Just promise me you'll always be a friend, 'cause you are the ony one
Rose
-Non riesco proprio a decidere Shawn. Voglio dire, il rosa è il mio colore preferito, ma anche questo cipria mi piace tanto, senza contare che, quelli per i miei sedici anni, sono stati rosa confetto. E poi c'è quel bel lilla, lo adoro- sbuffo e volto lo sguardo verso il ragazzo accanto a me che, dal canto suo, rimane con le braccia conserte, ridacchiando sotto i baffi. –E' una cosa seria Shawn-
-Non ho detto niente, sto solo pensando che, se fai così per gli inviti del tuo diciottesimo compleanno, non oso immaginare cosa combinerai per il tuo matrimonio- poggia le mani sulle mie spalle ed io mi mordo il labbro, cercando di capire quale scelta sarebbe la migliore.
-Io non mi sposerò, questo è poco ma sicuro. E non parlare di queste cose, sai che...-
-...che ti viene l'ansia, lo so, lo so- mi schiocca un bacio sulla guancia e si allontana, prendendo la giacca e indossandola. –Ho sempre paura di sbagliare argomento e farti dare di matto, sei una bomba ad orologeria tu-
-Ci sto lavorando, credo che, prima o poi, riuscirò a ritornare come prima, o almeno ad essere meno acida. La McKinley riconduce tutto alla fuga repentina di mio padre durante il periodo brutto della mia malattia. Dopotutto, se nemmeno la persona che ti dovrebbe amare di più al mondo riesce a starti vicino, come puoi pretendere che lo facciano anche gli altri?-
-La vera vittoria, mia piccola Rose, sarà quando smetterai di biasimarti e di non considerarti importante. Quando, finalmente, la tua autostima arriverà ai giusti livelli, allora sarò tranquillo- mi fa l'occhiolino ed io mi mordo il labbro. Ha ragione su tutti i fronti. –Ora però devo andare- si avvicina e mi schiocca un bacio sulla tempia. Daisy afferma che, quando staremo insieme, saremo talmente annoiati per aver fatto tutto quando eravamo ancora amici, che ci lasceremo presto. E ogni volta che lo dice il mio stomaco si contorce in una morsa.
-Di già?-
-Beh non credo che Nate sarebbe molto contento se tu arrivassi in ritardo al suo diciottesimo compleanno per colpa mia- sospiro, so benissimo che scoppierebbe l'inferno e che, se io a lui ancora parliamo, è solo per un intervento divino superiore. –Perché non fai il biglietto cipria, la scritta lilla e la busta rosa?-
-Sei un genio- gli sorrido, contento che abbia risolto il dilemma che mi aveva presa per un pomeriggio e anche più.
-Rose posso stare tranquillo questa sera, vero?-
-Che intendi dire?- piego la testa di lato, non del tutto sicura di quello che mi sta chiedendo.
-Io so che vuoi davvero molto bene a Nate, e che faresti qualsiasi cosa pur di vederlo felice, soprattutto il giorno del suo compleanno, sei anche andata a mangiare a casa sua oggi, con tutta la sua famiglia, ed io non vorrei che tu possa fare qualcosa che, in qualche modo, incrini il nostro rapporto, o che mi ferisca- si passa una mano tra i capelli scuri. Io mi alzo e mi avvicino a lui, circondandogli il bacino con le braccia e posando la testa sul suo petto.
-Prometto che non ti dovrai preoccupare di niente, e che ti chiamerò non appena arrivo a casa-
-Posso mandarti anche qualche sporadico messaggio durante la serata?- mi mostra il labbruccio, mettendo su un faccino da cucciolo di cane abbandonato sul ciglio della strada.
-Va bene, ma non troppi. Se Nate si dovesse accorgere che ho passato metà serata a parlare con te...-
-Ho capito. E' la sua serata, non voglio assolutamente che, un giorno, mi si possa attribuire la colpa di aver rovinato il compleanno a qualcuno- gli sorrido dolcemente, lui non mi guarda in faccia.
