41- Power poisons the heart.

'Il potere avvelena il cuore, lo cambia da dentro.
L'inganno vive nell'oscurità, ma non ti puoi nascondere dai tuoi peccati.
Questa è una guerra e il nostro sangue segnerà le linee di battaglia.
Reggeremo, combatteremo, non ci fermeremo finchè non moriremo.
La speranza sarà lacerata.
Da quale parte combatterai?
Questa è una guerra, le bugie seppelliranno l'anima e la getteranno nel profondo.
Tutto ciò che sappiamo sarà semplicemente fuori portata.
Questa è una guerra e il nostro sangue segnerà le linee di battaglia.
Da quale parte combatterai?'

  This Is A War - The Phantoms.


Un urlo strozzato costrinse i due ragazzi ad allontanarsi l'una dall'altro, un fascio di luce argentea li obbligò ad alzare gli occhi al cielo e veder crescere una sorta di barriera protettiva, che tutta via non ebbe tutti gli effetti che avrebbe dovuto dare. Hermione fu più veloce e subito sfoderò la bacchetta, lanciando un incantesimo di rimando e potenziando la protezione lanciata da una bacchetta sconosciuta. Voltò il capo verso la provenienza di quel gesto gentile e si ritrovò gli occhi chiari e puri di Harry nei propri. Il ragazzo aveva sul volto un sorriso degno del coraggio grifondoro. La guerra l'aveva riflessa negli occhiali trasparenti e rotondi, il destino sembrava avercela tremendamente con lui, ma il diretto interessato lo affrontava a testa alta senza mai avere paura. Il bambino sopravvissuto al grande signore oscuro, quello che aveva ridotto in cenere uno dei maghi più spietati degli ultimi anni, avanzò verso Lucius con la bacchetta alla mano ed una rabbia incontenibile; non poteva permettere che la scuola fosse distrutta ancora una volta, non voleva avere il peso di ennesimi cadaveri sulla coscienza e, cosa più importante, avrebbe protetto Hermione con tutte le proprie forze.

«Credo che tu abbia frainteso il concetto di protezione, Malfoy!» lo rimproverò non appena gli fu accanto. «Concentrati sul soggetto da eliminare.» serrò la mascella contro l'uomo dagli occhi ormai scuri e ghignò divertito, il vecchio Harry Potter sembrava sparito dietro la corazza da abile e coraggioso guerriero magico.

«Credo che stavolta tu abbia ragione, Potter.» pronunciò il suo nome con il solito tono personale, poteva quasi considerarla un'abitudine che mai avrebbe abbandonato.

Lucius lo guardò con gli occhi carichi di indignazione, odiava quel ragazzino dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lui, l'unico che era stato in grado di contrastare Voldemort... Oh, aveva provato un'invidia sporporzionata nei suoi confronti per anni, ma finalmente poteva dire di poterlo battere una volta per tutte. Sapeva di poter fare grandi cose con i suoi poteri, appena quelle acque gli avevano bagnato le labbra aveva sentito una nuova energia crescere e spargersi in tutto il corpo. Dopo anni passati sotto la schiavitù di un essere ormai distrutto, poteva ritenersi il mago più forte al mondo e ghignò immediatamente a quel pensiero. Era pienamente convinto di poter porre fine alla vita di Harry e del suo stesso figlio con fin troppa facilità, ma decise di volersi divertire ancora di più; l'ora esatta sarebbe scattata da lì a poco e tutti i suoi seguaci avrebbero raggiunto il limite massimo della propria potenza magica.

«Tutto questo é inutile! Ne siete consapevoli?» indicò tutto il caos che li corcondava con un semplice gesto della mano. «Soccomberete, riuscirò laddove é fallito Voldemort e vi inchinerete davanti alla mia persona, se vi lascerò in vita.» spostò il suo languido sguardo sulla grifondoro, odiava quelli come lei.

