You're so out of reach
*leggete l'angolo autrice pls*
-Wow, avevi davvero voglia di sushi- Shawn osserva divertito la pila di piattini che mi sono messa davanti. E poi mi chiedo perché Will mi abbia lasciata. –Sembra la Grande Muraglia Cinese-
-Sai che il Sushi è un piatto giapponese, vero?-
-Sì, ma loro non hanno muraglie- si stringe nelle spalle prendendo un'altra porzione, non ha toccato il cellulare nemmeno una volta da quando siamo arrivati. –Sono davvero orgoglioso di te Rose, voglio dire, per te è un gran traguardo, fino a sei mesi fa stavi in quel posto e non credevi di poterne uscire, e adesso guardati, sei entrata in una dei college dell'Ivy League e riesci ad esprimere meglio i tuoi sentimenti-
-Devi ficcarcelo sempre in tutti i discorsi, vero?-
-Ehi, questo è un piccolo passo per Rose, ma un grande traguardo per Shawn- alza le mani prima di scoppiare a ridere insieme a me. Non ha tutti i torti però. Se ad aprile mi avessero detto che sarei arrivata a questi risultati, probabilmente, non ci avrei creduto. E invece eccomi qui, seduta al tavolo di un ristorante giapponese con Shawn Mendes a festeggiare la mia ammissione alla Columbia.
-Beh sappi che mi aspetto una canzone per ciò-
-Per quello dovrai attendere ancora un po', e accontentarti di questo per ora- fa scivolare sotto il mio naso un pacchetto quadrato, io lo guardo curiosa, sorridendo.
-Guarda che io stavo scherzando-
-Io no. Coraggio, aprilo- scarto timidamente il regalo, stando attenta a non strappare del tutto la carta. Rimango a bocca aperta quando, davanti ai miei occhi, si delinea una scatola di Tiffany.
-Oh no Shawn, qualsiasi cosa ci sia qui dentro non posso assolutamente accettarla, non devi spendere tutti questi soldi per me-
-Hai ragione, non devo, ma voglio, e tu meriti qualcuno che ti tratti...beh, solleva il coperchio e completa la frase da sola- lo guardo curiosa prima di aprire la scatola. Su un cuscinetto blu è adagiata una collana d'oro bianco con un ciondolo a forma di coroncina, con diamantini rosa tutt'intorno. -...come una principessa, o meglio, come una regina-
-Io...io...non so cosa dire- sento gli occhi appannarsi per le lacrime per la gioia. Porto una mano alla bocca, il mio cuore martella nel petto ad una velocità sovraumana, ho quasi paura di sentirmi male.
-Non devi dire niente, i tuoi begli occhietti stanno parlando per te- si alza di scatto, prende delicatamente la catenina dalle mie mani e la allaccia al mio collo, per poi lasciare un delicato bacio sulla mia guancia. –E poi ovviamente ce l'ha canzone, ma quella me la conservo per dopo- ritorna al suo posto facendomi l'occhiolino, io non riesco a smettere di sorridere.
-Tu, Shawn Peter Raul Mendes, sei il ragazzo più straordinario che abbia mai conosciuto-
-Okay Rose, adesso smettila però, potrei montarmi la testa- per tutta risposta io gli lancio una fetta di salmone, colpendolo sull'occhio. Lui ride e, con le bacchette, afferra il boccone e lo divora in un sol colpo. –Dove vuoi andare a prendere il dolce?-
-Non ne ho idea, decidi tu- mi stringo nelle spalle sorridendo, in questo momento non c'è altro posto in cui vorrei essere. Ma non glielo dirò mai, non dopo tutte le confessioni che sono uscite dalla mia bocca questa sera.
-Che ne dici di andare nella gelateria in cui mi hai portato quella volta che siamo andati a mare?-
-Sì, si può fare, e poi è anche qui vicino, potremmo andare a piedi-
-Tu che vuoi fare esercizio fisico? Assurdo, devo sempre pregarti di venire in palestra con me, e la metà delle porte mi rispondi di no-
-Beh se in palestra ci fosse il gelato...o Cameron senza maglietta...-
-Okay, okay ho capito il concetto- mette i palmi delle mani in avanti, le sue guance si sono colorate di rosso. –Sei riuscita a parlare con Nate poi?-
-No, ho provato per tutto il pomeriggio ma niente, credo che sia davvero arrabbiato- sospiro, passandomi una mano tra i capelli rossi e arancioni.
