Capitolo Quinto

''Ciao mia Serpe preferita,

Mi manchi tantissimo anche tu, le giornate qui passano tranquille, per così dire. In questi giorni ci stiamo occupando di sistemare il giardino di Casa Weasley e ci stiamo divertendo più di quello che pensavo! Tuttavia, allo stesso tempo, questa tranquillità è scossa da qualcosa che non so bene descrivere a parole... con Fred stanno succedendo così tante cose che non so da dove iniziare, ieri sera ci siamo baciati e, Dio Blaise, è stato meraviglioso, non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita ma ora non so che fare, come devo comportarmi? Tu come hai capito di amare Luna? Ti prego aiutami a mettere in ordine questo ingarbugliato ammasso di emozioni che mi si espande dentro.

Per la domanda che mi hai posto la risposta è si, quando andate a Diagon Alley fammelo sapere che vengo volentieri a trovarvi! Sono in astinenza dalla presenza costante di Te, Marcus e Draco!

Ti voglio un mondo di bene,

Tua Rae''

Chiuse la lettera con accuratezza e prese la ciotolina in argento nella quale aveva fatto sciogliere la cera, la versò delicatamente sulla busta e ci impresse sopra il Sigillo della sua casata, il blasone composto da una fiaccola stretta nelle zampe di un'Aquila Reale risaltava in rilievo sulla cera blu notte.

Rae si alzò in piedi e si avvicinò al piccolo armadio che condivideva con Ginny, quella mattina avrebbe avuto inizio la nuova fase dell'operazione 'Giardinvigioso' per i cinque ragazzi. Come sempre la mora si era svegliata prima di tutti e, dopo essersi lavata, ne aveva approfittato per scrivere al suo amico; intenta ad infilarsi i pantaloncini neri della tuta sentì mugolii di disapprovazione provenire dal letto di Ginny, Rae sollevò lo sguardo e ridacchiò a quella vista: un nido di capelli rosso fuoco si attorcigliava sul capo della ragazza che si rifiutava di aprire gli occhi nonostante ormai fosse seduta.

''Buongiorno rossa!''

Disse allegramente Rae, si sistemò i pantaloncini sopra l'ombelico e si infilò velocemente una magliettina corta di color Corallo, aggiunse anche le scarpe e andò a sedersi accanto all'amica.

''buongiorno'' disse quest'ultima con la voce impastata dal sonno, si passò distrattamente una mano sul viso e grugnì infastidita ''E' sempre un piacere vederti al mattino G, un fiore pieno di grazia'' la prese in giro Rae ghignando divertita, in tutta risposta la rossa la colpì in viso con il cuscino facendola cadere con la schiena sul letto ''Ringrazia il cielo che non posso usare ancora la magia, testa di Troll, sennò una Fattura Mucovolante non te la risparmiava nessuno! Ma...a mali estremi..'' con uno slancio si rimise in piedi e afferrò, con entrambe le mani, la caviglia della rossa, tirandola fino a quando non colpì il pavimento con il sedere ''Rae sei una deficiente!'', Ginny cercò di mantenere uno sguardo infuriato ma, non appena sollevò lo sguardo su Rae, scoppiò in una fragorosa risata, ''Ogni tanto puoi svegliarmi con la colazione al letto eh!'', disse ancora sollevandosi in piedi, ''Si certo Signorina Ginevra, tutto quello che vuole Signorina Ginevra, ai suoi ordini Signorina Ginevra.'' disse Rae piegandosi in avanti per fingere un profondo inchino ma, non appena Ginny si prestò a rispondere, Rae prese il cuscino dal pavimento e la colpì in pancia scuotendo la testa, ''Muoviti scema o non finiremo mai'' e, ridacchiando, raccolse la lettera dalla piccola scrivania in noce, lanciò un bacio volante all'amica e uscì dalla stanza.

L'aria all'esterno quella mattina era più fresca degli altri giorni, probabilmente perché erano solo le otto e il sole non bruciava ancora, si diresse verso le gabbiette accanto alla serra e fece uscire la sua civetta porgendole un braccio, sul quale lei allegramente saltò, Rae passò delicatamente le dita tra le sue piume nere e le lasciò un bacio sul capo prima di farle prendere la busta nel becco e spiccare il volo. Aspettò fino a quando la sua piccola figura non sparì tra le nuvole prima di rientrare in casa, il suo stomaco brontolava particolarmente quella mattina, probabilmente ciò era dovuto al fatto che la sera prima aveva mangiato veramente poco e niente beccandosi occhiatacce da Molly, Rae affibbiò la mancanza d'appetito alla stanchezza per il giardinaggio ma sapeva che non era così, sapeva che ciò era dovuto solo e soltanto alle labbra del ragazzo che fino a pochi minuti prima della cena erano sulle sue, più morbide e dolci di quello che avesse mai immaginato. Il ricordo le causò un grande brivido lungo la schiena, cosa sarebbe successo ora? Cosa erano lei e Fred? Domande come questa le avevano attanagliato la mente tutta la notte.