Hermione mantenne lo sguardo fermo in quello dell'uomo, mai si sarebbe lasciata abbattere da uno come lui, il suo orgoglio bruciava troppo ardentemente per poter distogliere gli occhi da quelli vaqui e neri come la pece di Lucius, ma la sua vista venne oscurata dalle spalle di Draco che le si palesò davanti insieme ad Harry. I due si erano fatti avanti all'unisono, decisi a proteggerla anche se ci avessero rimesso la vita. Il biondo strinse i pugni e fronteggiò il padre con innata frustrazione, si era distratto fin troppe volte per permettersi ancora di farsi sfuggire l'obbiettivo, odiava ammetterlo, ma quel grifondoro aveva ragione; doveva concentrarsi su suo padre o la vittoria sarebbe stata lontana.

«Vai dagli altri, Herm.» la voce dell'amico attirò la sua attenzione ed in un primo momento scosse il capo, non voleva lasciarli da soli a lottare contro Lucius. «Gli altri avranno sicuramente più bisogno di te, non preoccuparti per noi! Io e il furetto ce la caveremo egregiamente.» non si voltò a guardarla o avrebbe vacillato davanti al suo sguardo scuro e severo.

La diretta interessata lanciò uno sguardo al biondo prima di fare come le era stato ordinato. Non le piaceva per niente l'idea di separarsi dai due, ma anche lui sembrò essere d'accordo con il grifondoro. Al contrario di Harry, Draco, si voltò a guardarla e le sfiorò la mano in modo quasi impercettibile, come il tocco di una farfalla, eppure riuscì a provocarle infinite scariche elettriche ed un calore mai sentito. Con una semplice occhiata la incitò a raggiungere gli altri e solo Salazar sapeva quanta speranza stava riponendo nelle sue iridi ambrate, tuttavia sapeva benissimo chi aveva di fronte e alla fine ghignò nel vederla annuire seria e decisa; la sua Hermione era dotata di una forza innata e non poteva che esserne orgoglioso.

La ragazza gli diede le spalle e si lanciò in una corsa frettolosa in cerca di qualcuno che avesse bisogno di lei. I professori fronteggiavano il lato oscuro con una maestria insormontabile e non lasciavano trapelare la difficoltà che stavano affrontando, così si concentrò sui propri compagni e subito la sua attenzione fu attirata da una serpe nel pieno di una lotta svantaggiata. Blaise lottava ancora contro Amycus Carrow e sembrava aver la meglio sull'uomo pallido dagli occhi scuri e le mani affusolate, ma alle sue spalle era appena comparsa la figura di una donna altrettanto pallida e con lo sguardo dritto sul serpeverde. Non ci volle molto per comprendere chi fosse, i lineamenti erano troppo simili al mangiamorte che stava affrontando Blaise con astuzia e maestria; Alecto Carrow puntò la sua bacchetta contro il ragazzo in questione e dalle sue labbra uscì un suono candido che pronunciava 'debilitatio'.

«Protego maxima!» prontamente corse verso di lui e riuscì ad annullare l'incantesimo lanciato dalla donna inquietante, che la guardò con intenso astio.

«Bella mossa, Granger! Un solo secondo e ci rimanevo secco.» il serpeverde sfoderò uno dei suoi sorrisi sghembi e si avvicinò alla ragazza. «Anche se non credo che quella stregaccia abbia apprezzato il tuo gesto di soledarietà.» la indicò con un cenno del capo.

«Per la prima volta penso di essere d'accordo con te, Zabini!» tenne stretta la bacchetta e non ebbe paura di mostrare un ghigno verso di lei.

Il cuore le batteva come un tamburo di guerra, tremava di rabbia e di paura al contempo, ma non diede a vedere la parte più debole di sé. Era fatta così, Hermione, che si rifugiava nei suoi amati libri e lasciava i fatti al destino. Quell'ennesima battaglia stava scaturendo in lei immagini della vera e propria guerra; i feriti, i morti giacenti al suolo e le persone in preda ad una crisi di pianto per aver perso persone a loro care. Non voleva che succedesse ancora, ma la storia sembrava ripetersi sempre di più e non riusciva a fare niente per evitarlo, l'unica cosa che poteva fare per provare a deviare quel tanto temuto destino, era lottare con tutte le proprie forze e senza distrazioni.

