You are all I think about when I'm awake, part of every night and every day
-E' assurdo che vi carichino di compiti con la scuola che è iniziata da solo una settimana- Shawn lascia penzolare la testa dal bordo del letto tenendo sollevato il mio libro di biologia.
-Sono all'ultimo anno, ci sono test da fare, esami, è naturale che facciano così-
-In teoria dovrei iniziare anche io a studiare-
-Professore privato?-
-Video lezioni in diretta dalla mia scuola a Toronto-
-Oh potessi fare anche io così- sospiro, continuando a scrivere il tema per il professore di inglese. Si aspetta tanto da me, soprattutto perché, in ballo, c'è una borsa di studio in scrittura. Ma non lo sa nessuno.
-Ti danno ancora problemi a scuola?- poggia le mani sulle mie spalle, so che sta leggendo quello che c'è scritto sul computer così, di getto, chiudo la schermata, lasciandolo a bocca asciutta. –Ehi!-
-Finché non è finito non lo leggerai, sono molto precisa in queste cose. Le correggo decine di volte, devono raggiungere la perfezione, o almeno, rasentarla-
-Va bene, ma comunque non hai risposto alla mia domanda- posa il mento sul mio capo, io sospiro e lui prende posto accanto a me prendendomi la mano e guardandomi negli occhi.
-No, è solo che Nate si rifiuta di parlarmi e non so davvero che fare. O meglio, so cosa vorrebbe sentirsi dire, ma il problema è che non posso-
-Oh sì, questo è davvero un bel casino- comincia a giocherellare con le penne che ho sparso sulla scrivania, mi sta facendo venire l'ansia. –Rose quando pensi di invitarmi al ballo dell'homecoming?-
-Cosa?-
-Dicevo, quando intendevi chiedermi di venire al ballo con te?- le sue labbra si curvano in un sorriso furbo. Daisy, ci deve essere per forza lei in mezzo.
-E tu quando smetterai di parlare con la mia migliore amica?- per tutta risposta, lui scoppia a ridere gettando la testa indietro. Io sospiro, decidendo di riprendere il mio lavoro. –E' davvero imbarazzante come cosa-
-E va bene- sospira, si alza e si mette in ginocchio prendendo la mia mano destra. –Rosebelle Beatrice Greyson, vorresti venire al ballo dell'homecoming della tua scuola con me?- ridacchio debolmente, la scena ha dell'esilarante ma, ormai, ho capito che è tipico di Shawn fare tutto in modo teatrale.
-Certo Shawn Peter Raul Mendes, ne sarei onorata-
-Mi fate vomitare- sussultiamo entrambi nel sentire la voce di Daisy alle nostre spalle. La bionda si getta sul mio letto, sprofondando la testa nel cuscino. Dietro di lei Alex mi fa un cenno con la mano.
-Oh giusto, dimenticavo, Alexandra Shawn, Shawn Alex-
-E' un piacere conoscerti Alex- il ragazzo sfodera un sorriso smagliante e lei gli stringe la mano guardandolo a bocca aperta.
-Tu sei davvero quello Shawn Mendes? Dico quello che girava con il Magcon e faceva cover su Vine?-
-Sì, è lui, un giorno ti racconteremo la romantica storia di questo amore non ancora sbocciato ma, adesso, possiamo concentrarci su di me per favore?!- Daisy sbotta arrabbiata attirando la nostra attenzione, odio quando fa l'isterica.
-Che è successo?- domando sedendomi in braccio a Shawn che, nel frattempo, mi ha rubato la sedia.
-Glielo dici tu o lo faccio io?- punta gli occhi verso il ragazzo, io mi volto verso di lui già temendo il peggio. L'ultima volta che qualcuno ha pronunciato questa frase, Will e Diana vennero allo scoperto con la loro relazione, quindi è inutile dire che io abbia un brutto presentimento.
-Dirmi cosa? Shawn ti prego...-
-Jack e Madison hanno reso ufficiale la loro relazione-
-Ah era questo?- tiro un sospiro di sollievo, il mio cuore adesso può tornare a battere normalmente.