Fred al contempo, non era da meno, non chiuse occhio quella notte, ogni parte del suo corpo fremeva dal desiderio di andare a bussare alla camera di sua sorella per vedere Rae, ma se lo impedì dando sfogo a tutta la forza di volontà che aveva in corpo. Sospirò sonoramente e versò il caffè in una tazza rimanendo seduto sul bancone della cucina, l'assenza di mobiletti a muro in quel preciso punto gli permetteva di stare con la schiena dritta e in una posizione relativamente comoda. Il suo sguardo si sollevò dalla tazza quando sentì passi arrivare dalla porta del giardino, ''come cazzo fa ad essere così bella?'' si chiese Fred scrutando ogni parte del corpo della ragazza, trovava assurdo come qualcuno potesse indossare così bene dei dannatissimi pantaloncini della tuta, sollevò ancora lo sguardo e incontrò il suo viso dalle guance totalmente rosse, ''Probabilmente ha notato che la fissavi come un rimbambito, di qualcosa scemo!'' disse una vocina nella testa del rosso mentre la ragazza, con passo felpato si avvicinava a lui, Fred fece per aprire la bocca ma le parole gli morirono in gola.

''Buongiorno..''

Mormorò la voce sarcasticamente maliziosa di George che era appena entrato in cucina, si avvicinò ai due e avvolse un braccio attorno alle spalle dell'amica ''C'è un bacio per me? Ops, volevo dire del caffè'' disse ancora gonfiando le guance per trattenere una risata alla vista dei visi dei due che, a sentire quella parola, diventarono immediatamente rossi ''George questa me la paghi!'' ringhiò Fred saltando giù dal bancone, mise la tazza nelle mani della ragazza e iniziò a correre dietro il fratello, Rae scosse la testa divertita e si poggiò con la schiena al bancone sorseggiando il caffè. A causa del trambusto poco dopo anche Ginny e Ron scesero al piano di sotto, guardarono per poco più di un secondo la scena e poi, scrollando le spalle, si avvicinarono al tavolo della colazione, probabilmente, pensò Rae, erano talmente abituati a cose del genere che non se ne curavano più.

Dopo le urla di Molly e una abbondante colazione, i cinque si trovarono in giardino pronti per dare inizio al lavoro. ''Allora bellezze, io e Fred avevamo pensato di dedicare i prossimi due giorni al giardinaggio vero e proprio e per questo è meglio dividersi in squadre: Ron e Ginny voi pensate alle erbacce, Fred tu ti dedicherai a tagliare il prato e io e George penseremo alle siepi, tutti d'accordo?'' Annunciò Rae con fare autoritario, ognuno si diresse alle proprie postazioni dopo aver brontolato e annuito.

''Come facevi a sapere del bacio? Te lo ha detto lui?'' chiese Rae non appena lei e George si furono distanziati dal gruppo ''No bimba, vi conosco come le mie tasche e ho capito tutto non appena vi siete seduti a tavola ieri'', Rae sospirò e prese una cesoia con la quale iniziò a regolare la lunghezza dei rami della siepe, ''Come ti senti?'' chiese ancora il rosso guardando dall'alto l'amica che faceva di tutto per non incontrare il suo sguardo, ''Non lo so Georgie..quel bacio è stato qualcosa di assurdo, mi ha fatto provare cose che non credevo fosse possibile sentire, sentirsi così indissolubilmente legata a qualcuno solo con un semplice bacio, niente esisteva più, niente aveva più importanza..ma se per lui non fosse così? Se fosse tutto nella mia testa?'', George avvolse le braccia attorno alle spalle della ragazza e la strinse contro il suo petto, coperto da una magliettina in cotone bianco, ''Sai, io non credo che sia tutto nella tua testa, credo che ieri abbiate fatto ciò che volevate da tanto, tanto tempo e questo ora ti spaventa, vi spaventa, ed è normale Rae.'' Le prese il viso con entrambe le mani e glielo sollevò per guardarla negli occhi ''Siete amici da quando eravate in fasce e la paura di rovinare tutto vi blocca ma, vuoi sapere cosa penso io?'' Rae annuì appena mordendosi l'interno della guancia ''Penso che le vostre anime siano incatenate da molto più tempo di quello che pensate, da molto prima che ve ne rendeste conto ma, d'altro canto, capisco la vostra paura e per questo, da amico e da fratello, posso solo consigliarti di goderti ogni singolo momento che verrà, la vita è veramente breve, piccolina mia, molto più breve di quello che ci aspettiamo, quindi perché limitarsi in qualcosa che forse potrebbe rivelarsi stupendo?'' Rae sospirò e posò la fronte sul petto dell'amico ''Forse hai ragione Georgie, forse godermi ogni secondo è l'opzione migliore.'' George le sorrise comprensivo e, dopo averle lasciato un bacio tra i capelli tornò al suo lavoro.

