capitolo 8 🔞
"Che cosa?!" Urlò Charlie sbarrando gli occhi azzurri.
Lumacorno lo guardò in silenzio.
"A quanto pare è l'unica soluzione per quei due..." disse il professore e Charlie lo fulminò con lo sguardo.
"E devo essere io ad assumermi la loro responsabilità? Non sono stato io a dargli una punizione..." disse Charlie.
Lumacorno sorrise.
"Ma li avete cacciati dalla vostra lezione se non sbaglio..."
"Si, perché stavano facendo male ad uno Snaso..."
"E nonostante fossero stati cacciati dalla lezione in corso hanno ben pensato di fare del male ad uno studente di Grifondoro..." disse la McGranitt, direttrice della casa dei Grifondoro.
Charlie si voltò verso di lei e si accorse che dietro la donna c'era Silente seduto alla poltrona del suo ufficio che li ascoltava con entrambe le mani incrociate sotto il mento.
"Il signor Malfoy e il signor Potter si meritavano una punizione..." disse Silente.
"Questo lo so benissimo! Ma perché con me? Potrebbero fare trasfigurazione ad esempio!" Disse Charlie indicando la McGranitt accanto a lui.
"L'ultima volta hanno Trasfigurato un cane in una sedia di pietra..."
Charlie la guardó.
"Peccato che il corpo fosse rimasto quello dell'animale. Quando sono riuscita a togliere la trasfigurazione sono scappato via piangendo e non li abbiamo più trovati. Quei due ragazzi hanno bisogno di una punizione esemplare."
"Sono d'accordo con voi per quanto riguarda la punizione.." disse Charlie. "Ma non voglio essere io! Perché non la svolgono con Wood?"
"La foresta proibita è piena di insidie..." disse Silente.
"Appunto. Ed io devo rischiare la vita per loro?" Chiese indignato Charlie guardando il preside.
"Convinca il professor Wood a venire con voi nella foresta proibita!"
Charlie deglutì.
"Non verrà mai..." disse, serio.
Silente lo guardò in faccia.
"Sono sicuro che sarà in grado di trovare delle argomentazioni che lo convinceranno a seguirvi..." disse il preside.
Charlie strinse i pugni, arrabbiato.
~*~
Poco prima di cena, Charlie bussó alla porta di Oliver.
Quando l'insegnante l' aprì, Oliver era vestito solo con un telo di spugna attorno ai fianchi che coprivano a malapena le parti intime.
Fu impossibile al maggiore evitare che lo sguardo cadesse proprio in quel punto e quando Oliver se ne accorse si appoggiò allo stipite con un sorriso.
"Charlie che ci fai qui?" Chiese il minore.
Il rosso sollevò lo sguardo su di lui, pensieroso.
"Dobbiamo parlare..." disse Weasley, serio.
Oliver si fece da parte per farlo entrare e mentre l'insegnante di Cura delle creature magiche raggiungeva il divano, Oliver chiuse la porta alle sue spalle.
"Vado a vestirmi... tu dimmi pure.." disse l'ex giocatore dirigendosi in camera da letto, ma Charlie lo bloccò per un braccio.
Oliver sollevò confuso gli occhi nocciola su di lui.
"Che c'è?" Chiese prima di trovarsi le labbra del maggiore premute contro le sue.
Oliver si voltò tra le sue braccia, premendosi contro il corpo del maggiore che gli accarezzò la schiena nuda con entrambe le mani prima di terminare il loro viaggio sulle natiche sode che Charlie strinse con forza tra le dita mentre spingeva contro di sé il corpo del compagno, infilandogli la lingua in bocca senza tante cerimonie.
Oliver strusció il bacino contro quello del compagno mentre affondava le mani tra i capelli color del fuoco del maggiore, sentendo come il petto grosso e muscoloso aderiva contro il suo.
Oliver era ben messo, aveva un corpo muscoloso ma ben definito, ma Charlie era enorme. Le braccia erano gonfie, per non parlare del petto.
"Non ho ancora ricambiato" soffiò il più piccolo contro le sue labbra, senza però allontanarsi di un millimetro.
Charlie sospirò.
"Peccato che dobbiamo andare a cena tra poco..."
"Di cosa volevi parlarmi?"
Charlie, che gli stava fissando famelico le labbra, sollevò lo sguardo, confuso.
"Uhm?" Chiese, sbattendo le palpebre.