-Ti sembra poco Rose? Mi pare che, quando hai scoperto che Will ti tradiva con Diana, io ti abbia ascoltato piangere e disperarti per una settimana-
-Una settimana?- poso la mano sulla bocca di Shawn, devo ragionare e ci sono troppe persone che parlano in questo momento.
-Ovviamente posso capire come ti senti e mi dispiace, mi dispiace tantissimo...solo che, da come ti eri posta tu, credevo beh, che voi due steste insieme o qualcosa del genere-
-Cosa? No grazie, i toyboy non fanno per me-
-Ehi! Sono solo un anno più piccolo di voi, e grazie per farle venire questi trip, grazie sul serio- il ragazzo sposta delicatamente la mia mano e dà inizio ad un battibecco con Daisy. La povera Alex, dal canto suo, ha un'espressione parecchio confusa stampata sul volto.
-Okay adesso basta voi due!- urlo, ottenendo, finalmente, un cessate il fuoco da parte di entrambi. –Qual è il problema?-
-Il problema è che il tuo quasi fidanzato non mi ha detto niente, né quando quella falsa quindicenne ha cominciata ad allungare i suoi tentacoli su Jack e né quando l'hanno reso ufficiale, l'ho dovuto sapere da Instagram cazzo, proprio come tutti gli altri-
-E come facevo Daisy? Avrei tradito la sua amicizia, e sono stati lui e l'altro Jack che, per quasi un mese, mi hanno scorrazzato dalla Constance a Los Angeles ogni giorno per vedere Rose-
-Oh non provare ad usare questa cosa contro di me perché...-
-BASTA!- mi alzo, urlando ancora più forte. Sembrano due bambini piccoli che litigano per lo stesso giocattolo. –Smettetela, scannarvi tra di voi non risolverà niente, va bene? Daisy, io non so cosa sia successo tra te e Jack in questi mesi, non ci sono stata e, per questo, mi batto il petto affermando che è mea culpa, ma Shawn non ha colpe in questa storia. Vedila così, se io mi fossi rimessa con Will o avessimo cominciato sentirci di nuovo, tu saresti corsa a dirglielo?-
-Di Will? Sì- getto gli occhi al cielo, odio quando fa l'ottusa, mi dà sui nervi.
-Okay, allora con Nate, ecco, tu saresti andata a dirlo a Shawn?- la bionda sbuffa, pensandoci su. Se risponde affermativamente anche questa volta, giuro che la ammazzo.
-No, anche perché quel povero disgraziato di Nate aspetta questo momento da una vita- si stringe nelle spalle prima di lasciarsi andare di nuovo sul letto, piagnucolando.
-Visto? Te lo avevo detto io!- incenerisco Shawn con lo sguardo. Lui alza le mani in segno di resa e mima una cerniera che va a chiudere le labbra.
-Voi fate sempre così?-
-Oh no, ci sono giorni in cui siamo più tranquilli...o forse no...beh dipende tutto dalla prospettiva in cui osservi la situazione...- i suoi grandi occhi grigi si sgranano impauriti, credo di averla spaventata. –Senti perché non ti siedi? Io prendo un po' della torta di mele che ha preparato mia madre questa mattina-
-Da quando tua madre fa i dolci?- domanda Daisy, alzando lievemente la testa dal cuscino.
-Da quando mi ha trovata in un bagno di sangue e poi mi sono rifiutata di vederla per quasi un mese- saltello giù per le scale, ma vengo richiamata quasi subito dalla voce di Shawn.
-Aspetta Rose, non mi lasciare solo con loro, ho paura che Daisy mi voglia uccidere-
-Sì effettivamente ne sarebbe capace- gli sorrido e riprendo la mia discesa, seguita dal suo passo leggero e silenzioso.
-Non potevo dirglielo Rose. Sai che, per tutto il primo periodo, facevo da portavoce con voi due-
-Lo so, mi sembra che ti abbia dato ragione, o sbaglio?- mi dirigo in cucina, il profumo della torta impregna ancora l'aria, ho già l'acquolina in bocca.
