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La campanella della scuola di Lexine era appena suonata e l'ammasso di alunni che erano fuori, in quel momento si stavano dirigendo all'interno dell'edificio per andare ognuno nella classe in cui erano stati assegnati a quell'ora. Lexine era accanto a Luke. Non credeva che fosse lì, vicino a lei a tenerle la mano. Grace li salutò lasciandoli soli, alla fine era uscita allo scoperto dicendo tutto quello che era successo la sera precedente. Lexine in quel attimo sentì un piccolo bruciore allo stomaco e si sentì infastidita del fatto che Luke avesse dormito a casa di lei. Solo che non capiva la sua reazione, non aveva mai provato una cosa del genere.
"Quindi... devo entrare." disse incerta la bionda, alzando lo sguardo verso i suoi occhi. Luke era veramente alto e lei si sentiva una nana rispetto a lui, i suoi 1.65m non erano abbastanza. Luke mollò la sua mano e per un attimo Lexi entrò in panico, ma quando sentì un contatto fisico con un semplice tocco sulla guancia, avampò improvvisamente. Il ragazzo le accarezzò la guancia indeciso sul da farsi. Non voleva rovinare tutto, quindi si limitò a darle un bacino sulla fronte. Lexi sorrise istintivamente mentre si lasciava andare sul suo tocco dolce e lieve. "Tu che farai?" chiese dubbiosa a Luke, sapendo che non aveva conoscenti a parte lei, a Brisbane e che non conosceva il posto in questione. "Andrò a farmi un giro e tranquilla non mi perdo, esiste il cellulare con il navigatore per fortuna." Lexi ridacchiò abbassando ancora una volta il volto. "Ci sentiamo dopo Lulù." disse andando verso l'entrata un pò velocemente, sia perchè era un pochino in ritardo, sia per il soprannome che aveva attribuito a Luke in quel momento. Lo sentì ridere per poi urlarle un:"Certo Lex!"
××
"Chi era il biondo con te?" Quella voce impossessò le sue orecchie facendola rabbrividire per la paura. Era ancora lì, stesso posto del giorno precedente e stessa testa di cazzo. Lexi era impaurita dal ragazzo che le stava accanto. "La mia vita sociale." rispose chiatta la ragazza. Non voleva mostrarsi fragile, voleva mostrargli che era diventata una corazza di ferro dopo quel fatto. "Fai male ad averla perchè tu sei solo mia." Disse Davin, per poi appoggiare la sua mano sulla coscia di lei. Sussultò immediatamente sentendo quel contatto fisico. Con la mano andò a toglierla, alzandosi dalla sedia in cui era seduta. La prof di scienze alzò il volto verso lei, quando prima stava scrivendo sul registro di classe.
"Posso andare a chiamare a casa? Non mi sento tanto bene. Mi gira la testa e ho la nausea, credo che tra poco vomiterò." Non aveva mai mentito a scuola e pensava che la sua recita non era per niente andata bene, però l'insegnante acconsetì. Sapeva che le ragazze, quando non volevano essere interrogate uscivano e non tornavano mai più, quindi perchè non può farlo lei? Non aveva in programma nessuna verifica e nessuna interrogazione, era solo infastidita di avere lui accanto e sentirgli dire che era sua. Odiava quel aggettivo. Prese il suo libro di scienze e uscì dall'aula senza più emettere un altro fiato. Davin la guardò in silenzio per tutta quella durata di tempo, sapeva che aveva esagerato e che doveva fare un passo alla volta, ma lui la rivoleva tra le sue mani immediatamente.

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