Capitolo Diciottesimo
Piccolo avviso prima di iniziare: più avanti verrà nominata una canzone che vi consiglio di ascoltare mentre leggete quel pezzo, vi farà immergere molto di più nella mia immaginazione.
Le mura di quella che, un tempo, era la camera di Bill Weasley vennero svegliate dalla trance della quiete. Il maggiore dei Weasley si era trasferito in una graziosa dimora sulla costa, assieme alla sua meravigliosa Fleur da ormai un paio di anni. Quella notte, quelle mura, sorrisero ancora. Testimoni di quel giovane e tenero amore che cresceva costantemente e tenacemente. Dirompente come le fiamme brucianti di un incendio in un bosco. Le loro morbidi pelli profumavano di unione, di complicità. Le gambe incastrate in grovigli inestricabili sotto le sottili lenzuola. Il sole riscaldava il loro sonno, cullandoli in melodie e viaggi nascosti tra le palpebre.
Fu il canto di un piccolo passerotto, posato sul davanzale della finestra, a far riaccendere la mente del ragazzo. Sentì, pian piano, il suo corpo riprendere coscienza della sua essenza. Sollevò la mano dal suo ventre e se la portò sul viso, strofinando gli occhi ancora gonfi di sonno. Nella sua vista aleggiavano macchioline sporadiche di luce. Mettere a fuoco il mondo, per Fred, era una grande sfida ogni mattina. Si passò la lingua tra le labbra, l'arsura della notte iniziava a farsi sentire nella sua gola. Voltò il viso verso destra, alla ricerca di acqua, ma non appena vide il viso della sua Rae, ancora immerso nella beatitudine del riposo, si arrestò. La guancia di lei posava sulla sua spalla, spiegazzando le sue labbra carnose in una buffa smorfia. Fred ridacchiò in cuor suo. Una dolcezza disarmante.
Passò una buona mezz'ora ad osservarla, osservare ogni piccolo dettaglio di lei, illuminata dal bagliore del sole. I soffici riccioli le cadevano attorno alle spalle e al petto, avvolgendola come una coperta. Il minuscolo naso era arricciato sulla punta, a causa della strana posizione del suo volto. Portò l'indice sulla sua fronte e, con delicatezza, percorse ogni centimetro del suo viso, come a volerla memorizzare per sempre. In quel momento, forse, si rese davvero conto della grandezza di quel sentimento. Amava persino le sue sopracciglia e la fossetta sul mento. Amava i lobi delle sue orecchie e il neo che aveva esattamente al centro del collo. Amava ogni singolo, minuscolo ed essenziale dettaglio. Amava tutto ciò che la rendeva lei.
Quando Rae schiuse le palpebre, trovò i grandi occhi color miele di Fred osservarla. La scrutavano con un'immensità e una purezza così profonde che le sue guance si colorarono immediatamente di un rosso brillante. Non era mai stata guardata così. Guardata con quella scintilla, quel luccichio nello sguardo che tante volte aveva letto tra le pagine di un libro, o aveva visto nei film in bianco e nero. Lui la guardava e l'anima di lei si apriva come un bocciolo in primavera. Lui la scrutava e il suo cuore si scioglieva come gelato sull'asfalto rovente. Lui la vedeva e lei si mostrava.
"Buongiorno"
Sussurrarono in contemporanea. Subito le loro voci assonnate vennero accompagnate da dolci sogghigni. Rae si sollevò appena con il busto e si sporse verso il suo volto. I loro occhi assonnati si guardarono luminosi di felicità. Era stata la prima volta in cui erano riusciti a passare tutta la notte insieme. Fecero l'amore così tante volte da sentire le cosce tremare. Risero fino alle fitte all'addome. Si guardarono, baciarono e accarezzarono fino a consumarsi. Rae portò l'indice sulla radice del suo naso e, lentamente, percorse la sua lunghezza.
''Mi è sempre piaciuto il tuo naso''
Sussurrò piano, sfiorando con la voce la guancia di lui. Lui che era inerme e vulnerabile sotto ogni suo tocco. Fred le sorrise e avvolse le braccia attorno ai suoi fianchi nudi e la tirò sul suo corpo. Il morbido lenzuolo in cotone bianco avvolgeva i loro corpi come il bozzolo di una farfalla. A Fred si sollevarono appena gli angoli delle labbra, in un dolce sorriso che scombussolò lo stomaco della ragazza. Le lunghe dita di lui scorrevano lente nell'incavo sulla sua schiena, una morbida curva creata dalla sua colonna vertebrale.