-Ti passo mai per la testa Shawn?- si volta verso di me, le sue labbra si curvano dolcemente e le sue mani si incastrano tra i miei capelli.
-Sempre, e soprattutto sta sera, quando indosserai quel vestito- ridacchio, pensando all'abito bianco, corto davanti e lungo dietro, che sta nell'armadio. –Voglio dire, se avesse avuto le bretelle, o magari anche le maniche lunghe...-
-Shawn- lo blocco io. –Andrà tutto bene, puoi stare tranquillo. Fidati di me-
-Mi fido ciecamente di te, è Nate il problema-
-Shaaawn- il ragazzo prende un respiro profondo e poggia la sua testa sulla mia.
-Ed io, ti passo mai per la testa?-
-Beh diciamo, forse un pochino-
-Sei tremenda Rosebelle Beatrice Greyson- si stacca da me e ridacchia, prima di dirigersi verso l'uscio della porta. –Ora, però, devo seriamente andare- mi schiocca un ulteriore bacio sulla fronte e se ne va, scendendo le sale velocemente, quasi avesse paura che, se andasse in modo più lento, si potrebbe voltare indietro e rimanere.
Sbuffo e mi lascio andare sul letto, osservando il soffitto della mia camera. E' davvero difficile riuscire a conciliare sia Shawn che Nate, voglio entrambi nella mia vita ma in maniera diversa, e per questo uno dei due rimarrà male per forza. Come si fa per evitare che le persone soffrano?
-Avrei scommesso qualsiasi cosa sul fatto che ti avrei trovato così- mia sorella fa capolino nella mia stanza e, saltellando come un allegro coniglietto biondo, si getta sul letto.
-Da quando esci con Mike, il batterista di Shawn, sei diventata parecchio insopportabile-
-Che male c'è ad essere felici?- mi circonda il corpo con le braccia e mi lascia un bacio sulla guancia. Potrei seriamente vomitare.
-Ma ti senti quando parli?-
-Non dovresti prepararti per il compleanno di Nate?-
-Sì, stavo solo rimuginando su una cosa-
-Che probabilmente questa sera ne combinerai una delle tue e finirai per spezzare il dolce cuoricino di Shawn?-
-Perché è così difficile?- con un balzo che, decisamente, non mi si addice, mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro per la stanza. –Perché non riescono a convivere pacificamente? Se già ci sono questi casini, cosa succederà quando io e Shawn ci metteremo insieme? Che Nate non mi rivolgerà più la parola?-
-Non puoi saperlo Rose, non è una cosa che puoi controllare e devi accettarlo- mi lascio andare sul pavimento, a gambe incrociate, i capelli mi arrivano quasi fino ai gomiti. –Per quanto io ritenga che tu sia una persona che si lascia trasportare troppo dai sentimenti, allo stesso tempo, se ti trovi davanti a qualcosa che non riesci a capire, che non riesci a comandare, vai fuori di testa. E' successo con la morte di Pyper, con il tradimento di Will e ora con questo. Lascia soltanto che le cose accadono, semplicemente, non stressarti cercando di tenerle d'occhio, dico sul serio, finirai per implodere- prendo un respiro profondo e sbuffo, ha ragione, ha ragione da vendere.
-Non è per niente facile convivere con tutto questo, sai? Riesco a trasformare una cosa banale in un enorme e insormontabile problema, creando drammi a destra e a manca. E, davvero, non capisco cosa ci sia che non vada in me, posso dare la colpa a papà, ma credo che non sia responsabile di tutto ciò che succede nella mia testa. Ed è proprio per questo che sto lasciando Shawn appeso ad un filo per così tanto tempo, voglio dire, acconsentirei sul serio a lasciarlo entrare in questo casino?- sollevo le spalle, le tempie cominciano a pulsarmi, mi sta venendo l'emicrania.
