VI (II): I want a new game to play
"Perfetto, cominciamo da questo, si chiama attillato, angioletto, pensi di riuscirci?" lo provoca la creatura degli inferi, gettandogli un paio di jeans neri strettissimi.
"Posso farcela benissimo. E questi si chiamano colori, diavoletto prova un po' a relazionarti con loro!" ribatte Dominic, gettandogli una maglia che racchiude in sé svariati colori vivaci.
"Okay. Andiamo nei camerini!" decide Matt.
Lungo il tragitto viene loro incontro una commessa.
"Posso aiutarvi, ragazzi?" si offre, guardandoli un po' stranita per come sono conciati.
"Fatti gli affari tuoi, non lo sai che gli impiccioni bruciano all'Inferno? Non che la cosa mi dispiacerebbe!" replica Matt, piccatissimo.
"Cara fanciulla, apprezzo tanto questo tuo prodigarti per venire in aiuto del tuo prossimo, ma puoi continuare a operare del bene altrove!" le sorride ammirato Dom.
"Passi per lui che è un lunatico, cafone di prima categoria!" commenta stizzita la ragazza, indicando Matthew che non la degna nemmeno di uno sguardo. "Ma tu potresti fare a meno di sfottere in quel modo, non sei affatto divertente!" sbotta, fulminando con lo sguardo Dom, prima di andarsene.
"Troppa bontà a volte guasta, angioletto!" se la ride il bel diavolo.
"Chiudi il becco ed entra in camerino!" gracchia il biondo.
Nel frattempo Chris si è perso nell'area articoli sportivi, contemplando l'idea di comprarsi un nuovo completo per andare nel parco a fingere di fare jogging.
Dopo qualche minuto, Matthew esce dal camerino, ma non trova fuori Dom ad aspettarlo.
"Tutto okay lì dentro?" gli urla.
"Più o meno... questi cosi sono complicatissimi!" si lagna l'angelo.
Senza nemmeno chiedere il permesso, Matthew sposta la tenda ed entra nel suo camerino.
"Maaaaaaatt!" sussulta Dom, cercando di tirarsi i jeans più su che può, ma essendo a vita bassa più di tanto non riesce a fare.
Matt lo esamina dalle caviglie ai fianchi, apprezzando come quel tessuto lo avvolga come una seconda pelle, delineando così gambe snelle, toniche e muscolose che lui giudica perfette.
Peccato che quella felpa gigante gli impedisca di vedere la parte superiore.
Contemporaneamente, Dominic ammira Matt in quel trionfo di colori che gli danno un'aria più sbarazzina che lui giudica perfetta.
"Matt, ma è normale che ci sia così poco tessuto a coprirmi?" borbotta il biondo, allacciandosi i jeans qualche centimetro sotto l'ombelico.
"Oh sì, più che normale," mormora languido Matthew, fissando con occhi famelici quella parte di pelle esposta fra i pantaloni e la felpa gigante.
"Sei bellissimo," gli sussurra all'orecchio, percorrendo con la mano quella striscia di pelle denudata.
Dom è doppiamente sconvolto, sia dalle parole che dal gesto e si scosta all'istante da lui.
"Quei colori ti stanno proprio bene, la dovresti prendere quella maglietta. Dài, ora va' a trovarmi qualcosa da mettere sopra, io dopo vado a cercare qualcos'altro per te!" cambia argomento l'angelo, spronandolo ad uscire.
Nel giro di qualche minuto Matt torna da lui con i capi d'abbigliamento scelti, una maglia bianca attillata e scollata e una camicia dal tessuto semi-trasparente e dalla fantasia audace.
Insiste per aiutare Dom ad indossare tutto, ma l'angelo gli strappa gli indumenti di mano e si chiude nel camerino, uscendo solo quando è pronto, cominciando dalla camicia.
"No, non fa per me questo genere di cose, non trovi?" commenta, guardandosi poco convinto.
Matt lo sta guardando in tutt'altro modo: sembra che i motivi leopardati siano nati esclusivamente per essere indossati da lui.
