27- I'm not bulletproof.
'Un semplice contatto, un breve sguardo.
Solo questo, e mi sento come se fossi in volo.
Ma dove sei stanotte?
C'è qualcosa che non va, potresti smetterla di nasconderti?
Sto cercando di non pensare a tutte le cose che hai fatto.
Ma a volte tutto mi torna alla mente, non posso più fingere.
Resterò con te ma ricordati di fare attenzione a quel che fai perché non sono indistruttibile.
Stare nel tuo nascondiglio con lo sguardo fisso verso lo spazio, mi lascia una sensazione di gelo.
Ho solo bisogno di sentire che quel che abbiamo è reale.
E che sono io quella che hai scelto.
Resterò con te ma ricordati di fare attenzione a quel che fai.
Perché non sono a prova di proiettile...
E non sono indistruttibile.
Sto cercando di non pensare, ma non sono indistruttibile.'
Bulletproof - Kerli.
Le lancette dell'orologio segnavano le ore che passavano, ma nella stanza della serpe nessuna misura del tempo sembrava essere in grado di spazzare via quelle emozioni così forti.
I vestiti erano sparsi sul pavimento scuro intorno al grande letto, laddove se ne stavano i due ragazzi.
Le mani erano le uniche ad essere intrecciate ed Hermione osservava quello strano intreccio già da un po'.
Era la prima volta che vedeva la sua mano unita a quella di Draco, in verità non ricordava nemmeno di averla stretta tra la propria e non riusciva a spiegarselo, visto che ricordava ogni minimo particolare della notte appena passata; i baci caldi sulla pelle, gli occhi freddi nei suoi terribilmente caldi, corpo contro corpo, quella insormontabile voglia di averne sempre di più e le carezze fatte ovunque.
Carezze che la ragazza ricordava di aver fatto anche sul suo torace, in quel momento coperto a metà dalle lenzuola di seta, dove fili bianchi ricoprivano qualche pezzo di pelle. Cicatrici indelebili che avevano fatto più male a lei che al serpeverde e solo al pensiero di un piccolo Draco nelle grinfie di quel Malfoy senza scrupoli le veniva la pelle d'oca.
Quasi reprimette la voglia di piangere, mentre piano ritirò la mano dalla sua e si sollevò per osservarlo.
Come poteva un viso tanto angelico attirare tanto dolore ed odio? Probabilmente se le avesse mostrato il vero se stesso già anni prima, senza alcuna vergogna, se ne sarebbe innamorata subito anche se la sua mente cocciuta da sapientona so tutto io, l'avrebbe impedito a se stessa.
Oh, quell'Hermione Granger era chiusa in una piccola cella, in qualche angolino del suo cuore. Lei che aveva vissuto per anni di razionalità, diligenza e tanti libri... Si ritrovava di fronte a qualcosa che le stava facendo crollare ogni sua certezza.
Mai avrebbe pensato che nell'amore non ci fosse spazio per la razionalità, il suo sentimento per Ron era riuscita a gestirlo per così tanti anni che si era convinta che lui fosse l'uomo della propria vita, tanto da concedersi e dargli la possibilità di essere il primo a toccarla nel profondo.
Eppure quel pomeriggio di una lontanissima estate, non era per niente paragonabile alla notte appena passata, anzi, probabilmente Draco e la sua testardaggine avevano davvero spazzato via quel ricordo.
Non riuscì a trattenere un sorriso, alzandosi dal morbido materasso e lasciando scivolare le lenzuola verdi dal corpo. Stranamente non faceva poi così freddo, anche se si sentiva particolarmente strana nel starsene nuda nella stanza di Draco. Senza voltarsi a guardarlo s'intrufolò nel suo bagno e nell'aprire l'acqua calda si voltò, ritrovandosi davanti allo specchio.
Quasi sobbalzò all'immagine di quella donna dai capelli indomabili, gli occhi scuri e felici ed un sorriso stampato in faccia.
«Hermione... Sei davvero tu quella lì?» si osservò per istanti che parvero eterni, non si riconosceva per niente in quel riflesso, ma capì cosa c'era che non andava. «Quella sei sempre stata tu.» sorrise e scosse il capo.
