CAPITOLO VENTIDUESIMO - parte 1
Un'altra lunga giornata passata a cercare KageKao e Sally, del tutto inutilmente. La notte tornò ancora ad inghiottire il bosco nella sua oscurità, e Jeff e Toby dovettero mettersi a riparo nel primo nascondiglio naturale che trovarono. L'indomani sarebbe stato l'ultimo giorno, e le cose si mettevano male; non avevano trovato né la bambina né l'uomo dal volto di due colori e la scadenza era troppo, troppo vicina.
-Che cosa facciamo?- chiese Jeff, con la testa poggiata sulle ginocchia e lo sguardo puntato in un punto indefinito.
L'aria quella notte era molto fredda, e tirava un vento molto fastidioso che faceva danzare senza sosta le foglie appese agli alberi.
-Non lo so- rispose l'altro, stancamente -Non credo che sarebbe una mossa furba continuare a cercare anche domani... Inizio a credere che KageKao sia davvero morto, e forse lo è anche Sally... Oppure sono vivi entrambi ma questo non cambia niente. Se non riusciamo a scovarli immagino che l'unica cosa da fare sia andare da Slenderman-.
-E se loro fossero nascosti proprio lì, e stessero aspettando che ci avviciniamo? Magari KageKao ci ha persi di vista e quindi ci sta aspettando davanti alla casa-.
-È possibile, ma prima o poi dobbiamo andarci per forza... Non abbiamo scelta-.
-Non prevedo nulla di buono-.
-Lo so-.
.........
Quella notte, entrambi si addormentarono seppur con una certa fatica.
La ferita di Toby aveva smesso di sanguinare e non sembrava essersi infettata, probabilmente grazie al fatto che l'aveva tenuta coperta. Il ragazzo aveva sciolto la maglietta che Jeff gli aveva legato sul petto e l'aveva indossata per proteggersi dall'aria pungente della notte. Si sentiva maledettamente stanco; quella situazione era estenuante sia dal punto di vista fisico che psicologico.
I due ragazzi si svegliarono quasi simultaneamente quando i primi raggi del sole diedero ufficialmente inizio al decimo, ed ultimo, giorno.
Si incamminarono subito, con facce stanche e preoccupate, verso la casa di Slenderman.
Lui attendeva da dieci giorni lì dentro, impaziente di veder arrivare i vincitori del suo gioco.
Toby e Jeff erano pienamente consapevoli dei rischi che stavano correndo: KageKao poteva essere lì ad aspettare il loro arrivo, nascosto e pronto ad ucciderli; tuttavia, allo stesso tempo erano anche consapevoli del fatto che non avevano nessun altra scelta.
Quando furono abbastanza vicini al punto di ritrovo, gli occhi dei due ragazzi si alzarono fino a puntarsi sulla struttura imponente della casa, con il tetto spiovente e la porta d'ingresso semiaperta.
Si lanciarono un paio di sguardi molto preoccupati per una frazione di secondo, poi ripresero a camminare con occhi vigili.
Non sembrava esserci nessuno nelle vicinanze, ma se anche KageKao fosse stato lì non avrebbero avuto modo di saperlo; si avvicinarono lentamente, mentre nelle loro teste una valanga di domande e dubbi si insinuavano velocemente, fino ad arrivare davanti alla porta.
Niente.
Nessuno li attaccò.
Non accadde assolutamente nulla.
Jeff spinse la grande porta con le mani, e questa lentamente si aprì rivelando la figura alta e snella di Slenderman che se ne stava in piedi, immobile, al centro del salone. Ne fu davvero sorpreso; sembrava essere nell'esatta posizione in cui lo avevano lasciato ben dieci giorni prima.
Possibile che non si fosse mosso?
I due ragazzi entrarono nell'abitazione con aria incerta, guardandosi intorno. La stanza era vuota; fatta accezzione per loro due e Slender.
-Ebbene, voi siete i sopravvissuti?-.
Echeggiò rumorosamente la voce dell'uomo alto, costringendo i ragazzi a premere i palmi sulle tempie nel tentativo di ridurre il dolore generato da quella forzata comunicazione.
-Si- rispose Toby, ricomponendosi subito dopo.
-Mi dispiace-.
Jeff aggrottò la fronte, trovandosi improvvisamente molto confuso. -Dispiace? Per cosa?- borbottò, aggrottando la fronte.
-Può esserci un solo vincitore-.
-C-cosa?- ribattè Toby, facendo un passo indietro. -Vuol dire che... dobbiamo....combattere tra noi?-.
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