"Sei immorale e divino allo stesso tempo." mormora rapito.
"Bastava anche un semplice 'non stai poi tanto male'!" borbotta Dom, arrossendo senza nemmeno esserne consapevole.
"Non sai da quanto tempo aspettavo di vederti senza più addosso quella soffocante ed opprimente tunica!" confessa l'altro.
"Ma... Matthew! Tu ed io ci conosciamo soltanto da tre giorni!" puntualizza il biondo.
"Appunto. E' un sacco di tempo!" gli fa una giocosa linguaccia il diavolo.
"Ah, Matt, ecco dove sei finito!" li raggiunge Chris con in mano il completo sportivo che alla fine ha deciso di acquistare. "Hai visto Dom... oh, cacchio, aspetta, ma sei tu Dom!" rettifica, guardando il biondo attonito.
"E' Matt che ha scelto di conciarmi così!" si giustifica la creatura paradisiaca. "E prima io gli avevo fatto mettere su la maglia più colorata del mondo, non avresti riconosciuto più nemmeno lui, ma il codardo evidentemente se ne deve già essere sbarazzato quando gli ho chiesto di prendermi le magliette!" aggiunge, guardando deluso Matt che ora ha addosso una consueta camicia nera che gli sta benissimo.
"Il codardo quella maglia l'ha già portata alla cassa, così come farà con la tua camicia, te la compro io," lo stupisce la creatura infernale. "E non azzardarti nemmeno a parlarmi di quella cosa che sai che odio!" lo mette in guardia.
"Chris, puoi anche riprenderti i tuoi jeans, io mi sa che prendo quelli che sto indossando e già che ci sono me li tengo su!" annuncia Dom, con grande soddisfazione di Matt. "Ma quella camicia non la metto, preferisco un maglione banco dolcevita che ho visto prima!" ammette.
Chris si offre di portarglielo e Dom lo indossa, sentendosi molto più a suo agio così coperto, ma porgendo comunque a Matt quella camicia.
Pienamente appagati, i tre ultimano i loro acquisti e lasciano il negozio.
"Chris... per caso ci sono altri negozi da queste parti?" domanda timidamente l'angelo.
Chris sorride.
"Tutti quelli che vuoi. Sono solo le quattro del pomeriggio, abbiamo tutto il tempo!"
"A qualcuno piace lo shopping... " canterella Matthew.
"Perché? E' peccato anche quello?" sbuffa Dominic.
"No, è solo che è bello vederti intrigato da qualcosa!" gli sorride il rivale, disarmandolo.
Chris li porta in uno dei suoi negozi preferiti, anche per il fatto di avere cose belle, ma a prezzi molto convenienti, e non appena mettono piede dentro l'attenzione di Matthew viene subito catalizzata da qualcosa che ha visto in vetrina e ritrova appese a un pannello.
"Chris, che cosa sono queste cose?" chiede, prendendo in mano due lunghi e sottili pezzi di tessuto, con delle pinze fissate all'estremità e un regolatore all'interno di ogni striscia.
"Sono bretelle. Si applicano ai pantaloni per poterli reggere meglio e attraversano la maglia o la camicia che metti sopra... sono un accessorio che si sta diffondendo sempre di più!" gli spiega l'umano.
"Mi piacciono, le voglio tutte!" afferma l'altro, prendendone un paio nero, uno rosso e ... perfino uno bianco.
Dominic non è lì a vedere quella scena, perché è stato fermato subito da una delle commesse, che gli sorride calorosamente.
"Ciao! Non ho potuto fare a meno di notare i tuoi pantaloni. Se ti piace quel genere, abbiamo un'offerta scontata su quelli colorati!" lo avvisa.
"Che cosa significa 'scontata'?" si incuriosisce lui.
"Solo per questa settimana, puoi scegliere tre modelli e ne paghi soltanto due. Costano 15£ ciascuno, quindi in poche parole al costo di 30£ te ne porti a casa ben tre!" gli spiega, senza smettere di sorridere.