Entrò nella doccia con la lentezza e la maestria di un gatto, forse anche per questo la paragonavano alla preside McGranitt, probabilmente sarebbe stata la più bella dei gatti se solo si fosse trasfigurata in uno di essi, dal manto tigrato e gli occhi color cioccolato. Si ritrovò a ridere da sola sotto la doccia e quel buon umore la sorprese di non poco, ignara che quel sorriso meraviglioso era osservato da due pozzi d'acqua chiara.
Lo sguardo di Draco Malfoy non riusciva a staccarsi da lei ed il suo corpo nonostante il vapore cominciava ad annebbiargli la vista. Il cuore era in subuglio, un turbinio di emozioni nuove che non riusciva a spiegare. In quel momento l'unica cosa di cui era certo era la bellezza strabiliante della donna che se ne stava, in tutta tranquillità, a pochi metri da lui. Si diede del pazzo da solo quando prese ad osservare persino ogni piccola goccia che dal suo collo scivolava lungo la schiena, il solo pensiero che fino a poche ore prima quel corpo caldo era stato sotto di lui in balia di tremolii e gemiti, lo rendeva più felice e fiero di quanto già non fosse.
«Di solito, quando Blaise mi ripete che il buongiorno si vede dal mattino, gli tiro contro qualcosa, ma stavolta... Stavolta non posso fare altro che dargli ragione.» sulle sue labbra si allargò un sorriso quando vide la ragazza sobbalzare nel sentirlo.
Hermione si voltò con le guance completamente rosse nel trovarselo nudo davanti agli occhi. Avrebbe tanto voluto dare la colpa al vapore che continuava ad aumentare, ma sapeva che Draco era troppo intelligente per bersi una sciocchezza del genere e inoltre quello sguardo di ghiaccio le stava provocando mille brividi anche a distanza.
Non poteva farsi mettere al tappeto da lui, non lo aveva mai fatto, infondo aveva sempre retto il suo sguardo anche in situazioni più difficili.
«Malfoy che ci fai qui dentro?» la sua voce risultò più stridula di quanto volesse farla apparire, ma si sentiva completamente nuda, non solo fisicamente.
Era come se tutti i suoi pensieri, i suoi sentimenti ed il suo cuore erano esposti così come il suo corpo, sotto gli occhi della serpe. Di colpo l'Hermione Granger sicura di sé e spavalda non aveva più paura di mostrarsi per ciò che era, né davanti a lui, né davanti a nessun altro.
Non voleva più nascondere i sentimenti che provava per lui, essi sembravano essere intrappolati nel fondo della sua gola in attesa di essere gridati a pieni polmoni e voleva farlo con tutta se stessa.
«Come, scusa? Sbaglio o si tratta del bagno di camera mia? E tu sei nella mia doccia, Granger.» avanzó verso di lei, contento nel vedere quella stessa determinazione di sempre. «Non dirmi che si tratta di un tuo piano per sedurmi, solo perché questa notte non ti é bastata!» ghignò apertamente, compiacendosi alla vista di una sua smorfia.
«Non avvicinarti, brutto pervertito!!! E non usare quel tono di voce con me! Se non ti dispiace, vorrei continuare la mia doccia, abbiamo dei compiti da fare e non voglio rimanere indietro a causa tua, furetto!» si sciacquò per bene i capelli insaponati, lasciandoli scivolare sulla schiena.
Il serpeverde trattenne una risata, nessuna donna osava tanto contro di lui. Nessuna lo aveva mai sfidato in quel modo, lo aveva contraddetto o anche solo allontanato come faceva lei, quell'odiosa grifondoro per eccellenza gli aveva riempito il cuore facendolo battere come non mai ed era finito con l'amare quel suo tono saccente e petulante.
«Mi stai davvero cacciando, Hermione?» cercò di usare un tono di voce suadente e cantilenante. «Sai, mezza scuola vorrebbe stare al tuo posto e non prenderebbe questa tua folle decisione.» posò le mani agli angoli della doccia, godendosi i suoi occhi marroni, ricoperti da mille goccioline d'acqua.
«Beh, caro il mio principino... Dì pure a quella metà che possono venire a fare la doccia nel tuo bagno tutte le volte che vogliono, tanto sarà tutto inutile; il cuore avvelenato della serpe é mio.» sorrise sfidandolo, consapevole di dire nient'altro che la verità, l'aveva sentito.
