capitolo 1

Attenzione: in questa storia NON si fanno riferimenti ai libri! Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry, Silente, Remus, Piton e Fred non sono mai morti.

Romania 2015


Charlie era alle prese con un Lungocorno Rumeno femmina. Stava cercando di tirare la corda che teneva al collo per spostarla in una zona più sicura quando questa prese a ribellarsi facendo spaventare gli altri custodi della riserva.

Charlie si fermò per un attimo, la guardó dal basso mentre con una manica della maglia che portava si asciugava il sudore sulla fronte per poi abbandonare lungo il fianco il braccio stanco.

Adorava lavorare con i draghi ma ormai stava per compiere quarantadue anni e anche se era un uomo forte e possente, sentiva che qualcosa doveva cambiare nella sua vita.

No, Harry Potter ed Hermione Granger non c'entravano nulla con quei pensieri, lui amava la Romania, si era trasferito in quella riserva subito dopo essere uscito dalla scuola di Magia e stregoneria di Hogwarts rinunciando anche ad un contratto con la nazionale inglese di Quidditch.

Charlie sospirò e continuò a tirare il drago, facendole promesse su carne fresca se fosse voluta andare nella zona appena creata per lei.

Grazie all'aiuto di alcuni suoi colleghi, il drago venne spostato e Charlie poté finalmente prendere fiato.

Quando era stato alla Tana a trovare i suoi genitori per due settimane durante il mese di luglio, Harry, che lavorava al Ministero, gli aveva raccontato che Hagrid aveva intenzione di andare in pensione e che Silente stava cercando un sostituto come insegnante di Cura delle Creature Magiche.

Charlie aveva ben capito il riferimento sottinteso ma non aveva detto nulla. Sapeva che suo nipote Albus frequentava Hogwarts come Serpeverde e il pensiero che dovesse iniziare il terzo anno lo faceva ammattire.

Albus non era affatto come i ragazzi di tredici anni, Albus era furbo e riusciva sempre ad ottenere quello che voleva sbattendo due volte le ciglia. Per non parlare di Scorpius Malfoy, figlio di Draco, ex compagno Serpeverde di Harry che lavorava come Pozionista al Ministero.

Anche se i rapporti tra Draco ed Harry non erano dei più idilliaci, Draco era un uomo con la puzza sotto il naso e quando veniva richiesto per dei consulti dagli Auror faceva sembrare il suo aiuto come se fosse l'ultima spiaggia, Scorpius e Albus erano migliori amici.

Non si separavano mai nemmeno per andare in bagno, se uno si faceva la doccia, se la faceva pure l'altro, se uno andava a dormire l'altro lo seguiva, se uno voleva giocare a Quidditch l'altro faceva esattamente come diceva.

Quei due non si separavano un attimo e molto spesso durante i primi due anni di scuola erano stati richiamati e finiti in numerose punizioni.

Per non parlare di quando Scorpius si autoinvitava alla Tana per le feste di Natale.

Non capiva perché Scorpius preferisse lasciare il padre vedovo completamente solo durante le feste, dato che Scorpius si presentava all'inizio delle vacanze a casa di Harry e se ne tornava indietro a gennaio. Non sapeva che tipo di relazione ci fosse tra i due giovani studenti dato che per puro caso una sera Charlie stava per entrare in salotto ma era rimasto immobile sulla soglia quando aveva notato i due ragazzi, che non lo avevano visto, perché abbracciati stretti sotto il vischio. Charlie, imbarazzato, non era più entrato in salone e non aveva mai parlato di quello che aveva visto con nessuno. Tanto meno i diretti interessati.

Per non parlare durante l'estate quando Albus andava a stare a casa di Scorpius e non rivedeva il padre prima di settembre a King's Cross.

Il sol pensiero di insegnare Cura delle creature magiche a quei due lo terrorizzava.

Fortunatamente Albus aveva un fratello di due anni più grande, James, un ragazzo a modo e con la testa sulle spalle. Durante le vacanze natalizie aveva sentito che James sperava di diventare prefetto e Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro per la quale giocava come Cercatore.

"Charlie!" lo chiamò una voce e il domatore di Draghi si voltò verso la voce della donna che lo chiamava.

Era Anne Wallace, una babbana che lavorava per loro come segretaria e grazie alla quale fingevano di avere una azienda di Import ed Export di legna.

"Che succede?" Chiese Charlie avvicinandosi alla ragazza mentre si sollevava le maniche della maglia che indossava.

"È appena arrivata una lettera per te con un gufo. Penso venga dal tuo Mondo..." disse Wally prima di venire abbracciata dall'uomo.

Charlie mosse una mano verso il suo sedere e le baciò la fronte. Wally avvampò e si guardò attorno, cercando di allontanarlo.

"Se ci vede Nicole mi uccide..." disse la bionda guardandosi attorno a disagio.

"Non c'è adesso e poi sai che non mi piacciono le donne" disse Charlie lasciando andare la ragazza per entrare nell'azienda.