Trenta sterline. Giusto quello che gli rimane.
"E, Signorina, lei sarebbe contenta se io facessi ciò?" chiede placido.
"Certo contentissima!" gli fa un sorrisone lei, vedendosi già nominare impiegata del mese.
"Allora vado a sceglierli!" decide lui.
All'incirca venti minuti dopo, si ritrova a fare la fila alla cassa, con Matthew che regge tra le mani le sue preziose bretelle più una giacca e un pantalone dai toni scuri che tanto adora.
"Hey, ci diamo al colore, vedo!" commenta il diavolo indicando i suoi acquisti, giallo canarino, verde acido e rosa shocking.
"Perché no?" fa spallucce l'altro. "E quelle cose strane che cosa sono?" domanda incuriosito.
"Bretelle. Si applicano ai pantaloni. Non sai proprio niente, angioletto!" replica beffardo il moro, fingendo di aver fatto sua quella nozione da molto tempo.
"Figliuolo, io ho speso tutto!" comunica Dom, raggiungendo Chris all'uscita, mostrando fiero le sue borse.
"Io pure, quindi che facciamo?" domanda Matt.
"Non vi rimane che lo shopping da squattrinati!" li informa il riccioluto.
"Cioè?" si accigliano entrambi.
"Gironzolare per negozi, provare cose a profusione, pur sapendo già che non si potrà acquistare nulla!" spiega il riccioluto.
"E lo trovate divertente?" domanda scettico il diavolo.
"Sì, ha il suo perché. E poi, Matthew, pensa a quando entrerai in un negozio, le commesse ti accoglieranno felici, pensando che tu voglia fare acquisti su acquisti e invece le deluderai tutte!" argomenta Chris.
"Hai ragione, è divertente!" sogghigna il moro.
"Andate voi, io non lo voglio fare!" brontola l'angelo.
"Oh, andiamo, non fare il solito guastafeste!" lo sprona Matt, prendendolo per mano e trascinandolo al primo negozio che incontrano i suoi occhi.
Di nuovo quella strana scossa fra entrambi.
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Di negozio in negozio, di camerino in camerino, dove tutti e tre si divertono a indossare le cose più eccentriche ed improbabili, il tempo passa in fretta... troppo in fretta.
"Oh no! Sono le 17:45... e siamo troppo lontani dal Den!" si allarma Chris, uscendo dal camerino.
"Oh no, povero caro, il tuo appuntamento!" si allarma Dominic, rammaricato.
"O meglio, il tuo appuntamento senza fare un maledetto niente!" precisa Matthew, senza allarmarsi affatto.
"Hai ragione tu, Matt, sarebbe stato soltanto l'ennesimo buco nell'acqua!" si rattrista Chris.
Dominic non la pensa così.
"Per il cielo benedetto! Non lo dovrei fare ma... non ce la faccio a vederti così, figliuolo!" borbotta, prima di strizzare gli occhi due volte.
Dominic e Matthew rimangono immuni, mentre il resto del mondo sembra essere finito in un gigantesco videoregistratore, dove qualcuno ha appena premuto il tasto ' rewind '.
Non dura molto, ma quando finisce qualcosa è cambiato.
"Hey, Chris, sono le 17:15, non ci conviene andare verso il Den?" lo avvisa Dom.
"Hai ragione, non me n'ero manco accorto. Andiamo!" decide il riccioluto, uscendo dal negozio.
"Imbroglione che non sei altro, tu hai riportato indietro il tempo!" deduce Matt, rivolto a Dom.
"E va bene, sì... e allora? Non credo che mezz'ora cambierà le sorti dell'umanità!" sbuffa Dom.
"Mi piaci quando giochi senza rispettare le regole." gli sorride ammirato la creatura mefistofelica.
"Io non voglio piacerti!" borbotta Dom, imbarazzato. "Ora chiudi il becco e andiamo!"
- E mi piace anche quando menti, angioletto!- sorride fra sé e sé il bel diavolo.