Fu lei ad attaccare ancora, lanciò alla mangiamorte uno degli incantesimi più efficaci che conosceva e fu soddisfatta nel vederla vacillare, ma non sorpresa nel ricevere subito il contrattacco. Un ennesima parola sconosciuta e gridata al vento, la grifondoro poteva avvertire la forza bruta che la colpì in parte e che la costrinse a piegarsi in ginocchio. Bastarono pochi istanti e con velocità sovraumana la donna la raggiunse, fermandosi a pochi centimetri dal suo viso; gli occhi completamente neri, guance scavate ed i capelli diventati di un rossiccio sbiadito. Come se il potere oscuro la stesse letteralmente consumando e probabilmente era così. 

D'un tratto le parole della McGrannit le rimbombarono in testa, la sua sicurezza e la fiducia che stava riservando per la prima volta nel ministero le fecero comprendere davvero come stessero le cose e fu così egoisticamente contenta di non aver perso la propria intelligenza che quasi si fece scappare un sorriso bonario che, peró, le costò un grosso taglio sulla guancia causatole dalla bacchetta di Alecto. Il bruciore cominciò ad irradiarsi nel suo corpo e costringerla a lasciar andare gemiti di dolore, portò la propria mano sul punto incriminato e si ritrovò la pelle completamente insanguinata.

«Salazar, Hermione!» Blaise la tirò per un braccio per poi costringerla ad abbassarsi, giusto in tempo per schivare un fascio di luce rossa. «Questi due già mi hanno stancato, sembrano non averne mai abbastanza.» urlò frustrato e scagliò un rabbioso dissendio.

«Zabini, guardali tutti attentamente!» ignorò il sangue e fece anche lei quello appena detto. «Guarda i loro volti, le loro mani e gli occhi! Dimmi che vedi anche tu ciò che vedo io!» la visuale davanti ai loro occhi era palese e strettamente chiara.

Il serpeverde eseguí l'ordine e si affidò alla studente più intelligente della scuola, anche se poteva notare lo stato in cui erano i mangiamorte anche da solo; la pelle era paragonabile a quella di un cadavere, le occhiaie violacee contornavano gli occhi senza iride e di un nero carbone, le guance erano scavate e le mani avevano dita così affusolate e magre da sembrare, a metri di distanza, piccoli ramoscelli spezzati. Li vide scagliare incantesimi sempre più potenti, senza sosta e con un ritmo che non pareva stancarli mai, ma il moro capì all'istante che tutta quella forza aveva un prezzo da pagare come ogni cosa nella vita.

«É l'effetto della loro stessa magia.» pronunciò con sorpresa, mai si sarebbe aspettato una svolta di quel tipo, anche se le parole della preside avevano colpito anche lui. Nessuno aveva mai avuto fiducia nel ministero della magia, ma finalmente il loro temporeggiare era voluto e poteva servire a qualcosa.

«Everte statim!» il leggero movimento della grifondoro contro i due fratelli li scagliò lontani da loro almeno per un po’, il tempo che bastava per esporre la sua teoria. «L'acqua avrebbe fatto effetto solo su un cuore puro e sappiamo per certo che nessuno di loro né ha uno, così ha donato loro una forza autodistruttiva, che avrebbe messo a tacere la loro avida voglia di avere potere in modo del tutto naturale!» terminò la sua teoria con convinzione e tenacia, convincendo del tutto il ragazzo accanto a sé che ormai non aveva più dubbi.

«Mi stai dicendo che la loro stessa magia li sta uccidendo dall'interno?» l'afferrò un braccio e la costrinse a nascondersi dietro una delle colonne del castello. «Se quello che dici é vero, vuol dire che dobbiamo solo resistere.» lasciò andare un'occhiata verso i professori, che affaticati dallo scontro tanto quanto gli studenti, si raggruppavano per fronteggiare i nemici.

La ragazza annuí debolmente, a parole sembrava tutto così dannatamente facile, ma quei corpi ormai senz'anima sembravano non stancarsi mai mentre loro incominciavano a risentire degli sforzi e dei colpi presi in pieno. I professori lottavano con coraggio, ma le forze oscure si muovevano scaltre e veloci. Non ci voleva molto per capire che i loro poteri erano stati alterati e potenziati in modo innaturale, tanto da mettere persino una strega del calibro di Minerva McGranitt in lieve difficoltà. Hermione strinse la bacchetta tra le dita con frustrazione e rabbia. Resistere... Avrebbero solo dovuto resistere e tutto sarebbe andato bene se la sua teoria fosse stata esatta, e la ragazza non si soffermò troppo a pensare in caso contrario, la sua attenzione venne attirata da una figura dai capelli rossi che correva verso di lei con la preoccupazione negli occhi scuri.

