-Three-
I miei genitori avevano ormai preso la fatale decisione di iscrivermi a questa scuola di "psicologia". Avrei avuto una permanenza abbastanza lunga, così preparai un trolley con le cose più importanti e alcuni vestiti. Entrammo in macchina e nessuno aprì bocca fino all'arrivo. Il luogo era magnifico. Una villa ernome di color mattone e un giardino ben curato, anch'esso molto grande. Sul cancello d'ingresso c'era scritto "Charles Xavier: scuola per giovani dotati". Entrammo e bussammo al grande portone
"Benvenuta, Beverly"
Ancora quella maledetta voce. Chiusi gli occhi, sospirai e cercai di non far trasparire la rabbia. Ci aprì un ragazzo. Aveva forse qualche anno in più a me. Si presentò e ci invitò ad entrare.
"Salve, sono Hank McCoy, benvenuti nella scuola per giovani dotati. Avevate un appuntamento col professor Xavier?"
"Si,esatto"
"Prego,seguitemi"
Camminammo per i corridoi della scuola ed arrivammo davanti a quella che doveva essere la porta dello studio di questo Xavier. Hank bussò e il professore ci fece entrare.
"Signori Mils. Beverly. Benvenuti"
Riconobbi quella voce. Allora il professor Xavier era come me?!
"Quindi era lei che mi parlava nella testa in questi terribili ed interminabili giorni!"
Sorrise leggermente imbarazzato e disse
"Le domande dopo, Beverly. Lasciami parlare con i tuoi genitori. Intanto Hank ti mostrerà la tua stanza"
Portai lo sguardo sul ragazzo che, con un cenno del capo, mi chiese gentilmente di seguirlo
"Hank...il professor Xavier è come me, non sono pazza,vero?"
Rise leggermente
"No, Beverly, non sei pazza. Charles ha dovuto mentire ai tuoi genitori per non spaventarli. Starai al sicuro qui. Sei una mutante, proprio come noi"
Impaurita, ma al tempo stesso incuriosita, gli chiesi più informazioni riguardante questa nuova specie umana chiamata MUTANTI.
"Vedi, Beverly, il professor Xavier sostiene che i mutanti siano nati da sostanze nucleari, nocive per l'uomo, ma ci sono esseri che hanno cellule talmente forti ed irresistibili che sono riuscite ad evolversi in creature più potenti. Tu sei una di quelli. NOI siamo quelle creature! E non c'è niente di cui aver paura. Sei una degli esseri umani più forti; magari il professore ti spiegherà meglio"
Gli sorrisi per ringraziarlo ed incominciai a svuotare la valigia, poi scesi al piano inferiore per salutare i miei genitori. Mia madre mi salutò con le lacrime agli occhi, mentre mio padre non ebbe nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. Abbandonarono la scuola ed io raggiunsi l'ufficio del professor Xavier.
"Uhm, Beverly. Prego, siediti" disse con dolcezza
Mi sedetti di fronte a lui e parlammo del più e del meno. Era davvero un bell'uomo, penso aveva una trentina d'anni
"Stasera fatti trovare pronta per le nove,vedremo di che pasta sei fatta"
"Professore,avrei una domanda"
"Oh Beverly, chiamami pure Charles"
"Bene... Charles...come hai fatto a trovarmi? Perché mi continuavi a tormentare?"
"Beverly, il tempo ti darà le risposte che cerchi. Vai a riposare"
Annuii. Lo ringraziai e salii in camera a sgomberare un po' i pensieri. Scoccarono le nove e mi feci trovare in salotto. Charles fece il suo ingresso salutandomi
"Buonasera, Beverly. Sei pronta?"
Mi alzai dal divano e mi chiese di seguirlo. Andammo nel retro della villa, dove c'era un lago veramente grande e il giardino si espandeva sempre di più.
"Beverly, sei una telepate. Ti ho osservata in queste due settimane. La prima cosa che devi fare è calmare la tua mente. Sei spaventata, lo so, ma se ci provi, il passo successivo sarà più facile"
"Charles,come faccio a calmare la mia mente?"
"Espandi le tue sensazioni. Respira profondamente. Rilassati. Ora, chiudi gli occhi"
Feci come mi disse. Sentii che si avvicinò davanti a me, posò fue dita sulla mia tempia e ascoltò i miei pensieri
"Sei tesa,Beverly. Stai pensando ai tuoi genitori e al tuo futuro. Tranquilla, andrà tutto bene"
Aprii piano piano gli occhi e me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso. I raggi della luna illuminarono i suoi occhi. Mi persi dentro l'iride degli occhi più belli che avessi mai visto. Lui aveva ancora le dita sulla mia tempia e lo vidi irrigidirsi leggermente
"I miei occhi piacciono a tutti,non mi stupisco affatto" disse sorridendo
Spalancai gli occhi e portai le mani davanti alla bocca per l'imbarazzo. In più, divenni bordeaux...
"Scusa,non volevo farti imbarazzare. Ti prometto che ti chiederò sempre il permesso per ascoltare i tuoi pensieri, ma tu in cambio dovrai concentrati, ora fammi vedere l'evoluzione dei tuoi poteri"
Provai ad alzare un'onda dal lago. Chiusi gli occhi. Si alzò del vento. Io allargai le braccia e mi rivolsi verso il lago. Piano piano alzai un'onda alta due metri e mezzo. Le mie iridi divennero viola e Charles ne fu entusiasta. Si posizionò dietro di me ed appoggiò le sue braccia sulle mie. Mi sussurrò nell'orecchio
"Ora,immagina che quell'albero laggiù sia il tuo peggior nemico. Colpisci il tuo bersaglio"
Nuovamente chiusi gli occhi e feci quanto richiesto da Charles. Incominciai a lanciare con la telepatia dei sassi contro l'albero. Poi ci buttai l'acqua e ancora dei sassi. Per sbaglio schizzai Charles e me ne mortificai parecchio
"Mio Dio,Charles...mi dispiace..."
"HAHAHAHAH, tranquilla! È solo acqua. Hai un potere straordinario. Ora vai a riposare, domattina ti allenerai ancora"
\\\_\\\
Hiii, how r u?
Spero vi piaccia♡
M.🧬
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