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Nel giro di mezz'ora i tre raggiungono il Den e Chris, che indossa il nuovo completo sportivo che si è comprato, è prudentemente appostato dietro a un cespuglio, in attesa che passi la tanto desiderata ragazza.
"Ragazzi, no! Così attirate troppo l'attenzione! Mettetevi giù anche voi!" avvisa i suoi custodi.
Matt e Dom lo ignorano e si scambiano uno sguardo complice.
"No, figliuolo, credo che sia un altro il modo in cui attireremmo l'attenzione!" lo informa Dom, facendo riapparire i suoi elementi sovrannaturali, così come fa Matthew.
"Ragazzi, ma siete impazziti? Nascondetevi, prima che vi vedano!" si allarma Chris, bisbigliando, pur rimanendo nella sua postazione.
Incurante di quei moniti, Matt raggiunge il centro del parco.
"Hey, gente! Guardateci, io ho coda e corna, lui ha ali e aureola!" proclama a gran voce il diavolo, ma tutta la gente che passa vicino non sembra nemmeno degnarli di uno sguardo.
Dopo qualche secondo di agitazione, Chris ne trae le dovute conclusioni.
"Ho capito, siete già tornati invisibili."
"Però. perspicace questo ragazzo!" ridacchia Matt, tornando con Dom verso il cespuglio.
"Potevate dirmelo subito, invece di rovinare inutilmente i vostri bei vestiti nuovi... io non ve li cucio!"
"Rovinare?" corruga la fronte il diavolo.
"Cucire?" lo guarda stranito l'angelo.
"Sì, insomma, con la coda e le ali gli avrete strappati tutti."
Dominic sorride, scuotendo negativamente la testa.
"No, caro, nessuno strappo. Sai... è come se le mie ali fossero fatte d'acqua: non rompono i vestiti, semplicemente ci passano attraverso. Anche perché non vorrei mai rovinare dei vestiti così belli!" spiega allegro, gettando un'occhiata trionfante ai suoi acquisti nel borsone.
"E lo stesso vale per me, sai quanti pantaloni dovrei buttare via ogni volta, altrimenti?" ridacchia il moro.
"Da voi due c'è sempre qualcosa da imparare!" alza gli occhi l'umano, prima che la sua totale attenzione venga catturata da un certo qualcuno che sopraggiunge in lontananza.
Come tutti i giorni, Chris la osserva, indeciso sul da farsi, mentre la ragazza si fa sempre più vicino.
"Eh no, figliuolo, non ho riportato indietro il tempo per niente!" protesta Dom sottovoce, confidando nel supporto di Matt.
"Hey, angioletto, io credo che il nostro amico abbia bisogno... di una piccola spinta!" annuncia il diavolo, rivolto al biondo, che capisce che il suo non è un linguaggio figurato.
E lo capisce anche Chris.
"No, hey! Non ci provate nemm..." protesta, ma è troppo tardi.
L'angelo e il diavolo lo sollevano per le braccia e lo spingono verso la ragazza, ma agli occhi di tutti gli umani sembra che lui venga direzionato da una forza misteriosa.
Chris va così inevitabilmente incontro al suo destino, riuscendo a fermarsi giusto in tempo, a pochi centimetri dalla ragazza, per evitare un brusco impatto con lei.
"Scusami io.. non volevo.. cioè avrei voluto, ma cercavo di... " balbetta inconcludente Chris, con lo sguardo fisso a terra.
"Era meglio se anziché tirarlo fuori da questo dannato cespuglio, ce lo seppellivo sotto!" sbuffa Matthew.
"Aspetta. Un po' d'emozione è normale. Diamogli tempo." ribatte l'angelo.
"Eppure non mi sembra che tu abbia battuto la testa. Tutto bene?" domanda la ragazza, un po' preoccupata, circondandogli le tempie con le mani.
Chris si lascia avvolgere da quel calore, chiudendo gli occhi e mormorando contento.
"Vieni spesso qui?" domanda lei. "Perché ho come l'impressione di averti già visto."
