epilogo

Charlie era seduto al tavolo degli Insegnanti in Sala Grande e muoveva la forchetta con fare annoiato mentre osservava le decorazioni per San Valentino che riempivano la sala.

Da quando avevano trovato Oliver nel Lago Nero, la vita di Charlie non aveva più avuto senso, insegnava perché ne era costretto, ma non riusciva a fare ben altro.

Le squadre di Quidditch non avevano più giocato e la coppa delle case quell'anno sarebbe andata direttamente alla casa che avrebbe ricevuto più punti.

Da quando silente gli aveva detto di Oliver, Charlie non aveva più vissuto. Aveva conosciuto i suoi genitori e mai si sarebbe immaginato di poterli conoscere durante una situazione così drammatica.

Ogni volta che chiudeva gli occhi o andava a dormire riviveva gli istanti in cui aveva visto il corpo di Oliver coperto dal lenzuolo bianco.

Aveva supplicato Madama Chips di poterlo vedere ma la donna di era rifiutata di abbassare il lenzuolo perché le condizioni del corpo di Oliver erano raccapriccianti.

Da quel giorno era passato un mese intero e Charlie non si dava pace.

Silente aveva deciso di allontanare il drago che aveva attaccato Oliver insieme al suo cucciolo e gli animali furono mandati nella Riserva in Romania dove Charlie aveva lavorato.

Per quanto riguardava la Piovra Gigante, che era quella che aveva inflitto i danni fatali, era stata spedita alla scuola di Durmstrang.

Charlie sospirò, triste. Guardò davanti a sé e la sua attenzione venne catturata da Thorfinn Dolohov che stava chiacchierando con Scorpius e Albus.

I rapporti con Potter e Malfoy erano migliorati dall'incidente, i due Serpeverde avevano capito che non dovevano più infierire su Charlie, soprattutto dopo quello che era successo.

Con Thorfinn si stavano conoscendo e Charlie aveva scoperto che a Capodanno il ragazzo aveva compiuto diciassette anni ed era diventato maggiorenne.

Thorfinn gli era stato molto vicino ed era rimasto in silenzio con lui in infermeria davanti al corpo di Oliver, mentre stringeva una spalla con una mano a Charlie che piangeva disperato.

Il loro rapporto si era rafforzato molto e Charlie aveva scoperto la sua abilità di legillimens e il suo carattere molto dolce e buono. Vedeva nel suo sguardo la ricerca disperata di una famiglia e qualche settimana prima, Charlie aveva proposto ad Oliver di passare l'estate alla Tana.

Il ragazzo aveva tentennato un po' finché Charlie gli aveva detto:

"Sono convinto che ad Hugo farebbe immensamente piacere passare l'estate con te..." E il moro era avvampato prima di sorridere dolcemente.

"A proposito di questo..." Disse Thorfinn facendosi serio. "Io ho intenzione di prendermi cura di Hugo, non voglio illuderlo. Mi piace molto e voglio renderlo felice..."

"Lo so. E sono contento di vedervi insieme e felici. Siete una bella coppia..." Disse Charlie con le mani affondate nelle tasche dei jeans.

"Anche tu e Oliver..." Disse Thorfinn e gli occhi di Charlie si riempirono di lacrime.

"Siamo stati più di vent'anni separati e ora che finalmente ci siamo trovati... L'ho perso...."

Thorfinn aveva allungato una mano verso quella del rosso e aveva intrecciato le loro dita insieme.

Si erano guardarti negli occhi emozionato e poi Thorfinn lo aveva stretto con forza in un abbraccio mentre Charlie piangeva sulla sua spalla.

Thorfinn, sentendosi osservato o avendo sentito i suoi pensieri, voltò la testa verso il tavolo degli insegnanti e gli sorrise.

Charlie gli sorrise a sua volta. La sua attenzione venne catturata da Silente che si alzò in piedi e la stanza cadde nel silenzio più totale

"Volevo augurarvi un Buon San Valentino da passare con le vostre persone amate.. per questa sera sono disposto a permettere a tutti voi di mischiarvi e sedervi accanto alla vostra dolce metà. Chiedo gentilmente che il tavolo di Tassorosso venga lasciato per le persone single in modo che possano fare conoscenza tra di loro e passare insieme del tempo in modo allegro." il preside mosse le mani e i ragazzi si alzarono dai loro posti per andarsi a sedere accanto ai loro amati. Charlie notò che Hugo corse verso il tavolo dei Serpeverde e venne abbracciato da Thorfinn mentre Albus e Scorpius si guardarono imbarazzati ma non si mossero per andare al tavolo dei singles.