"Sei entrato qui che mi hai detto che mi dovevi parlare..." disse Oliver confuso mentre avvampava non appena Charlie sciolse il nodo dell'accappatoio per accarezzarlo con due dita nel solco tra le natiche.
Oliver si irrigidí tutto e sfuggì dalla sua presa.
"Che c'è?" Gli chiese il maggiore scrutandolo, ma Oliver aveva il viso fisso sul pavimento.
"D-devo andare a cambiarmi oppure non riuscirò ad essere pronto per la cena..." disse abbassandosi per prendere il telo.
Charlie lo guardò in silenzio mentre lo lasciava solo in salotto.
~*~
La cena si svolse in un clima tranquillo e disteso.
Oliver chiacchierò con i vari professori e nessuno menzionò il castigo assegnato a Potter e Malfoy.
Quando la cena finì e gli studenti rientrarono nei loro dormitori, Oliver si alzò insieme a Charlie e si avvicinò all'insegnante.
"Ti va di venire da me?" Gli sussurrò all'orecchio e Charlie annuì mentre lo osservava uscire via dalla Sala Comune per raggiungerlo dopo una decina di minuti per non destare sospetti.
Fortunatamente gli studenti di Grifondoro erano già rientrati tutti nella loro Sala Comune quando Charlie raggiunse l'appartamento di Oliver e bussò alla sua porta.
Si stupí quando questa si aprì da sola e trovò Oliver semi sdraiato sul divano mentre beveva del Whiskey Incendiario illuminato solo dalle fiamme provenienti dal camino.
"Ti va un bicchiere?" Chiese il castano con un sorriso malizioso mentre si sedeva composto sul divano e si allungava per afferrare un bicchiere di cristallo e la bottiglia dello stesso materiale.
Tolse il tappo e versò il liquido nel bicchiere che porse al compagno che si era appena seduto accanto a lui.
"Cheers!" Disse Oliver sorridendo e fece scontrare i bicchieri.
Charlie si portò alle labbra il bicchiere sorseggiando il liquore mentre fissava il castano che stava facendo lo stesso con lui.
Bastò un piccolo sorso di liquore ad Oliver per posare il bicchiere sul tavolino di fronte a loro e strappare quello di Charlie dalle sue mani.
Il maggiore lo guardò con un sopracciglio sollevato e poi si ritrovò coinvolto in un bacio molto appassionato.
Oliver fece vagare nuovamente le mani tra i capelli dell'uomo, adorava i suoi capelli lunghi, li aveva sempre portati legati in una cosa e Oliver aveva sognato più volte di poterlo vedere con il capello sciolto.
"Quando stai con me non legarti mai e dico mai i capelli..." gli disse soffiando contro le sue labbra che prese a mordicchiare dolcemente.
Charlie gemette eccitato e mosse una mano verso il fianco di Oliver per stringerselo addosso.
Oliver sospirò nel bacio e infilò subito le mani al di sotto del maglione che il maggiore portava, toccandogli la pelle bollente.
Sollevò le mani verso l'alto costringendo l'altro a portarle in aria per farselo sfilare.
Charlie stava per spingerlo sul divano e sovrastarlo, quando Oliver boccheggiò, sbarrando gli occhi nocciola quando vide i capezzoli di Charlie adornati con due piercings e il tatuaggio di un drago sulla spalla.
"Cavolo" sospirò il più giovane e Charlie gli afferrò la mano per portarsela sul petto per farsi accarezzare.
Oliver in un primo momento lo toccò con timore, non sapendo bene che cosa fare, ma poi il desiderio a lungo seppellito tornò a galla.
"P-posso assaggiarli?" Chiese, le guance che andavano a fuoco.
Charlie gemette, roco, mentre osservava l'insegnante di volo abbassarsi su un capezzolo per baciarlo.
Charlie socchiuse gli occhi mentre accarezzava una coscia di Oliver. Questo chiuse le palpebre e fece sgusciare la lingua, accarezzando la punta del capezzolo adornata dalle due palline del piercing poste ai suoi lati e succhió.
Charlie rabbrividì sentendo il pene scattare con forza nei boxer e graffió la coscia del più piccolo che gemette attorno alla carne.
Oliver titilló il capezzolo con la punta della lingua e dedicò la stessa attenzione all'altro succhiandolo e leccandolo prima di sollevarsi e accarezzarsi con il pollice le labbra. Sollevò lo sguardo su Charlie che lo stava fissando con occhi famelici. L'azzurro delle iridi era del tutto scomparso, dando spazio al nero notte.