-Se vuoi possiamo dirgli che, beh, che le cose tra di noi, per ora non vanno bene-
-No- dico fermamente, incontrando il suo sguardo curioso. –Non voglio scendere a compromessi, perché non posso avere entrambi nella mia vita?-
-Perché tutti e due vogliamo che tu sia più di un'amica ma, fortunatamente per me e sfortunatamente per lui, in questo momento, il tuo cuoricino batte solo per uno di noi-
-Attento ad essere così tanto sicuro di te Mendes, non sai mai quello che può succedere, te lo dico per esperienza-
-Guarda Rose io sono tutto fuorché sicuro quando sono con te-
-Effettivamente non sono un tipo molto prevedibile-
-Davvero? Non lo avevo notato- gli faccio la linguaccia e lui si appoggia alla sedia, portando entrambe le mani sullo stomaco. –Bene, io direi che sono pieno di sushi-
-Okay allora pago e andiamo a prendere il gelato-
-Cosa? No, non se ne parla-
-Ma se avevi detto tu che, se fossi stata presa alla Columbia, ti avrei dovuto offrire la cena-
-Ma non intendevo sul serio...-
-Ops, ormai- con uno scatto che non è degno di me, corro verso la cassa e chiedo il conto del nostro tavolo, la cameriera mi guarda malissimo.
-Sei fortunata che io non riesca nemmeno a camminare per quanto ho mangiato- borbotta Shawn, raggiungendomi mentre ritiro la carta di credito e lo scontrino.
-Andiamo scemo, smaltiamo il pesce lungo la strada per la gelateria-
-Non sono mai stato così tanto d'accordo con te come in questo momento- usciamo, l'aria calda di Los Angeles ci investe, le macchine sfrecciano veloci, guidate spesso, purtroppo, da ragazzi ubriachi o fatti come pigne. –Non ti mancherà tutto questo quando sarai a New York? Voglio dire la spiaggia a due passi da casa, il clima sempre mite, i ragazzi che girano prettamente senza maglietta- storce la bocca quando un biondino ci supera sorridendo, mostrando gli addominali.
-Non mi è mai piaciuto il mare, a dir la verità, non so perché, forse per il fatto che non mi piace mettermi in costume perché mi vergogno-
-Già, perché non ci ho pensato io?- si stringe nelle spalle per poi cacciare le mani nelle tasche dei jeans, io, invece, gli do una leggera spinta. –Arriverà un momento in cui supererai questa cosa?-
-Sì, quando perderò almeno dieci chili, ma ci sto lavorando-
-Rose- si ferma ed io mi volto verso di lui, ha un'espressione stanca sul volto. –Non ne hai bisogno, dico sul serio-
-Ne riparleremo quando ti innamorerai di qualche modella perfetta-
-Ah ci risiamo- sbuffa esasperato, io gli volto le spalle perdendomi ad osservare il cielo stellato. –Rose non so più come dimostrarti che voglio solo te- rimaniamo in silenzio per minuti che sembrano infiniti prima che lui mi cinga le spalle con le sue braccia e poggi il suo mento sulla mia testa. –Per me possiamo rimanere qui tutta la notte- lascio che la mia schiena aderisca col suo petto, non vorrei davvero muovermi per nessuna ragione.
-O possiamo camminare fino alla gelateria- muovo un passo e Shawn cerca di seguirmi. Ridiamo mentre ci dondoliamo da una parte all'altra del marciapiede, beccandoci, di tanto in tanto, occhiatacce dai passanti.
-Devo dire che questo avrà un grande impatto sulla mia carriera- ride prima di schioccarmi un bacio sulla guancia, la temperatura del mio corpo aumenta notevolmente.
-Più che altro avrai molto da spiegare se uscirà qualche foto-
-Correrò il rischio- sussurra al mio orecchio, le mie gambe tremano e sono convinta che potrebbero cedere a un momento all'altro.
Finalmente arriviamo a destinazione e ci stacchiamo, sento quasi un dolore fisico quando Shawn interrompe il contatto tra di noi, come se dipendessi soltanto da quello.
-Allora che gusto vuoi?- il ragazzo caccia le mani in tasca prendendo il portafoglio, io lo blocco poggiandovi le dita sopra.
-Che stai facendo?-
-Rose non sollevare obiezioni, tu hai pagato la cena ed io ti offro il dolce-
-Ma...-
-Rooose- mi guarda con l'espressione di qualcuno che non ammette repliche.
