigiama stropicciato che aveva in quel momento. Tra la caterva di vestiti né individuò giallo, estremamente semplice. Aveva una scollatura squadrata, bretelle sottili ed era costellato da piccoli pois bianchi. Vi abbinò un paio di converse bianche e si legò la parte superiore dei capelli in una crocchia veloce.
Le due uscirono dalla stanza e di corsa, con lo stomaco che brontolava. Scesero al piano terra dove tutta la rossa famiglia Weasley era seduta ad aspettarle, Rae prese posto tra Ginny e Ron e immediatamente si riempì il piatto con due bei muffin fumanti e qualche biscotto.
''Buongiorno a tutti!''
Dissero le ragazze in coro, Rae spostò lo sguardo sui membri di quella tavolata sorridendo allegra. Quella sarebbe stata un'estate fantastica, promise a se stessa. I suoi genitori erano partiti in vacanza per tutta l'estate, probabilmente scossi da una crisi di mezz'età, avevano deciso di girare le più belle città d'Europa. Rae, non volendo assolutamente sentirsi di troppo nella fuga d'amore dei suoi, ottenne il permesso di passare l'estate con la famiglia Weasley, dato che erano amici dei suoi dai tempi di Hogwarts.
Lo sguardo della mora si posò infine su Fred. Questo le fece un veloce occhiolino accompagnato da un ghigno divertito, forse un po' troppo divertito per essere un semplice saluto. Rae sollevò un sopracciglio e catturò lo sguardo di George che, per un fugace momento, si posò sul suo succo di zucca. Fece schioccare la lingua sul palato e si girò innocentemente verso l'ignaro Ronald alla sua sinistra.
''Ehi Ronnino, ti va il mio succo di zucca? Questa mattina non ne ho tanta voglia, preferisco del caffè!''
Ron, senza troppi complimenti, annuì vigorosamente con la testa e afferrò il bicchiere della ragazza bevendone il contenuto tutto d'un sorso. Rae restò ad osservarlo mentre si mordeva l'interno delle guance. Non aveva dubbi sulla presenza di un qualche scherzo in quel bicchiere, i gemelli non riuscivano quasi mai a prenderla alla sprovvista. Quei due erano astuti sì, ma lei, da orgogliosa Serpeverde, lo era molto di più. Non dovette aspettare molto per trovare conferma ai suoi pensieri, partendo dalla radice i capelli di Ron iniziarono a colorarsi di un violetto sgargiante, situazione che colse di sorpresa e fece ridere tutti i presenti.
Rae si girò verso Fred, un leggero lampo di delusione attraversava il suo sguardo. Senza emettere un suono, Rae, attirò la sua attenzione.
''Non fottere con me, dolcezza''
Mimò la mora con le labbra. Un ghigno compiaciuto comparve nuovamente sul viso del rosso mentre, a sua volta, mimava le parole:
''non sfidarmi, dolcezza''
Rae ghignò soddisfatta. Gli fece un occhiolino che, con poca grazia, accompagnò con il sollevamento del dito medio, mascherato con una grattata di mento. Fred sollevò le sopracciglia e accennò una breve risata prima di tornare a parlare con gli altri fingendosi indifferente.
La verità era che lui adorava tremendamente sfidare la ragazza seduta di fronte. Più lei riusciva a scovare i suoi trucchi e più lui si ingegnava per trovarne di nuovi. Un botta e risposta costante che andava avanti da quando entrambi ne avevano memoria. I loro caratteri sfrontati e orgogliosi li spronavano a non arrendersi, soprattutto quando la sfida li aggradava. Nonostante questo però, i due passavano anche tanti momenti tranquilli. Spesso si trovavano da soli a parlare fino a notte fonda nascosti nei passaggi segreti di Hogwarts o a giocare a passaggi nel campo da Quidditch. Tuttavia quello che era avvenuto la sera precedente era un momento diverso. Spesso capitava che i due stessero insieme senza parlare, ognuno perso nei propri compiti o pensieri, ma qualcosa di diverso, davanti al focolaio, era avvenuto. Fred lo sentiva, lo percepiva nell'anima. Il modo in cui si erano guardati mentre suonava la chitarra aveva creato un'atmosfera strana, come se il suo cuore si fosse sentito più leggero e il suo cervello, che normalmente correva a tremila tra mille idee, si fosse messo in pausa in quei minuti. Quei minuti, dove l'unica cosa a cui riusciva a pensare erano quei riccioli ribelli e quegli impenetrabili occhi scuri come un Drago Nero delle Ebridi. Scosse velocemente la testa e tornò con lo sguardo sulla sua famiglia cercando di riprendere il filo del discorso che, per un momento, aveva smesso di ascoltare.