«Perché ne sei così sicura?» le parole gli sfuggirono prima che potesse fermarle, troppo forte era la voglia di scoprire i suoi pensieri.
Hermione con mezzo sorriso e tanta spontaneità, afferrò la sua mano e la posizionò all'altezza del proprio cuore, imitandolo con la sua.
Puntò i suoi occhi in quelli di lui e parve vedere tutto un altro mondo, quello che per anni si era negata per evitare di essere ferita dalla sua arroganza e prepotenza, quell'azzurro si stava sciogliendo come neve al sole, quel ghiaccio stava lasciando spazio ad una vasta distesa di mare calmo e bello come niente al mondo.
I cuori stavano battendo come tamburi di guerra.
«Perché questa notte, oltre a noi, hanno fatto l'amore anche questi.» pronunciò quelle parole sorprendendosi di se stessa. Non era solita esporsi così tanto, non era brava ad esprimere i propri sentimenti, ma davanti a quegli occhi sentiva di poter rivelare qualsiasi segreto e pensiero, come se fossero ricchi di veritaserum.
Draco non smise un secondo di guardarla, soppesando le sue parole per minuti che parvero eterni. Rimbombavano nella sua testa continuamente e si chiese se avesse ragione o meno. Sotto le dita c'era un tremolio incessante che gli faceva tremare le gambe, troppo simile al suo, troppo veloce e fiero.
Non sapeva se l'amore per lei gli stava completamente togliendo la ragione, ma la convinzione che i loro cuori stessero battendo all'unisono si insinuò nella sua mente stravolgendola.
«Visto che sei in vena di risposte... Spiegami com'é possibile che io mi sia innamorato di te con tutto me stesso!» socchiuse appena gli occhi, quasi beandosi di quel dolce suono.
«Credo che... Dovrai restare con il dubbio, proprio come me!» interruppe il contatto visivo e ritirò anche la propria mano. «Ora esci subito, Draco!!!» chiuse le ante della doccia così velocemente che il serpeverde quasi temette di perdere un braccio.
La grifondoro diede le spalle alla sua figura e prese a respirare in modo irregolare. Non sapeva il perché di quella reazione improvvisa, sapeva solo che nel sentire quella domanda il suo cuore aveva iniziato a battere fin troppo veloce e lui lo avrebbe sentito se non si fosse tirata indietro.
Lacrime, forse di gioia, stavano minacciando i suoi occhi di uscire e confondersi con l'acqua che ancora scorreva su di lei.
Portò una mano al cuore e tirò un sospiro di sollievo nel sapere che i suoi sentimenti erano ricambiati a pieno da Draco, erano state le parole più belle del mondo.
Quest'ultimo era ritornato in camera, dopo aver sorriso alla reazione della ragazza. Sapeva benissimo il motivo, dovevano solo abituarsi a tutto quel tornado di emozioni e sapeva bene anche chi ci fosse dietro la porta della sua camera a bussare come un forsennato e che non avrebbe smesso finché non avesse aperto, così indossò velocemente dei boxer e si diresse alla porta, ritrovandosi il sorriso bianchissimo di Blaise.
«Zabini, era una giornata meravigliosa fino a qualche minuto fa, poi sei arrivato tu.» lo salutò a modo suo, facendo sì che il sorriso dell'amico si allargasse ancora di più.
«Vedo che sei di buon umore, Dracuccio. E questa mise ti dona, cos'é? Vuoi sedurmi? Sai che sono devoto alla mia Ginevra, anche se un pensierino su di te mi era venuto.» lo punzecchiò, sapendo di scatenare la sua ira.
«Salazar, Blaise! Sei rivoltante e patetico! Che cosa diamine vuoi a quest'ora?» fece una smorfia, già spazientito.
«Oh, eccolo il mio principe preferito.» gli diede una pacca sulla spalla, spostandolo ed entrando in camera. «Uh, ma che disordine. Hai dimenticato come si mette a posto?» si sedette sul letto, testimone di una notte infuocata.
«É davvero il caso che tu te ne vada!» Draco fece immediatamente dietro-front verso di lui, con ogni intenzione di cacciarlo via e godersi altri minuti insieme ad Hermione, ma l'amico sembrava intento a non scollarsi dal suo letto.
