◈Capitolo 22◈

'Stava scrivendo qualcosa.'

"Cosa dice?" chiese Peyton ancora scossa.

"Non lo so, sto cercando di capire" dissi fissando il muro.

Poco dopo delle lettere fluorescenti comparvero sul muro.

"La collana si trova in un posto speciale" dissi leggendo a voce alta.

"Posto speciale? Che posto potrebbe essere speciale?" chiese Zoe.

"Mmm...sarebbe più facile capire se il posto è speciale per te o per tua madre" disse Peyton.

"Come per me o mia madre?" chiesi confusa.

"Ho scoperto che la segretaria era molto amica di tua madre e mi ha detto che è stata a Londra, e precisamente in questo college" mi rispose Peyton.

"E perchè non me l'hai detto subito?" chiesi.

"Perchè l'ho scoperto da poco" disse.

"Beh, come facciamo a sapere se il posto è speciale per me o per mia madre?" chiesi andando avanti e indietro per la camera.

"Non lo so, guardiamo se l'ombra è ancora là" disse Zoe andando verso la finestra.

"C'è ancora?" chiesi nervosa.

"Si, è ferma là" disse Zoe.

"Non possiamo uscire di nuovo, quante sere passeremo sveglie fino a tardi?" chiesi sbuffando.

"Non so, ma ho un'idea" disse Peyton.

"Quale?" chiedemmo all'unisono io è Zoe.

"Prendiamo l'appendiabiti e lo vestiamo, mentre Maia andrà a vedere chi è l'ombra, si Maia devi andare, io e Zoe e il manichino staremo davanti alla finestra così sembrerà che tu sia con noi. Maia tu farai il giro lungo del giardino per arrivare all'ombra, così potrai prenderle di spalle senza farti vedere" disse Peyton sedendosi sul letto.

"Perfetto direi, ora, devo trovare dei vestiti neri e comodi" dissi andando verso l'armadio.

Presi dei leggins neri, una canottiera nera, la felpa di Logan e un cappellino nero.

"Maia anche quando vai in 'missione' sei stupenda" disse Peyton evidenziando ridicolmente la parola missione.

"Grazie, ma i capelli sciolti mi stanno scomodi per sta roba, mi faccio una treccia" dissi iniziando ad armeggiare con i miei capelli per fare un qualcosa alla Katniss.

Finita la treccia dissi alle ragazze di rimanere sulla finestra per osservare tutto.

Uscii dall'edificio e mi diressi verso il boschetto facendo il giro lungo.

Mentre ero fuori in giardino sentii il rumore di un rametto che si rompeva.

Mi fermai un attimo con il cuore in gola e lo sentii di nuovo.

Iniziai a correre e dopo aver raggiunto il boschetto cercai un albero dove arrampicarmi.

Perchè mi ricorda Hunger Games tutto questo?

Salii velocemente sull'albero e l'ombra che mi seguiva fece lo stesso.

Non potevo buttarmi giù, avrei rischiato chissà cosa.

Il rischio sarà anche la mia vita ma non è che io abbia desideri di morte.

"Quando la smetterai di fuggire da me?" chiese sussurrando l'ombra sotto di me.

Conoscevo quella voce.

"Nash? Sei tu? Ma come diavolo...? Prima Logan ora tu?" chiesi super confusa.

"Come Logan?" chiese sapendo vicino a me.

"Sai, quel giorno che Kendra era in camera tua con Gemma" dissi sintetizzando il mio pensiero.

"Ah si, ricordo" disse guardando in basso.

Non alzò più lo sguardo quindi capii che c'era qualcosa.

O qualcuno.

"Nash cosa stai..." dissi, ma mi zittì con la mano.

"Zitta, sono le ombre" disse sussurrando.

Per fortuna eravamo abbastanza in alto per non farci sentire.

Ma noi potevano sentire loro.

"Riconosci le voci?" chiesi.

"No, tu?" chiese.

"Nemmeno" dissi continuando ad ascoltare.