«Herm! Godric, Herm, la magia nera é una lama a doppio taglio!» parlò in fretta e con affanno per il grande sforzo. «Moriranno, moriranno tutti a mezzanotte esatta! Ricordi l'eclissi? Lucius crede che in quel frangente arriveranno alla loro massima potenza e saranno invincibili, ma si sbaglia! Si sbaglia di grosso, moriranno tutti.» ripeté e quasi si lasciò scappare un sorriso vittorioso, ma l'espressione impassibile dell'amica la costrinse a mettersi sull'attenti.

Hermione puntò il suo sguardo preoccupato sul grande orologio in lontananza, troppi minuti li sepravano da quella fatidica mezzanotte, ma la luna sembrava già aspettare a braccia aperte il sole coprirla e bruciarla con i propri raggi; un rito così tremendamente masochista che la ragazza storse il naso nel guardarla. Sarebbero sopravvissuti anche a quella folle lotta contro il tempo? Non lo sapeva e non poteva fare altro che allearsi con i propri compagni e fronteggiare l'armata delle forze oscure fino allo scoccare dell'eclissi, sperando che la loro perseveranza li avrebbe aiutati ancora una volta a salvare il mondo magico dall'ennesima minaccia.

**

Il tempo scorreva lento e man mano la battaglia andava avanti, i graffi sulla pelle di Draco ed Harry aumentavano senza che se ne rendessero davvero conto. I due ragazzi sfoderavano le due bacchette in simbiosi perfetta e contrattaccavano uno dopo l'altro per mettere in difficoltà il nemico più del dovuto, tuttavia, l'uomo sembrava schivare quasi tutti i loro colpi e li colpiva con fruste di fuoco senza sentirne il minimo sforzo fisico. Si stava palesemente beffando di loro e i due sembravano cadere nel suo tranello ogni minuto di più.
Un ennesimo incantesimo scagliato a vuoto ed una frustata colpirono il grifondoro in volto, costringendolo a cadere rovinosamente al suolo e rotolare a qualche metro di distanza.

Lo sguardo affilato del serpeverde lo seguí immediatamente e dopo aver lanciato uno stifling al padre, corse in direzione del ragazzo. Non si abbassò per costatare che stesse bene, sapeva benissimo che ci voleva ben altro per metterlo al tappeto, ma dopo un breve conflitto interno afferrò la spalla del moro e lo aiutò a sollevarsi. Mai si sarebbe aspettato di fare comunella con Harry Potter per sconfiggere suo padre e di doverlo persino aiutare, eppure sapeva che lui si sarebbe comportato esattamente nella stessa maniera.

«Avanti, Potter! Non dirmi che ti lasci scalfire da un incantesimo così sciocco, é patetico!» ghignò in modo arrogante e superiore, portando la mano a pulire un rivolo di sangue che scorreva dallo zigomo.

«Zitto, Malfoy! Se fossi in te mi preoccuperei per il tuo tanto amato sangue puro che ti abbandona, invece di sprecare fiato!» sorrise fintamente disgustato e tornò ad impugnare la bacchetta. «Ci sta provocando e noi stiamo facendo esattamente il suo maledetto gioco. Dobbiamo ideare un piano all'istante se non vogliamo lasciarci la pelle.» lo vide avanzare con sguardo disperatamente folle e subito afferrò il biondo per una spalla, trascinandolo dietro il muretto accanto a loro in tempo per schivare un incantesimo.

«Questo lo so anch'io, idiota!» gli rimediò un'occhiata truce per i modi appena usati e si sforzò con tutto se stesso di trovare una soluzione per scalfirlo ed indebolirlo almeno un po’. «Hai qualche suggerimento, salvatore del mondo magico?» lo prese in giro con un ghigno frustrato.