Blaise, infatti, prima che il biondo potesse avvicinarsi, sventolò con una mano una montagna di lettere davanti al suo volto come se stesse stringendo tra le dita il più importante dei tesori.
In realtà c'era qualcosa che l'aveva incuriosito a tal punto da raggiungerlo in fretta e proprio quel motivo lo sfilò dalle tante lettere colorate.
«Oltre a tutte queste dichiarazioni d'amore... C'é questa che vorrai leggere subito, immagino. Porta il sigillo dei Black e la firma di tua madre.» si fece di colpo serio, la sua espressione fu gemella a quella dell'altro.
«Mia madre non mi scrive quasi mai, se non per...» si bloccó di colpo a causa dei suoi pensieri e prese velocemente la busta tra le mani.
La velocità con cui scartò quella carta fu impressionante, così come le sue iridi che si stavano allargando sempre di più, ad ogni parola segnata dall'inchiostro. Quel mare caldo negli occhi si stava congelando e ben presto piccole schegge divennero una vera e propria distesa di ghiaccio. Le sue mani iniziarono a tremare dal nervoso, possibile che uno come lui avesse ancora paura? E la sentiva, sentiva quello strano sentimento accantonargli la pelle come se quegli occhi maligni lo stessero guardando ancora; spietati e privi di alcun sentimento.
«Draco, che succede?» il moro gettò le altre lettere a casaccio e si sollevó immediatamente, strappandogli il pezzo di carta dalle mani e rimanendo per qualche secondo interdetto. «Merda!» solo quello uscì dalle sue labbra.
Alzó lo sguardo verso l'amico, che sembrava caduto in uno strato di trance, ma ad attirare la sua attenzione fu la figura della donna che era appena uscita dal bagno, con i capelli ancora umidi e i vestiti appiccicati sulla pelle per qualche strana ragione.
Per poco non cadde anche lui in trance quando Hermione Granger gli si palesò davanti, si era perso fin troppi avvenimenti e sicuramente si sarebbe fatto spiegare tutto, in un altro momento.
«G... Granger, che ci fai qui?» sorpassò il biondo in un lampo. «Non dovresti essere nel letto di camera tua, nella tua stanza, del tuo dormitorio?» parlò così velocemente che la grifondoro fece fatica a comprenderlo.
«Zabini, buongiorno anche a te.» aggrottò le sopracciglia. «Perché tutta questa confusione? Che succede?» provò a spostate lo sguardo su Draco, ma lui glielo impedì sovrastandola con la sua altezza.
«Oh, nulla che non si possa risolvere, io e Draco... Abbiamo da fare delle commissioni molto importanti e...» provò ad accompagnarla alla porta, ma la ragazza si divincolò dalla sua presa.
«Draco, che succede?» strinse i pugni così forte da far sbiancare le nocche. Il cuore le batteva inrefrenabile, non poteva permettergli di rovinare tutto, non di nuovo e non dopo la notte appena passata.
Il biondo aprì le labbra per dire qualcosa, ma non riuscì a sussurrare nemmeno una parola, semplicemente si voltò a guardarla ed Hermione rimase gelata dai suoi occhi e la sua espressione completamente vuota, come se fosse stata colpita da una tempesta di neve improvvisa.
E rabbrividì, sentì il sangue nelle vene diventare improvvisamente di ghiaccio ed ogni speranza spegnersi come la luce del sole al tramonto.
«Granger, per favore!» Blaise con un sorriso tirato avvolse le spalle della grifondoro e l'accompagnò fuori dalla stanza, sorprendendosi del suo acconsentire. «Non é un buon momento, sono sicuro che ti spiegherà tutto a tempo debito. Deve solo capire che puoi aiutarlo.» le sfiorò il mento per cercare di sollevarle il morale.
«Non lo farà mai, é uno stupido egoista che non pensa ai sentimenti degli altri!» s'innervosì. «Dimmelo tu, Zabini, per favore!» insisté con le guance rosse di rabbia.
«Non posso, mi dispiace.» la salutò con un cenno e si chiuse la porta alle spalle, lasciandola in balia dei suoi pensieri e le sue teorie sbagliate.
