Confidarsi
Non ho paura di confidarmi, in realtà.
Non temo di rivelare le mie passioni a orecchie indiscrete, né di svelare i miei segreti a sconosciuti.
Si, forse tentenno un po' all'inizio ma quando la mia voglia di parlare e di scoprirmi si fa largo tra la mia gola e fa vibrare le mie corde vocali, succede senza che nemmeno io me ne possa render conto.
Parte una melodia che emoziona me in primis e mi confonde le idee che pensavo di aver già chiare nella mente. Esce come fosse un fiume sbloccato finalmente da quella diga secolare che lo teneva ancorato alla razionalità.
Non è difficile farlo, e sapete perché? Perché son fatta così e non riesco a tacere troppo, e poi perché ogni volta che me ne pento poi già dimentico.
Non interessa a loro, è questa la cruda realtà.
Che all'inizio mi brillan gli occhi a tirar fuori me stessa ma appena finisco e mi confronto con il mio "ascoltatore" quello stesso scintillio diventa come cenere, la cenere che rimane nel camino dopo le fiamme. Così accade.
Mi rendo conto che a nessuno interessa ciò che dico, potrei pronunziare qualsiasi cosa ma a quella gente non importa.
Mi pento e non perché un sacco di gente è a conoscenza dei cavoli miei, ma perché ingenuamente ho creduto che i cavoli miei a qualcuno potessero interessare, sia per un minimo di umanità sia per curiosità.
E così va, ogni volta.
E ogni volta aspetto di ricevere uno sguardo interessato, un minimo, a ciò che dico. Ogni volta, lo spero.
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