Maze Runner _ Newt x reader (x Minho)

<<A cosa stai pensando?>>
A te.
<<Vorrei saperlo anch'io.>>
Mento, mordendo leggermente il labbro e chinando la testa.
Lei non aggiunge altro.
Si siede vicino a me, nascondendo nella sua rigidità un nervosismo taciuto.
Mi guarda scrupolosamente, curiosa di una consapevolezza silenziosa, senza però sfociare in confini che considera irrispettosi.
É sempre così equilibrata, lei. Apparentemente. Come un mare calmo di sera accarezzato dalla brezza leggera.
Ma io vedo. Inquiete  e tumultuose correnti muoversi nel profondo. Ricchezza celata agli occhi dei più.
Le sue mani accarezzano l'erba incolta, sentendo inconsciamente il bisogno di sentire il contatto con qualcosa di concreto,  essendo la sua mente proiettata verso pensieri astratti.
Ascolto le sue parole silenziose.
Porta i capelli da una parte e accavalla le gambe.
Le unghie curate sfiorano il labbro e i suoi occhi di abisso si riflettono nell' azzurro sconfinato del cielo.
<<Newt.>>
<<Si?>>
<<Mi manca la pizza.>>
In contemporanea ci fissiamo.
E dopo qualche secondo scoppio a ridere.
Mi porto le mani alla pancia e porto la testa all'indietro.
<<Possibile che pensi solo a questo Elena?>>
Le sorrido e in quel momento lei fa lo stesso.
Una consapevolezza.
L'ha fatto per me.
Voleva farmi ridere.
<<La mangiavo con mia sorella.
É l'unico ricordo che ho di lei.>>
Sul suo viso compare un' improvvisa tristezza.
Allargo il sorriso, sperando di poter contagiare anche lei.
<<Ed era buona?>>
<<Si, tanto che usavamo gli scarti per la colazione del giorno dopo.>>
I nostri corpi sono ora l'uno vicino all'altro.
Il battito accelera, ma non so più dire di che cuore sia.
<<Facciamo una promessa.>>
Elena si sposta e si mette davanti a me, come se avesse paura che qualcuno potesse leggermi il labiale da lontano.
<<Di che tipo?>>
<<Quando usciremo da qui mi porterai a mangiare la mia prima pizza.>>
Le porgo il mignolo e lei ha un espressione confusa.
Caspio Elena non tenermi sulle spine.
Di si e basta.
Intreccia il suo dito con il mio.
<<Come un' appuntamento?>>
Arrossisce alla sua stessa domanda ed io con lei.
Tossisco per alleggerire la tensione creatasi.
<<É un si o no?>>
Mi lancia un' occhiata complice.
<<Caspio facciamolo.>>
Stringo forte, quasi per timore che possa mollare la presa.
E insieme pronunciamo il patto.
<<Se non lo rispettiamo che ci possano uccidere i dolenti.>>