"Ehi, pensa ad una cosa, siamo soli e non c'è Kendra" disse facendo un piccolo sorriso.

"Già, anche perchè una persona in più sfonderebbe il ramo" dissi ironicamente.

"Maia, quante volte dovrò chiederti scusa?" chiese con il tono di chi si sente in colpa.

"Zero, io ti ho perdonato solo che mi dà un po' sui nervi questa cosa" dissi guardando le due ombre sotto di noi.

"Lo so, ma ora concentriamoci sulle ombre, cosa e come facciamo?" chiese.

"Come facciamo cosa?" chiesi confusa.

"A scoprire chi sono, sono in due e lo siamo anche noi, fino a qua è tutto okay, ma non possiamo saltare addosso a loro, non è una cattiva idea ma no" disse velocemente.

"Proviamo a passare da un albero all'altro, sono vicini e non avremo problemi, così quando saremo abbastanza lontani scenderemo e andremo a piedi dietro di loro" dissi con tono ne serio me divertito.

"Scherzi? Ti pare il momento di giocare a Tarzan Maia?" chiese spalancando gli occhi.

"Hai altre idee scusa?" gli chiesi seccata.

"In effetti no, ma stai attenta" disse mentre mi alzavo.

"Sono andata a sbattere contro Logan e contro un albero ma non sono così cogliona da cadere" dissi facendo attenzione.

Superato il primo albero anche Nash iniziò a passare da un ramo all'altro.

Dopo esserci allontanati di tre alberi scendemmo sani e senza un graffio.

"Vedi? Ti ho detto che sarebbe andato tutto bene" dissi togliendomi le foglie di dosso.

"Per una volta avevi ragione" disse.

Non sapevo se prenderla bene o male, ma non era il momento per un'altra discussione.

"Ora andiamo, ah Nash, ti sta chiamando qualcuno" dissi indicando gli la tasca.

Guardò lo schermò e sbuffò, poi si rimise il telefono in tasca.

"Era lei?" chiesi.

Annuì e poi si incamminò verso le ombre.

"Nash, solo una domanda, come facevi a sapere che sarei uscita?" chiesi guardandolo.

"Logan ha la camera sotto alla tua, ha sentito i passi e la porta che si chiudeva e mi ha scritto" disse continuando a guardare in avanti.

"Ma come faceva a sapere che ero io? Potevano essere Zoe o Peyton" dissi spostando lo sguardo davanti a me.

"Beh, Non pensi che mi abbia mandato messaggi mentre ti seguivo? E poi ha mandato un messaggio alle ragazze con un'asta e un foglietto" disse.

"Ah, ora è tutto chiaro" dissi continuando a camminare.

"Maia, mi dispiace veramente per tutto, vorrei che tra noi ci fosse quello che c'era quest'estate quando ci siamo conosciuti" disse cercando il mio sguardo.

"Anche io lo vorrei, ma con Kendra non sarà possibile" dissi fermandomi e guardandolo negli occhi.

"Niente è impossibile, ricordalo" disse avvicinandosi.

"Ma non è detto che tutto sia possibile per una certa persona" dissi abbassando lo sguardo.

"Se parli di te sappi che non è così, non abbatterti, sei forte, non farti mettere i piedi in testa da nessuno" disse sollevandomi il mento con la mano.

"Nash, non possiamo perdere tempo, non sappiamo quando le ombre se ne andranno o se se ne sono già andate" dissi distogliendo lo sguardo.

"Sono ancora li, le vedo io" disse prendendomi il viso con la mano e girandolo in modo che i nostri sguardi si incrociassero.

Mi girai un secondo per vedere se diceva la verità e poi mi rigirai verso di lui.

"E dopo che saremo là? Cosa faremo? Salteremo addosso a due persone e ci faremo sospendere? O peggio espellere?" chiesi iniziando ad avere ansia.

"Ti ricordi cosa ti ho detto quest'estate?" mi chiese prendendomi il viso con entrambe le mani.