«É tuo padre! Dovresti essere tu a sapere il suo punto debole, furetto arrogante!» lo ricambiò con la stessa moneta. «Che tu ci creda o no, era Hermione quella dai piani brillanti ed efficaci.» frettolosamente si sollevò e lanciò un incantesimo di difesa.

«Non avevo dubbi al riguardo!» alzò gli occhi al cielo per essersi trovato il peggior compagno di lotta che potesse avere. «Non ci resta che giocare d'astuzia e sperare di avere la meglio. Uniamo i nostri incantesimi, non c'é altra soluzione.» fu l'ultima cosa che Harry udì prima di essere colpiti da un' esplosione.

Un grande polverone si alzò di conseguenza al semplice 'bombarda' lanciato da Lucius, ma quando la vista ritornò al normale ed il muretto che proteggeva i due ragazzi fu finalmente distrutto, Lucius lanciò un urlo di rabbia nel costatare il vuoto davanti ai due occhi. In modo fin troppo agitato si guardò intorno alla ricerca di suo figlio o del moccioso che tanto odiava, ma sembravano spariti nel nulla e questo stava provocando una rabbia smisurata che sentiva crescere nelle vene; stava cominciando a perdere la pazienza e la voglia di divertirsi stava sparendo sempre di più.

«Confrigo!» la voce di Harry lo costrinse a voltarsi verso sinistra, ma la sua attenzione venne attirata anche dalla voce di suo figlio, che in contempo scagliò anche lui un incantesimo.

«Artis tempurus!» il serpeverde lanciò il sortilegio che seguí quello del moro e finirono con l'unirsi, provocando un'immensa esplosione infuocata.

I due si guardarono pochi istanti ed annuirono subito dopo. Muti complimenti che non avrebbero mai esternato ad alta voce, troppo orgogliosi entrambi per ammettere che insieme erano un vero e proprio portento. Quelle costatazioni non durarono molto, l'uomo fece la sua apparizione con un ghigno rabbioso sul volto spigoloso, molto più di quanto ricordassero i due ragazzi, ma non ci badarono molto e continuarono con la loro tecnica d'attacco a deviare i colpi del nemico e riuscire a danneggiarlo quello che bastava per indebolirlo.

«Non riuscirete mai a battermi!» urlò a loro, al cielo e alla luna che sembrava sempre più vicina e scura. «Il momento si sta avvicinando e voi sarete impotenti di fronte alla mia onnipotenza.» una risata malsana uscì dalle sue labbra dopo l'ennesimo attacco subito che gli lacerò parte della guancia.

La follia nei suoi occhi sembrava divorarlo sempre di più, rideva senza sosta e costrinse i due a rabbrividire dinnanzi a quella scena raccapricciante. Lucius aprì le braccia in un gesto quasi teatrale, ma dalle sue mani uscirono fasci di luce magica che scagliò in parti indefinite, colpendo di tanto in tanto anche i suoi stessi seguaci. Harry sbarrò gli occhi e si guardò intorno; i mangiamorte sembravano ombre che stavano sparendo pian piano sotto il mantello nero e non ne comprese bene il motivo. I professori erano stanchi in volto, ma lottavano senza sosta insieme ai auror che erano stati affidati alla scuola per una maggiore protezione, e il ragazzo si chiese perché ancora non arrivavano i rinforzi dal ministero.

Draco fece lo stesso, seguí con gli occhi quei fasci di luce che gli schiarirono le iridi quasi bianche. Stette bene attento a schivare quelli nella sua direzione, ma quando vide uno di essi dirigersi verso l'ultima persona che avrebbe salvato nella sua misera vita, il dovere di proteggere i sentimenti di Hermione superò ogni cosa nella sua testa, persino il suo amato orgoglio, che mise accuratamente da parte quando scattò fulmineo e prese a correre in modo rapido.

