Seb!!

Guardava fuori dalla finestra da ore ormai, Mavis gli aveva passato più volte una mano davanti per accertarsi che il fratello stesse ancora bene, ma da lui otteneva poco più di un cenno che si perdeva subito dopo tornando a quella immobilità innaturale.
La sorella iniziava a preoccuparsi seriamente, mentre i suoi genitori... Beh loro si comportavano da veri stronzi!
Aveva capito si i motivi, ma si rendevano conto di quanto male stessero procurando a loro figlio?
Insomma, Seb ormai era diventato un ameba.
Si alzava, lavava, vestiva, andava a scuola, studiava e a letto.
Non parlava, non mangiava, non sorrideva...
La cosa peggiore per un figlio è litigare con i propri genitori, specialmente per loro che erano sempre cresciuti come in simbiosi, niente segreti, niente imbarazzi...
Quel pomeriggio però Seb non studiava, si era seduto alla scrivania e fissava insistentemente la finestra, analizzando le goccioline di pioggia che andavano poggiandovi sopra.
Sembrava una statua, bello ma altrettanto spaventoso.
Sembrava che il tempo in torno a lui si fosse fermato, e alla luce del sole la sorella aveva decisamente constatato che il fratello fosse dimagrito all'inverosimile, le occhiaie evidenti testimoniavano una notte passata magari a piangere più che a dormire, lo sguardo perso e triste magari pensando a Mahiro o a come risolvere con i padri.
La cosa non poteva continuare!
Si alzò di scatto, lasciando la stanza aperta e dirigendosi allo studio dei genitori, dove vi trovò lo zio Erwin, il nonno e i genitori intenti a lavorare.
Alzarono tutti lo sguardo su di lei sorpresi da quell'intrusione e si ritrovò inaspettatamente in lacrime, incapace di dire qualsiasi cosa.
-Mavis, che è successo?- domanda Eren.
Levi si alza subito per raggiungerla.
-Non mi toccare! Non provarci nemmeno!!!- sbraita fra le lacrime.
-Tesoro parla- interviene il nonno.
-Sta male! Sta male da fare schifo! Non dorme da settimane, è dimagrito all'inverosimile, è diventato muto e spento! E tutto quello che sapete fare e continuare a far finta di niente!??- urla fuori di se.
-Ma chi cazzo siete? I miei genitori? Non sono cresciuta con persone del genere io, non è possibile!!-
-Tesoro noi abbiamo provato a parlarci- comincia Eren.
-Lui però non vuole, ci evita e cosa strana non prova nemmeno a contattare Mahiro, ci chiama per sapere come sta perché dice che evita anche lui. Con te parla?- conclude Levi.
Scuote la testa affranta e tira sul col naso cercando di non scoppiare ulteriormente a piangere.
-Possibile che stia così male solo per quella lavata di testa?- parla Erwin.
-Penso sia colpa mia- dice Eren.
Il nonno lo guarda -Perché mai?-
-Perché ha detto una cosa che non doveva e io gli ho risposto che poteva fare ciò che voleva ma che avevo perso stima di lui, se conosco bene mio figlio deduco che si senta terribilmente in colpa e si stia facendo problemi del tipo che non ha il diritto nemmeno più di considerarsi mio figlio- sospira stanco.
-Perché non gli parli?- lo rimprovera.
-Ci ho provato papá!! Cosa credi? Mi sbatte la porta in faccia e non si fa vivo, la mattina esce presto per evitare tutti e il pomeriggio torna quando noi già lavoriamo di qui!- sbotta con le lacrime a gli occhi.
-Insisti, e poi immagino che Mavis a questo punto te la possa aprire la porta-
-Se riesco si, ormai non fa entrare nemmeno più me, studio in cucina-
-Sul serio?- chiede Levi.
Fa segno di si col capo e soffia il naso nel fazzoletto.
Il fazzoletto di Levon! Avrebbe dovuto ridarglielo prima o poi.
Istintivamente porta gli occhi in quelli dello zio che sorride prontamente avendo riconosciuto il fazzoletto.
Mavis arrossisce vistosamente, procurando curiosità nei genitori e sorpresa nello zio.
Erwin in quel momento capì molte cose.

-Levon, posso farti una domana?-
Erano in cucina, a casa, mentre consumavano la cena, Erwin, Weber e Levon in uno strano silenzio che Erwin colse come occasione perfetta.
-Certo papà- rispose prendendo il pane dal cesto.
-Tra te e Mavis c'è qualcosa di più che semplice legame fra cugini?-
Per poco non vide il figlio morire con un pezzo di pane in gola, si salvò con dell'acqua prontamente versata da uno schoccato Weber.
-Santo cielo Er, sono domande da farsi a tavola?- risponde il marito.
-Avrei dovuto convocarlo formalmente in salotto e parlarne come una faccenda di stato?- risponde stizzito.
-Non cominciate neanche!- interviene Levon -Gli ho detto io che poteva pormi la domanda, e grazie papà, hai davvero tatto!-
-Bitte Schatz- [Prego Tesoro]
-Dumm!- [Stupido] sussurra fra se Levon.
-Ti ho sentito-
-Meglio!-
-Allora?-
-Keiner Ihrer Sorge!- [Non sono fatti tuoi!]
-Ernst nehmen?- [Sul serio?] interviene Weber.
-Papa! Smettetela!-
-Beh, non avrei nulla in contrario- parla Weber.
-Ovviamente sai già come la penso- sorride Erwin.
-Verstösse gegen das Böse und ich werde deine Beine brechen?- [Falle del male e ti spezzo le gambe?] suggerisce.
-Una cosa simile, si- sorride convinto.
-Non pressarlo! È ragazzo e deve fare le sue esperienze- interviene Weber.
Erwin si gira accigliato -Non lo sto affatto pressando. Gli ho solo chiesto di comportarsi bene!-
Alza gli occhi al cielo -Come se non lo sapessimo che tutte queste raccomandazioni scherzose nascondono vere intenzioni da Stalker!-
Sbatte una mano sul tavolo irritato -Ma ti senti!? Hai bevuto troppe birre Weber? Sei impazzito?-
-Io non bevo... Tanto per la cronaca eh-
-Das! Essen...- [Tu! Sei...]
-Genug!- [Basta!] sbraita Levon -Mi chiedo come sia possibile due tipi come voi maritati. Litigate ogni secondo e per ogni stupidagine! A volte realmente non vi sopporto-
Weber sorride dolce guardando il marito -Ich liebe ihn!- [Lo amo!]
Erwin sorride felice ritrovandosi con gli occhi lucidi. Era raro sentirsi dire una cosa del genere dal compagno e detta così fa un certo effetto -Ich liebe dich auch- [Ti amo troppo] ricambia.
-Non è una risposta, siete comunque ingestibili!!!- si dirige verso la camera e prima di chiudere la porta sente il padre dire "L'amore è la risposta a tutto, schatz"

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