-Va bene, va bene- mi arrendo saltellando verso la vetrina con esposti tutti i gusti dei gelati. Shawn mi si avvicina poco dopo, portando un braccio intorno ai miei fianchi. –Io vorrei un cono creme caramel e stracciatella- il ragazzo dietro il bancone mi sorride prima di iniziare a preparare il mio gelato. –E, ovviamente, voglio ascoltare la canzone-
-Non sono più convinto se cantartela oppure no, a dir la verità- mormora mentre si gratta la testa imbarazzato.
-Cosa? Andiamo Shawn, dopo Kid in love non mi impressiono più di niente- dico, afferrando felice il mio cono.
-Odio il fatto che ti ricordi tutto...per me uno cioccolato e panna, grazie-
-Ti pregooo, sarebbe il coronamento di una giornata quasi perfetta- sbatto le ciglia ed esco in fuori il labbro inferiore, sperando di commuoverlo.
-Vedremo- mi fa l'occhiolino e prende il suo gelato, prima di farmi cenno di uscire fuori.
-Vuoi vedere un posto?- domano non appena ci ritroviamo di nuovo dentro il cuore pulsante di Los Angeles.
-Che genere di posto?-
-Seguimi- afferro la sua mano e lo trascino per le strade illuminate, spero solo di ricordarmi ancora come arrivarci, è un bel po' di tempo che non ci vado.
-Rose devo avere paura?-
-Fidati di me- attraversiamo la strada e continuiamo lungo la via del mare, l'odore di salsedine mi penetra nelle narici e, quasi sicuramente, potrò dire addio ai miei capelli appena lavati.
-Perché mi sa tanto di dejà vu?- scorgo una nota divertita nella sua voce, ogni riferimento a quell'otto agosto fa soltanto salire la temperatura del mio corpo. E posso sentirlo anche attraverso le dita, che stringono quelle di Shawn, sperando che non molli la presa.
Con molta difficoltà riesco a scendere fino alla spiaggia, il ragazza accanto a me, invece, non ha nessuna difficoltà a destreggiarsi tra rocce e scogli, e questo mi fa uscire pazza.
-Credevo che non ti piacesse la spiaggia-
-Infatti, ma questo è il miglior posto di Los Angeles per guardare le stelle- punto la volta celeste sopra di noi e lui alza lo sguardo insieme a me. Siamo sotto una miriade di luci questa sera.
-Ora, non è che io voglia sempre tornare al solito punto ma...kiss me under the light of a thousand stars, place your head on my beating heart, thinking out loud-
-Sei tremendamente scorretto- lo rimbecco io, senza nascondere che mi sta venendo da ridere.
-E tu sei tremendamente bella, non so chi guardare tra te e le stelle- ringrazio il cielo di essere sotto la loro luce fioca perché, di sicuro, sono rossa come un peperone.
-Credo che sia arrivato il momento di andare a casa-
-Ah già, sempre sul più bello- sospira Shawn. Ma non sa che, in questo momento, è lui lo spettacolo più stupefacente.
-Tua sorella si è dimenticata di lasciarti la luce accesa- osserva Shawn non appena arriviamo a casa. Tipico di Stella, mai una volta che riesca a fare le cose per bene.
-Ci avrei scommesso, era così entusiasta di andarsene per il weekend con Toby che non mi stupirei avesse dimenticato di inserire pure l'allarme- scendo dalla macchina incamminandomi a grandi falcate verso casa, devo quantificare il numero di danni causati da quella testolina bionda nel giro di tre ore e mezza.
-Aspetta, Stella non c'è?-
-No, credo che se ne sia andata poco dopo di noi- caccio le chiavi nella serratura facendola scattare, come volevasi dimostrare l'allarme è staccato. Che genio del male.
-E tu dovrai rimanere tutta sola qui fino a domenica sera quando ritornerà?-
-Ah ah-
-Said, your place is kinda cozy, your 'rents are out of town. Baby, there's no pressure but if you're down, I'm down-
-Shawn- lo richiamo mentre accendo le luci del salone ed entro.
-Dico solo che mi preoccupa pensarti qui, di notte, senza nessuno che ti protegga- mi volto lentamente verso di lui, ha messo su un sorriso a trentadue denti che non promette niente di nuovo.
-Mi stai per caso chiedendo di rimanere a dormire da me per tutto il weekend?-
-Ovviamente per la tua sicurezza, sono disposto a fare questo sacrificio- porta una mano sul petto con fare teatrale, io scuoto la testa e salgo le scale verso camera mia. –Questo è un sì?-
-Questo è un 'toh guarda, il ragazzino non è così ingenuo come pensavamo'- e non appena metto piede in stanza, lui comincia a cantare, così, senza preavviso.