Una folata di vento scosse i lunghi capelli della ragazza provocandole una leggera risata, si sfilò l'elastico dal polso e si girò piegandosi in avanti per raccogliere i lunghi riccioli in una crocchia, non appena sollevò il viso però il riso le morì in gola. Fred camminava avanti e indietro per il giardino, si era sfilato la maglietta che era accuratamente posata vicino l'ingresso, le sue braccia muscolose stringevano il manico del tosaerba babbano di Arthur, le sue mani lo avevano agguantato così saldamente da far guizzare in superficie numerose vene sugli avambracci, la pelle candida brillava sotto i raggi del sole, costellata da efelidi e piccole perle di sudore che percorrevano caute la forma dei suoi muscoli, Rae ingoiò sonoramente e sollevò lo sguardo verso il suo viso, i capelli umidi gli ricadevano sulla fronte, le sopracciglia corrucciate per riparare gli occhi dal sole e quella lingua, quella dannatissima lingua, che ogni tanto scorreva tra le sue labbra carnose per inumidirle ed evitare che si seccassero troppo. Fred girò lo sguardo verso di lei, percorse il suo corpo con occhi avidi mordendosi il labbro inferiore prima di salire con gli occhi sul viso, le fece un occhiolino accompagnato da un ghigno malandrino e tornò al suo lavoro.

Interrotto il contatto visivo, Rae avampò e trasse un profondo respiro per cercare di far tornare il battito del suo cuore ad un livello normale, scosse la testa e tornò a dedicarsi alla siepe, cercava in ogni modo di canalizzare la sua concentrazione lì ma ciò era estremamente difficile, o almeno lo fu fin quando George non le diede uno schiaffetto sulla nuca scoperta ''Concentrati cazzona, prima che ti tagli un dito!'', Rae rise appena e tonò al suo lavoro, George sapeva sempre cosa dire al momento giusto, stupido o serio che sia.

