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«Si mamma stiamo tutti bene...si tranquilla il lavoro va bene...e-emh non so, sai s-siamo molto impegnati in questo momento e non so quan-»

«Emh questo fine settimana? N-non credo sia una buona idea e...va bene, ci vediamo venerdì, ti voglio bene» e chiusi la chiamata.

«A che ora arriva?» chiese Lucas già conoscendo il responso della telefonata.

Sospirai «Alle 19»

«Sta tranquilla, non si accorgerà mai che sua figlia alta un metro e uno sputo inizia a sembrare un melone» ironizzò il moro beccandosi un'occhiataccia da parte di Lus.

«È così evidente?» chiesi alzando la maglietta per mettermi di fronte ai due.

Li vidi scambiarsi un'occhiata indecifrabile per poi scrutare attentamente il piccolo rigonfiamento posto sulla pancia.

«Per noi che ti vediamo ogni giorno no, ma la mamma potrebbe sospettare qualcosa» ammise pensieroso mio fratello.

«Magari potresti metterti una pancera, ho sentito che riducono a vista il rigonfiamento, potrebbe andare» constatò pensieroso Zayn che ebbe l'approvazione silenziosa da parte del suo fidanzato.

«Tentar non nuoce, no?» dissi sospirando.

***

«Sei nervosa?» domandò Zayn dondolando freneticamente la gamba.

«Chi io o tu?» risposi ironica facendo cenno in direzione del suo movimento nervoso.

«Si cazzo, sto per scoprire il sesso di mio nipote e non vedo l'ora di portarlo a fare shopping» esultò di rimando lui.

«Dubito che il ragazzo frema dalla voglia di venire a fare shopping con te» ironizzò Lus smorzando i piani del suo compagno.

«Perché siete così sicuri che sia un maschio?» domandai guardando i due curiosa.

«Perché devo portarlo alle partite di hockey e di calcio e non credo che una ragazza ci verrebbe mai, deve essere per forza un maschio» sentenziò Lucas battendosi un pugno sul palmo e facendoci sghignazzare.

«Davies Megan?» esordì nella sala d'aspetto una ragazza in divisa leggendo da una cartellina.

Mi alzai dalla sedia, seguita dai miei due accompagnatori, ed insieme entrammo nello studio medico. Era la prima volta che facevo una visita ginecologica e all'idea che presto avrei visto il mio puntino iniziavo già a sentire la tensione fremermi dentro. Tutto era bianco e terribilmente sterile, nessun colore se non per il lenzuolo verde posto sul lettino dove mi sarei dovuta stendere. Nonostante ciò era qui che avveniva la magia, era qui che la vita aveva inizio, era qui le famiglie prendevano forma, si emozionavano e iniziavano a progettare il loro nuovo inizio insieme.

«Allora, di quante settimane sei?» domandò un uomo sulla quarantina scrutando attentamente una cartella clinica.

«Emh, di circa quattordici» risposi impacciata sentendomi nervosa.

«Ha già effettuato visite di controllo a parte questa?»

«N-no» risposi.

«Okay, si alzi la maglia e si stenda per favore» ordinò scrivendo su un foglio.

Feci come richiesto e guardai negli occhi i miei accompagnatori che, nel frattempo, erano rimasti in silenzio in un angolo.

«Allora iniziamo...sentirà un po' di freddo» disse spruzzando sul mio ventre del gel trasparente.

Delicatamente posò su di esso un attrezzo che fin'ora avevo visto solo nei film ed iniziò a spalmare il liquido. Passò l'oggetto più e più volte finché ad un tratto udimmo un suono scoordinato provenire dalla macchina. Ci guardammo straniti finché capii che quel suono era l'inizio della cosa più bella che mai avrei potuto creare in vita mia. Era il piccolo battito di puntino che giorno dopo giorno affermava la sua esistenza crescendo e facendomi sentire meno sola. Inconsciamente stavo vivendo il periodo più straordinario della mia intera esistenza e non intendevo sprecare neanche più un momento. Avrei donato a questo esserino tutte le attenzioni e l'amore di cui ero disposta, sarei stata la prima che avrebbe visto al mattino e l'ultima che gli avrebbe rimboccato le coperte la sera. Sarei stata la madre che io stessa avevo avuto la fortuna di avere da piccola.

«Sente questo suono? È il battito, suo figlio è perfettamente sano e la gravidanza sembra procedere bene» disse guardando attentamente il monitor.

«Vuole sapere il sesso?» domandò ad un tratto smorzandomi dai pensieri.

«Certamente» rispose impaziente il moro al posto mio.

«Vuole che resti solo il padre?»

«Emh, possono restare e-entrambi» farfugliai imbarazzata mentre mio fratello mi prendeva una mano per stringerla forte.

Gli sorrisi grata e tutti ci concentrammo sul monitor e il piccolo cuoricino che batteva frenetico.

«Vede questo?» disse il medico indicando un puntino bianco sullo schermo.

Annuii.

«Questo è il genitale del suo bambino, è un bel maschietto» ci annunciò  sfoggiando, per la prima volta, un sorriso sincero nella mia direzione.

«SII CAZZO LO SAPEVO» urlarono all'unisono i due scambiandosi un caloroso abbraccio.

Ed in quel preciso momento il cuore mi esplose di gioia pura, ogni timore, paura e preoccupazione era come svanita nel nulla lasciando posto ad un'emozione indescrivibile. Tutto si ero ridotto al forte sentimento che legava me e questa nuova vita indissolubilmente per l'eternità.
Per sempre.

Una scia incontrollata di lacrime presero a scorrere veraci sul mio volto annebbiandomi la vista, ma, non mi importava. Sarei diventata mamma, tra poco più di cinque mesi avrei potuto stringere il mio bambino tra le braccia e niente sarebbe stato più lo stesso. Niente avrebbe avuto più importanza se non lui, il centro del mio nuovo universo, il mio nuovo inizio.

«Avremmo un maschio» esultò in estasi mio fratello abbracciandomi e fregandosene del gel appiccicoso posto sul mio ventre scoperto.

«Non potevi farmi regalo migliore, sei fantastica» mi sussurrò dolcemente all'orecchio applicando maggior forza nella stretta.

«E io?» chiese l'altro incrociando le braccia muscolose al petto.

Aprii il braccio non impegnato e gli feci cenno di avvicinarsi. Non se lo fece ripetere due volte che si gettò su di noi stringendoci in un baciandoci affettuosamente varie volte.

Mi sentivo completa, forte ed immensamente felice. Ero al settimo cielo e non avrei potuto desiderare famiglia migliore per iniziare questa nuova avventura. Tutti i timori si erano dileguati nell'esatto istante in cui avevo sentito il suo cuoricino battere e niente avrebbe potuto sottrarmi a questa felicità.
Ero consapevole nonostante tutto che, a prescindere sa come sarebbe andata, avrei avuto sempre loro due al nostro fianco.

SPAZIO AUTRICE

Hello!
E

mozionati? Sarà un maschietto proprio come volevano i Layn, ve l'aspettavate?
È stata una bella esperienza per me scrivere questo capitolo, essendo molto legata all'argomento, e spero di essere riuscita a trasmettervi almeno un minimo delle emozioni che ho provato nello scriverlo.
Secondo voi come lo chiameranno? Si accettano scommesse, vediamo se qualcuno indovina ahah

Alla prossima ❤️

Ig: redkhloewattpad/ _saradevincentiis

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