Ron Weasley spalancò gli occhi blu quando si ritrovò ad indietreggiare davanti alla luce tagliente e spettrale che lo stava colpendo in pieno volto. Per un attimo vide scorrergli davanti ogni istante della propria vita; i momenti che aveva passato con i suoi fratelli, le prese in giro, la gioia nel vedere una minuscola Ginny, l'emozione della lettera per Hogwarts, la paura che aveva affrontato negli anni passati a lottare contro Voldemort, il suo amore per Hermione ed il dolore incontenibile per la morte di Fred. Il suo volto fu l'ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi e pensare che fosse arrivata la sua ora. Passarono istanti interminabili il quale si preparò al dolore della ferita che quell'attacco gli avrebbe causato, ma quando sentì il nulla e le urla di sua sorella sempre più vicine, si rese conto che qualcosa era andato storto. Aprì frettolosamente gli occhi e si ritrovò il volto di Ginny a pochi centimetri dal proprio, la sorella aveva le lacrime che minacciavano di uscire e le mani tremanti, mentre urlava ancora per lo spavento appena preso. Il rosso non capì che cosa fosse successo, ma quando spostò il proprio sguardo vide la figura di Draco Malfoy in ginocchio e con una spalla da cui scendevano rivoli di sangue rosso puro.

«Protego maxima.» la voce di Blaise risuonò attirando l'attenzione di tutti, che videro gli incantesimi dei mangiamorte rimbalzare all'istante. «Principino, stai bene? Salazar, non mi lasciano respirare nemmeno un attimo, ti rendi conto?» scherzò apposta, ma il volto era ricco di preoccupazione.

«Una pozione e passerà.» si mise in piedi senza guardarsi indietro, aveva fatto fin troppo per riuscire a guardare il ragazzo negli occhi. Non aveva problemi ad ammette che lo odiava profondamente e mai si sarebbe preoccupato davvero per lui.

Hermione aveva osservato la scena incapace di proferire parola. La paura si era manifestata in lei come un pugno nello stomaco quando aveva visto che l'incantesimo stesse per colpire Ron, non avrebbe superato mai la sua perdita. Una vita senza il suo migliore amico non sarebbe stata più la stessa e nonostante i problemi che c'erano stati e che ancora persistevano, la ragazza corse senza pensarci e lo abbracciò forte, in pieno stato di panico ed ansia che non passarono nemmeno quando anche lui ricambiò di buon grado la sua stretta.

Draco mantenne le spalle e chiuse appena gli occhi durante quel gesto. Dentro di sé esplodeva di gelosia e non riusciva a negarlo nemmeno a se stesso, avrebbe voluto che lei corresse tra le sue braccia, ma comprese la paura di perdere uno dei propri migliori amici, così si concentrò per ignorarli e cercare Lucius con lo sguardo. Suo padre se ne stava sospeso a mezz'aria con un sorriso macabro e gli occhi luccicanti; la luna iniziava ad assumere un colore diverso ed a quella vista tutti i mangiamorte si riunirono in fila, aspettando il momento tanto atteso.

«É giunta la vostra ora.» persino la sua voce sembrava cambiata e più roca. «Pochi secondi vi separano dalla morte sicura.» li guardo un ad uno e si soffermò sul volto stanco di Minerva McGranitt, quasi beffandosi di lei nel vederla soccombere.

«Sei solo un illuso, Lucius. Sei così stupido che non ti rendi conto delle ovvietà, non ti accorgi di quello che ti circonda tanto é assetata la tua sete di vendetta.» la voce di Hermione attirò il suo sguardo oscuro e la ragazza si vece avanti senza paura. «Guardati intorno, osserva i tuoi poveri seguaci ridotti a scheletri a causa della magia che li sta prosciugando! Pochi istanti e saranno loro a soccombere per mano di un potere troppo grande da contenere e non noi!» gli urlò contro a pieni polmoni, sentiva che l'aria cominciava a mancare, ma non le importava. Tutto sarebbe finito presto e l'arrivo degli altri auror avrebbe completato il tutto.