-Sì solo che mi sembra che tu sia arrabbiata con me- mi mordo il labbro fissando il dolce che sta proprio qui davanti al mio volto. Ma, probabilmente, se non mi girassi, Shawn penserebbe che ce l'ho davvero con lui, perciò chiedo scusa a quella leccornia e porto l'attenzione sul mio adorato cantante.
-Per niente, secondo me ti ha sconvolto l'idea di me e Nate-
-Aaaaaah non lo dire, devo eliminare quest'immagine dalla mia mente- porta le mani sulle orecchie, chiude gli occhi e comincia a saltellare per tutta la cucina. Nel frattempo io taglio quattro pezzi di torta poggiandole nei rispettivi piatti.
-Invece di fare lo scemo, aiutami- gli porgo due pezzi di torta e riprendo la strada per tornare in camera mia. Lui sbuffa e mi segue, senza ribellarsi. –Ecco qua...tieni Daisy, affoga un po' di dolore nel cibo, aiuta- lei, tuttavia, mi prende alla lettera e lascia andare la faccia sulla torta. –Okay non intendevo proprio questo ma fa niente-
-Adesso mi racconterete com'è che lui è qui, oppure dovrò fare una ricerca su Twitter?-
-Non credo che troverai niente, la nostra ultima foto insieme risale a prima che partissi a giugno- Shawn mi afferra per i fianchi e mi tira su di lui, facendomi sedere sulle sue gambe. Kid in love, kid in love totalmente ormai. –Comunque tutto è successo perché...-
-Ci siamo incontrati ad un Meet&Great del Magcon che abbiamo fatto qui a Los Angeles e lei mi ha lasciato il bigliettino col suo nick di Twitter...-
-Avevo perso la scommessa con Pyper, ti ricordi?- Daisy mi sorride tristemente, sento un dolore al petto nel ricordarla, nonostante sia passato quasi un anno. –Avevamo fatto un test di biologia ed io ero convinta che fosse andato malissimo, allora Pyper mi aveva detto 'se prenderai un voto superiore al sette, dovrai dare il tuo nickname di Twitter ad uno dei ragazzi del Magcon che deciderò io'-
-E com'è finita?- domanda Shawn, sorridendo come al suo solito. Sta scherzando, vero?
-Beh genio del male, mi pare che tu sia qui! Comunque, riprendendo il discorso, dopo lui mi ha contattata-
-Perché mi aveva colpita sin dal primo momento- mi interrompe lui prima di prendere una forchettata di torta.
-Sì e abbiamo iniziato a parlare, anche se io ero un po' incasinata in quel periodo, avevo scoperto che Will mi aveva tradita e poi...- socchiudo un attimo le palpebre, il dolore aumenta. La mano di Shawn comincia ad accarezzarmi dolcemente il fianco, farebbe qualsiasi cosa per farmi sentire meglio. -...e poi la nostra migliore amica è morto in un incidente d'auto, e noi eravamo in macchina con lei. Piano piano io ho iniziato a distaccarmi da lui fino a che non gli ho risposto più-
-Woah, devi avere davvero le palle per friendzonare uno del Magcon, oppure seri problemi mentali- dice Alex, con la bocca piena di torta di mele.
-Sì lo penso pure io...sta di fatto che, poi, il cinque di aprile, lui e Nash mi sono letteralmente venuti addosso all'ospedale e da lì...-
-...e da lì io sono andata a trovarla ogni giorno alla Constance, abbiamo legato e adesso siamo qua- continua Shawn al posto mio, senza mollare la presa intorno ai miei fianchi.
-Già, non sono né amici né fidanzati, bel casino vero?- incenerisco Daisy con lo sguardo, odio quando è di cattivo umore, non risparmia nessuno.
