Capitolo 9
Il silenzio si prolungò anche per qualche secondo dopo lo scatto della serratura, mentre decidevo se essere arrabbiata con lui o lasciar perdere questa storia e farmi coccolare. Ma subito la seconda opzione vinse sulla prima e mi avvicinai a lui, abbandonandomi tra le sue braccia.
Fu solo allora che mi accorsi di quanto mi era mancato in tutto quel tempo in cui non eravamo stati vicini. Sentii Daniel tirare un sospiro di sollievo, cingermi i fianchi e sollevarmi da terra per darmi un casto bacio sulle labbra. Mi sentivo in paradiso.
Le sue mani mi stringevano molto forte, e mi chiesi se tutta la tensione che aveva appena scaricato non derivasse dalla paura di perdermi.
I miei piedi toccarono di nuovo terra, ma lui non accennava ad allontanarsi da me, così dovetti posizionare la mia mano sul suo petto e applicarvi una piccola pressione, quanto bastava per far tornare entrambi alla realtà.
"Sai che ho bisogno di una spiegazione, vero?" esordii.
"Si, ma non stanotte", ribattè lui, cercando nuovamente le mie labbra ma incontrando solo le mie morbide guance.
Gemette in segno di disapprovazione e le sue mani abbandonarono i miei fianchi per passare alle mie mani.
Poi mi guardò negli occhi e, con un sorriso triste disse: "E va bene, signora impazienza, ma non possiamo parlarne qui", indicando con la testa la direzione dalla quale erano usciti i miei genitori poco prima.
Così condussi Daniel verso la camera da letto ma lui mi bloccò e io lo guardai stufa: "Che c'è che non va adesso?".
Lui mi regalò un sorriso furbo e mi guidò verso la porta d'ingresso.
Io iniziai a dimenarmi e, alzando il tono di voce: "Daniel non è questo il momento di andare a fare una passeggiata!".
Ma lui mi zittì subito, avvicinando il suo indice alla bocca e dicendo: "Così ci farai scoprire!".
Ed io non ebbi il tempo di ribattere chiedendo il motivo di questa affermazione che la porta d'ingresso si aprì e, senza che io mi rendessi conto di cosa stesse succedendo, in meno di due secondi ero stretta al mio ragazzo urlando come una forsennata mentre salivamo sempre di più di quota, mentre lui rideva di gusto sbattendo le ali a più non posso.
Le sue ali erano così belle. Bianche con quelle sfumature tendenti all'oro. Così smisi di urlare per concentrarmi su esse e non mi trattenni dal sfiorarle. Come mi ero immaginata erano morbidissime.
Vidi Daniel chiudere gli occhi e sentire il mio tocco con tutto se stesso. Le sue ali fremettero e io le accarezzai ancora. E ancora. Strappando un gemito di piacere al mio amato, al chè compresi quanto questo potesse essere considerato un gesto intimo, e le mie guance si tinsero di un rosso fuoco.
Lui aprii gli occhi, mi sorrise e il mio mondo si illuminò. Mi diede un lungo bacio sulla guancia sinistra, al quale risposi con un bacio sulle labbra, che mi accorsi di star bramando già da tempo prima.
E poi ad un tratto vidi tutto bianco, e la mia città sotto di me sparire, lasciando spazio a una miriade di sfumature di rosso e di giallo, tutte mischiate a creare uno spettacolo mozzafiato.
Non potevo credere di aver appena attraversato una nuvola, nè potevo credere che quello spettacolo per gli occhi fosse vero. Rimasi in adorazione per quella che mi sembrò un'eternità, eppure potevi guardare quel paesaggio per ore, senza mai stancarti.
Non so quanto tempo dopo mi tirai un pizzicotto, per assicurarmi di non stare dormendo. I problemi degli ultimi tempi lì sembravano così lontani.
In quel luogo di totale pace e beatitudine non potevi far altro che respirare amore.
Ma poi Daniel ebbe la fantastica idea di lasciarmi andare nel vuoto. Ed io non ebbi nemmeno il tempo di gridare per lo shock, quando poi atterrai su qualcosa di morbido.
Una nuvola.
E, ridendo per la mia faccia terrorizzata, lui scese verso di me, ritirò le ali e si posò accanto a me per controllare che stessi bene.
Fù lì che mi venne l'illuminazione. Finsi un enorme dolore alla caviglia, con tanto di lacrime e urla. E appena lui distolse lo sguardo da me preoccupato, per portarlo su essa chiedendosi come fosse possibile una cosa del genere, io mi alzai e gli tirai uno schiaffo (devo dire uno dei miei cinque schiaffi meglio riusciti), per poi iniziare a correre come una matta scappando da lui che, una volta ripreso coscienza, ci mise ben poco a raggiungermi, prendermi e gettarsi sulla nuvola con me stretta al suo petto, in una fragorosa risata.
Mi spostai al suo fianco, ancora scossa dal troppo ridere, e lo feci girare verso di me. Ma notando che la guancia su cui avevo scatenato la mia vendetta si stava arrossando re iniziai a ridere a più non posso.
Dopo quasi cinque minuti che continuavo a guardarlo, scoppiare a ridere, calmarmi e ricominciare tutto da capo, Daniel perse la pazienza e mi chiese frustrato: "Cos'hai da ridere?".
Così, prendendo fiato e indicando il suo viso, tra le risate gli risposi: "Dovresti vedere come sta diventando rossa la tua guancia!", e ripresi a ridere ancora più forte (provocandomi un mal di pancia) dopo aver visto la sua espressione di shock seguita da un arrossamento dell'altra guancia.
Dopo essermi subita (ridendo) la sgridata di Daniel, e una volta calmata, mi misi ad osservare il cielo. Così bello da sembrare un dipinto. E mi ritrovai a dire: "Ti amo da morire" al mio ragazzo, senza averlo deciso razionalmente.
Lo guardai, e notai che lui aveva sempre guardato me piuttosto che il cielo, come se lì in mezzo fossi la cosa più bella che esistesse. L'unica per la quale valeva la pena avere il senso della vista. E mi sorrise. E io mi sentii onorata e beata come mai prima d'ora.
"Ti amo anch'io, principessa.", qui fui io a sorridere. Un sorriso spensierato e pieno d'amore. Tutto diretto a lui, e solo a lui.
Mi accoccolai sul suo petto, e lui mi fece passare un braccio dietro la schiena stringendomi a se. E lì, in quel momento, avrei voluto bloccare il tempo e lo spazio per restare per sempre felice e spensierata, circondata da tutto l'amore dell'universo. Con il mio angelo.
-Spazio Autrice-
Perdonate la mia assenza di un mese, mi merito tutto il vostro odio.
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo incentrato sulla relazione di Charlotte e David, che personalmente AMO.
E voi?
Quanto durerà la pace appena ritrovata della nostra protagonista?
Fatemi sapere cosa ne pensate e lasciate qualche stellina se vi va, per farmi capire se vi piace come sta andando avanti la storia o no.
Non fate i lettori silenziosi! Più mi supportate prima uscirà il nuovo capitolo! Au Revoir💋
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