''perché ti piace il mio naso?''
Rae ridacchiò a quella domanda. I brividi correvano sulla sua pelle, come macchine su un'autostrada, ogni singola volta in cui la sfiorava. La mora si avvicinò al suo volto e, facendo ridere Fred, iniziò ad osservare il suo lungo e sottile naso con sguardo corrucciato, come se volesse esaminarne ogni particolare.
''Penso sia il naso perfetto per te. Allegramente pieno di lentiggini. Disastrosamente coperto da qualche cicatrice. È un naso con personalità, come te. Un naso così non può mica stare bene a tutti!''
Annunciò allegra, continuando ad accarezzare la sua pelle. Fred la guardò, combattendo tra l'istinto di ridere per l'assurdità di quel complimento o di amarla ancora di più per la dolcezza e la minuziosità con cui i suoi occhi scrutavano ogni parte di lui.
''A me piacciono i tuoi occhi, non credo di avertelo mai detto. Non voglio risultare banale ma mi piacciono sul serio. Neri come i punti più profondi dell'Oceano, a differenza di questo, però, i tuoi non sono bui, non sono oscuri o spaventosi. I tuoi occhi brillano di una luce incandescente che mi scalda il sangue nelle vene. Sono rassicuranti, puri, colmi di un amore inaudibile ogni volta che mi guardano. Un amore così grande che non so cosa ho fatto per meritare.''
Le mormorò a fior di labbra. La voce roca dal sonno si sciolse, scorrendo morbida tra quelle parole come un fiume nel suo letto. Le guance di lei bruciarono d'amore. Fred le scostò una ciocca di capelli dal volto, nascondendola dietro il suo orecchio.
''Tu meriti tutto l'amore del mondo Fred, più di quanto potrò mai riuscire a darti.''
Sussurrò lei, la voce mielosa di dolcezza. Posò la fronte su quella del suo ragazzo e socchiuse gli occhi, strofinando le punte dei loro nasi l'una contro l'altra.
''Ti amo tremendamente tanto, Rae.''
Mugugnò ancora lui. Avvolse il suo busto sottile con le braccia, stringendola contro il suo corpo quasi a volerla accogliere fisicamente nel suo cuore.
''Ti amo tremendamente tanto, Fred.''
E ancora una volta le pareti di quella camera sorrisero. Le pietre e i mattoni si strinsero tra loro, creando quel rifugio sicuro che i due avevano tanto bramato. Divennero testimoni, ancora una volta, del loro amore.
Dopo l'ennesimo copioso pranzo servito in stile Molly Weasley, Rae aveva costretto Fred ad andare a prepararsi. Gustando l'insalata di barbabietole le era venuta in mente un'idea che l'avrebbe lasciato senza fiato.
La giovane attendeva accanto la porta d'ingresso. I suoi lunghi capelli erano legati in due crocchie disordinate sulla cima del capo. Il suo corpo sottile era avvolto in un vestitino azzurro, totalmente ricamato all'uncinetto. Sua madre glielo aveva cucito l'estate scorsa, dopo un corso intensivo di crochet con Molly.
Passi pesanti lungo la scalinata le fecero sollevare lo sguardo. Un ampio sorriso si aprì sul suo volto e il respiro le si bloccò nella gola. Fred era di una bellezza così grande da renderla attonita. Indossava una camicia di un verde chiarissimo, decorata con intrecci floreali. La parte finale di questa era infilata in un jeans stretto che rendeva pienamente giustizia alle sue cosce muscolose. Il ragazzo le si avvicinò e le avvolse il viso tra le mani. Ciocche rosso fiammante cadevano disordinate sul suo volto, incorniciano quegli occhi eternamente brillanti.
"Sembri un piccolo topolino con queste!"
Mormorò allegramente lui, indicando la pettinatura particolare che la ragazza stava sfoggiando. La mora ridacchiò e roteò gli occhi.
"Spero almeno un topolino carino! Ora andiamo pisellino, è ora della sorpresa"
Esclamò lei in rimando. Lasciò scivolare la mano minuta in quella del ragazzo e lasciò un bacio fugace sulle sue labbra morbide. Prese un lungo respiro e chiuse gli occhi. Le tre D si formarono nella sua mente.
Destinazione. Determinazione. Decisione.
Tutto iniziò a girare velocemente, una sensazione di vuoto li colse allo stomaco mentre venivano sballottolati, veloci come la luce, verso un quartiere ad Est di Londra.