<<Minho hai visto Elena?>>
Cammino frenetico intorno a me stesso.
Fa che stia bene. Fa che stia bene. Fa che stia bene.
<<Eh che che caspio sarà la nona volta che me lo chiedi! Ti ho già detto che non lo so.>>
<Ripeti di essere sempre il migliore e non hai una caspio di idea di dove sia?
Sarebbe dovuta essere qui da un'ora. E se le fosse successo qualcosa? E->>
Minho si para di fronte e mi blocca.
<<E tu la smetti di girare come se fossi una trottola? Mi stai facendo venire mal di testa!
Sembri una madre apprensiva alle prese con il figlio, Elena non é una bambina, ma una ragazza matura e se non é qui avrà le sue ragioni. Datti una calmata.>>
Mi prende il mento e mi riserva un espressione seria, priva del suo solito sarcasmo.
Prima che possa ribattere sento dei passi.
Una voce.
<<Ragazzi...ho interrotto qualcosa?>>
Minho assume un' aria divertita e sussurra:
<<Che ti avevo detto, eh?>>
Elena rimane interdetta, non riuscendo a comprendere il breve scambio di parole.
Minho ne approfitta e allunga una braccio intorno alla mia vita.
<<Mi sa proprio che ci ha scoperti, eh Newt?>>
Elena é ancora fissa in mia direzione, la bocca spalancata.
Io impallidisco e rimango fermo, intrappolato in troppe emozioni simultaneamente.
L'atmosfera si fa pesante e lei é in procinto di dire qualcosa ma Minho, da bravo attore, ne spezza l'imbarazzo.
<<Elena stavo scherzando! Ti pare che uno come il sottoscritto si abbassa a questi livelli?>>
Minho sfodera nuovamente la sua arroganza in un tono prorompente, seguendo un copione da lui imparato a memoria.
<<Grazie Minho, sei molto gentile.>>
<<Scusami Newt, ma anche se fossi di quella sponda, tu non saresti proprio il mio tipo.>>
Elena osserva la scena divertita, non mancando di prestare attenzione a Minho, come lui vuole che sia.
In fondo se si comporta così é solo per lei.
Per poter essere al centro delle sue attenzioni.
Io mi discosto da lui e mi dirigo verso Elena.
<<Perché sei in ritardo?>>
Minho rimane da una parte, gli occhi freddi in contrasto col ghigno indossato sul volto.
<<Mi sono persa a guardare il tramonto, mi chiedo da quanto non lo facessi.>>
Non rispondo, mi limito a perdermi nel colore scuro del suo sguardo.
Mi chiedo da quanto non lo facessi.
Mi sento accaldato e le mie guance prendono fuoco.
Se mi fossi girato avrei notato gli occhi di Minho aver fatto lo stesso.
Ma per un motivo totalmente diverso.
Tossisce, riportando i nostri pensieri su di lui.
<<Vedo che avete molto da dirvi.>>
Elena si accoda a Minho ed io non posso non rimproverarmi per non aver fatto nulla per impedirlo.
<<Vedo che hai poco da stare zitto.>>
Ed ecco che compare un' altro lato della ragazza dai capelli lunghi.
Una sfumatura che emerge solo quando é con lui.
Cerco di ignorare la morsa allo stomaco, che al loro reciproco ridere, si fa più dolorosa.
<<Sai, scommetto che se ci fossi stata tu al posto di Newt saresti stata al gioco.>>
<<Cosa vorresti dire con questo?>>
<<Che magari potremmo provare.>>
Minho in quel momento mi guarda, in cerca di una sfida che non riesco a cogliere.
<<Ti pare che una come la sottoscritta si abbassa a questi livelli?>>
Lui invece che offendersi, le concede un sorriso gentile, al quale lei, come me, si stupisce della sua dolcezza.
La sua mano si avvicina istintivamente al viso, ma si irrigidisce alla mia figura e la porta al capo, arruffandole i capelli con una delicatezza non sua.
<<Piano piano stai imparando.>>
Non aggiunge nessun appellativo rivolto a se stesso.
E comincia a camminare lontano da lei.
Elena é ancora nella stessa posizione di prima, incapace di muoversi dalla semplice quanto particolare azione.
Lui si affianca a me e mi sussurra quella che sarebbe stata la sua più grande debolezza.

<<Fai in modo che lei non smetta mai di proteggere se stessa, mamma apprensiva.
La lascio nelle tue mani.>>

Rimangono solo loro due.
Un silenzio immerge la stanza.
<<Newt>>
<<Si?>>
<<Vuoi che ti elenchi le tipologie di pizze?>>
Newt sorride.
Questa volta non c'é nessuna paura inconscia a spingerla a nascondere la conversazione.
Pensando che sta trattando un argomento banale.
Ma si sbaglia.
Se solo la ragazza vedesse il suo volto, allora si renderebbe conto dell'importanza delle loro parole.
Sia Newt che Elena sono troppo presi dagli altri per dedicarsi a se stessi.
Troppo gentili, premurosi.
A loro serve un riflesso.
Il loro specchio é la stessa persona che li osserva poco distante.
E mentre lei sorride il ragazzo piange.





Ed eccovi il mio primo capitolo characterxreader!
Aww sono così entusiasta<3~.
Ringrazio di cuore Inevitabilmente_Dea ( nonché la mia bff*_*) per la richiesta e per essere stata chiara nei dettagli, spero vivamente che il capitolo sia all'altezza delle tue aspettative.
L'ho chiamata Elena perché la ragazza del racconto é lei<3.
Ci tengo anche a ringraziarti per il supporto e per essere così patatosa<3 .
Fatemi sapere cosa ne pensate;)!
Buona serata <3.
Iax_Awinita ~

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top