-Perché eri in ospedale Rose?-
-Ho tentato il suicidio, mi sono tagliata le vene. Quando avevo scoperto che il mio ragazzo mi aveva tradito di nuovo, lo avevo lasciato definitivamente e lui aveva detto a tutta la scuola che io ero stata con l'intera squadra di basket, non avevo potuto sopportare tutto lo stress che avevo accumulato anche nei mesi precedenti-
-Porca troia, è davvero una storia assurda...e tu le sei stato accanto in tutto questo tempo?-
-Le ho baciato i polsi quando mi sono accorto, al Meet, che era autolesionista, le ho tenuto compagnia per tre settimane ogni giorno quando era alla Constance, l'ho aiutata a ritornare alla sua vita quando è uscita da lì e l'ho sostenuta quado è voluta partire in giro per il mondo- sorrido alle parole di Shawn passandogli un braccio intorno alle spalle. Lui poggia la testa nell'incavo del mio collo, solleticandomi la pelle col naso. –Per non parlare di quando ti ho fatto la serenata sotto la finestra il giorno del tuo compleanno, ammettilo che quella è stata la ciliegina sulla torta-
-Oh andiamo Rose, smettetela con questa farsa! Credi davvero che, mentre tu eri a divertiti con tua sorella in lungo e in largo per il globo, lui non abbia fatto niente con Camila? E' un ragazzo, non ragiona col cervello...e dopo quello che ha fatto il suo amico, che faceva tutto l'innamorato e poi mi ha lasciata così, starei attenta fossi in te-
-Sei una stronza Daisy- mi alzo e corro giù per le scale, non voglio ascoltare più niente, non voglio pensare che abbia ragione, non voglio non dover più credere a Shawn e perdere la fiducia che ho in lui.
Esco nel giardino sul retro e poggio la schiena contro il muro. Prendo grandi respiri profondi, il cuore mi batte così forte, dio, ci mancherebbe solo la tachicardia adesso.
-Rose- Shawn mi raggiunge e fa per abbracciarmi, ma io lo spingo via cominciando a piangere. Dannazione, odio essere così emotiva. –Ehi, ehi aspetta, non fare così...Rose, per l'amor di dio, calmati!- mi afferra per le braccia e mi scuote un attimo prima di avvolgermi tra le sue braccia e stringermi al suo petto. –Non ascoltarla, è di cattivo umore per la storia di Jack-
-No, è colpa mia- mi stacco da lui scuotendo la testa, devo smetterla di piangere. –Ascolta, non importa se è successo qualcosa questa estate, cioè in teoria sì, ci rimarrei male, ma il punto è che sarebbe peggio se accadesse ora, visto la situazione...-
-Visto quale situazione?-
-Visto il fatto che ci stiamo frequentando- dico imbarazzata, grattandomi la testa. –A meno che tu non voglia, in quel caso...-
-Cosa? Ma sei matta? Sono contentissimoooo!- mi abbraccia cominciando a saltellare per tutto il giardino, è talmente dolce.
-Okay, okay, adesso calmati però, non so quanto possa reggere il mio cuore-
-Tranquilla bambolina, ci penso io a te- si abbassa e mi prende in braccio, io scoppio a ridere poggiando la testa sul suo petto. –Ehi, ma cos'hai sulla caviglia destra?- socchiude le palpebre fissando il disegno nero sulla mia pelle immacolata. –Rose quando hai fatto un tatuaggio?-
-Quando ero ancora ad Amsterdam...ti piace?- mi tiene stretta a sé con un solo braccio mentre, con l'altro, si avvicina alla mia caviglia e sfiora il contorno delle ali d'angelo con le dita. –E' per Pyper, per non dimenticarmi che, qualsiasi cosa accada, lei sarà il mio angelo nel cielo-
-E' una cosa molto bella- mi fa saltare un lieve salto tra le sue braccia prima di rientrare dentro canticchiando.
-Ed è solo il primo-
-Anche io vorrei farmi un tatuaggio, ma mia madre non mi darebbe mai il permesso, e non sono ancora abbastanza famoso per riuscire a convincere un tatuatore ad incidermi senza autorizzazione-
-Ad Amsterdam non ho avuto bisogno di niente-
-Gne, mentre io rimanevo a piangere per te- mi rimette giù proprio prima della rampa di scale. Sa benissimo che, vedendoci in questo stato, Daisy potrebbe ucciderci. –E alla bomba bionda che dirai ora?-
-Non lo so, mi inventerò qualcosa...tu, però, stammi vicino- le sue labbra si curvano in un dolce sorriso mentre io, sul terzo scalino, lo guardo estasiata.
