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"Oh mio dio...- Grace cominciò a singhiozzare- LUKE!" urlò poco dopo. Il ragazzo, che aveva sentito l'urlo della ragazza, si precipitò da lei e ciò che vide davanti ai suoi occhi era indescrivibile. Erano nel bagno della sua stanza e Lexine era distesa a terra, priva di sensi, con tutte le scatole vuote dei farmaci vicino a lei. Grace si era appena inginocchiata piangendo dalla disperazione, cominciò a muoverla ma nessuna traccia vitale. Luke non resistè, scoppiò a piangere e si inginocchiò accanto a Lexi, abbracciandola continuando ad agitarla. Cominciò a urlare 'aiuto' ma era inutile, visto che in quella casa c'era solo lui e Grace.
L'amica si asciugò le lacrime velocemente, alzandosi da terra, prese il cellulare. Chiamò immediatamente i rinforzi che dopo venti minuti arrivarono, spostando con forza Luke che non voleva lasciarla e portandola all'ospedale.
***
"Come mai non sei tornato a casa? Le lezioni sono finite da ormai tre ore!" cominciò a lamentarsi la madre di Luke, che aveva appena chiamato il figlio, preoccupata per la sua salute. Luke sospirò, appoggiandosi al schienale della sedia posta nel corridoio dove si affacciava la porta dove era ricoverata Lexine. "Scusa mamma, ti ho mentito.." disse, stanco di mentire ai suoi delle sue scappatelle a Brisbane. "Cosa stai dicendo, figliolo?" Luke scosse la testa, ricordando il corpo della ragazza che ama disteso a terra priva di senso. Ricominciò a piangere disperato e la madre, sentendo i singhiozzi si spaventò. Grace gli mise una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarlo, ma niente lo avrebbe aiutato, tranne il dottore che sarebbe uscito dalla stanza di Lexine per annunciare che sta bene ed è ancora tra noi.
"Sono andato due volte a Brisbane, senza avvisarvi. Adesso sono ritornato qui.." sussurrò spaventato che sua madre gli avesse urlato attraverso il cellulare per una notizia sconvolgente. "Brisbane? Che ci fai lì? Dio Luke! Sai quanti chilometri di distanza ci sono tra noi?" Liz era disperata, non poteva pensare di avere il figlio minore così lontano da lei. "Lo so mamma, ma è per una buona causa, sul serio" Luke sentì un'altra voce, ma non ne fece tanto caso visto che il suo unico pensiero era rivolto a Lexine.
"Tuo padre ha detto che ti viene a prendere, mandaci l'indirizzo e non provare a scappare! Dio che figlio che abbiamo" gli rispose la madre, annunciando quello che gli aveva detto poco prima suo padre.
"No! Assolutamente no vi prego" urlò pregando ai suoi di lasciarlo stare lì dov'era. "Non se ne parla! Domani hai scuola e sei all'ultimo anno, sai cosa significa questo? Esame di maturità e adesso non stai dimostrando di essere maturo!" gli urlò la madre, ormai arrabbiata dal comportamento infantile di suo figlio. "Mamma tu non puoi capire.." sussurrò Luke, cominciando a piangere ancora. Vide la porta della stanza di Lexine aprirsi e velocemente Luke alzò lo sguardo senza ascoltare ciò che stava dicendo la madre al telefono. Uscì un'infermiera che non li guardò nemmeno, andando da un'altra parte.
"Luke? Ci sei? Oh ma mi senti?" sentì dire attraverso il cellulare. "Sì, eccomi, stavo solo controllando una cosa e... cosa hai detto?" chiese Luke stanco delle lamentele della madre. "Guarda questo, non mi stavi nemmeno ascoltando! Ho detto che adesso tuo padre parte e non fare storie!" Luke preso dalla rabbia si alzò di colpo, camminando velocemente in un posto isolato e appena arrivò, urlò disperato. "Ho detto che voi non potete capire e quindi non potete intromettervi in una storia così delicata, voi non sapete come mai sono qui, non sapete come ci si sente a perdere la ragazza che si ama e adesso perderne anche un'altra, quindi lasciatemi qui e fatemi trasmettere più amore possibile a Lexine." 

"Lexine? Luke, che stai dicendo?" chiese la madre con un tono di voce preoccupato. Luke sospirò non volendo raccontare ciò che era successo, non avendo abbastanza forze per ricordare ancora tutti i messaggi e le immagini che erano presenti nella sua mente. "M-ma.. te ne parlerò quando sarò in condizioni più stabili, solo Lexine può morire da un momento o l'altro, come può salvarsi, quindi ti prego..." 

"Hai un posto dove dormire? Abbastanza vestiti? Soldi sufficienti?" chiese velocemente Liz, con le solite domande che una madre fa a distanza. "Sì mamma" il ragazzo alzò gli occhi, calmandosi sapendo che dopo quelle domande lo avrebbe lasciato li dov'era. "Okay, ma chiama una volta al giorno okay? Spero che Lexine si rimetta al più presto, ci sentiamo domani". "Certo" così attaccò, sospirò stanco della giornata e piano cominciò a camminare per ritornare di nuovo su quella sedia di plastica, ma appena arrivò vide due agenti della polizia parlare con Grace, che appena lo vide, andò da lui di corsa abbracciandolo. Luke la abbracciò a sua volta, non capendo il motivo delle sue lacrime e del suo abbraccio. Se fosse successo qualcosa a Lex sarebbe venuto il dottore ad avvisarvi, ma c'era la polizia e questo era alquanto insolito. Luke sapeva che con un caso del genere era ovvio che la polizia sarebbe entrata nella storia per capire meglio la situazione e per sapere il motivo per cui l'ha fatto, ma qual'era la notizia così sconvolgente da far piangere Grace?

"Luke" sussurrò Grace, togliendosi dall'abbraccio. Solo in quel momento, Luke vide che aveva qualcosa in mano. "La polizia ha trovato queste due lettere indirizzate proprio a... noi" Luke spalancò di colpo gli occhi chiedendo velocemente quale fosse la sua. Grace gliela consegnò e ritornò al suo posto, per lasciarlo solo sapendo quanto fosse delicata questa storia per lui.

-4 ALLA FINE AIUT
hola people. so che state dormendo e dovrei farlo anch'io ma mi sono svegliata per il mio raffreddore e dovrei alzarmi dal letto per prendere altri fazzoletti ma no lol.
questo è finalmente un capitolo lungoo e spero che vi sia piaciuto c:
ci vediamo la prossima settimanaa :*
un bacio,
kath

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