Con un sospiro si voltò a guardare l'amico ed il suo sguardo vaquo gli fece capire che la notizia appena scoperta lo aveva sconvolto fin troppo. Sapeva quanto soffrisse a causa di quell'uomo, sapeva la lunga agonia in cui era caduto per colpa sua e sapeva benissimo che non sarebbe stato facile risolvere quella situazione.
«Bene, principino.» si avvicinò a lui e gli diede una pacca sulla spalla. «Abbiamo un bel paio di problemi da risolvere.» attirò il suo sguardo freddo nel proprio.
**
Il pomeriggio ad Hogwarts si prospettava piuttosto noioso e tranquillo, la neve continuava a cadere dal cielo e ricoprire le mura di quel castello, impedendo agli studenti di uscire per attività all'aperto, non che volessero.
La maggior parte risiedeva nei propri dormitori, davanti al fuoco scoppiettante del camino o nella sala grande nel bel mezzo di una partita a scacchi, ma c'era chi camminava nel corridorio osservando la vasta quantità di neve che scendeva, con gli occhi verdi e scintillanti.
Ginny Weasley passeggiava in cerca della sua migliore amica, a colazione aveva toccato poco e niente e non si era vista a pranzo, così come due serpeverde di sua conoscenza, facendola insospettire non poco. Non c'erano molti luoghi dove poterla cercare, sapeva benissimo dove potesse essere e non ci mise molto a varcare la soglia della biblioteca.
La grifondoro spostò i suoi lunghi capelli rossi da un lato della spalla e rivolse a Madama Pince un saluto con la mano, coperta per metà dal lungo maglione color panna.
Quest'ultima le intimò di proseguire verso sinistra e lei la ringraziò con un sorriso.
Dopo aver seguito le indicazioni della bibliotecaria, la ragazza trovò Hermione rannicchiata sulla panca di legno, accanto alla grande finestra. Anche lei osservava la neve bianchissima e sembrava esserne assorta. Una montagna di libri occupava l'intero tavolo, mentre lei aveva le gambe sotto una grande coperta di lana in cui s'intrufolò anche la piccola Weasley.
«Stavano dando di matto quando non sei venuta a pranzo, ho detto che avevi avuto il compito dalla McGranitt di aiutare Madama Chips.» posò il capo sulla spalla dell'amica, lasciandosi andare anche lei in quel bianco latte.
«Ti ringrazio, Ginny.» quella frase uscì dalle sue labbra come un sussurro. Non sapeva perché si sentiva infinitamente triste, ma quello sguardo ancora lo ricordava; impresso nella mente come se ne facesse parte.
«É successo qualcosa con quell'idiota di Malfoy? Se é così giuro che lo trasformo in una mucca! Come quella che gli leccava la testa i primi anni di scuola.» incrociò le braccia al petto con il suo solito fare peperino.
Una risata sfuggì dalle labbra della grifondoro nel pensare a quel piccolo Draco raccapricciante e presuntuoso, i suoi capelli messi in quel modo non le erano mai piaciuti, mentre adesso che li aveva accarezzati le ricordavano lo zucchero filato.
«Allora ce l'hai ancora il sorriso.» sorrise anche lei. «Dimmi che cos'é successo, Herm. Sai che puoi sfogarti con me per qualsiasi cosa, anche se centra un furetto platinato.» prese a giocare con la manica del proprio maglione.
La ragazza parve pensarci per qualche istante. Aveva passato la notte più bella della sua esistenza e non si era mai sentita così bene. Non si era pentita di ciò che aveva fatto, ma la paura di quello sguardo freddo, la paura che per qualche parola di Blaise lui si fosse pentito di essersi spinto così oltre, si era insinuata nella sua mente e sotto la pelle, facendola tremare dentro. Si sentiva la terra tremare sotto i piedi e non riusciva a mandare via quella sensazione di paura, come quella che l'aveva attanagliata durante la ricerca degli horcux.
«Ho passato la notte con lui. É stata la notte più bella di tutta la mia vita, io... Io non ho mai sentito il mio cuore battere così forte e sono sicura che anche il suo batteva tanto quanto il mio!» diede libero sfogo ai suoi pensieri.