"Ehm, sinceramente non mi ricordo tutti i particolari" dissi diventando rossa.

"Allora te lo ripeto: non pensare al futuro, pensa al presente" disse.

Poi in un nano secondo successe quello che non accadeva da tempo e che mi mancava tanto.

Mi baciò, ma non un bacio normale, era forse più bello della prima volta.

All'inizio feci resistenza.

Ma i suoi baci mi mancavano, erano come aria per me.

Si trasformò in un bacio intenso.

Non andò avanti per molto, ma anche se durò poco, mi bastava.

"E questo? Per cos'era?" gli chiesi sorridendo.

"Per farti capire che non smetterò mai, e dico mai, di amarti" disse sfiorandomi la guancia con il pollice.

"Io, n-non so cosa dire" dissi abbassando lo sguardo.

"Non dire niente, ora andiamo, dobbiamo scoprire chi sono quelle due ombre" disse prendendomi per mano.

Ogni tanto, mentre camminavano gli lanciavo qualche occhiatina e lui anche.

"Eccoci, ora, tu punta su quella bassa, io sull'altra, e stai attenta" disse guardandomi.

Le ombre erano praticamente davanti a noi, non so come facevano a essere così stupide.

"Ora" disse e ci lanciammo addosso alle due forme davanti a noi.

Mentre cercavo di togliere il passamontagna all'ombra sotto di me sentii che Nash era riuscito a fermare l'altra ombra.

"Nash che aspetti, togli quel dannato passamontagna" dissi mentre cercavo di togliere di dosso la persona.

"Aspetto te" disse tranquillamente.

Riuscii a liberarmi dal peso dell'ombra e quindi anche io mi misi a cavalcioni sulla sua schiena.

"Al mio tre togliamo i passamontagna okay?" dissi a Nash.

Annuì.

"1...2...3!" dissi e poi tolsi il passamontagna all'ombra sotto di me.

"Cosa? Tu? Perchè?" dicemmo io e Nash nello stesso momento.

Per un attimo ci guardammo come per dire 'ma è uno scherzo?' poi tornammo a concentrarci su quelli sotto di noi.

"Daniel? Perchè diavolo sei tu l'ombra?" chiesi rimanendo a bocca aperta.

"Io" disse ma lo interruppi subito.

"Nash, tu chi hai?" chiesi guardando nella sua direzione.

"Maia, l'altra ombra è Jackson" disse preoccupato.

"Cosa...ma perchè" iniziai a dire in presa alla confusione e alla delusione.

"Maia, mi dispiace, non volevo" disse Jackson.

"No...pensavo che fossimo amici Jackson" dissi con le lacrime che stavano per uscirmi dagli occhi.

"Maia, possiamo spiegare" iniziò a dire Daniel sotto di me.

Mi spostai subito per lasciarlo respirare.

"Chi è la terza?" chiesi tranquillamente ma con l'istinto omicida a mille.

"Cosa?" chiese Jackson.

"Chi è la terza persona? Ditemelo" dissi.

"Non possiamo, e teoricamente siamo in quattro, noi tre siamo i burattini" disse Jackson avvicinandosi a me.

"Non ti ho chiesto questo, ora dimmi chi è la terza persona o andrò a svegliare tutti" dissi allontanandomi.

"La terza persona...è Peyton" disse Daniel.

No.

Non potevo credere a quelle parole.

"Jackson, dice la verità?" chiesi con le lacrime che scendevano come fiumi.

Annuì con lo sguardo basso.

"Complimenti ragazzi, ora dimmi Daniel, scommetto che il burattinaio è tua sorella" disse Nash.

"Io...si, è lei" disse.

"Quindi sapete dov'è il ciondolo di mia madre...dov'è? Dove lo avete nascosto?" chiesi ancora in lacrime.

"Questo non lo sappiamo, te lo giuro, Kendra non ce l'ha voluto dire" disse Jackson.

"Non so nemmeno se credervi o no, ora me ne vado, non voglio passare un'altra notte fuori" dissi andandomene.