"Ho desiderato farlo quando ci siamo chiusi in bagno" disse Oliver avvampando e solo a quel punto Charlie lo spinse con forza sul divano e lo riempì di baci su tutto il viso: la fronte, gli occhi, il naso, le guance e ovviamente le labbra. Charlie baciò ogni centimetro di pelle godendosi i sospiri eccitati dell'uomo sotto il suo corpo che aveva infilato entrambe le mani tra i suoi capelli, arruffandoli.
Quando Charlie si allontanò per poterlo guardare negli occhi, Oliver sorrise.
"Sei bellissimo..." disse con entrambe le guance rosse.
"Hai detto che volevi ricambiare?" Chiese Charlie accarezzandogli le labbra con il pollice.
Oliver lo guardò per qualche secondo in silenzio e poi annuì.
"Bene." Disse Charlie. "In ginocchio sul pavimento!"
Oliver rabbrividì per il tono imperioso ma fece quello che Charlie gli aveva ordinato.
L'uomo dai capelli rossi si aprì i pantaloni con uno strattone per poi tirare fuori il membro rosa chiaro ma grosso e duro.
Le guance di Oliver presero ulteriore colore mentre allungava timido una mano per stringere il membro alla base.
Cominciò a muovere il polso su e giù a lungo mentre osservava rapito il membro dell'uomo.
Il problema era che Oliver aveva paura. Paura di sbagliare e fare scappare Charlie. Sospirò, pensieroso, ma Charlie posò una mano sulla sua nuca e lo costrinse ad avvicinarsi al suo membro. Oliver chiuse gli occhi impanicato.
"Succhiamelo" disse Charlie spingendogli il membro tra le labbra e Oliver all'improvviso si ritrovò con la punta umida dell'uomo dentro la bocca.
Si irrigidí e mosse la mano su e giù l'asta dura, pregando di non fare totalmente schifo.
Scacciò via i pensieri negativi e prese a far sgusciare la lingua sulla pelle vellutata del membro. Il sapore salato lo colpì e continuò a leccarlo come se fosse un gelato, godendosi i sospiri di Charlie sotto di lui.
Continuò a leccarlo lentamente, sentendo sotto la lingua la pelle vellutata dell'asta, accarezzò a labbra socchiuse la vena laterale per poi risalire verso la punta sensibile, leccando via le gocce di liquido che erano fuoriuscite.
Charlie continuava a tenere la mano sulla sua nuca così Oliver decise di aprire maggiormente le labbra e accogliere il membro in bocca.
Non riuscì a prenderlo tutto in bocca ma riuscì ad arrivare a metà prima di risalire quando sentì di soffocare. Nel frattempo con il pugno stimolava la parte che non era riuscito a toccare.
Charlie sospirò e aprì maggiormente le gambe permettendo ad Oliver di avvicinarsi alle sue gambe.
Lasciò andare il membro con la mano per posarle entrambe sulle cosce nude dell'uomo e leccare il membro eretto quando all'improvviso un movimento gli fece alzare lo sguardo, lasciandolo a bocca aperta.
Il drago che aveva visto sulla spalla all'inizio adesso si trovava sul ventre dell'uomo, appena sotto l'ombelico e con la coda rossa aveva cominciato a stringere la base.
Oliver guardò confuso Charlie che lo stava già guardando dall'alto e l'uomo gli strinse il volto con entrambe le mani per sollevarlo appena verso di lui per poterlo baciare.
Oliver chiuse gli occhi abbandonandosi al bacio, rincorrendo la lingua di Charlie e godendosi quando si accarezzarono nella bocca del rosso ma il contatto durò poco.
Charlie si staccò dal minore per guardarlo dritto negli occhi.
"Mi manca poco.. vuoi che ti venga in bocca o in faccia?" chiese e Oliver avvampò imbarazzato.
"Hem... io, veramente..." disse sbarrando gli occhi e Charlie spostò la mano dalla nuca verso la sua guancia.
"Posso venirti in faccia? Mi ecciterebbe vederti sporco con il mio seme..." disse in un sussurro l'insegnante e Oliver singhiozzó metà eccitato ed imbarazzato prima di avventarsi sul membro di Charlie e riprendere a succhiarlo con vigore e forza, il pugno che si muoveva velocemente sulla sua asta dura.
"Oh! Olly! Cazzo si! Vengo!" Disse afferrandogli il volto con entrambe le mani per staccarlo dalla sua erezione giusto in tempo per raggiungere il piacere sul suo viso.