-Rose credo che sia seriamente arrivato il momento per te di crescere e di finirla di credere di vivere in un libro. Devi uscire dal piccolo mondo che ti sei creata per difenderti da quello esteriore, o non vivrai più. E smettila di enfatizzare ogni più piccola cosa-
-Okay questa piccola discussione introspettiva sulla mia vita mi ha preso anche troppo tempo, devo cominciare a prepararmi- mi alzo frettolosamente, prendendo il vestito dall'armadio e mi fiondo in bagno, aprendo l'acqua della vasca. Io non credo di vivere in un romanzo, comunque.
-Rose?-
-Che c'è Stella?-
-So che vuoi bene a Nate e che tieni alla vostra amicizia, ma non farti convincere, non spezzare il cuore di Shawn-
-Hanno fatto davvero le cose in grande- mormoro ad Alex accanto a me, mentre mi aggiusto il bustino bianco pieno di pietre dure azzurre. Indossare questo vestito è più difficile del previsto.
-Che farà Shawn questa sera?- mi domanda Daisy, col solito tono squillante di chi spera che tu gli dia una buona notizia. E, in questo caso, per lei, sarebbe che io e il ragazzo in questione non ci parliamo più.
-Penso che rimarrà in studio fino a tardi, deve riascoltare l'intero CD e dare l'okay-
-Quando lo pubblicherà?-
-Due mesi Alex, ancora due mesi. E considera che ne sono passati circa quattro da quando ho sentito l'ultima canzone, Shawn ha messo il veto su tutte le altre-
-Che fatica stare con una popstar vero Rose?-
-Arriverà un momento in cui smetterai di essere così acida? Ascolta Daisy, mi dispiace per quel che è successo con Jack e so di non essere stata un'amica molto presente perché ero presa da tutt'altro, ma io non ce la faccio davvero più a sentirti ripetere che la storia tra me e Shawn andrà male per una serie di motivi che riesci a tirare fuori. Io ho già abbastanza trip senza che tu me ne aggiunga altri, quindi ti prego, dacci un taglio, perché non vorrei dover litigare con te- la bionda boccheggia un paio di volte prima di mormorare un 'vaffanculo' e andarsene.
-Non le corri dietro?-
-Non con questi tacchi- indico le scarpe e sospiro, prendendo posto sui divanetti. –E poi sarebbe peggio se lo facessi ora. Quindi lascio che beva un pochino e che i suoi sentimenti repressi vengano fuori-
-Ciao ragazze, non vi avevo visto- Nate viene da noi e si china, baciandoci entrambe sulla guancia. –Rose, vedi che conto di fare il ballo con te dopo-
-Cosa?- per poco non mi strozzo con la saliva. Credo che sia una di quelle circostanze a cui alludeva Shawn.
-Certo, balleremo sulla nostra canzone-
-Abbiamo una canzone?- mi gratto il capo, adesso sono davvero confusa.
-Bet my life degli Imagine Dragons, la davano alla radio quando ci siamo baciati al gioco della bottiglia...davvero non ti ricordi Rose?-
-O mio dio- mi sbatto una mano in fronte. E adesso come faccio ad uscire fuori da questa situazione?
-Ci vediamo dopo va bene? Devo salutare ancora tanta gente, ciao ragazze-
-Ciao- mi volto verso Alex che, nel frattempo, sta cercando di trattenere le risate. –Okay, adesso che faccio?-
-Non guardare me, la mia ultima relazione si è chiusa più di sei mesi fa-
-Merda- mi passo le mani tra i capelli, esasperata. In quel momento, però, fortuna vuole che Daisy si getti accanto a noi, tenendo in mano un bicchiere di Martini. –E' troppo presto per chiederti aiuto su una cosa?-
-Ti ha detto del ballo vero?-
-Tu lo sapevi?-
-No, ma avresti dovuto immaginarlo- beve un sorso dal suo drink e poi si volta verso di me. –Ascolta, il tuo problema con Nate è che ti senti in colpa e non vuoi farlo soffrire, quindi devi cominciare ad accettare il fatto che, nel bene o nel male, accadrà. Forse non sarà questa sera, ma succederà tra qualche mese, tra un anno, chi lo sa. Ma non potrai evitarlo. A meno che tu non voglia rinunciare a Shawn, e non credo che tu abbia messo in conto questo-
-Mai-
-Bene. Allora scrivigli, vedi che ti dice sul ballo, e scendi a compromessi, questa volta devi farlo-
-Va bene- prendo il cellulare e, lupus in fabula, Shawn aveva già pensato di scrivermi.