Peyton's pov

Io e Zoe rimanemmo tutto il tempo affacciate alla finestra con il manichino vicino a noi.

Dopo circa cinque minuti notai che Maia si nascose nel bosco inseguita da qualcuno.

Subito ci preoccupammo ma quando lei e quella persona saltarono addosso alle ombre, la luna illuminò entrambi e vedemmo che era con Nash.

Si fermarono a parlare e poi Maia corse via.

"Peyton, sta tornando, sento i passi in corridoio" mi disse Zoe e poco dopo la porta di aprì facendo entrare una Maia con le lacrime e la delusione che traboccavano dagli occhi.

Rimanemmo ferme tutte e tre in piedi a fissarci.

"Peyton come hai potuto. Come hai potuto?!" disse restando ferma e singhiozzando.

Ma di cosa parla?

"Di cosa stai parlando?" chiesi confusa.

"Dovresti saperlo, eri con loro" dissi indicando la finestra.

"Cosa?" chiese Zoe confusa.

"Tu eri una delle tre ombre, me l'hanno detto Jackson e Daniel, le altre due ombre sono loro" disse continuando a piangere.

"Maia, io ti giuro che non ho fatto niente" dissi, ma evidentemente non mi credeva.

"E allora perchè mi hanno detto così? Dov'eri se non eri tu la terza?" chiese confusa.

"Ero con JackG, puoi chiederglielo se vuoi" dissi tranquillamente.

"Ah...bene domani gli chiedo allora...mi dispiace" disse respirando a fondo.

"Tranquilla, è tutto okay" dissi sedendomi.

"Perchè proprio Daniel e Jackson?" chiese Zoe.

"Non lo so, ma hanno detto che Kendra è il burattinaio e che loro sono i burattini" rispose Zoe.

"Burattinaio. Burattini. Ma certo!" dissi forse a voce alta.

"Cos'hai detto Peyton?" chiesero Zoe e Maia guardandomi male.

"Forse si dov'è il ciondolo di tua madre" dissi con gli occhi illuminati.

"Cosa?! E dove?" chiese Maia spalancando gli occhi a sua volta.

"Nel teatro della scuola, hanno usato le parole burattinaio e burattini, è possibile che sia quello il posto" dissi tutta euforica.

E pensandoci bene, mamma sa recitare bene.

"Abbiamo ristretto il campo di ricerca, ma non abbiamo tempo di guardare ora, andiamo domani" disse Zoe sbadigliando.

"Va bene, Zoe ha ragione, andiamo domani, ora a nanna" dissi andando verso il mio letto.

"Buonanotte ragazze" disse Maia.

"Buonanotte" dicemmo all'unisono io e Zoe.

Ora l'unica cosa che volevo era trovare il ciondolo di mamma e darlo a Maia per farle sapere di quale verità parlavano le ombre.

Com'era possibile che Logan non abbia scritto a nessuna di noi che non c'era Jackson in camera questa notte?

|Logan, sono Peyton, hai saputo di Jackson?
-Peyton|

Nessuna risposta.

|Logan, ti prego rispondi è importante.
-Peyton|

Ancora nessuna risposta.

|Logan, mannaggia alle gondole rispondi o vengo in camera tua con una mazza.
-Peyton|

|Ehi, stavo dormendo scusa, comunque no, che è successo?
-Logan|

|Jackson...era uno delle ombre che abbiamo visto sta notte...
-Peyton|

*Pronto? Logan perchè mi hai chiamata?
*Non sono Logan, ora lui...è occupato* disse una voce minacciosa.

Di sottofondo si sentivano i lamenti di qualcuno.

*Chi sei? Ehi! Pronto? Rispondi!*

E si chiuse la chiamata.

"Maia! Zoe! Svegliatevi" dissi andando a scuoterle.

"Che succede Peyton?" chiese Maia.

"A quanto pare passeremo di nuovo la notte fuori, dobbiamo aiutare Logan" dissi preoccupata.


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