-Quindi, qualche volta, il mio pensiero ti passa per quella testolina pacata che ti ritrovi-
-Rose, Rose, Rose svegliati-
-Mamma dai, ancora cinque minuti- caccio la testa sotto il cuscino cercando di ignorare quella dannata donna che mi sta scuotendo come una piñata. Dov'è il bello di entrare a seconda ora se mi fa alzare prima?
-Sono Stella idiota, mamma partiva per San Francisco oggi, te lo sei dimenticata?-
-E allora che vuoi? Ieri sera mi sono addormentata tardi per colpa tua e di Toby che stavate tentando di riscrivere cinquanta sfumature di grigio, senza successo oserei dire, visto quello che ho sentito dopo-
-Ma tu ti svegli già acida?-
-Deformazione professionale- perché è ancora in camera mia? Dannazione, voglio dormire.
-Va bene, allora non ti dirò che è appena arrivata una lettera dalla Columbia-
-Che cosa?- spalanco gli occhi e scatto sull'attenti, sedendomi sul letto. Mia sorella, per poco, non mi scoppia a ridere in faccia.
-Fammi capire una cosa, tu durante il sonno fai la lotta? Perché hai un aspetto assurdo-
-Stella dammi quella busta, per l'amor di Dio!-
-Tieni, è di quelle grandi, quindi è una buona notizia- mi porge la busta che io apro avidamente e con le mani che mi tremano. E' la prima università che mi contatta e anche quella che mi ha offerto una borsa di studio per la scrittura. –Allora, che dice?-
-Stella mi sono appena svegliata, sto ancora cercando di capire- sbatto un paio di volte le palpebre prima di cominciare a divorare le righe del primo foglio bianco al suo interno. E in quel momento lo vedo, vedo il mio futuro, vedo quel che potrebbe essere, ciò che potrei fare. –O mio dio-
-Cosa? Andiamo Rose, sono più in ansia in questo momento per te che quando sono arrivate le risposte per i college a me-
-Mi hanno preso Stella, mi hanno preso con una borsa di studio per il corso di scrittura- stento a crederci anch'io quando quelle parole escono dalla mia bocca. Ce l'ho fatta, ci sono riuscita.
-O mio dio Rose, è fantastico! Sono così fiera di te- mia sorella mi getta le braccia al collo mentre io continuo a fissare il foglio, incredula.
-Devo cominciare a cercare casa, e vedere se anche Daisy è stata accettata, e decidere quale altri corsi frequentare oltre a quello di scrittura e...-
-Rose calmati, manca ancora quasi un anno, rilassati- mi dà un bacio sulla tempia, non lo avrebbe mai fatto prima. –Adesso devi chiamare...-
-Shawn! Gli ho promesso che sarebbe stato il primo a saperlo-
-Veramente io intendevo mamma-
-E' inutile che la chiami ora, sarà ancora sull'aereo- stacco l'iPhone dal caricatore e mi chiudo in bagno, aspettando che si accenda.
-A questo punto tutti a New York-
-Già, perché non è possibile che io mi trasferisca senza tutta la famiglia appresso- sblocco il cellulare con le mani che mi tremano, e per poco non rischio di farlo cadere per terra. –Ehi Siri, chiama Shawn-
-Credi che io voglia rimanere per sempre nello studio legale di uno degli amici di mamma?-
-Ne riparliamo dopo- le chiudo la porta in faccia portandomi il telefono all'orecchio. Squilla uno, due, tre volte, dannazione Mendes, dove ti sei cacciato?
-Pronto Rose? Che è successo? Stai bene?- sento di sottofondo una risata femminile, fortuna che doveva essere allo studio.
-Sei con Camila?-
-Ehm sì, ci siamo incontrati per colazione, ma te lo avrei detto, te lo giuro-
-Okay, non mi rovinerà la giornata, ma tu tieniti forte, sto per sganciare un'enorme bomba-
-Mi stai per dire che hai finalmente superato la faccenda di Will e che, di conseguenza, il nostro rapporto può finalmente decollare?- mi blocco per un attimo, forse avrei dovuto specificare meglio il tipo di notizia che sto per dargli.
