capitolo 14
Charlie si alzò in piedi, gli occhi azzurri sbarrati. Che significa scomparso? Il rosso si voltò verso la professoressa McGranitt che era preoccupata quanto lui.
"Andiamo a parlare con il Professore Silente" disse la donna toccando il braccio di Charlie prima di salire i gradini e raggiungere il posto dove Silente si trovava, già in piedi mentre gli altri professori si guardavano l'uno con l'altro preoccupati, parlottando tra di loro.
"Dobbiamo cercare il signor Wood. Professor Weasley, mi segua nel mio ufficio. Devo urgentemente parlare con lei."
Charlie annuì mentre i professori delle altre case davano la completa disponibilità per cercare il prima possibile il Professore Wood.
Quando raggiunsero il castello della scuola, Charlie e la McGranitt salirono le scale per raggiungere l'ufficio di Silente.
"Accomodati, Charlie. Minerva, mi puoi andare a chiamare Thorfinn Dolohov? Per favore?"
"Ma certo..." disse la donna prima di uscire dalla stanza per lasciare i due uomini da soli.
"Vuoi una tazza di the, Charlie?" gli chiese Silente guardandolo da dietro gli occhiali a mezzaluna.
"No, grazie professore. Perché sono qui? Non dovremmo cercare il professor Wood?"
Silente sorrise.
"Certamente, tra poco. So che il tuo rapporto con il professore di volo è molto stretto..." disse l'uomo.
"Siamo solo colleghi" disse Charlie, fissando il preside.
Non voleva ammettere i suoi sentimenti al professore prima di aver parlato prima con Oliver direttamente. Se solo lo avessero trovato.
"Anche quando frequentavate la scuola eravate molto uniti, ma forse mi sbaglio..." disse il professore guardandolo attentamente.
Le guance di Charlie si tinsero di rosa. Ringraziò di avere la barba lunga che un pò avrebbe nascosto quell'effetto indesiderato.
"Eravamo amici.. si. Continuo a non comprendere le sue domande, Preside." disse Charlie cominciando a sentirsi a disagio.
"Non sto facendo alcuna domanda, signor Weasley. le sto solo chiedendo, dato che siete amici, se magari poteva conoscere un posto dove preferiva passare il tempo il signor Wood..."
"Sul campo di Quidditch. Aveva una partita da arbitrare oggi...."
Silente annui, portando entrambe le mani dietro la schiena. In quel preciso istante bussarono alla porta.
"Avanti" disse Silente senza muoversi di un centimetro.
Nella stanza entrarono Minerva McGranitt insieme a Thorfinn Dolohov. Silente li fece accomodare e sorrise a Thorfinn, offrendo anche a lui una tazza di the.
"So che avete passato delle belle vacanze di Natale" disse Silente guardando sia Charlie che Thorfinn.
Ovviamente l'uomo sapeva che Thorfinn aveva passato le vacanze dagli Weasley.
"Mi scusi, continuo a non comprendere il motivo per cui siamo qui invece di cercare il professore Wood." disse Charlie, che si sentiva nervoso.
"È quello che vorremmo sapere. So che non mi ha detto tutta la verità signor Weasley..."
Charlie aggrottò le sopracciglia, confuso.
"In che senso? Le ho detto quello che so. Lui è fissato con il Quidditch. Sicuramente è nel campo. Non si allontana mai. Io non sono rientrato con l'Hogwarts Express, per cui non ho idea di che fine possa aver fatto...." spiegò il rosso.
"Perché non ci racconta che cosa è successo prima delle vacanze natalizie?"
Le guance di Charlie si tinsero immediatamente di rosso. La sua mente lo riportò alla sera prima di partire per le vacanze natalizie.
"Signor Wood?" chiese la voce del preside.
Thorfinn tossì, imbarazzato.
"Sono amanti, signore"
Charlie sbarrò gli occhi e si voltò indignato verso lo studente che aveva il viso chinato sulle sue ginocchia.
Il rosso rivide il bacio che Hugo che aveva dato a Thorfinn quel Natale fuori dalla Tana e il moro avvampò imbarazzato, sollevando gli occhi sul suo viso.
"Si può sapere che cosa c'entra questo con la scomparsa di Oliver? Invece di perdere tempo a parlare o a farvi gli affari miei, potremmo essere là fuori a cercarlo!" disse Charlie indicando la finestra.
Fanny, la fenice di Silente che stava dormendo sul trespolo accanto alla scrivania, si svegliò bruscamente e fece un verso scontento.
"Dobbiamo sapere qualsiasi cosa... Avete notato qualche particolare strano prima delle vacanze? Era nervoso? Agitato?" chiese Silente.
"No. Era tranquillo. Ama allenare i ragazzi..." disse Charlie.
"Qualcosa lo preoccupava?"
"Non penso. A me non ne ha mai parlato..."
"Qualcuno lo aveva infastidito? Aveva paura di qualcosa?"
Charlie negò con la testa.