Shawn🎸💕
Sono in studio e non vedo l'ora di farti ascoltare l'intero album, spero che tu riesca a capirlo😁
Shawn devo dirti una cosa
No, cioè dipende da come la prendi...
Rose mi stai facendo spaventare, che è successo?
Nate vuole fare il suo primo ballo con me, a quanto pare abbiamo una canzone io e lui, dei tempi, beh ti ho parlato di quella volta in cui ci siamo baciati e...
Ti prego, fermati qui, mi sto già sentendo male
Okay, voglio solo sapere se questa cosa possa ferirti oppure no...
Balla con lui Rose, ma metti subito le cose in chiaro. So che il suo compleanno quindi cerca di farlo nel più dolce dei modi.
Sei arrabbiato?
No, ma è meglio se ci sentiamo domani, divertiti.
-Perfetto, Shawn si è arrabbiato- lancio malamente il cellulare sul tavolino e incrocio le braccia al petto.
-Gli passerà, tranquilla, domani basta che gli spunti in studio sbattendo le ciglia e lui cederà-
-Adoro la considerazione che hai di lui-
-Andiamo a mangiare, dai- Daisy mi afferra per un braccio ed io, di rimando, mi attacco ad Alex, trascinandola con noi. –Stavo morendo di fame, ho digiunato due giorni per poter entrare nel vestito del mio diciottesimo-
-Ma il tuo compleanno è tra due mesi-
-Lo so Rose, ma bisogna giocare d'anticipo- e mentre lei si riempie il piatto, il mio stomaco si chiude in una morsa. Com'è che riesco sempre a combinarne una delle mie?
Il resto della serata passa tra risate e Daisy che tracanna giù alcool come se bevesse acqua. Forse si è dimenticata che deve riportarci lei a casa.
-Dopo toccherà a me vero?-
-Ah ah- Alex mi batte una mano sulla spalla mentre guardiamo Nate e sua madre volteggiare sopra le note di una vecchia canzone che non conosco ma che, a detta del mio miglior amico, è quella che loro due stavano ascoltando quando lo hanno concepito. Ci sono cose che vorrei continuare ad ignorare.
-Rose me lo concedi questo ballo?- Nate mi tende una mano, sorridente. Sospiro e, tremando, la afferro.
Mi trascina verso la pista da ballo, cingendo i miei fianchi. Mi sento uno schifo in questo momento, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato, di proibito. E il mio pensiero, inevitabilmente, va a Shawn.
-Allora com'è avere diciott'anni?- domando, rompendo il silenzio che era calato su noi due.
-Fin ora figo, ma non posso ancora bere, quindi-
-Troverai lo stesso il modo, come sempre dopotutto- ridacchia divertito, le luci fanno splendere i suoi grandi occhi azzurri.
-Non avrei potuto fare questo ballo con nessun altro-
-Ecco, a proposito di ciò- mi schiarisco la voce mentre il mio cervello cerca di elaborare un modo carino per dirlo. –L'ultima cosa che vorrei in un momento simile è rovinarti uno dei giorni più belli della tua vita, ma voglio che tu sappia che le cose tra noi due non cambieranno, rimarremo migliori amici ora e per sempre- il suo sguardo cambia radicalmente ed io mi sento subito uno schifo. Continuo a ferire le persone accanto a me con una facilità mostruosa.