- Think I don't need a watch to tell the time, think I don't need the sun to help me shine, think I don't need a girl to be alright, guess I didn't know- mi volto lentamente verso Shawn, il suo sguardo è basso, quasi come si vergognasse, e non era mai successo prima d'ora. - Thought I didn't need shoes on my feet, thought I didn't need a bed to fall asleep, thought I didn't need love to be complete, guess I didn't know that I just got this crazy feeling, I've been making someone wait for me, for me- il mio respiro si blocca per un attimo e il mio cuore comincia a battere velocemente. Perché nessuno, e dico nessuno, aveva mai usato certe parole per descrivere cosa provasse per me. -You're all I think about when, I'm awake, part of every night and every day.And everything's a mess when you're away. Now I ain't know- e vorrei urlargli che anche lui occupa gran parte dei pensieri nella mia giornata e che, se non mi avesse trovata, probabilmente sarei ancora un casino. -All of this is getting really old, I'm having trouble sleeping on my own, feeling like a house but not a home, I want you to know that I just got this crazy feeling, I've been making someone wait for me, for me- quando gli avevo comunicato la mia partenza, si era piantato stabilmente a casa mia e, con una scusa o con un'altra, avevamo dormito insieme per due settimane, senza contare quella volta che si era addormentato da me alla Constance. Ed io mi ero trovata così bene ad usare il suo petto come cuscino che, di tanto in tanto, ancora lo cerco nel letto. Ma lui non è più accanto a me. -Guess I need a watch to tell the time, guess I need the sun to help me shine. And I really need you in my life, now I know that you give me this crazy feeling, and you won't have to wait no more for me. For me. And I just got this crazy feeling, I've been making someone wait for me- smette di cantare e resta a torturarsi le mani. Cavolo, sta davvero passando troppo tempo con me, sta prendendo tutti i miei vizi.
-Anche io davvero bisogno di averti nella mia vita...e credo che questa sia una delle più belle canzoni che tu abbia mai scritto-
-Stai tenendo la classifica?-
-Sì e, al primo posto, in questo momento, ci sono A little too much e questa che si chiama...-
-Crazy-
-Mi piace anche il nome- finalmente sorride ed io mi sento molto meglio, come se mi avessero appena comunicato una notizia che aspetto da tempo. –E sì, puoi dormire qui, ma mi devi promettere una cosa-
-Dimmi-
-Se entro le dieci non mi sveglio dovrai farlo tu, devo ripassare per il test di biologia, e mi dovrai anche aiutare a ripetere-
-Credo di poter fare questo sacrificio, e poi sei adorabile con quei grandi occhiali rotondi e tartarugati-
-Ehi, Ashton Irwin ce li ha uguali, e noi due ci sposeremo-
-Già, infatti è lui che ti scrive canzoni- gli faccio la linguaccia mentre lui si mette in ginocchio e guarda sotto il mio letto.
-Non puoi essere geloso di qualcuno che, purtroppo, non ho ancora incontrato-
-E tu non puoi essere gelosa di Camila- colpita e affondata, quando nomina quella ragazza, qualcosa in me comincia a farmi male. Sarà ancora il fantasma di Diana che riecheggia nella mia mente.
-Vado a cambiarmi- afferro la sua maglietta che uso come pigiama e mi chiudo in bagno. Mi libero dei vestiti, lasciando che il cotone leggero della t-shirt accarezzi la mia pelle, per poi lavarmi i denti e struccarmi.
-Ti ho fatto arrabbiare?- mi domanda Shawn non appena riapro la porta. Lui, come al solito, è rimasto solo in mutande. Dio, ma deve per forza dormire così? E soprattutto, deve PER FORZA fare così tanta palestra?
-No- brontolo infilandomi nel letto con le braccia conserte mentre il ragazzo ridacchia e si lascia andare accanto a me, poggiando la testa sulla mia spalla.