Dopo un cospicuo pranzo e una rilassante doccia Ginny e Rae si erano rintanate nella loro camera per concedersi un lungo e rilassante pomeriggio di cure estetiche. ''Di che colore lo vuoi?'' chiese Rae alla rossa mentre rovistava nel suo baule alla ricerca dei vari smalti che si era portata dietro, ne aveva di ogni colore che si potesse desiderare ma, nonostante ciò, il blu cobalto regnava sempre sovrano sulle sue mani, ''Mhh...verde?'' annunciò pensierosa la rossa, Rae afferrò la boccetta in vetro e andò ad accomodarsi, nuovamente, a gambe incrociate davanti a Ginny, si sistemò i pantaloncini di lino azzurro e le fece poggiare le mani sulle sue ginocchia, ''a cosa pensi?'' le chiese mentre svitava il pennellino dalla boccetta, tolse l'eccesso di tinta colorata passandolo sul bordo del barattolo e, in seguito, iniziò a colorarle con cura le unghie ''Tra pochi giorni arriva Harry, pensi che dovrei parlargli?'' disse con un sospiro sconsolato la più piccola, Rae piegò appena le labbra di lato e scrollò le spalle ''se ti senti di farlo perché no, cosa hai da perdere? Sei pazza di lui da quando avevi dieci anni ma da allora sei cambiata molto e anche lui se ne è reso conto G, lo vedo da come ti guarda e da come si comporta con te, sei una donna forte e indipendente e non devi aspettare che sia lui a fare la prima mossa.'' Disse sollevando appena lo sguardo per incontrare quello dell'amica, ''perché, come mi guarda?''chiese la rossa alzando un sopracciglio, Rae sorrise appena e le passò il pennellino sul mignolo della mano sinistra, la prima passata di smalto era andata ''Ti guarda come se non desiderasse altro che te nella sua vita, baciarti, toccarti, amarti, ridere e vivere con te, come se in te fosse racchiuso tutto ciò che c'è di bello nel mondo ... io sono convinta che provi qualcosa per te G, è solo troppo timido per ammetterlo'', Ginny prese la boccetta con lo smalto blu e iniziò a passarlo sulle unghie dell'amica mentre aspettava che il suo si asciugasse, ''Quindi mi stai dicendo che Harry mi guarda allo stesso modo in cui Lui guarda te?'' ''Fred non mi guarda così!'', Ginny ghignò appena soddisfatta di aver messo l'amica con le spalle all'angolo ''E come facevi a sapere che parlavo di Fred se io non l'ho nemmeno nominato?'', la consapevolezza di essere stata colta sul fatto cadde su Rae come un secchio di acqua ghiacciata, le sue guance diventarono immediatamente rosse ma ciò non le impedì di ridacchiare e sollevare un sopracciglio compiaciuta ''Non capirò mai come hai fatto a essere smistata in Grifondoro, saresti stata una Serpe perfetta'', ''Non cambiare argomento riccia'' continuò Ginny ridacchiando ''mi vuoi dire cosa è successo?'' Rae si morse appena l'interno della guancia mentre riprendeva la boccetta verde per fare una seconda passata di smalto a Ginny ''Beh..ieri in sala ci siamo baciati..'' Rae non riuscì a terminare la frase che la sua amica si lasciò andare ad un urlo di gioia ''Sta zitta, stupida!'' disse Rae dandole un colpo sul braccio, in men che non si dica sulla soglia della porta comparvero i due gemelli, ognuno poggiato con una spalla ad uno stipite ''Che succede qui?'' chiese George incrociando le braccia al petto ''Un cazzo, avete una sorella stupida che solo perché le ho sporcato un po' il dito con lo smalto si è messa ad urlare'', ringhiò Rae lanciando uno sguardo di fuoco alla rossa che subito annuì concordando con la bugia appena detta. George lanciò uno sguardo sospettoso alle due, Rae sapeva che non aveva creduto alla frottola ma, intuendo quale fosse il vero motivo, il rosso lasciò perdere e, accompagnato dal fratello si sedettero sul pavimento.

George e Ginny iniziarono ad intavolare una conversazione sulla classifica del Campionato di Quidditch, anche quell'anno la squadra preferita di Ron si trovava ultima, Fred, in quel momento nemmeno lontanamente interessato a quello sport, si avvicinò all'orecchio della mora ''Lo metti anche a me? Nero non sarebbe male'' , Rae girò il viso trovandosi a pochi centimetri da quello del ragazzo, annuì appena e si passò la lingua tra le labbra afferrando la boccetta di smalto nero, porse in avanti la mano destra, dopo averla aperta, e Fred vi posò la sua sopra. La mano del ragazzo era notevolmente più grande della sua e Rae si perse qualche secondo ad osservarla mentre intingeva il pennellino nel liquido, le sue lunghe e spesse dita le coprivano interamente il palmo, arrivando fino al polso, il dorso era discontinuo, cosparso di vene in risalto che le rendevano ancora più attraenti e Rae non potè fare a meno di pensare a quanto le sarebbe piaciuto vederle, e sentirle, scorrere sul suo corpo. Fred probabilmente era della stessa idea poiché posò la mano libera sulla coscia di lei e la strinse appena, la guardava e studiava intensamente mentre era intenta a colorare le sue unghie, la pelle ambrata risaltava a contrasto con quel leggero pantaloncino azzurro e quella magliettina a mezze maniche bianca che le arrivava tre dita sotto il seno. ''Mi serve l'altra mano'' mormorò la mora sollevano lo sguardo, sussultò appena quando colse quel velo languido con cui lui la osservava, si morse appena il labbro inferiore e si piegò in avanti, lasciandogli un umido bacio sulla mascella ''così mi consumi, piccolo'', mormorò con voce divertita e lussuriosa, amava avere quell'effetto su di lui, era sempre stata una ragazza sfacciata e sfrontata, senza filtri e senza paura di mettersi in gioco ma con Fred, con lui era tutto diverso, ogni singolo gesto o sguardo aveva un significato intrinseco e profondo che solo loro due riuscivano a cogliere, quel desiderio di possedersi a vicenda era più grande di qualsiasi cosa i due avessero mai sperimentato: era desiderio fisico e mentale, carnale e spirituale, puro e impuro.

