∽Capitolo 1∽
Zoe's pov
Flashback
Appena entrai in camera e non vidi Maia pensai che forse era in camera di Austin o da qualche parte in giro per il college.
Tornammo alle 6 di mattina, giusto in tempo per prepararci per la scuola.
Appena vidi il biglietto lanciai un urlo da svegliare tutti, ma evidentemente erano troppo occupati a dormire, perchè mi affiancarono solo Peyton e Austin.
"Che succede?" mi chiese Austin.
"Maia non c'è" dissi con voce tremante.
"Come Maia non c'è?" chiese Peyton confusa.
"Non c'è, l'armadio è vuoto, il letto è in ordine, le valigie sono sparite" dissi velocemente.
"Okay Zoe, intanto calmati" disse Austin prendendomi le spalle.
"Come posso calmarmi? Chissà dov'è andata e tu mi dici di calmarmi?" chiesi alzando il tono.
"Zoe, calma, magari ha...buttato le valigie e donato i vestiti in beneficenza" disse Austin.
"Oh andiamo...non dire cavolate" risposi con un leggero pizzico di sarcasmo.
Si allontanò alzando le mani come in segno di resa.
"Dobbiamo chiamarla" dissi.
"Chiamiamo Stiles prima, deve saperlo anche lui" disse Peyton.
Annuii e le diedi il mio telefono.
Fine flashback
Peyton's pov
Flashback
"Ti prego Stiles rispondi" dissi sussurrando tra me e me.
*Zoe?*
*No sono Peyton, senti Stiles è importante*
*Che succede di così importante alle 6:15 di mattina?*
*Maia è sparita*
*Come sparita?*
*Sparita, non è al college*
*Hai una vaga idea su dove potrebbe essere?*
*No non credo, senti riusciamo a vederci?*
*Va bene, porto anche gli altri?*
*Come vuoi, io vengo con Zoe*
*Va bene, alle 8 al parco vicino al college, okay?*
*Perfetto, a dopo*
Stiles attaccò e poi ridetti il telefono a Zoe.
"Alle 8:00 dobbiamo essere al parco" dissi.
"Va bene" disse Austin.
"Tu no" dissi.
"Perchè?" chiese.
"Ho detto no, ti spiegheremo tutto okay?" chiesi.
"Va bene, io scendo, sappimi dire" disse Austin.
Se ne andò e poi mi misi dei vestiti decenti.
Andammo in mensa e prendemmo da mangiare, poi tornammo in camera.
"Sono le 7:45, andiamo" dissi prendendo le chiavi della macchina di Maia.
Guidammo fino al parco.
Vidi la jeep di Stiles già parcheggiata.
C'erano lui, Lydia e gli altri.
Parcheggiammo anche noi e poi li raggiungemmo.
"Allora, spiega meglio che è successo" disse Stiles.
"Sta mattina siamo tornati dalla notte in bianco alle 6, di Maia non c'era traccia, so solo questo" dissi.
Zoe era dietro di me che mandava messaggi o chissà che cosa.
"Ti ha detto qualcosa in particolare?" mi chiese Lydia.
Ci pensai su e poi spalancai gli occhi.
"Si, mi aveva chiesto se avevo risentito nostra madre qualche volta, o se avevo mai preso in considerazione l'idea di tornare da lei" dissi.
"Austin mi ha detto che l'ha vista scrivere qualcosa al pc, compilava cose, ma non ha visto molto" disse Zoe.
"Il pc se l'è portato dietro o l'ha lasciato qua?" chiese Stiles.
"L'ha dimenticato qua" dissi.
"Controlliamo la cronologia, magari scopriamo qualcosa" disse Stiles.
"Non so se è così stupida da non cancellare la cronologia, lei la cancella sempre" dissi.
"Però possiamo collegare il pc al telefono e scoprire dov'è" disse Lydia.
"O possiamo chiamarla, il telefono squilla" disse Zoe con il telefono in mano.
Si avvicinarono tutti a Zoe.
Nessuna risposta.
"Proviamo a guardare il suo pc" disse Lydia.
"Okay, noi andiamo al college, lo prendiamo e torniamo, aspettateci qua, ci rivediamo tra quindici minuti" dissi correndo verso la macchina.
E quindici minuti furono.
Stiles accese l'hot-spot del suo telefono e ci collegammo con il pc.
Controllammo il più possibile.
"Ha cancellato la cronologia, non è ingenua" dissi.
