3.🎄
Draco si ritrovò ben presto con la mano intrappolata tra la guancia ricoperta di barba del rosso e la sua grande mano ancora infreddolita che la teneva stretta alla sua guancia.
I due si guardarono in faccia e Draco sentì per la prima volta quella sensazione che era solito vedere descritte nei romanzi d'amore che tanto amava leggere durante le sue notti solitarie: le famosissime farfalle nello stomaco.
Il cliente lo guardò in silenzio, scrutandolo con i suoi grandi occhi azzurri espressivi.
Davvero c'era stato qualcuno in grado di ferire quell'omone gentile?
Draco restò fermo in quel modo, sentendo le guance avvampare e le mani cominciare a sudare per il nervoso.
Lo sconosciuto lo lasciò andare, ma prima fece scorrere le sue dita sulle labbra, accarezzandogliele e Draco osservò rapito il gesto, sentendo il sangue pulsare violento nelle vene.
Sarebbe morto.
Si allontanò dall'uomo con un sorriso nervoso e poi uscì dalla stanza.
Aveva bisogno di riprendere il controllo.
Cosa cavolo gli stava succedendo?
Non si era mai comportato in quel modo prima in vita sua.
Guardò le piante e i fiori sugli scaffali e decise di fare una piccola composizione per quel cliente che lo faceva andare su di giri.
Nemmeno a sedici anni, quando era nel pieno degli ormoni adolescenziali si era mai sentito così...
É amore.
Draco sbarrò gli occhi mentre afferrava dei vaso di alcuni ciclamini che travasò insieme a del basilico.
Legò il tutto con dei nastri argento e afferrò il vaso appena creato tra le mani, portandolo al cliente che si era alzato.
"Devo urgentemente andare.. quello... È per me?" Chiese guardando confuso il vaso.
Draco annuì.
"Così il tuo ex si ricorderà che non doveva trattarti male..." Disse il biondo
L'estraneo aggrottò le sopracciglia ma Draco non disse nulla.
Quando lo vide infilare una mano nella giacca elegante del completo che portava, alzò entrambe le mani e negò con la testa.
"Assolutamente no. È un mio regalo personale che faccio a quel cretino del suo ex. Non si offende vero?"
"Per il regalo?" Chiese l'uomo.
"No, per il cretino..."
L'uomo rise e si passò una mano tra i capelli che Draco si rese conto solo in quel momento essere tenuti fermi in una coda.
Oddio.
Quell'uomo era la reincarnazione del suo principe azzurro ideale!
Draco andata matto per gli uomini con i capelli lunghi!
Lo sconosciuto si mise a ridere e Draco lo vide passarsi una mano su un occhio.
"Perché è dannatamente carino con me?" Chiese l'uomo fissandolo intensamente.
La bocca di Draco si seccò improvvisamente.
"Lo sono sempre con i miei clienti" rispose il biondo sorridendo felice e l'uomo sollevò la pianta che teneva tra le mani mentre si voltava verso la vetrina.
Aveva smesso di nevicare.
"Devo scappare, mi sa che ormai ho perso la cerimonia.. ma non rifiuto mai un bel pranzo super regalato... Grazie per la compagnia e per il the, dolce Draco" Disse il rosso con un grande sorriso prima di afferrare la maniglia della porta e uscire, seguito dal tipico suono del campanellino.
Draco posò entrambe le mani sul bancone e spalancò la bocca, emozionato come un bambino per quel tenero nomignolo.
Un attimo.
Come diavolo sapeva il suo nome?
Quell'uomo sapeva come si chiamava e lo aveva chiamato addirittura dolce...
Abbassò lo sguardo sulla targhetta bianca che teneva attaccata al grembiule bianco con i fiorellini rosa che indossava.
Cercò di ripensare a come si chiamasse...
Un attimo.
Aveva passato del tempo con quello sconosciuto e non gli aveva nemmeno chiesto il nome?!
