CAPITOLO SESTO - parte 1
-Quindi.... È stato tutto un gioco, per te...- farfugliò Jeff, puntando lo sguardo sul pavimento.
-Esatto- fece Slenderman -Tutti voi creepypasta siete mie creazioni; persone tristi e inutili, consumate dal dolore e dal rimorso che ho trasformato in qualcosa di eccezionale. Siete tutti miei, e dunque mi riservo il diritto di giocare con voi quanto voglio-.
Il moro strinse le mandibole. -Non siamo giocattoli, siamo persone. Ti rendi conto di questo?-.
-Adesso taci, ed apri bene le orecchie: sto per spiegarti in quale modo si svolgerà il mio nuovo gioco-. Slenderman piegò le ginocchia affinché il suo volto si abbassasse all'altezza di quello del ragazzo, e continuò il discorso trasmettendo la sua voce nella mente di Jeff.
-Non sarà una guerra, come quella che hai affrontato nel mio primo gioco; ti ripeto che quella è servita solo e soltanto a selezionare un vincitore, che saresti tu, da utilizzare come protagonista del mio nuovo gioco. Ciò che andrai ad affrontare adesso è una cosa molto più entusiasmante-.
-Vai al punto- mugolò il killer con un filo di voce.
-Verrai teletrasportato da me in otto luoghi diversi; ognuno di questi luoghi è il rifugio di uno o più creepypasta. Mi sento in dovere di avvertiti che sono molto, molto, molto più forti di te-.
-E come pensi possa ucciderli se le cose stanno così?-.
-Non dovrai necessariamente ucciderli- rispose Slenderman -Dovrai semplicemente riuscire a sopravvivere per dodici ore in ognuno dei luoghi. Se riuscirai a giungere vivo fino al settimo luogo e sopravvivere anche a questo, verrai ricondotto quì-.
-E... Tu che cosa ci guadagni?! Perché fare tutto questo?- esclamò Jeff scuotendo il capo.
Slenderman taque per qualche secondo, poi rispose: -Nulla. Se non sano e puro divertimento-.
Hoodie si avvicinò con le mani affondante nelle tasche, senza dire una parola; il moro si irrigidì, temendo che intendesse attaccarlo ancora, tuttavia l'altro si fermò semplicemente dinnanzi a lui e disse: -Mi daresti il tuo coltello?-.
Il killer non fece domande, e tentò di sollevare il braccio per recuperare l'arma dalla tasca; tuttavia il suo copro sembrava ancora immobilizzato.
-Rouge maledizione! Lo liberi o no?!- sbraitò il ragazzo.
Jeff recuperò il controllo dei suoi movimenti subito dopo; si sgranchì le spalle e prese il coltello, per poi porlo con una lieve titubanza al proxy. Non capiva che cosa intendesse fare, e temeva che volesse romperlo; questo non lo avrebbe apportato. Il suo coltello era tutto per lui; era l'arma con cui aveva compiuto ogni suo omicidio, la lama con cui si era sfregiato il viso nonché il suo compagno di viaggio in quella maledettissima guerra.
Hoodie porse il coltello all'Operatore, il quale lo sfiorò appena con la punta di un tentacolo, spuntano fuori dalla schiena. Il proxy riportò poi l'arma al suo proprietario.
-Che cosa avete fatto?- chiese Jeff, afferrandolo.
-Adesso non è più una comune arma- disse Slenderman -La sua lama è capace di penetrare materiali molto duri, nonché la pelle di creepypasta potenti. Se io avessi migliorato il tuo coltello nella guerra, saresti stato perfettamente capace di scalfire quella di Eyeless Jack, ad esempio-.
Il moro osservò il suo coltello con aria stupita, poi lo ripose in tasca.
-Questo è solo un mio piccolo aiuto- disse ancora Slenderman -Ma non ti basterà per sopravvivere ai creepypasta che incontrerai. Ti consiglio di scappare ed evitare gli scontri, se vuoi uscire vincitore dal gioco-.
Lo sguardo di Jeff si spostò sul cadavere di Sally, che giaceva a terra silenzioso. Una profonda sensazione di impotenza lo assalì, così come un grande senso di colpa. Lei non era che l'ennesima persona morta a causa sua. A quanto ammontava il conto, ormai?
Quella bambina non meritava di morire.
Toby e KageKao non meritavano di morire.
-Non voglio farlo!- gridò il killer.
Slenderman tornò in posizione eretta. -Non vuoi fare che cosa?-.
-Non voglio partecipare ad un altro tuo stupido gioco! Questa volta non te lo permetto!-.
-Mi sa che ormai è troppo tardi- ridacchiò Masky, voltandosi verso il suo capo. Fu solo un secondo dopo che tutto si fece confuso e sfocato; Jeff perse l'orientamento, tanto da non riuscire più a distinguere gli elementi attorno a sé.
Poi, all'improvviso, tutto divenne nero per alcuni secondi.
-Buon viaggio, Jeff the Killer. Non deludermi-.
Venne teletrasportato nel primo luogo, nel rifugio del primo nemico che avrebbe dovuto affrontare.
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