five.
Roger si portò le mani al viso.
Iniziò a sentire su di lui un peso, diventare più opprimente ogni secondo.
E faceva male, faceva male ogni cosa, pensare, piangere, camminare, respirare.
Si accoccolò sul suo letto, schiacciando il viso contro il cuscino morbido, iniziando quasi involontariamente a versare lente lacrime.
Pochi attimi dopo era scosso da singhiozzi, mentre il suo viso era ormai completamente bagnato e arrossato, come i suoi occhi.
Le sue labbra erano pallide, e i suoi capelli scompigliati, e sembrava tremare.
Si passò una mano sugli occhi, mentre il respiro gli veniva a mancare per i forti respiri che prendeva.
Avrebbe voluto urlare, ma dalle sue labbra scolorite non usciva un solo suono.
Brian lo avrebbe odiato, non lo avrebbe rivisto mai più, e soprattutto ora pensava che fosse un essere ripugnante.
Si strinse nelle coperte, addormentanosi poco dopo, accompagnato dal ritmo veloce dei suoi singhiozzi.
I suoi occhi erano stanchi, e il suo stomaco si stava contorcendo.
La testa gli scoppiava, sembrando pesante come un macigno.
Qualcosa si stava sgretolando lentamente, qualcosa di molto fragile e sottile, e si sentiva spogliato da qualsiasi difesa.
•••
Era passata un'ora dal funerale, e Brian si incamminò verso il cimitero.
Si fermò dove giaceva il corpo della madre, immaginandola con le lisce labbra ormai pallide, come il resto del corpo.
Si sedette all'ombra di un albero, osservando la lapide, con una foto di Ruth sorridente incorniciata sopra.
Mise la testa tra le mani, mentre con lo sguardo spezzato osservava le sue scarpe lucide di pelle.
Andò verso la foto, sfiorandola con due dita.
'Perché Dio mi fa questo?'
Sentiva le ginocchia tremare, insieme al suo labbro inferiore.
Il sole rifletteva la luce nel vetro della foto, e Brian staccò gli occhi, osservando le altre lapidi accanto a quella della madre.
'Perché?'
•••
Brian sentì gli occhi pesanti e lucidi.
'Perché?'
Perché lo aveva fatto?
Immaginò Roger che piangeva, con il viso arrossato, e si portò le mani ai capelli.
'Non ho il coraggio, non l'ho mai avuto'
Chiuse gli occhi sedendosi su una panchina.
'Non posso'
Ricordava ancora quel qualcosa che si era rotto, nello sguardo del biondo.
'Felicità.'
Non si trattava della propria felicità.
Ma di quella di Roger.
Si alzò, iniziando a correre.
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