«Wow, okay. Avete fatto sesso, é un bel passo, ne siete consapevoli?» la guardò per carpire qualche informazione in più, di solito gli occhi di Hermione parlavano da sé, ma in quel momento esprimevano solo tanta paura.
«Sì, sì che lo sappiamo! O almeno credo, io... Andava tutto bene quando ci siamo svegliati, ma poi l'ho trovato in camera con Blaise e quel ghiaccio nei suoi occhi mi ha gelato il sangue, Ginny... Io non so che cosa pensare, non sono abituata a tutto questo. Non ho mai avuto a che fare con queste emozioni... Non riesco a controllarle e vorrei mettere a tacere tutti questi pensieri negativi, ma il mio cuore continua a torturarmi, batte così forte ed io non so che fare... Per favore, aiutami.» strinse gli occhi per trattenere le lacrime e subito venne avvolta da un caloroso abbraccio.
«Si sistemerà tutto, te lo prometto! Malfoy é cambiato in questi mesi, lo vedo. Non c'é più segno di quel bambino spietato e senza scrupoli, forse perché non c'é davvero mai stato. Credo che tu l'abbia aiutato molto in questo, gli hai fatto capire che le emozioni non vanno represse o ignorate, ma ascoltate e vissute! Non lasciare che un piccolo ostacolo fermi la tua scalata al suo cuore, la vetta sarà grandiosa tanto quanto l'amore che provi per lui, tesoro mio.» continuò a stringerla ed a parlare in modo cantilenante. Persino una leonessa, qualche volta, finisce con il cadere e farsi male e l'amica sapeva quanto Hermione fosse, in realtà, fragile ed insicura, l'esatto opposto di quello che mostrava a tutti.
Sembravano essere tornate a mesi prima, quando quelle lacrime erano scese per Ron e Ginny non era in grado di fare altro che stringerla a sé ed ingoiare quelle lacrime come se fossero le sue, anche se ormai era tutto completamente diverso. Hermione si trovava davanti a dei sentimenti molto più forti e contrastanti con se stessa, quelli che stavano mettendo a tacere ogni sua indole determinata e sicura.
Le sue certezze stavano crollando, insieme alla convinzione che tutto si potesse risolvere con la mente, ma nella mente c'é logica e nel cuore ci sono le emozioni, e si sa che usare la logica in amore é come usare un coltello tutto lama; fa sanguinare la mano di chi lo usa.
_Angolo Autrice_
Booom!!! So che vorreste cruciarmi in questo preciso istante, ma in mia difesa vi dico che ci saranno capitoli scoppiettanti d'ora in poi!!!
Scusate per la lunga assenza, non ho giustificazioni, solo tanto rammarico e voglia di scrivere per continuare la nostra storia su questi due testoni!!
Mamma mia, proprio adesso che tutto stava andando bene!! Non ci voleva proprio, accipicchiolina. >.<
Ma secondo voi, cos'é che ha tanto spaventato Draco nella lettera di sua madre? Riuscirà a superare quel bel paio di problemi, come dice Blaise, e spiegare ad Hermione che lei non centra niente in tutto ciò? Speriamo!!
Quest'ultima si sta rivelando insicura, diciamola tutta... Tutte le donne si fanno tremila pippe mentali ed anche le streghe, a quanto pare, non sono diverse!
Riuscirà a chiarire con il furetto e capire quanto lui si sia davvero innamorato? Infondo gliel'ha confessato, no?
Intanto, preghiamo per loro...u.u
Vi anticipo, così per regalo, che il prossimo capitolo sarà davvero col botto!!! Si intitolerà 'Animal i have become' tratto dall'omonima canzone dei Three Days Grace, che vi consiglio vivamente!!! (In realtà vi consiglio anche quella all' inizio di questo capitolo, io la trovo stupenda!! *-*)
Bene, credo di aver detto tutto!!! Come sempre vi ringrazio per il vostro sostegno, siamo cresciuti di ben tremila visualizzazioni anche senza alcun capitolo nuovo ed io sono orgogliosa di voi!!!! Siamo quasi ai 20k piccoli maghetti! *-*-* Non so come ringraziarvi, se non aggiornando in modo puntuale, cosa che farò, promesso...u.u
Al prossimo capitolo. *-*
Un bacio, Lys.♡
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