-Non esattamente-
-Oh- sento il tono della sua voce abbassarsi, Camila ancora parla di sottofondo, dio, fatela tacere.
-Shawn, la Columbia mi ha preso, mi hanno dato una borsa di studio per la scrittura-
-Che cosa?-
-Ho appena aperto la lettera, non riesco ancora a crederci-
-Aspetta, questo vuol dire che...-
-Andremo a New Yorrrrrrk!- comincio a saltellare per il bagno, riesco a far cadere il flacone del bagno schiuma e un pacco di assorbenti, sei sempre agile Rose.
-O mio dio, ma dove sei in questo momento? Sei a scuola?-
-No genio, sono a casa, entro alla seconda ora-
-Okay non ti muovere da lì, sto arrivando-
-Va bene, allora a dopo- chiudo la chiamata col sorriso stampato in faccia. Nonostante qualche piccolo rumore di sottofondo, sono contenta che Shawn sia felice per me. E se, davvero, si trasferisse a New York...beh, non avrei niente da ridire sulla sua presenza in città.
-Io insisto nel dire che dovete parlare prima di decidere di trasferirvi insieme- mia sorella fa capolino nel bagno mentre mi sto lavando i denti. –Dico sul serio Rose, non vorrei che ci rimanessi di nuovo male-
-Non stiamo parlando di andare a vivere insieme Stella, rilassati-
-Voglio solo che non bruciate tutte le tappe va bene? Te l'ho detto, hai ancora molto tempo prima di dover pensare alla casa e tutto il resto, quindi fai le cose con calma-
-Va bene grande S-
-Ma sono lo stesso tanto, tanto orgogliosa di te- mi abbraccia di nuovo prima di prendere il suo cellulare e scattarci una foto. –Adesso la posto su Instagram e ti taggo, così tutti sapranno che sorella geniale ho-
-E dopo questa ho la conferma che tu ti sia bevuta il cervello, non lo avrei mai fatto fino a qualche mese fa- si blocca sull'uscio del bagno e mi sorride debolmente, i capelli biondi, ora, le arrivano fino alle spalle.
-Sai, per quasi sedici anni ti ho visto come la causa che ha fatto separare mamma e papà ma, in realtà, ero solo gelosa-
-Gelosa? Tu? Di me? Ma se non sono mai stata nemmeno la metà di quello che eri tu al liceo-
-Lo so ma io, alla fin fine, sono solo una bella presenza e basta. Essere eletta reginetta del ballo per quattro anni di fila non mi ha portato a niente Rose, se non a non essere presa sul serio nel mio lavoro. Quello che voglio dire è che tu sei sempre stata diversa da tutti. A tre anni prendevi i miei libri e fingevi di leggerli, suoni un'infinità di strumenti e sei intelligente. Mamma non mi ha mai guardato come guarda te quando porti l'ennesimo buon voto da scuola. Credevo di avere tutto ma, in realtà, non avevo niente. Ero una persona superficiale, e tu non sai quanto ho rischiato quando ero al College. Quando sono entrata nella sorellanza delle Delta, i miei voti sono calati a picco, ho rischiato di non passare l'anno. E poi, magari, chiamavo mamma e le sentivo tessere le tue lodi perché avevi vinto qualche concorso di scrittura o, semplicemente, perché avevi salvato un gatto smarrito. Ho cominciato ad odiarti perché sei sempre stata la ragazza modello che tutti adorano, su cui tutti sanno di poter contare, un angelo. Ma, quando Regina ha preso ad abbaiare in quel modo, e poi ti abbiamo trovata in un lago di sangue...- la sua voce si spezza e deve scuotere la testa per evitare che le lacrime cadono dai suoi grandi occhi verdi. –...ho capito che non potevo perderti. Per l'amor di dio, sei mia sorella, sei l'unica su cui potrò mai contare in futuro, e ti stavo per perdere, quindi scusa se, adesso, non voglio lasciarti andare a New York da sola, e se voglio assicurarmi che Shawn sia apposto-
-Sai, dovrei abbracciarti dopo questa conversazione, ma non so se noi due...-
-Fallo e basta, tanto lo so che sei una tenerona, sotto questa maschera di acidume e scortesia che ti sei creata- sorrido e mi avvicino a lei, stringendola. Io e mia sorella non siamo mai state molto espansive l'una nei confronti dell'altra ma, in questo momento, ringrazio mia madre per avermi dato una sorella, anche se con otto anni d'anticipo. –Ti voglio bene Rose-
-Te ne voglio anch'io Stella- si stacca da me passandosi un dito sotto gli occhi, ripulendosi così dal mascara che le era colato. –Ma adesso devo prepararmi, Shawn sarà qui a momenti e vorrei che evitasse di vedere che, per dormire, uso ancora le sue magliette-
-Va bene, va bene, allora scendo sotto così, in caso, lo intrattengo io- mi passa una mano tra i capelli rossi e biondi prima di dileguarsi.