Fred ghignò soddisfatto e le lasciò un bacio nell'incavo del collo, ''tutto quello che vuoi, Scheggia'' mormorò con voce rauca e gutturale porgendole l'altra mano, Rae sollevò le sopracciglia compiaciuta e riprese il suo lavoro solo dopo aver mormorato un ''Non dire queste cose, Freddie, o ti predo in parola''.

Ginny e George erano talmente presi dalla loro discussione che non si resero conto dello scambio dibattute tra i due, tornarono con lo sguardo su di loro solo dopo che Ginny sbottò un ''Come cazzo vuoi tu George, la ragione si da ai fessi''. Rae, che aveva sentito solo l'ultima frase, rise divertita lanciando uno sguardo d'approvazione all'amica, adorava quando lasciava uscire il suo bel caratterino. ''Ginny mettilo pure a me! Però lo voglio verde come il tuo'' disse allegramente George e Ginny, felice della richiesta del fratello, fece scivolare via tutta la rabbia e iniziò a dedicarsi alle sue unghie. ''Salone di bellezza made in Rinny, cinque galeoni per ogni manicure!'' disse Rae facendo ridere gli altri tre ''Si ma per noi? Quanto viene?'' chiese Fred sollevando un sopracciglio, ''cinque galeoni'' rispose Rae scrollando le spalle, ''Ma siamo i tuoi migliori amici!'' mugolò George mentre Rae dipingeva l'ultimo dito di Fred, sollevò lo sguardo sui due e , dopo aver scrutato le loro facce supplichevoli per qualche secondo scrollò le spalle, ''Dieci galeoni'' dissero contemporaneamente le due ragazze che scoppiarono in una fragorosa risata battendosi il cinque, ''Siete inquietanti'' Disse Fred roteando gli occhi, ''detto da te è un complimento'' rispose la mora richiudendo la boccetta ''Ora stai fermo o si graffia tutto, ci vuole qualche minuto prima che si asciughi'', Fred sbuffò appena e annuì, facendole segno di sedersi tra le sue gambe mentre si poggiava con la schiena al letto, Rae si spostò tra di esse portandosi le ginocchia al petto mentre il ragazzo le avvolgeva la vita con le braccia e posava il mento sulla sua spalla.

Il resto del pomeriggio trascorse tranquillamente tra risate e chiacchiere tra le mura della stanza, a queste poco più tardi si aggiunse la figura assonnata di Ron che si era concesso ben tre ore di, a detta sua, ''meritato riposo'' dopo il lavoro della mattinata, commento che, ovviamente, scaturì prese in giro dai fratelli più grandi che lo accusarono di essere pigro come un Vermicolo. Scesero al piano di sotto solo quando sentirono Arthur tornare dal lavoro, capendo che ormai si era fatta ora di cena.

Con lo stomaco pieno si abbandonarono sul comodo divano e sulle poltrone della tana tenendosi la pancia gonfia di prelibatezze, Fred e George erano al punto tale che si sbottonarono i pantaloni pur di permettere a più aria di entrare nei loro corpi.

''Che ne dite di un bel film?'' Propose Ron mettendosi comodo su una poltrona con i piedi poggiati sul tavolino, tutti furono immediatamente d'accordo e, dopo aver scelto una commedia presero i loro posti. Ginny e George si sedettero sul divano di fronte al televisore, Rae si sedette a gambe divaricate sul divano perpendicolare ad esso, con la schiena poggiata contro il bracciolo, così da poter vedere meglio il film senza dover piegare la testa. Fred invece dopo aver fatto partire il film, si stese a pancia in su tra le cosce della mora, posò la testa sul suo ventre e le fece allungare le gambe sul suo petto. Rae istintivamente prese ad attorcigliare i capelli del ragazzo attorno all'indice della mano destra mente che, con la sinistra, gli lasciava lente carezze sul collo e sulla clavicola. Fred al contempo le avvolse le gambe con le braccia, beandosi dei brividi incessanti che scaturivano nel suo corpo al tocco di lei e, di tanto in tanto, per mostrarle quanto gli piacessero quelle attenzioni, le lasciava leggeri baci sul ginocchio.

I cinque si persero nei meandri di quel film babbano tanto divertente e, tra risate e commenti sarcastici, uno ad uno si addormentarono senza nemmeno rendersene conto.

Holaa! Ecco a voi il capitolo cinque! Fatemi sapere cosa ne pensate e, se vi va, lasciate una stellina!
Come è andato il rientro in classe per chi di voi ha riniziato oggi? E quanti invece, come me, rosicano visto che le università ancora non riaprono??

Un bacio💕 -R

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