Ad un certo punto arrivò una mail, da uno sconosciuto.
=So che state leggendo, ragazzi mi dispiace tantissimo, non so cosa pensiate e non sono sicura di volerlo sapere, sono andata via per un po', ma sto bene, non preoccupatevi, Zoe, ho visto la tua chiamata, non ho risposto perchè non potevo, ma appena sono libera da vari impegni te lo dico, mi dispiace di non avervi detto niente, non so se avreste approvato, Peyton, forse avrei dovuto essere più chiara quando ti ho chiesto della mamma l'altra volta...se scoprirete dove sono, non raggiungetemi, per favore.
-Maia=
Mi misi una mano sulla bocca quando vidi che scrisse della mamma.
Avrei dovuto capirlo.
Era da lei.
"Ho capito dov'è, è a Venezia da nostra madre" dissi trattenendo le lacrime.
Presi subito il telefono per chiamarla.
*Pronto?*
*Mamma, Maia è li con te?*
*Peyton, si è qua con me*
*Passamela ora*
*Non so se vuole parlare*
*Mamma ho detto passamela, fallo o prendo il primo biglietto per Venezia*
*Okay, ora te la passo*
Passò qualche secondo, misi il viva-voce e poi sentii la sua voce.
*Peyton*
*Maia, perchè non ce l'hai detto?*
*Peyton sei con tutti gli altri vero?*
*Certo che sono con loro, eravamo tutti preoccupati e ci siamo trovati per cercare un modo di trovarti*
*Sto bene, sono da mamma, ma non voglio parlare ora, non sapendo che tutti sentirebbero, mi dispiace*
*Maia non chiudere ti prego* disse Isaac avvicinandosi.
*Isaac* la sua voce cambiò all'istante.
*Maia perchè l'hai fatto?*
*Isaac mi dispiace*
*Chiamami, fai qualcosa, non puoi sparire così*
*Mi dispiace*
E chiuse la chiamata.
Isaac mi ridiede il telefono e poi se ne andò verso la jeep di Stiles.
"Non sarà facile, ne per lui ne per noi" dissi.
"No, affatto" disse Stiles.
Qualcuno chiamò Lydia, lei si allontanò e dopo un po' sentimmo un 'no' come urlo.
Tornò con il viso in lacrime e tutto il corpo che tremava.
"Lydia!" dissi aiutandola a calmarsi.
"Che è successo?" chiese Jackson avvicinarsi.
"A-a..." disse singhiozzando.
"Aiden?" chiesi.
Annuì.
Jackson mi guardò mentre fissavo quel messaggio e poi abbracciò Lydia che lo strinse forse con più forza.
Rimasero la per un po'.
"Noi andiamo" dissi a Lydia sussurrando.
Mugugnò un 'okay' e poi ci allontanammo.
Zoe ed io andammo verso la macchina di Maia e Stile e Scott verso la jeep.
"Non ci posso credere" dissi entrando in macchina.
"Nemmeno io, dobbiamo dirlo a Jace" disse Zoe.
"Come reagirà?" chiesi.
"Non lo so, non voglio immaginarlo" rispose.
Tornammo al college, parcheggiammo e salimmo in camera.
"Andiamo ad avvisare Jace?" chiesi.
"Okay, andiamo insieme?" chiese Zoe.
"Si, va bene" dissi mentre ci incamminavamo verso la sua classe.
Stavamo saltando molte lezioni, ma non mi importava molto.
Ci appoggiammo al muro davanti alla classe di Jace e aspettammo.
Finalmente la campanella suonò e lui uscì.
"Jace dobbiamo parlare" disse Zoe avvicinandosi.
"Non prevede niente di buono...comunque, perchè Maia non è venuta a colazione?" chiese.
"È di questo che ti vogliamo parlare, Maia è...partita" dissi.
"Cosa? E dov'è andata?" chiese con aria più stupita che sconvolta.
"A Venezia, da mamma" risposi.
La sua espressione cambiò da stupita a sconvolta in pochissimo tempo.
"Cosa...e perchè?" chiese confuso.
"Non ce l'ha voluto dire, sta mattina eravamo anche con Stiles e gli altri, l'abbiamo chiamata ma non ce l'ha voluto dire" disse Zoe.
"Ha detto che non voleva dirlo davanti a tutti, vero?" chiese.
"Già" risposi.
"È tipico di lei" disse mentre camminavamo verso un'altra aula.