Io sospiro e mi dirigo verso l'armadio, aprendolo e prendendo la mia divisa. Checché ne dicano tutti, averne una è la cosa migliore del mondo. Okay, magari ci omologherà l'uno con l'altro ma, almeno, evita a quelle persone come me, che la mattina non connettono, a dover scegliere cosa indossare. Fatto ciò, metto un po' di ombretto chiaro sulle palpebre e poi passo sulle ciglia il mascara. Non sarò una bellezza folgorante ma, con quel poco di trucco, riuscirò a non passare per una che è stata appena dimessa dall'ospedale. Non capisco come sia possibile che io abbia la pelle così chiara.
-Roseeeee c'è Shaaaawn, sei presentabile?- sento urlare mia sorella dal piano di sotto, però, è stato veloce.
-Sto arrivando- mi guardo per un'ultima volta allo specchio e poi mi precipito giù, rischiando di cadere almeno una decina di volte.
-Allora, come sta la mia matricola della Columbia preferita?- Shawn sta di fronte a me e tiene in mano un mazzo di peonie rosa e rose rosse. Sorrido e gli getto le braccia al collo, lasciandomi stringere al suo petto. –Sono così orgoglioso di te, ce l'hai fatta-
-Non riesco ancora a crederci, è troppo surreale- lui sorride porgendomi i fiori, è talmente dolce che potrei sentirmi male. –Quando ti ho detto che...?-
-Che le peonie sono il tuo fiore preferito? Quando eravamo ancora alla Constance, uno dei miei primi giorni lì-
-E tu ti ricordi davvero tutto-
-Ho una buona memoria, soprattutto per le cose che riguardano te- mi fa l'occhiolino ed io sento di essere diventata rossa come un pomodoro. Una quattordicenne, non ci sono dubbi. –Per quel riguarda Camila...-
-No no no- gli tappo la bocca posandovi sopra entrambe le mie mani. –Non voglio rovinarmi questa giornata, non dopo le ultime settimane-
-Va bene, però hai dimenticato una cosa-
-Ossia?- corrugo la fronte, non è da me tralasciare qualcosa, che siano dettagli piccoli o grandi.
-Avevi promesso che, se fossi entrata alla Columbia, mi avresti portato a cena fuori- sfodera un sorriso a trentadue denti, è davvero un bimbo felice.
-Shawn Peter Raul Mendes, tu sei davvero una canaglia-
Sbam.
okay, oggi non ho molta voglia di parlare, visto che la giornata è cominciata parecchio male. Alle sette ho saputo che mio padre non mi avrebbe dato un passaggio all'università, quindi sono tornara a letto. Apro wattpad e scopro che Starlight, proprio a pochi giorni dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo, è uscito dalla classifica fantasy. A questo punto credo che sia meglio chiudermi nella fortezza della solitudine e lasciare che questa giornata passi.
Detto ciò, ringrazio tutti quelli che leggono, votano e commentano la storia, vi adoro.
Ora devo andare, voglio affogare i miei dolori nella prima stagione di the OC.
Un bacio
Rose xx
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top