Quel pomeriggio Molly costrinse tutti i figli presenti e Rae ad iniziare l'operazione ''Giardiviglioso'', così rinominata da Arthur che costrinse i cinque a sforzare una risata pur di compiacerlo. Lo scopo di questo progetto, di cui i due adulti erano così soddisfatti, era quello di tenere occupati i ragazzi trasformando il giardino della Tana da cima a fondo. Tutto ciò sarebbe avvenuto attraverso diversi compiti che avrebbero dovuto svolgere nei successivi giorni. Partendo ovviamente dalla degnomizzazione.
Dopo l'abbondante pranzo, per il quale Molly Weasley aveva dato tutta sé stessa, salirono tutti nelle loro stanze per vestirsi adeguatamente.
''Mai una estate in cui possiamo cazzeggiare beatamente!''
Brontolò Ginny chiudendosi la porta alle spalle con un sonoro sbuffo. Si avvicinò al comò in legno e prese un elastico azzurro dal porta oggetti con il quale legò i lunghi capelli rossi una coda alta.
''mi fai una treccia G?''
Chiese con occhi scongiuranti la mora. La sua massa voluminosa di capelli non le permetteva di farsi una semplice coda come l'amica poiché, ogni volta che ci provava, finiva sempre per spezzare l'elastico. Ginny annuì e si sedette sul letto con le gambe leggermente divaricate, Rae si accomodò a terra dandole le spalle, piegò la testa all'indietro e si lasciò andare al tocco dell'amica.
''Harry e Hermione quando ci raggiungono?''
Domandò la mora in un sibilo. quello strano verso era uscito involontario dopo una fitta causata da un capello tirato troppo forte.
''Tra un paio di settimane, Hermione andava prima in Francia con i suoi genitori e Harry non so cosa aveva da fare, non l'ho sentito molto nell'ultimo periodo''
Brontolò la rossa con voce delusa, Per Rae non era un segreto la cotta che la ragazza aveva per Harry, ormai era palese per tutti tranne che per il suddetto che continuava a non rendersene conto, o almeno così pareva.
''G devi cercare di prenderla con più noncuranza, sii un po' più sfuggente e vedrai che presto si renderà conto di essere follemente e profondamente innamorato di te!''
Ginny ridacchiò appena dando un colpetto alla spalla della mora prima di chiudere la treccia ed alzarsi per avvicinarsi all'armadio.
''Oh grande maestra dell'amore, insegnami i tuoi segreti!''
Disse con voce falsamente adulatoria causando le risate di entrambe. Rae in effetti non era mai stata una grande cima nel dare consigli d'amore poiché i suoi ex, se così possono essere chiamati, non erano durati tanto a lungo e sopraffatta dalla noia li aveva mollati senza troppe cerimonie. Si avvicinò anche lei all'armadio e, mentre Ginny indossava un pantaloncino della tuta rosso fuoco con lo stemma dei Grifondoro sul fianco e una semplice magliettina a mezze maniche bianca, Rae optò per una salopette di Jeans e una canotta verde petrolio. Si infilarono le scarpe e scesero lentamente al piano di sotto, certamente il programma del pomeriggio non le spronava ad andare più veloce.
Arrivate in giardino trovarono i tre ragazzi intenti a chiacchierare vicino al capanno degli attrezzi. Tutti e tre si erano messi comodi: Ron indossava un paio di bermuda sportivi dei Cannoni di Chudley e una maglietta bianca, George aveva optato per una semplice tuta color blu scuro e una maglietta grigia, Fred invece aveva un bermuda grigio scuro e una canotta verde. Mentre si avvicinava Rae non poté fare a meno di notare quanto il verde stesse bene al ragazzo. Quel colore creava un gradevole contrasto con i suoi capelli ramati e la pelle chiara cosparsa di efelidi. Si morse appena l'interno della guancia per distogliere il suo cervello da quei pensieri quando si rese conto di essere ormai giunta davanti ai tre.