Quando lo zefiro caldo accarezzò le sue guance, Rae riaprì gli occhi e sorrise luminosa.
"Ora posso sapere dove mi porti?"
Chiese curioso il rosso. Strinse la mano della sua ragazza e abbassò lo sguardo sul suo volto. Lei scosse divertita la testa e posò una mano sui suoi occhi. Una sorpresa doveva essere tale fino alla fine. Iniziò a camminare svelta, cercando di non inciampare nei lacci sciolti delle sue Converse. Percorsero alcuni vicoli stretti, accompagnati da sguardi divertiti dei passanti e dai suoni della città. Nonostante fosse molto caldo quel giorno il sole era oscurato da grandi nuvoloni, meteo tipicamente britannico.
Rae si fermò improvvisamente e il rosso colpì la sua spalla con il busto.
"Amore mio così no! Già non posso vedere, se ti fermi all'improvviso caschiamo come polli!"
Rae rise ancora ma non rispose, fece semplicemente scivolare la mano lontano dai suoi occhi. Fred sbatté più volte le palpebre, cercando di riabituare i suoi occhi alla luce. Quando ci riuscì sorrise emozionato. Davanti a lui vi era un negozio tutto colorato, blu e rosso erano alternati a linee verticali. Al centro, esattamente sotto il tetto, vi era un enorme vinile circondato da note musicali.
"Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un pomeriggio all'insegna della musica"
Mormorò lei piano. Si morse l'interno della guancia mentre, timidamente, strofinava la punta della scarpa destra contro l'asfalto. Fred si girò verso di lei. Gli occhi immensamente gioiosi e le labbra sottili tirate in un grande sorriso.
"Nessuno mi conosce meglio di te!"
Esclamò eccitato. Le afferrò il viso tra le mani e posò le labbra sulle sue. Lo stomaco di Rae si strinse in un nodo, succedeva ogni singola volta in cui la baciava senza preavviso.
Fred strinse la sua mano e, correndo come un bambino, si diresse all'interno del negozio. I suoi occhi scrutarono famelici i lunghi e numerosi scaffali lungo le pareti, colmi dei vinili più rari. Al centro della stanza vi erano diverse ceste di legno, strabordanti di CD in offerta.
"Non so da dove iniziare!"
Esclamò in preda dall'enfasi. Rae ridacchiò, aveva lo stesso identico sguardo di quando era entrato all'Emporio degli scherzi di Zonko per la prima volta.
Si avvicinò alle ceste centrali. Le iridi miele si muovevano veloci tra I titoli degli album e i nomi degli artisti, le lunghe dita accarezzavano le custodie, scorrendo delicate nella sezione Rock.
L'amore che Fred provava per la musica aveva origini più antiche dei Templi di Apollo. Quando era solo un bambino passava pomeriggi interi seduto a gambe incrociate sul pavimento del salotto. Lo sguardo incantato puntato su sua madre che intonava melodie improvvisate mentre cuciva. Suo fratello, Bill, aveva condiviso con lui questa passione, studiavano i testi delle canzoni che la piccola radiolina in cucina riusciva a captare. Da suo padre si faceva regalare spartiti e libri di ogni genere, aveva imparato a riconoscere le note ancor prima di averle mai suonate. Quando Arthur, all'inizio dell'estate, gli regalò quella chitarra sentì il mondo brillare di una luce nuova. Quella sera stessa iniziò a scrivere musiche per le sue poesie. Ricordava ogni singolo istante di quella prima notte piegato su rotoli e rotoli di pergamena. Restò con la schiena ricurva anche dopo che i raggi del sole iniziarono ad accarezzare la sua pelle.
Rae sorrise nel vederlo così felice, il suo cuore strepitava alla sola idea della sua gioia.
"Rae guarda! Questo l'ho sempre voluto!"
Esclamò gaio afferrando uno degli ultimi album della fila. "Bridges To Babylon", album dei The Rolling Stones uscito l'anno prima, nel 1997. Rae amava follemente quel gruppo, lei è suo padre avevano trascorso vari pomeriggi nel suo studio ad ascoltare i loro vinili a ripetizione. Quel ricordo le scaldò il cuore. Suo padre sedeva sulla sua grande poltrona di pelle bordeaux, di fronte all'ampio caminetto in pietra, e lei si accovacciava sulle sue ginocchia. Il giradischi il legno era posizionato al loro fianco, su di un grazioso tavolino fatto con un baule antico. Cantavano, ridevano e sognavano insieme tra le note di canzoni epiche.