-Deve sempre entrare lui in ogni nostra discussione, vero?-
-Nate io ti voglio un bene dell'anima, un bene che non puoi nemmeno immaginare, e sei una delle persone più importanti della mia vita. Ma devi cominciare ad accettare la presenza di Shawn, e il fatto che lui non se ne andrà molto presto, spero-
-Quindi è già tutto deciso? Tu e lui?-
-Ha comprato una casa per quando andremo a New York-
-Si trasferirà anche lui?- alza il tono della voce di un'ottava. Daisy mi lancia un'occhiata dall'altro lato della pista. –Dannazione Rose, era il nostro sogno, lui non c'entrava niente-
-Non gli ho chiesto io di trasferirsi e non potevo nemmeno dirgli di non farlo. E poi non saremo solo noi due, ci sarà anche Daisy e potresti starci anche tu-
-Non accadrà mai Rosebelle! Piuttosto starò al dormitorio ma mai e dico mai dividerò casa con quella sottospecie di Justin Bieber dei poveri, accettando che lui mi paghi l'affitto. Questo potrà anche andare bene per te ma non per me, non accetterò di diventare una groupie come hai fatto tu- lo guardo sconcertata, non mi sarei mai aspettata che mi dicesse una cosa del genere. Non lui, almeno.
-Una groupie?-
-Hai ragione, ho sbagliato. Loro non si fanno pagare, tu invece ti fai ricoprire di gioiellini e case varie- a quel punto, disgustata, mi stacco da lui e gli tiro uno schiaffo in pieno viso, sotto gli sguardi attoniti e sconcertati di tutti gli invitati.
-Per la cronaca io e Shawn, per ora, abbiamo un rapporto totalmente platonico, e non devo rendere conto a te su questo. Secondo, sono io stessa ad incentivarlo a non farmi più regali perché mi imbarazzava e terzo, sia io che Daisy pagheremo l'affitto, visto che ci troveremo un lavoro- giro i tacchi e mi dirigo velocemente verso l'uscita, prendendo il cappotto ed ignorando Alex e Daisy che continuano a chiamarmi.
Una volta fuori dal locale, con i tacchi che mi stanno uccidendo e il freddo di febbraio che mi sferza il viso, estraggo il cellulare e compongo il numero dell'unica persona che vorrei vedere ora come ora.
-Rose credo che ti sia partita una chiamata-
-No, nessuno sbaglio. Senti, so che sei arrabbiato con me ma potresti venirmi a prendere? E magari fermarti a dormire da me?- rimane in silenzio per un minuto mentre io sudo freddo. Non vorrei che anche lui mi voltasse le spalle, ora come ora.
-Rose è successo qualcosa?-
-Vieni qui e basta, ti prego- lo sento sospirare rumorosamente, se mi lasciasse a piedi non lo biasimerei.
-Sto arrivando, non muoverti da lì-
-Grazie- mormoro, ma non so se l'abbia sentito, visto che richiude velocemente la chiamata.
-Ehi- mi volto, ritrovandomi Alex alle spalle. –Va tutto bene?-
-Non mi sento un granché, ho chiamato Shawn per farmi venire a prendere-
-Cosa ti ha detto Nate mentre ballavate?-
-Che sono la puttanella di Shawn, in pratica-
-Allora fai benissimo ad andartene. So che può essere dura vedere la persona che ti piace stare con un'altra, ma insultarla, soprattutto se si tratta della tua migliore amica, non è una buona soluzione. Ed io rimarrò qui fin quando lui non arriverà- ci guardiamo sorridendo, per certi versi mi ricorda Pyper, in particolar modo quando si mette tra me e Daisy. In quel caso è identica.