Questo fa scattare subito qualcosa nella mente del ragazzo.
-Lei mi ha notato! Questa splendida, dolce, deliziosa creatura ha notato me! Allora forse qualche chance con lei ce l'ho!- si rincuora lui, riaprendo gli occhi.
"Lo avverti anche tu?" sorride Dom, guardando Matt.
"Sì, vibrazioni. Stupide vibrazioni positive!" sbuffa il moro, infastidito.
"Ma... se siamo invisibili, come mai non stiamo andando là da lui?" domanda il biondo.
"Ma sì, lasciamo che si goda questo momento senza interferenze!" fa spallucce il diavolo.
"Hai ragione, i primi incontri sono sempre così speciali!" sospira l'angelo, approvando felice la decisione della sua controparte.
"Oh sì, puoi dirlo forte, angioletto!" ammicca suadente Matt.
Dom avverte di nuovo un gran caldo, ma stavolta non può incolpare né la sua pesante tunica, né il fatto che abbia appena suonato.
Poco distante da loro, rinvigorito da quella nuova speranza che annichilisce le sue insicurezze, Chris si sta decisamente dando da fare.
"Eh sì, vengo spesso anch'io qui a correre; ma come può essere che non mi sia mai accorto di te? Dovrei farmi fare una visita oculistica, perché è grave lasciarsi sfuggire tali meraviglie!" sorride, facendola visibilmente arrossire.
"Ma sta mentendo!" si imbroncia l'angelo.
"No, sta solo flirtando, caro il mio ingenuotto!" ribatte Matt. "E lo sta facendo dannatamente bene!"
"Beh, piacere di conoscerti, io sono Kelly!" si presenta la ragazza, tendendogli la mano.
"Chris!" gliela stringe l'altro, senza smettere di sorriderle.
"Bene, Chris, se qualche volta ti va di farci una corsetta insieme ne sarei felice!" propone lei, un po' imbarazzata.
Questo fa acquisire a Chris il savoir-faire di un latin lover e non esita a cogliere la palla al balzo.
"Tu corri e basta?" le domanda.
"Come scusa?"
"Voglio dire... non ceni mai? Perché io sarei ancora più felice se tu mi facessi l'onore di accettare un invito a cena da me. Niente completi sportivi, niente corse, solo cibo, luci soffuse, tante chiacchiere e l'opportunità di conoscerti meglio, che ne dici?" le fa l'occhiolino lui.
"Dico che cenare mi piace quanto correre... e sarei felicissima di cenare con te!" sorride lei.
"Va bene domani? Ci incontriamo qui al parco alle sette e mezza?" propone lui.
"Va più che bene, ci sarò. A domani, Chris!" lo saluta lei, correndo via.
Cercando di fare mente locale su quanto è appena realmente successo, Chris torna verso le due creature ultraterrene.
"Per Dio!"
"Christopher!" lo redarguisce Dominic, severo come un'istitutrice di un college femminile.
"Scusa! Dicevo... per lo schifosissimo inferno!"
"Hey!" lo riprende Matthew, sentendosi insultato.
"Scusami anche tu. Però, ragazzi, non è colpa mia se siete così citati in gran parte delle esclamazioni! Dicevo.. accidenti! Ma... è successo per davvero o l'ho solo immaginato? Magari me lo avete fatto immaginare voi... " borbotta l'umano, perplesso.
"No, figliuolo, è tutto meravigliosamente vero e genuino!" gli sorride Dom, senza resistere all'impulso di abbracciarlo stretto.
- Uffa, non mi abbraccia mai così. No, aspetta. Non mi abbraccia mai. Punto. Hey, ma... perché mai dovrebbe fregarmene qualcosa?- si chiede Matt, non sapendo darsi una risposta, prima di accorgersi che Chris lo sta guardando con una certa diffidenza.
"E tu che vuoi?"
"Matt, io non ti ho fatto capire in nessun modo di cederti la mia anima... quindi... non è stata opera tua, vero?" si rabbuia.