"Vieni con me"
Mormorò lei dolcemente. Prese il disco dalle mani del ragazzo e gli fece segno con il capo di seguirla. Conosceva quel negozio come le sue tasche, sua madre la portava lì ogni seconda domenica del mese. Sulla parete opposta all'ingresso vi erano una serie di apparecchi attaccati al muro, composti da una scatolina elettrica e due paia di cuffie. Aprì cautamente la custodia, accarezzando il leone circondato di ghirigori stampato sopra. Infilò il dito nel foro del CD e lo sollevò, per poi infilarlo nell'apparecchio.
"Possiamo sentirlo?"
Chiese Fred con gli occhi che brillavano entusiasti. Rae annuì mentre afferrava un paio di grandi cuffie che avvolse attorno al capo del suo ragazzo, coprendogli le orecchie. Eseguì lo stesso procedimento su sé stessa e premette il pulsante con su disegnata una freccia. I loro timpani vennero subito accarezzati dalle note lente e ritmiche di "How can I stop". Rae socchiuse gli occhi, brividi scorrevano copiosi sulla sua pelle. La melodia del piano trapassava la sua carne impossessandosi totalmente di lei. Fred aveva lo sguardo puntato sulla ragazza mentre quelle frasi conquistavano ogni angolo della sua mente e del suo cuore.
"You offer me
All your love and sympathy
Sweet affection baby
It's killing me
Cause baby baby
Can't you see
How could I stop
Once I start baby"
Fece un piccolo passo in avanti, senza smettere di osservarla mentre la musica li avvolgeva in un velo.
Lontani dal mondo. Lontani da tutti.
Posò le mani sui suoi fianchi e la strinse contro il suo corpo. Il cuore che gridava d'amore contro il petto.
"How could I stop once I start
How could I stop
Yeah yeah
How could I stop once I start
You look at me
But I don't know what you see
A reflection baby
Of what I want to be"
Rae schiuse lentamente le palpebre, beandosi del viso del suo amato. I suoi occhi bruciavano d'adorazione. Si passò la lingua tra le labbra e strinse poi tra i denti quello inferiore, cercando di mascherare il timido sorriso che minacciava di spuntare.
"I see your face
And I want to roll with it
But how could I stop
Baby how could I stop
How could I stop
Stop it, stop it
If I could, I'd take you all the way
Baby, baby listen what I say
There's even some things
That I just would not pay"
Rae posò le mani sul petto di Fred. Il tessuto della sua camicia era soffice e liscio sotto i suoi polpastrelli. Le mani scorrevano leggere verso l'alto, fino a raggiungere il retro del suo collo, dove si intrecciarono insieme. Le nocche accarezzate dai suoi capelli, morbidi come petali di rose.
"Cause how could I stop
If I start babe
How could I stop
If I start
Start with you
How could I stop
If I start, baby
How could I stop
If I start with you
It's too easy to lay here at your feet
I couldn't take the heat
There's somewhere else
Maybe you should go
Baby maybe baby just a further down the road
How could I stop
If I start with you baby
How could I stop
How could I stop
Once I start"
Fred piegò il collo in avanti, abbassandosi fino a posare la fronte contro quella della ragazza. Gli occhi incatenati gli uni negli altri. Il mondo esterno si era completamente offuscato. Tutto spento al di fuori dei loro corpi che si muovevano piano in una danza quieta. Le loro labbra sussurravano silenziosi le parole della canzone.
"You tell me baby
Once I've started with you
How could I stop
Once I start
Stop, stop, stop"
La delicatezza delle note finali accompagnò le loro gambe che dondolavano lente da destra a sinistra. Il suono delicatamente si spense nelle loro orecchie ma restò acceso dentro di loro. Le labbra si avvicinarono adagio, sfiorandosi senza incontrarsi. Come a voler assaporare il gusto dell'attesa. Sorrisero, l'uno contro l'altra. La purezza è la serenità si incastrarono in quel ridotto spazio che intercorreva tra loro. Le anime inscindibilmente incatenate nell'eternità di quel momento.
Ciao!
Chiedo venia per avervi fatto attendere l'uscita di questo capitolo. Ultimamente sono talmente tanto immersa nello studio che quando stacco la fantasia è totalmente assente nella mia mente.
Spero comunque che vi piaccia e, come sempre, se vi va di farmi sapere la vostra opinione ne sarei felice❤
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