L'uomo fu colpito dalle sue parole e perse qualche secondo per osservare i mangiamorte che se ne stavano in basso, inginocchiati e in attesa di chissà che cosa; vide i loro corpi rachitici sparire sotto i lunghi mantelli, erano privi di bulbi oculari e le labbra sembravano sparite completamente mentre tringevano le bacchette con le dita ossute. Lucius li osservò con rabbia e sorpresa, non poteva credere che le parole di quella ragazzina fossero veritiere e si aggrappò all'eclissi che proprio in quel momento stava dando vita ad uno spettacolo eclittico rossastro ed ipnotico. Una scena sanguinosa che avrebbe fatto rabbrividire chiunque, quella dei maghi, che sparivano completamente lanciando urla lancinanti e traformandosi in polvere grigiastra sotto gli occhi di tutti. Hermione distolse lo sguardo da quello scempio visivo, le urla erano strazianti e le stavano lacerando il cuore. Erano stati ingannati tutti dalle follie di Lucius Malfoy, avevano creduto negli ideali sbagliati ed erano stati puniti per tutto il male che avevano fatto, ma la ragazza non provava altro che pena per loro. Sentì improvvisamente una mano stringere la sua e non ci fu bisogno di voltarsi a capire di chi fosse, il calore di Draco era unico e lo avrebbe riconosciuto sempre.

«Arrenditi, Lucius! É finita per te!» la preside avanzò di qualche passo, ma fu costretta ad indietreggiare subito quando una folta nebbia scura si sollevò nell'aria verso la figura del mago biondo.

Lui sorrise trionfante ed assoporò la vittoria quando sentì i poteri di tutte le persone morte raggiungerlo ed attraversarlo. Non aveva previsto un finale del genere, ma aveva compreso subito che la loro energia oscura sarebbe uscita dai loro corpi e si sarebbe unita al mago più potente in circolazione. Non aveva perso tempo ed aveva richiamato a sé quei poteri tanto desiderati, non gli importava nulla dei mangiamorte deceduti, lui voleva il potere e tutti i vantaggi che ne derivavano; voleva l'onnipotenza e nessuno poteva evitargli di impadronirsene. Con uno scatto fulmineo avanzò verso di loro, lui stesso si sorprese della velocità che aveva acquisito e sorrise maligno quando fu tanto vicino da afferrare Draco per il collo e scaraventarlo dalla parte opposta a quella degli altri. Il ragazzo sbatté violentemente contro il suolo e sentì la schiena scricchiolare all'impatto, si lasciò sfuggire un urlo di dolore che avrebbe tanto voluto evitare per non dare soddisfazione e per non diffondere preoccupazione ad Hermione, ma fu inevitabile lanciarne un altro quando si sentì afferrare ancora ed essere sorretto da una stretta troppo forte sul punto dolorante.

«Dì addio, Draco.» il suo fu un sussurro lieve, la mano si mosse insieme a quelle parole e la bacchetta perforò la schiena del ragazzo con forza, fuoriuscendo all'altezza dello sterno.

_Angolo Autrice_

Okay, so che probabilmente dopo questo capitolo mi odierete tutte, ne sono consapevole. La storia purtroppo deve andare così e non posso farci niente. *si nasconde ed evita gli avadakedavra*
Mamma mia, ragazzi, ammetto che questo é stato il capitolo più difficile che io abbia mai scritto! Ci ho messo tutta la notte e mi scuso per aver aggiornato in ritardo, ma davvero é stato difficile tirarlo su! Credo che ve ne siate accorti anche voi. XD

Allora? Considerazioni? La battaglia proseguiva nel migliore dei modi, l'intelligenza di Hermione sembrava aver fatto breccia nella luce e invece... Lucius é stato ancora più furbo ed ha 'rubato' i poteri dai suoi seguaci per diventare ancora più forte e... *rullo di tamburi* ha trafitto suo figlio con la bacchetta! Quanto lo odiate?
Come pensate che vadano avanti le cose arrivati a questo punto? Quale sarà l'esito della battaglia e che cosa succedera ai nostri maghi preferiti?
Non vi resta che attendere la settimana prossima per scoprirlo. *-*-*
Io sono pronta a scrivere ancora e vi ricordo che mancano quattro capitoli alla fine. *-*

Intanto, come sempre, vi ringrazio per l'immenso supporto che mi dimostrate e per le tante visualizzazioni raggiuntte: 74k... *-* Grazie infinite, davvero! Farò del mio meglio per ripagarvi con i prossimi ed ultimi capitoli!

Ps: Scusate se saranno presenti errori, l'ho scritto di notte e passerò alla correzione in giornata! Spero l'appreziate comunque.❤

Un bacio, Lys.♡

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