Fine flashback
Zoe's pov
Flashback
Dopo aver parlato con Jace non avevamo la testa per seguire le lezioni, quindi andammo in camera a non fare niente.
"Cosa fai?" mi chiese Peyton.
"Guardo le foto del profilo di Maia, ne ha aggiunta una con due ragazzi, ma il sorriso è sempre finto" dissi ingrandendo la foto e guardando i tag.
I due ragazzi erano fratelli.
"Mmm carini però, sono migliorati" disse.
"Stai con JackJ Peyton, e poi sono i tuoi fratellastri teoricamente, sarebbe incesto" dissi.
Fece un verso di disgusto e poi rise.
"Io mando la richiesta" disse.
"Anche io dai" dissi mandando la richiesta ad entrambi.
Appoggiai il telefono sul comodino e poi mi distesi sul letto.
"Che noia, che facciamo? Manca da avvisare Taylor" disse Peyton.
"Vuoi veramente alzarti di nuovo?" chiesi.
"No, ma è il suo migliore amico" disse.
Mi alzai controvoglia.
"Andiamo dai" dissi.
La dovetti tirare giù con la forza, ma alla fine uscimmo di nuovo.
"Dov'è ora?" chiesi.
"Dovrebbe...aspetta ma è ora di pranzo, andiamo in mensa" disse cambiando direzione.
Arrivammo in mensa e ci sedemmo.
Un solo posto vuoto.
"Dov'è Maia?" chiese chi non era impegnato a mangiare.
"In Italia, con nostra madre" dissi.
Taylor sputò letteralmente l'acqua dalla bocca.
"Cosa?!" chiese con quasi la stessa espressione di Jace.
"Già, deve essere partita sta notte" disse Jace.
"Quando pensavate di dirmelo?" chiese.
"Ora, visto che lo abbiamo saputo da poco anche noi" dissi.
Si alzò componendo il numero di Maia e poi uscì dalla mensa.
"Non risponderà, sono sicura" disse Peyton.
Dopo 10 minuti tornò e si sedette al posto di prima.
"Ha risposto?" chiesi.
"No, ha la segreteria" rispose.
"Non richiamarla, non risponderà" dissi.
"Perchè se n'è andata?" chiese.
"Non lo sappiamo" rispose Peyton.
"Non gliel'avete chiesto?" chiese tra il confuso e l'arrabbiato.
"No, infatti l'abbiamo chiamata per sbaglio visto che il suo numero era tra le chiamate rapide, svegliati Taylor" disse Peyton in tono acido.
"Peyton datti una calmata" rispose guardando la tazza dei cereali.
"Mia sorella è partita e pretendi che stia calma? Penso proprio che tu ti stia sbagliando alla grande Taylor" disse Peyton alzandosi e uscendo dalla mensa.
"Io esco prima che qualcuno ammazzi qualcun'altro" disse Austin alzandosi.
"Ti seguo" disse Nash.
Poi anche Taylor e gli altri uscirono pian piano.
Rimanemmo solo io, Jace e Cameron.
"Sarà così ogni giorno?" chiesi.
"Così come?" chiese Jace.
"Non essere più uniti, insomma ci hai visti?" chiesi.
"Secondo me cambierà tutto" disse Cam.
"Stiamo andando di male in peggio, Peyton ha detto che salterà le lezioni fino a che non si sarà calmata, non vuole vedere Taylor e gli altri" dissi mettendo via il telefono.
"Idem per Taylor" disse Cam.
"Quindi...o cerchiamo di riportare Maia qua o aspettiamo" disse Jace.
"O andremo da lei, anche se non vuole essere seguita" dissi.
"Non possiamo obbligarla a tornare" disse Cam.
"Ma non possiamo lasciarla li e continuare così, ha comunque detto che tornerà" dissi.
"Allora andremo a Venezia?" chiese Jace.
"Andremo a Venezia" dissi.
Fine flashback
Passò un mese dalla partenza di Maia, eravamo quasi alle vacanze di Natale e stavamo per prendere una dura decisione.
"Jace muoviti, non abbiamo tutta la vita" disse Peyton quasi urlando.
Eravamo all'aeroporto e stavamo correndo verso il bancone del check-in.
"Un attimo, si è incastrata la rotella" disse Jace sollevando la valigia.
Ci raggiunse, poi finalmente potemmo fare il tutto il procedimento.