-Sai, stavo pensando di chiamare il CD 'Songs I wrote about Rose', come quello dei Maroon 5-
-Scemo- rido, lui si stacca e si sdraia su un fianco pizzicandomi il fianco. –Seriamente, come si chiamerà il primo album?-
-Stavo pensando a 'Handwritten', che ne pensi?-
-Scritto a mano...mi piace, è molto Tumblr-
-Chissà perché mi aspettavo una risposta del genere-
-Perché Camila che ti ha detto quando lo ha saputo?-
-Niente, perché ancora non lo sa, acidona- mi accuccio contro il suo petto, le sue braccia mi avvolgono e lui posa il mento sulla mia testa. –Sei davvero gelosa di lei-
-Io? Pff-
-Già, pff-
-E' che, non lo so, ha un atteggiamento che non mi piace, ti controlla per sapere dove sei e spunta ai nostri appuntamenti, e poi è come se ci provasse costantemente con te-
-Secondo me stai diventando paranoica, ma è anche normale, visto quello che ti è successo-
-Sì effettivamente aver beccato il mio ragazzo due volte che scopava con una delle mie migliori amiche non mi ha aiutata tantissimo nel fidarmi delle persone a primo impatto-
-Will che capita di nuovo in una nostra discussione, che novità- decido di ignorare il suo commento sarcastico e acido, per una volta, e di raccontargli un po' meglio quello che è successo quel ventotto novembre dall'anno scorso. Magari riuscirò finalmente a dirgli questo segreto che, ormai, mi pesa sul petto come un macigno.
-Eravamo in discoteca quella sera, io, all'inizio non volevo andarci perché non mi piacciono tanto, odio il fatto che la gente, ballando, ti urti o ti tocchi...ma cambiai idea perché volevo andare da Will, sentivo che ci stavamo allontanando...Pyper era contraria ma io insistevo, sai come sono quando mi metto in testa qualcosa-
-Sì, che dio ce la scampi-
-Comunque, non lo trovavo da nessuna parte, era come se si fosse volatilizzato, fino a quando non lo intravidi nel bagno delle ragazze che si stava facendo Diana-
-Sto cercando di immaginarmi la scena però con te al posto della tua amica, sarei uscito fuori di testa-
-Ah, finalmente lo capisci-
-Abbastanza...ti prego va' avanti, non voglio più vedere questa cosa-
-Va bene...Will si accorse che li avevo visti e cominciò ad inseguirmi...io non volevo saperne niente, volevo che mi lasciasse stare...lo insultai, gli diedi schiaffi e pugni cercando di allontanarlo e a quel punto...- mi si blocca il respiro, socchiudo gli occhi e sento le lacrime rigare il mio viso. Non sono ancora così forte. –E a quel punto mi picchiò, era ubriaco perso-
-Che cosa?- Shawn si stacca da me e mi tiene per le spalle, guardandomi fisso. E se ora decidesse che è troppo per lui e se ne andasse? –Rose perché hai aspettato tutto questo tempo per dirmelo?-
-Perché non è facile raccontare che il tuo ragazzo, quello con cui sei stata per due anni e mezzo molto lunghi, ti ha picchiato un paio di volte quando era ubriaco-
-Quindi non è stato un caso isolato...-
-No...e stai per chiedermi perché sono tornata con lui dopo quella volta, ti rispondo che è stato solo perché, quando è morta Pyper, io non ho capito più niente, volevo solo che le cose tornassero com'erano prima...e se vuoi andartene ora...-
-Rose smettila di parlare per me-
-Scusa- si mette a sedere sul letto e si passa una mano tra i capelli scuri, rimanendo in silenzio per minuti che mi sembrano eterni.
-Ora capisco perché ti viene così difficile aprirti con me e fidarti...Rose ti hanno distrutta-
-Ma sto anche accettando che tu mi ricostruisca piano piano- si volta verso di me e sorride, prima di sdraiarsi di nuovo accanto a me.
-E io ti giuro Rosebelle Beatrice Greyson, ti mostrerò che meriti di essere felice-
Sbaaam!
STARLIGHT E' #163 IN FANTASIA ED IO NON POTREI ESSERNE PIU' CONTENTA!
Okay, dopo questo piccolo sfogo, vorrei dire che questo capitolo che ho appena pubblicato è la cosa più zuccherosa che abbia mai scritto negli ultimi anni e non so come mi sia venuto fuori, ma in mezzo c'è Shawn quindi va bene.
Anyway, grazie per tutti coloro che leggono, votano e commentano la storia, grazie di tutto, non sarei a questo punto se non fosse per voi.
Per il resto, se vi piacciono i misteri, vi invito a passare dalla mia nuova storia, 'Lost Dreams'.
Adesso, però, devo andare, devo continuare ad editare Starlight, quindi ci vediamo in settimana.
Un bacio
Rose xx
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