Charlie sospirò avvilito mentre Silente tornava a sedersi. Tornò a tormentare con una forchetta il cibo che aveva nel piatto finché Gazza non entrò nella sala.

"Signor Preside. C'è una visita!" disse il custode della scuola.

Silente sorrise e si alzò nuovamente in piedi.

"Ma certamente. Fatelo entrare!"

Gazza si fece da parte e una persona leggermente zoppicante che si teneva su un bastone di legno cominciò a camminare lentamente.

Charlie alzò lo sguardo quando tutta la scuola prese a parlottare e poi, lentamente, tutti i tavoli si alzarono in piedi per applaudire.

Charlie aveva la bocca aperta.

"Signor Weasley. Penso che il nostro ospite stia solo aspettando lei per essere portato qui al tavolo degli insegnanti..." disse Silente posando una mano sulla sua spalla.

Charlie deglutì e con gambe malferme si alzò. Si toccò la giacca che aveva addosso e con passo lento fece il giro della sedia per uscire da dietro il tavolo degli Insegnanti.

L'ospite era arrivato al centro della sala e si era fermato, una smorfia di dolore sul viso.

Charlie lo raggiunse velocemente e quando gli fu davanti, si portò una mano alla bocca, gli occhi lucidi di lacrime.

Non era possibile...

Staccó la mano dalla bocca per portarla al viso deturpato da delle cicatrici argentee e gli portò all'indietro una ciocca di capelli per rivelare gli occhi nocciola dolci che tanto amava.

"Pensavo fossi morto..." disse Charlie mentre piangeva e Oliver gli accarezzò una guancia.

"Non me la sono passata benissimo e ho ancora molto prima di recuperare completamente.... Ma sono qui. Non potevo e volevo lasciarti da solo...." Disse Oliver era sorridendo e Charlie gli strinse nella propria la mano che aveva sul volto.

"Ti amo da morire" gli disse il rosso prima di inginocchiarsi davanti al castano che sbarró gli occhi.

Gli studenti attorno a loro presero a mormorare eccitati.

Charlie tirò fuori dalla tasca una piccola scatolo a di velluto e l'aprì, rivelando una fede in oro bianco.

"Oliver Wood. Vuoi diventare mio marito?"

Oliver sbarró gli occhi e annuì con la testa mentre il viso arrossato si bagnava di lacrime.

"Si?" Chiese sbarrando gli occhi azzurri Charlie e con un sorriso emozionato infilò la fedina al dito del compagno prima di alzarsi e poterlo baciare sulle labbra.

Tutti scoppiarono in urla di felicità e presero ad applaudire.

Quando si staccarono, i due uomini si guardarono un po' imbarazzati ma emozionati e Charlie si voltò verso il tavolo di Serpeverde. Thorfinn era in piedi sulla panca che applaudiva mentre piangeva emozionato.

"Mi sono dimenticato di dirti una cosa..." disse Charlie stringendo contro il fianco il futuro marito.

"Che cosa?" Chiese Oliver.

"Lo vedi Thorfinn?"

Oliver annuì.

"Potrebbe diventare nostro figlio... sempre se tu lo vuoi..."

Oliver singhiozzó emozionato.

"Serio?" Chiese sbarrando gli occhi e Charlie si voltò verso di lui.

"Vorrei adottarlo, ma solo se tu lo vuoi..."

Oliver sorrise.

"Ma certo! Anche se deve imparare a non imbrogliare più durante le partite..."

"Penso sarà d'accordo..." disse Charlie allungando una mano verso lo studente di Serpeverde che scese dalla panca con un salto prima di correre verso i due insegnanti e stringerli in un abbraccio.

"Ha accettato?" Chiese Thor guardando Charlie.

"Si, ha accettato entrambe le cose...."

Thorfinn sorrise emozionato e strinse i suoi due nuovi papà tra le braccia.

Aveva trovato finalmente una famiglia.

FINE.

NOTE: Grazie mille a tutti coloro che hanno letto questa storia! Mi sono divertita molto a scriverla e spero che anche per voi sia stato lo stesso nel leggerla! 💕 Grazie mille! Alla prossima storia 💕

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top