-La mia adorabile biondina?-
-E' avvinghiata ad uno dei giocatori di basket, quando ti avrò messo su quella macchina tornerò giù e mi assicurerò che non se la porti a casa-
-Hai un bel da fare questa sera-
-Oh tu non ne hai idea- ridacchia, i lunghi capelli neri le arrivano fin sotto le spalle. –Sai, quando ero a Washington, ero davvero tremenda. Ero viziata, ribelle, ero una vera stronza. Ho dato tanti di quei problemi ai miei genitori che, un giorno, erano quasi sul punto di spedirmi in collegio. Senza contare di quella volta che mi hanno beccato col mio ragazzo, è stato davvero imbarazzante-
-Ah non me ne parlare! A quanto pare io scopro sempre tutti in quei momenti, quindi- mi gratto la testa ripensando a mia sorella e Toby a sedici anni e a Diana e Will. Ottimo tempismo Rose. –E poi che è successo?-
-Che mio padre se ne è andato con la sua amante, lasciandoci senza niente. E quindi siamo venute qui, mia zia si è trasferita a Los Angeles subito dopo il liceo per diventare modella ed ha accettato di ospitarci per un po', o almeno fin quando non me ne sarò andata al college-
-Wow, divertente come storia da raccontare, quasi meglio della mia-
-Non ho mai visto il tuo-
-Se ne è andato quando avevo sei anni, stavo male per la tachicardia e tutto il resto, e lui non riusciva a sopportare di avere una figlia malata-
-Mi dispiace tanto-
-Tranquilla, sto cominciando a superarlo, più o meno- in quel momento la macchina di Shawn si ferma davanti all'entrata ed io tiro un sospiro di sollievo. -Devo smetterla di incoraggiarlo a guidare col foglio rosa, se dovessero beccarlo la polizia sarebbe la fine-
-Va' a casa adesso, noi due ci vediamo domani- mi schiocca un bacio sulla guancia ed io sorriso, salendo in auto. E adesso che dico a quell'altro?
-Ciao- il ragazzo mi lancia un'occhiata che potrebbe bruciarmi viva. Ops, è ancora arrabbiato.
-Sai che merito delle spiegazioni, vero?-
-Non ne avevo dubbi- allungo il braccio per accendere la radio, ma lui mi schiaffeggia la mano. –Auh!-
-Niente musica, parla-
-Va bene, va bene. Che caratteraccio, hai il ciclo per caso?-
-Rosebelle!-
-Okay, ho capito- sbuffo e poggio la testa contro il finestrino, mille luci passano davanti ai miei occhi. –Ho provato a parlare con Nate durante il ballo, ma non è andata come mi aspettavo-
-Avete litigato? E tu te ne sei andata? No Rose, non ci credo, di solito è il contrario, lo torturi fin quando, stremato, non ti perdona-
-Ha detto che sono diventata la tua puttana- sbotto, non sapendo se sono arrabbiata più con lui o con il mio migliore amico. –Più specificatamente che sono la tua escort-
-Quel grandissimo...-
-Shawn- lo blocco io, portandomi una mano sulla testa.
-No Rose. Tu hai tentato il suicidio per un branco di coglioni che ti davano della troia e ora il tuo migliore amico ti dice le stesse cose. Come pensi che dovrei reagire?-
-Rimanendo con me tutta la notte a guardare serie tv e a sgranocchiare porcherie- si volta verso di me, il suo sguardo si addolcisce, sospira.
-Sei un'idiota, ma apprezzo il fatto che tu abbia chiamato me, mi fa sentire importante, un supereroe- scoppio a ridere, è così contento in questo momento che sembra un bambino.
-Non avrei potuto rivolgermi a nessun altro- le sue labbra si curvano in un dolce sorriso, almeno lui non è più arrabbiato con me.
-Penso che questa sia una delle cose più dolci che tu mi abbia mai detto, al secondo o al terzo posto direi-
-Tieni una classifica?-
-Tu non lo fai con le mie canzoni?-
-Touché- mi stringo nelle spalle, forse era così che doveva andare, alla fine di tutto. –Ma non ti stanchi di avere sempre a che fare con me? Di dovermi sempre venire a salvare?-
-A dir la verità certe volte mi fai davvero esaurire, ma vederti ridere, non lo so, mi dà una scarica di adrenalina pazzesca-
La mattina seguente la sveglia suona troppo presto per i miei gusti.