Oliver rabbrividì, gli occhi serrati. Sentiva il membro ancora chiuso nei pantaloni pulsare duro contro l'apertura. Desiderava con tutto se stesso un po' di sollievo.
"Cazzo, sei la cosa più bella ed erotica che abbia mai visto! L'ho sognato per così tanto tempo!" Stava dicendo Charlie e Oliver aprì la bocca, sentendo uno schizzo sulla lingua.
Charlie lanciò una imprecazione e a quel punto gli infilò il cazzo in bocca mentre sentiva il piacere terminare.
Oliver ingoiò il seme del maggiore trovandolo un po' troppo amaro ma la sensazione durò talmente poco perché sentí Charlie afferrargli il viso e pulirgli gli occhi con entrambi i pollici poi gli infilò la lingua nuovamente in bocca.
Oliver gli strinse con un braccio le spalle e Charlie lo fece risalire sul divano, esattamente in braccio a lui, mentre gli massaggiava un ginocchio.
"Fanno male?" Gli chiese mentre Oliver si passava una mano sul resto del viso per pulirsi.
"Non tanto" disse Oliver mentre Charlie afferrava la bacchetta che aveva lasciato sul divano e lanciava su di lui un incantesimo di pulizia. "Grazie" disse timido l'uomo nascondendo il viso nell'incavo tra spalla e collo del rosso che lanciò un evanesco sui suoi pantaloni per stringergli il membro duro e a lungo ignorato.
Oliver venne dopo poche carezze con un gemito acuto e poi crollò esausto tra le braccia del maggiore che lo spinse contro il divano.
"Ti è piaciuto?" Chiese titubante Oliver e Charlie gli accarezzò una guancia.
"Sei stato molto bravo. Il finale mi ha devastato. Eri bellissimo."
Oliver avvampò nascondendosi dietro le mani ma Charlie gliele spostò, irrigidendosi quando si accorse che Oliver stava piangendo.
"Che succede?!" Chiese il maggiore preoccupato.
"Io non..." disse Oliver abbassando imbarazzato lo sguardo.
"Tu cosa?" chiese il rosso fissandolo intensamente e cercando di asciugargli le lacrime con i pollici.
"Sono passati anni dall'ultima volta che mi sono trovato in una situazione intima con un uomo. Per via della mia carriera nei cercavano di sedurmi solo per vendere i miei segreti ai giornali... poi... una volta un uomo con il quale avevo affittato una camera d'albergo mi aveva chiesto di praticargli sesso orale ma io non lo avevo mai fatto e lui..." disse prima di singhiozzare e allontanare lo sguardo da Charlie.
"Ti ha fatto del male?" Chiese il rosso sentendo la rabbia montare.
Oliver sollevò le spalle.
"Ha interrotto il pompino a metà cominciando ad insultarmi che ero bravo solo come portiere perché con la bocca ero un completo incapace. Mi ha fatto sentire uno schifo e mi ha abbandonato nel bel mezzo della notte in un albergo in una città che non conoscevo, con il conto da pagare. Ho pianto tutta la notte. Da quel momento non ho più avuto amanti, né storie serie e tanto meno incontri occasionali. Sapevo di non avere esperienza e speravo di trovare prima o poi qualcuno con cui confidarmi e magari fare questo genere di cose insieme..."
Charlie lo strinse tra le braccia e poi lo baciò con dolcezza sulle labbra, coccolandolo.
"Quell'uomo è un coglione e tu non devi farti influenzare dalle sue parole. Sono d'accordo con te, il sesso si fa in due e l'intimità si raggiunge poco a poco. Le storie occasionali sono solo una rovina perché non ti puoi coinvolgere o è peggio. Ma io sono qui adesso. Sono pronto a farti provare tutto quello che hai perso e non dmri giudicherò, anzi. Ti aiuterò a farti scoprire il tuo corpo, come provare piacere in coppia e da solo... ci stai?"
Oliver rabbrividì.
"Ok. Io vado a farmi una doccia calda prima di infilarmi nel letto. Ti va... ecco. Ti andrebbe di restare? Cinque minuti e ti raggiungo a letto..."
Charlie sorrise mentre si alzava e lasciava andare la mano di Oliver che raggiunse il bagno.
Si voltò verso il maggiore.
"Ah, non mi hai più detto perché sei venuto a cercarmi prima di cena..."
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