''Buon pomeriggio pel di carota, sbrighiamoci a finire così possiamo tornare a crogiolarci nella beata nullafacenza''
Disse allegramente la mora poggiando un braccio sulla spalla di George. Alla vista ciò poteva sembrare estremamente divertente poiché, data la differenza d'altezza, il braccio della ragazza si trovava in obliquo.
''Perdonami mammoccia, chi ti ha eletta capitano?''
Le domandò Fred con aria di sfida. Il suo sguardo la scrutò, più volte, dall'alto verso il basso.
''Oh se vuoi possiamo tranquillamente giocarcela, pisellino''
Ron scoppiò in una forte risata accompagnato da Ginny e Geroge mentre Fred, invece, incrociava le braccia al petto e faceva schioccare la lingua contro il palato, sfoggiando uno sguardo compiaciuto.
''Ti ho detto di non sfidarmi''
Disse alludendo, con uno sguardo eloquente, più al nomignolo che all'essere capo della nuova missione.
''Ma se proprio vuoi farlo mettiamola così, chi toglie di mezzo più gnomi sarà il capo per i prossimi giorni''
Continuò porgendo la mano destra alla ragazza che, senza farselo ripetere due volte, la afferrò. La strinse con veemenza, sostenendo il suo sguardo con uno altrettanto furbo.
''Ci sto, pisellino''
Disse accompagnando quelle parole con un occhiolino. Rae si voltò di spalle, facendo ondeggiare la lunga treccia lungo la schiena e si avvicinò al suo migliore amico. George avvolse un braccio attorno alle sue esili spalle e ridacchiò divertito.
''Piccola serpe, non ti smentisci mai!''
Annunciò soddisfatto. Le schioccò un bacio tra i capelli e la tirò con sé verso il punto del giardino dove vi erano più buche. Il lavoro da fare era veramente molto, gli gnomi in quel giardino spuntavano veloci come bolle dopo una Fattura Furunculus.
''Sai Rae, sono proprio contento di averti qua questa estate, non solo perché vederti dare del filo da torcere a mio fratello mi diverte da morire, ma anche perché potremmo passare molto tempo insieme come al castello''
Rae ridacchiò compiaciuta, portò la mano destra sulla guancia del ragazzo e la strinse tra l'indice e il pollice giocosamente.
''Probabilmente finirai con il non sopportarmi più, altro che migliore amica poi!''
George ridacchiò e scosse la testa divertito. Posò una mano tra i folti capelli della ragazza e li strofinò velocemente, rovinando la treccia che Ginny le aveva fatto.
''Molto probabile anche questo!''
Sentenziò George. Rae cercò di mantenere uno sguardo offeso ma non durò a lungo, i due scoppiarono a ridere. George e Rae avevano avuto sempre un rapporto molto stretto. Erano sempre riusciti a confidarsi l'uno con l'altra e a capirsi con uno sguardo, sin da quando erano solo due furie alte un metro scarso. Erano legati da una di quelle amicizie estremamente rare che molte persone non riescono a comprendere. Accecati dalla banalità della loro idee, il più delle volte davano per scontato fossero una coppia. Ciò, tuttavia, non era una idea concepibile per nessuno dei due. Probabilmente perché conoscevano troppe cose disgustose e imbarazzanti l'uno dell'altra. Rae sapeva, però, che in realtà anche Fred conosceva tutte quelle cose sulla sua persona. Era altrettanto consapevole di conoscere anche lei numerose cose imbarazzanti su quel ragazzo dalla chioma fiammeggiante. Sentiva, allo stesso tempo, che qualcosa di diverso esisteva in quei due rapporti. Rae ci aveva rimuginato più e più volte ma non era riuscita a comprendere a pieno cosa fosse, non ancora per lo meno. Tarli costanti che attanagliavano anche la mente di Fred che, con passo svelto, si avvicinava a loro.
''Basta perdere tempo, è ora di dare il via alle danze!''
Annunciò Fred. Le sue mani strofinavano freneticamente l'una contro l'altra. Il suo sguardo era fermo sul viso della ragazza. Lei sollevò la testa e raddrizzò le spalle, amava essere sfidata e dimostrare il suo valore. Si passò la lingua sui denti superiori, famelica, e si posò le mani sui fianchi.