~*~
Charlie non era riuscito a vedere la cerimonia di matrimonio perché quando era giunto al ristorante per portare la pianta che Draco gli aveva preparato, erano già le dieci e un quarto.
Aveva così deciso di rimanere in zona.
Forse, non vedendo la cerimonia, avrebbe sofferto meno, si disse.
Almeno quel giorno avrebbe avuto qualcos'altro a cui pensare.
Un dolcissimo angelo biondo dai grandi occhi grigi.
Quel ragazzo era riuscito a capirlo e a leggerlo dentro con una rapidità e semplicità che in un primo momento lo avevano spaventato.
Da quando era stato bruscamente lasciato da Harry, Charlie faceva fatica a fidarsi degli uomini.
Quel fiorista però, aveva una luce particolare, che non aveva mai visto in un uomo così grande.
Innocenza.
Quel ragazzo d'oro era innocente, lo aveva capito dal modo di parlare e da come si era infervorato sentendo la storia dei fiori per il centro tavola.
Era sconvolto ed allibito per la richiesta di Harry, secondo lui troppo indelicata.
Quando i due sposi arrivarono al ristorante, lui, insieme agli invitati, avevano già mangiato al buffet e poi si erano seduti ordinatamente ai loro tavoli riservati.
Charlie si era trovato con gente che non aveva mai visto prima e che non facevano parte della famiglia di Harry.
Dopo le varie presentazioni Charlie aveva scoperto di essere a tavola con dei parenti di Julian.
Quando si era presentato, quelle persone lo avevano fissato quasi con compassione e non c'era stato molto dialogo tra di loro.
Charlie voleva scappare.
Non solo la delusione di dover partecipare per forza a quel matrimonio, ma doveva anche venire umiliato dal gossip terrificante della famiglia del nuovo sposo.
Harry aveva cercato di dare la colpa a lui per la rottura del loro fidanzamento: il suo lavoro in Romania e la non volontà di avere figli.
Charlie sapeva sin dall'adolescenza che, essendo un uomo che amava altri uomini, non poteva in natura riprodursi, così ci aveva messo una pietra sopra.
Sarebbe anche stato pro-adozione, ma Harry si era fissato con la scelta egoistica di avere un figlio a tutti i costi con il suo DNA e una donna che avrebbe venduto il proprio corpo e il proprio ovulo per realizzare un sogno che era solo di Harry.
Soprattutto quando Harry aveva proposto a Ginny, la sorella di Charlie, di essere la madre surrogata.
Da quel momento Charlie era come scoppiato e si era schierato a favore della sorella, arrivando a minacciare Harry se solo avesse osato toccarle un capello.
Da quel giorno le cose tra i due erano andate di male in peggio e Harry aveva cominciato a trascorrere sempre più tempo fuori fino a quando un giorno, di rientro dal lavoro, il moro prese a fare le valige.
Charlie gli aveva chiesto il motivo e Harry, con una tranquillità che lo aveva sconvolto, gli aveva comunicato di avere un nuovo compagno dal quale si sarebbe trasferito quella sera stessa.
Charlie, invece di reagire e provare a far cambiare idea al moro, aveva incrociato le braccia davanti al petto e aveva osservato l'uomo andarsene via per sempre dalla sua vita.
Quando poi aveva ricevuto la lettera di invito alle nozze, suo fratello Ron aveva cercato di dissuaderlo gettando il proprio invito nel camino.
Dopo aver fatto soffrire il fratello, Ron aveva tagliato tutti i ponti con il suo migliore amico del liceo.
Charlie era tentato di seguire l'esempio del fratello minore ma alla fine aveva accettato di recarsi al matrimonio per poter osservare con i suoi occhi la nuova coppia.
Quello che vide, ovvero due uomini che si guardavano in modo freddo e distaccato, fece sorridere Charlie.
Peeccato che ormai la sua testa fosse occupata da un tenero angelo dai grandi occhi grigi espressivi....
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