Appollaiato sulla sedia della segretaria c'era un gufo bianco che lo fissava con i suoi occhi gialli. Stretta nel becco c'era una lettera.

Charlie si avvicinò e la prese. Diede un biscotto al gufo e si sedette alla sedia della segretaria che lo raggiunse poco dopo aprendo le braccia.

"Fai con comodo!" Disse con tono annoiato mentre il telefono alla scrivania squillava. "Dimmi che esiste un modo per fare tacere questo telefono" disse la segretaria per poi fingere un sorriso mentre si portava la cornetta all'orecchio. "Buongiorno GreenTrade, come posso esservi utile?"

Charlie però non l'ascoltò, concentrato nel leggere il contenuto della lettera.

Non era possibile. Harry aveva davvero fatto il suo nome?

Il preside di Hogwarts, Albus Silente, gli aveva scritto personalmente una lettera dove gli chiedeva di essere il nuovo insegnante di Cura delle Creature Magiche e lo invitava a presentarsi a King's Cross per prendere il treno per Hogwarts il primo settembre.

Charlie sospirò, sconfitto, mentre fissava pensieroso fuori dalla finestra.

Wally, che aveva chiuso la comunicazione, afferrò l'agenda per segnare il nuovo appuntamento con il fornitore e si accorse dello sguardo di Charlie.

"Che hai?" Gli chiese e Charlie si portò una mano tra i capelli lunghi tenuti legati in una coda.

"Non so come prendere quello che c'è scritto nella lettera..." disse con un sospiro Weasley e Wally si preoccupò.

"Brutte notizie?" chiese appoggiandosi al bordo della scrivania mentre chiudeva l'agenda e la portava al petto.

Charlie voltó la testa verso di lei.

"Mi hanno offerto un posto di lavoro.." disse allungandole la lettera.

Wally aggrottò la fronte mentre leggeva.

"Ed è una cosa negativa? Non ti pagano?" Chiese.

Charlie sorrise.

"Mi pagano, certo è che... non pensavo di tornare di nuovo a scuola... Mi vogliono come nuovo insegnante..."

"E pensi di rinunciare?" Chiese la ragazza. Quando si accorse del nome della scuola. "Aspetta..." disse aprendo la bocca stupita.

Charlie la guardó confuso.

"Io questo simbolo l'ho già visto!" Disse indicando lo stemma della scuola.

Charlie la guardó confuso.

"In teoria quelli come voi non devono sapere nulla dell'esistenza della scuola..."

"Io no, ma mio fratello Harper si. Se non sbaglio è già qualche anno che ci va.. Mi sono sempre chiesta come faccia a sparire dal resto del mondo normale. Io se osavo restare a casa per la febbre chiamavano da scuola la mia famiglia e arrivavano ispettori per verificare che non stessi mentendo! Una volta ho pure vomitato sui piedi di uno di loro!" Borbottò la ragazza.

"Tuo fratello appartiene al mio Mondo? Perché non me lo hai mai detto?"

"Secondo te questo lavoro come l'ho trovato? I suoi genitori sono due avvocati molto famosi da voi..."

Charlie la guardó ammirato.

"Sei un pozzo di sorprese, Wally" disse affascinato il rosso. "Chi sono i suoi genitori?"

"Blaise e Theo Zabini.. Mio fratello ha la camera piena di foto che si muovono e tutta verde e grigia. Per non parlare del gatto che ha.. quegli occhi gialli! Devi vedere come mi fissa! Ogni volta che mi vede mi rincorre per tutta la casa!" Borbottò la giovane.

Charlie ridacchiò mentre rileggeva la lettera. Conosceva bene Blaise e Theo Zabini, erano degli avvomaghi molto richiesti nel mondo magico. Blaise era l'avvomago che annoverava tra i suoi clienti maghi ricchi e famosi ed era famoso per non aver mai perso una causa nei tribunali magici.

"Non so che fare..." ammise Charlie, pensieroso. "A me piace vivere qui in Romania..."

"E rischiare la vita ogni giorno? Non sai che cosa darei io per cambiare aria... aspetto sempre che Nicole mi dica che suo padre la trasferisca da un'altra parte e partire con lei..." disse con un sospiro.

"Ma Jackson non vive in America?" Chiese Charlie sollevando un sopracciglio.

"Si, ma per ora non stanno cercando una segretaria... altrimenti sarei partita oggi stesso..." disse la ragazza.

"Perché non ti prendi un paio di giorni liberi e mi accompagni a Londra? Così ci salutiamo..." disse Charlie piegando la lettera per infilarsela in tasca.

Wally sbarró gli occhi.

"Davvero posso venire a Londra con te? Vado subito a prenotare i biglietti dell'aereo!" Disse voltandosi sulla scrivania, ma Charlie la bloccò per un braccio.

"Non c'è bisogno. Ti ci porto io..." Disse fissando il camino che si trovava nella stanza. 

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