''Diamo allora inizio alle danze''
Da quel momento in poi il giardino diventò un vero e proprio campo di battaglia. I cinque erano completamente sporchi di terra, gnomi volavano in tutte le direzioni, oltre la staccionata in legno, mentre un tabellone magico segnava i punti dei vari sfidanti. Le ore passarono velocemente tra risate e sgambetti. Gli sguardi di fuoco tra Fred e Rae erano continui, entrambi prendevano forse un po' troppo seriamente quelle sfide. Si resero conto dell'orario solo quando Molly uscì sulla soglia di casa ordinando a tutti di andare a ripulirsi e poi scendere per la cena. I cinque si girarono verso il tabellone ma solo tre di loro ridevano divertiti, Fred e Rae incrociarono le braccia al petto con gli occhi sbarrati, entrambi avevano lanciato correttamente 13 gnomi, erano a pari merito, entrambi sarebbero stati capitani.
Fred ridacchiò divertito. Era soddisfatto di sé stesso, era riuscito a non farla vincere. Schioccò la lingua contro il palato e, con un lungo passo, si posizionò dietro la minuta figura, ancora intenta a scrutare il punteggio.
''Penso che dovrai sopportare questo pisellino un po' di più da ora, scheggia''
Rae roteò gli occhi. Era notevolmente infastidita da quel risultato, perdere era la cosa che odiava più al mondo. Non esisteva di peggio per il suo orgoglio. Tuttavia, non poté evitare che le sue guance si tingessero di rosso quando il fiato caldo del ragazzo le accarezzò l'orecchio.
''Sta zitto, Weasley.''
Mormorò con voce sicura dopo aver ripreso il controllo delle sue palpitazioni. Si voltò di scatto e sollevò il viso, Incrociando lo sguardo languido e compiaciuto del ragazzo. La differenza d'altezza era notevole ma ciò non la intimidiva minimamente.
''Vediamo prima cosa sa fare questo pisellino e solo in seguito deciderò se riuscirò a sopportarlo''
Gli fece l'occhiolino e si rigirò avviandosi con Ginny e Ron verso l'entrata. George, che aveva origliato tutta la conversazione, si avvicinò a suo fratello, ridendo sotto i baffi.
''Ehi pisellino, conviene che chiudi la bocca prima che ci entri qualche mosca''
Fred scosse la testa e le sue guance si colorarono leggermente di rosso mentre si mordicchiava il labbro divertito, osservando ancora una volta il punto dove la ragazza era sparita.
''Mi manderà al manicomio questa estate, diventerò pazzo a causa sua''
Annunciò scoraggiato, girandosi poi verso il gemello. George passò la mano sulla schiena del fratello, con fare rassicuratorio, e sospirò, voltando anche lui lo sguardo verso l'ingresso.
''Freddie sei già pazzo a causa sua''
Mormorò in un sospiro prima di allontanarsi per raggiungere il resto del gruppo. Il rosso sospirò rumorosamente e si passò una mano tra i capelli sporcandoli ancor di più di terra. Era consapevole della possibilità che suo fratello avesse ragione ma cercava di evitare di scervellarsi troppo su quello che poteva o non poteva esistere con Rae. O meglio era ciò che si ripeteva costantemente da almeno tre anni ormai. Aveva provato a reprimere quelle strane sensazioni. Aveva provato a controllare come il suo corpo reagiva alla vicinanza di lei. Aveva provato a scacciare quel sorrisetto furbo dai suoi sogni. Niente aveva funzionato davvero. Forse perché non si era mai impegnato davvero nel farlo. Il flusso incessante di quei pensieri contrastanti, che cercava di auto-reprimere, venne interrotto da una pietrolina che lo colpì in pieno petto. Mugolò infastidito e sollevò lo sguardo, vedendo in lontananza, proprio quella furia mora che inconsciamente lo tormentava.
''Tua madre dice che se non vai immediatamente a lavarti sta notte dormi con i polli!''
Disse Rae con voce allegra. Fred scosse la testa divertito e corse verso l'ingresso, non avrebbe forzato nulla, in quel momento se lo promise, avrebbe lasciato che le cose seguissero il loro corso.
Holaa! Ecco a voi il secondo capitolo di questa storia, fatemi sapere cosa ne pensate, spero vi piaccia💕
Un bacione -R
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