"Okay, se a Maia non va bene, non date la colpa a me" disse Taylor.
Li lanciammo tutti uno sguardo assassino.
"Okay okay, scusate" disse alzando le mani in aria.
Salimmo sull'aereo e ci sedemmo.
"Peyton sei sicura che risolveremo qualcosa così?" chiesi alla ragazza seduta accanto a me.
"Non credo, ma voglio rivederla, è un mese che non la sentiamo" disse.
"Perchè non ci ha chiamato o scritto in tutto questo tempo?" chiese Jace che era seduto vicino a Peyton.
"Non lo so, ma Isaac sta malissimo, me l'ha detto Lydia, mi aggiorna ogni giorno" dissi.
"Tanto male?" chiese Peyton.
"Non mi ha voluto dire le condizioni, ma l'ho sentito solo una volta e fidati, so il perchè del suo silenzio" risposi.
"Dopo questo, voglio una spiegazione, sia da mia madre sia da Maia" disse Jace.
"Jace, Maia avrà avuto un motivo" disse Peyton.
"Un motivo per ridurre così tutti noi? Un motivo per ridurre così le persone che ama?" chiese.
"Si, magari voleva solo rivedere mamma" disse Peyton.
"Dopo quello che ha fatto? Peyton ma per favore" disse Jace.
"Smettetela voi due, ne parleremo giù dall'aereo, davanti a mamma e Maia" dissi.
L'aereo partì.
Io, Jace, Peyton, Cameron, Taylor e JackJ, incluso Nash ma esclusi Stiles e i ragazzi del negozio, avevamo i nervi a fior di pelle.
Misi le cuffiette per distrarmi un po'.
Poco prima dell'arrivo misi via il telefono e poi aspettai di atterrare.
Appena fummo scesi prendemmo le valigie e ci riunimmo all'entrata.
"Bene, ora che facciamo? Non sappiamo dove abita, come troviamo la casa" chiese Taylor.
"Maia ha scattato una foto con due ragazzi, i fratellastri suppongo, in un giardino...chiediamo a qualcuno se conoscono la zona" dissi.
Facemmo come disse Zoe.
Girammo un'ora e mezza per Venezia a chiedere informazioni, ma poi trovammo qualcuno che seppe darci delle informazioni.
"Si conosco questa casa, è in una via dal nome strano ehm..." disse un uomo pensandoci su.
Poi disse il nome.
"Grazie mille" rispondemmo in coro.
Ci volle un'altra mezz'ora per trovare la casa.
"Una volta arrivati là cosa faremo? Busseremo e diremo 'Ehi Maia, come va?', non credo che la prenderebbe bene" disse Cameron.
"Magari non è nemmeno a casa" dissi.
"E dove dovrebbe essere?" chiese Jace.
"In giro, insomma è Maia, si sarà fatta degli amici, o è con i fratellastri o nessuno è a casa" risposi.
"E se invece sono tutti a casa? Non possiamo auto-invitarci e dire 'Ci fermeremo finchè Maia non tornerà con noi al college', non sarebbe giusto" disse Taylor mentre camminavamo sul marciapiede lungo la strada.
Nash non parlò quasi mai.
Se non per dire che in parte era colpa sua e che se Kendra fosse venuta a sapere della partenza avrebbe preso anche lei il primo biglietto per Venezia.
"Nash non dire cavolate, non vuole vedere Maia figuriamoci se prenoterebbe un biglietto per venire a trovarla a casa sua" dissi sarcastica.
Arrivammo davanti alla casa.
"Suoniamo il campanello?" chiese Peyton.
"Suoniamo questo maledetto campanello" rispose Jace.
Però nessuno suonò.
"Ooh andiamo, finiamola qua" dissi suonando.
Ad aprire fu un ragazzo sulla nostra età, più o meno.
"Ciao, voi siete?" chiese.
"Amici di Maia, tu devi essere uno dei due fratelli" disse Cameron.
"Si, è dentro, ve la chiamo" disse facendoci entrare.
Da lontano si sentì il ragazzo che urlava il nome di Maia.
Poi sentimmo dei passi scendere le scale.
In un attimo fu davanti a noi con l'espressione più stupita di sempre.
"Ehi Maia, come va?" chiese Cameron.
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Ed eccoci con il primo capitolo del secondo libro!
Non ho resistito ad aspettare, quindi, come avevo detto oggi ho pubblicato!
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
-Mich
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