Manifesto

Chapeau nasce in un contesto socio-culturale degradato.
Niente di più, niente di meno. Nasce dalla voglia di espressione di due voci troppo spesso non ascoltate, dall’ignoranza e dalla voglia di cambiare quel piccolissimo, quasi del tutto invisibile, pezzo di mondo nel quale queste due voci operano.
Chapeau, cappello, nasce dal desiderio di far sentire la propria, anche dietro la vana protezione dell’anonimato, e dall’asfissia culturale che questo Moderno Medioevo ci costringe a vivere tutti giorni.
Il Manifesto di Chapeau serve a raccogliere sotto un unico stendardo tutti quei piccoli autori, lettori o semplicemente esseri umani che in questo momento capiscono di autocensurarsi ben prima di poter proferire parola. Quasi come se il nostro stesso cervello ci impedisse, per paura degli haters o per avvilimento, di poter urlare a squarciagola tutto ciò che pensiamo. Ma è certo che il Manifesto di Chapeau serve anche a delimitare i confini entro cui spingerci, non per autolimitarci, ma perché la nostra libertà termina ove comincia quella di un altro, dunque c’è sempre bisogno di conoscere i nostri stessi confini. Perché, diciamocelo, ci sono molte voci oppresse, molte che non riescono a trovare uno spazio per esprimersi, per godere, per piangere e per urlare, molte che qui, dentro Chapeau, troveranno quello spazio per esprimersi che nel mondo reale spesso non trovano. Per dialogare, per discutere, per mettere in gioco la propria opinione e, perché no, cambiare idea. Ma Chapeau non vuole essere un sito di incontri flame, né covo di maleducati o odio. Viviamo in un periodo in cui l’odio (sia esso di qualsiasi forma possibile e inimmaginabile) e l’inimicizia vanno a passeggio, in cui la chiusura mentale è tale che non possiamo certo definirci progrediti. Quasi sembra di esser tornati a Traiano e alla sua lunga guerra con i Parti.
Per questo ogni forma di odio o di discriminazione Chapeau non la tollererà.
Ma sia come sia noi di Chapeau saremo qui, due volte a settimana, a deliziarvi con gli argomenti più disparati. Parleremo di politica, perché sì strano a dirsi ma la cosa ci interessa, cercheremo di occuparci di economia, di cultura.
E perché no? Ristoranti, locali, musei, opinioni, riflessioni.
Sessualità, diritti, sanità, pena di morte.
Palermo, Roma, Torino.
Budapest, Boston, Cracovia.
Parleremo di tutto, scriveremo di tutto e voi, insieme a noi, ci fornirete quel qualcosa in più che ci dà la carica per farci scrivere: dibattete. Diteci che abbiamo torto, che abbiamo ragione, che non siete d’accordo.
Spiegateci perché.
Fateci sentire la vostra voce.
Siate il pubblico educato e riflessivo a cui vogliamo rivolgerci. E forse, insieme, riusciremo a spezzare questo muro di ignoranza, di falsa criticità, che funge da stanza insonorizzata per i nostri pensieri. Aiutateci e forse potremmo far sentire la nostra voce altrove, sempre più in alto, oltre Wattpad.
Chapeau vi offre i suoi omaggi e vi rinnova l’invito: vi aspettiamo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top