"Che io sappia no...."
Silente sospirò.
"Charlie. devo sapere tutto" disse Silente fissandolo intensamente.
Il rosso sospirò, abbassando la testa. Pensò all'uovo di drago che aveva scoperto quella mattina essere scomparso.
"C'è una cosa che non vi ho detto...." disse guardando il preside. "Quando Wood ha dato la punizione a Potter e Malfoy, ho portato con me il signor Wood. Lui era spaventato, ma non agitato. Ad un tratto io ho trovato un uovo di Drago che ho portato nella mia stanza. Stamattina sono entrato e quando l'ho cercato non l'ho trovato. Quando sono sceso al campo di Quidditch per la partita pensavo mi avessero fatto uno scherzo i ragazzi..." disse Charlie ma venne interrotto da Thorfinn.
"Albus e Scorpius sono stati in Sala Grande per la colazione e sono subito scappati agli allenamenti. Li ho visti io personalmente. Non ci siamo allontanati nemmeno un attimo..." raccontò il ragazzo al preside.
Charlie sospirò.
"Se il cucciolo di Drago fosse scappato dal mio appartamento, tutta la scuola se ne sarebbe accorta..." disse Charlie.
Silente si rivolse alla McGranitt.
"Minerva, vai alla torre di Grifondoro e chiedi ai protagonisti dei quadri se hanno visto qualcosa di sospetto"
Il giorno dopo, Minerva tornò con delle informazioni molto intressanti: alcuni protagonisti raffigurati avevano visto Oliver Wood la mattina presto uscire dall'appartamento di Charlie Weasley con un uovo avvolto in una sciarpa rossa. Silente aveva allertato tutti quanti, aveva proibito agli studenti di uscire dal castello e soprattutto di non addentrarsi nella Foresta Proibita visto che c'era un drago che poteva avere attaccato Oliver Wood.
Charlie si sentiva enormemente in colpa. Sapeva che Oliver era terrorizzato dalla foresta proibita e il pensiero che avesse mandato il suo compagno da solo nella foresta lo faceva ammattire. Soprattutto se era stato ferito da una madre molto protettiva e feroce. Le femmine di drago erano le più feroci in assoluto, se poi si vedevano qualcuno con il loro uovo tra le braccia, potevano diventare letali.
Charlie si era passato più volte le mani sul volto, spaventato e tormentato. Era andato ad insegnare ad Hogwarts perché voleva vivere una vita tranquilla e senza più pericoli e cosa aveva fatto? Aveva visto un uovo di drago e non ci aveva più visto. Era stato uno stupid e per colpa della sua immaturità Oliver era chissà dove, ferito o... peggio.
Silente aveva anche chiesto agli Auror di dare una mano. Impossibile impedire ad Harry Potter e Draco Malfoy di entrare nella scuola. Malfoy tra l'altro era agitatissimo e aveva minacciato Silente di ritirare il figlio Scorpius se qualsiasi pericolo presente nella scuola non fosse stato fermato.
Dopo un giorno intero a cercarlo, chiedendo informazioni anche i Centauri, nessuno sembrò aver visto Oliver.
Charlie era sempre più demoralizzato e non sapeva più se avrebbe mai più rivisto il suo compagno. Possibile che fosse sparito nel nulla?
Ovviamente non scese a cena in Sala Grande, rimase nel suo appartamento a piangere e pregate affinché trovassero Oliver. Charlie chiese che venisse informata la famiglia Wood. Voleva chiedere loro scusa per essere stato così stupido nell'appropriarsi di un uovo di Drago.
Verso le undici di sera, qualcuno bussò alla sua porta e Charlie si alzò in piedi correndo ad aprire.
Quando vide il Preside Silente, sbarró gli occhi.
"Allora?" Chiese, il cuore che batteva nel petto.
"Il signor Wood non è nella foresta proibita..." disse.
Le spalle di Charlie si afflosciarono.
"E allora dove si trova?"
"Gli studenti di Serpeverde hanno visto il corpo del Signor Wood nelle acque profonde del Lago Nero. Gli auror sono riusciti a recuperarlo, ma ha tagli e il suo aspetto non è dei migliori.." disse Silente.
"No... la prego, no!" Disse Charlie scoppiando in lacrime. "La prego. Mi dica di no..."
"È in infermeria. Ne parli con Madama Chips..."
"I suoi familiari sono già qui a scuola?" chiese Charlie con il respiro spezzato e gli occhi gonfi di lacrime.
"Si. Sono in infermeria..." disse Silente prima di posare una mano sul braccio di Charlie. "Mi dispiace molto..."
Charlie annuì e corse in infermeria.
Quando la raggiunse, Charlie si bloccò dopo pochi passi. Davanti a lui c'erano il signore e la signora Wood che stavano piangendo stretti in un abbraccio davanti ad un letto.
Charlie si avvicinò lentamente e vide il corpo di Oliver coperto da un lenzuolo bianco.
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