CAPITOLO VENTISETTESIMO - parte 2
"Devo attaccare in modo continuato e ripetuto" pensò Pupp tra sé e sé, mentre tornava a trasmettere ai fili dorati che lo univano a Jeff tutta la forza di cui era ancora a disposizione. "Quel proxy può usare il teletrasporto.... Ma un potere del genere avrà di sicuro delle controindicazioni, tipo il fatto che non può essere usato ripetutamente".
Accennò un sorriso, e le sue labbra misero in mostra uno sprazzo di luce dorata; Masky, a pochi metri di distanza, teneva lo sguardo fisso su Jeff ed i pugni stretti, pronto a sferrare il primo attacco. Il suo volto, seppur fosse celato da quella maschera, era evidente che fosse contratto in una smorfia.
-Fatti sotto!- gridò infine il burattinaio, lanciando Jeff all'attacco. Come previsto, il nemico utilizzò subito il suo potere e si teletrasportò dietro alla schiena di Jeff, per poi attaccare. Il moro fu colpito, ma si spostò subito lateralmente e si voltò, tornando faccia a faccia con lo sfidante.
Ecco che di nuovo Masky svanì, per poi apparire a qualche metro di distanza. Pupp ordinò al burattino di attaccarlo, e poi ancora, e poi ancora. Ogni volta che il ragazzo mascherato appariva da qualche parte, ecco che veniva nuovamente preso di mira ed era costretto ad usare ancora una volta il teletrasporto. Pupp stava facendo in modo di portarlo al suo limite; al momento in cui non avrebbe avuto più abbastanza forza per utilizzare quel suo potere, diventando così un bersaglio facile.
Il coltello di Jeff compì un numero imprecisato di giri a mezz'aria, senza mai venire a contatto con il corpo del nemico che, puntualmente, scompariva pochi attimi prima di essere colpito. Ma vantando di una resistenza fisica fuori dal comune, Jeff avrebbe potuto continuare ad attaccare per ore, ed è quello che avrebbe fatto fatto se non fosse che ad un certo punto uno dei suoi attacchi andò a segno.
La lama del coltello, finalmente, raggiunse il corpo di Masky. Aveva esaurito le energie; non era più in grado di usare il teletrasporto.
Il burattinaio si portò una mano davanti alla bocca per soffocare una risata. -Come la mettiamo adesso, eh?!- gridò con aria estremamente divertita -Non avresti dovuto prenderti gioco di uno dei miei burattini...-.
Jeff, obbedendo agli ordini imposti dai fili, sferrò l'attacco decisivo: il suo coltello si conficcò nel torace del nemico come fosse fatto di burro. Lui cessò improvvisamente di muoversi, e quando la lama fu estratta dal suo petto, cadde a terra senza emettere alcun suono.
Qualche secondo di silenzio seguì quel momento.
Era davvero... Tutto finito?
I fili dorati che si erano attorcigliati ai muscoli ed ai nervi di Jeff si ritrassero lentamente, uscendo pian piano dal suo corpo e restituendogli il pieno controllo dello stesso, arto dopo arto. Il killer sollevò le braccia e guardò le sue mani: sporche, insanguinate e tremanti.
Volse poi lo sguardo a Pupp, che a passo lento si avvicinava a lui con un sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra.
Ce l'avevano fatta.
Slenderman, dal fondo del salone, aveva osservato tutta la scena in silenzio, completamente immobile, come se nulla di ciò che era accaduto avesse un qualche tipo di importanza per lui. Tutto ciò che fece fu sollevare una mano, e fare cenno ai due sopravvissuti di avvicinarsi a lui.
E così fecero. Jeff e Pupp, camminando l'uno accanto all'altro, andarono al prospetto dell'Operatore.
Il suo volto bianco e vuoto li scrutò a fondo, nel completo silenzio. Furono secondi interminabili; la paura e la spossatezza dei due era palpabile, visibile in ogni loro più piccolo movimento; ed il silenzio che inondava quella vecchia stanza era così profondo da togliere il fiato.
-Sono lieto di annunciare che questa volta, il gioco è davvero giunto al suo termine- echeggiò poi la voce di Slenderman, nelle menti dei due creepypasta. -Battere i miei proxy, questa era la sfida finale. Avete vinto, il gioco è terminato-.
Jeff emise un lento e profondo sospiro, inondando i suoi polmoni d'aria. Era tutto finito, ma allora perché continuava a sentirsi così frustrato?
-Il premio in palio stabilito per il vincitore è la completa libertà. Non solo esso non verrà mai più richiamato da me, ma a patto di perdere ogni suo potere avrà la possibilità di tornare ad essere una persona comune- proseguì il discorso dell'Operatore.
Gli occhi chiari di Jeff si illuminarono. -Una... Persona comune?- farfugliò.
-Tuttavia- disse ancora l'operatore -Come già avevo detto al termine del mio primo gioco, uno solo può essere il vincitore-.
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