-Mmmhhh- mi ritrovo a mugolare, tastandola e cercando di spegnerla.
-Rose, vedi che questa è la mia faccia-
-Falla smettere- mormoro, accucciandomi di più contro il petto di Shawn. Le sue braccia mi avvolgono prontamente mentre, con un colpo secco, spegne quell'aggeggio infernale.
-Te l'avevo detto che non era una buona idea rimanere alzati fino a tardi ieri sera-
-Ma eri rimasto indietro con American Horror Story, era mio compito istruirti e indicarti la via-
-Che stai dicendo Rose?-
-Non lo so nemmeno io, ma non ho alcuna intenzione di alzarmi dal letto- chiudo di nuovo le palpebre, convinta della mia posizione, quand'ecco che sento mia madre urlare direttamente dal piano di sotto.
-Rosebelle Beatrice Greyson, sguscia fuori da quel dannato letto e porta il tuo sedere giù, ORA! Non farmi venire su a tirarti una secchiata d'acqua-
-Lo farebbe davvero?- domanda Shawn, povero ragazzo che ancora crede alle buone intenzioni della mia famiglia.
-Lo ha già fatto, in realtà, e non è stato per niente bello- mi stacco da lui e scuoto la testa, non capisco niente.
-E comunque è impossibile mettersi al passo con te, segui quante, dieci serie tv in una volta?-
-E dire che le ho cominciate tutte nel periodo in cui ero alla Constance, le mie serate erano parecchio noiose- mi sfrego i pugni sugli occhi, cercando di mettere a fuoco.
-Mi vesto e scendo giù, tua madre non hai minimamente idea che io sia qui, vero?-
-Non se lo immagina per niente- Shawn ridacchia scuotendo la testa, per poi alzarsi ed infilarsi i vestiti.
-Perché mi ritrovo sempre in queste situazioni?-
-Perché ti sei intestardito con me, non dirmi che non ti avevo avvertito-
-Idiota- mi schiocca un bacio sulla fronte per poi richiudersi la porta alle spalle.
Tendo un orecchio, ascoltando il rumore dei suoi passi che scendono lentamente le scale, ormai ho imparato a riconoscere ogni singolo suono, ogni singolo movimento associato a lui.
-Tre, due, uno...- conto, poi alzo leggermente un dito ed eccolo che arriva, preciso come un orologio svizzero.
-ROSEBELLE BEATRICE GREYSON!-
-Ah sta diventando fin troppo prevedibile- decido che è arrivato il momento di muovermi, così indosso la divisa e metto il mascara sulle ciglia, già pronta alla solfa che mi si presenterà non appena raggiungerò il piano inferiore. –Mammina cara, non dovresti gridare tanto forte, sai che soffri di pressione alta- raggiungo mia sorella e Shawn a colazione, beccandomi un'occhiataccia da parte della mia genitrice.
-Potevi dirmi che avrebbe dormito qui- fa scivolare sotto il mio naso la tazza con il latte e il cioccolato mentre Stella, accanto a me, ridacchia.
-Non mi hai mai fatto problemi-
-Questo perché me lo hai sempre detto-
-E' stata una cosa improvvisa, scusa- Shawn mi pizzica un fianco, divertito. Ci mancava anche lui adesso.
-Ti dirò una cosa, bambina mia. Se pensi che a New York potrai fare tutto quello che vuoi ti sbagli di grosso, vi spunterò a casa quando meno ve lo aspettate-
Sbaaam!
420. E' il numero di tweet che ho mandato a Shawn nell'ultima settimana per fargli vedere una delle foto che ho scattato al concerto. Ma lui ha risposto? No. Infame.
Anyway, più rileggo questi capitoli, più mi chiedo che sostanza mi avessero dato per farli venire fuori tanto smielati. Non ho parole.
Ringrazio come sempre coloro che leggono, votano e commentano, vi adoro.
Ora devo scappare che, come al solito, devo studiare.
Un bacio,
Rose xx
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