"No, anche se sono un diavolo ho un'etica a cui attenermi. Tu non mi hai ceduto un dannato niente e hai fatto l'intera dannata cosa dannatamente da te!" sbotta l'interpellato. "Ma scordati di ricevere un mio abbraccio!" aggiunge inacidito, facendo sorridere il suo interlocutore.
"Ragazzi, qui bisogna festeggiare! A casa ho una bottiglia di ottimo vino rosso. E' un regalo della Signora Sunburn e aspettava solo l'occasione propizia per venire aperto!" sorride il bassista.
"Vino?" si incuriosisce Dom.
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"Shu-dàiiiiiiiiiii... faasciamo un saaacco di benedeeeettooo casiiinoooo!!" biascica un Dominic decisamente alticcio, percuotendo con vigore le parti della batteria sulla quale è seduto, lottando per non perdere il suo equilibrio già precario.
"Mi sa che non è stata una buona idea fargli assaggiare quel vino!" commenta Chris, rivolto a Matt.
"Sciocchezze! Ha provato un po' della gioia terrena con cui vi sollazzate voi umani, ma c'è da riconoscerlo, gli alcolici sono fra le vostre migliori invenzioni!" sorride Matt.
"Sì, ma... poteva anche evitare di trangugiare il suo bicchiere tutto di un fiato!" borbotta Chris.
"Vuoi saperla una cosa? Gliel'ho detto io che se beveva veloce poteva apprezzarne a pieno il sapore e che era ancora meglio farlo a stomaco vuoto, perché gli lasciava il palato intaccato... non è certo colpa mia se quell'ingenuotto si beve tutto... sia l'alcol che le mie frottole!" sghignazza il diavolo.
"Matthew!" lo rimprovera l'umano.
"Eddàii, non shrgidarlo, Chrisshh... io sshto benisshimo!" protesta Dom, suonando un altro po', cosa che gli fa decisamente perdere l'equilibrio e così finisce a terra, ridendo come un matto.
"E più simpatico così!" ridacchia Matthew.
"Vabbè, direi che per stasera è pressoché inutile darvi lezioni, andiamo tutti a riposarci, forse è meglio!" stabilisce il riccioluto, indicando Dom che barcollando ha raggiunto il divano e ci si è appisolato sopra all'istante.
"Però è un po' presto," contesta Matt, guardando l'orologio sulla parete che segna le dieci. "In effetti, Chris, lezione di qualcos'altro me le potresti dare..." bofonchia, indicando con lo sguardo il pianoforte.
"Vuoi suonare il piano? Perché?" si stupisce l'altro.
"Così. Curiosità. Voglio scoprire quanto bravo io riesca ad essere, qualsiasi cosa faccia!" fa spallucce il diavolo, fingendo arroganza. "Allora, me lo puoi insegnare?"
"Te l'ho già detto, io non sono molto ferrato con quello strumento, conosco giusto le basi."
"Mostrami le basi, allora!" acconsente il suo allievo.
Chris gli espone le nozioni principali di quello strumento e Matt apprende con grande interesse, senza però perdere occasione di ghermirgli l'anima, con ogni genere di pretesto, ma senza il benché minimo successo.
"Piantala, Matt, non attacca! In questo momento ho già tutto quello che potrei mai desiderare e se penso a domani, chi sta meglio di me?" esclama Chris, alzandosi dal pianoforte.
"Ora faremmo meglio ad andare a dormire sul serio, sono quasi le undici!" commenta l'umano, con uno sbadiglio. "Ci pensi tu a lui?" gli indica Dom con un cenno del capo, avvicinandosi alle scale.
"Ma certo, non preoccuparti!" sogghigna la creatura infernale.
Si avvicina all'angelo dormiente, dandogli un leggero scossone.
"Noo.. ancora scinque minuti, arcangelo Morgan, poi rassggiungo gli altri al monte Abssholutioon, promessho!" mugugna il biondo.
"Ma quale monte dell'Absolution! Mentre tu poltrivi, quel brillante, bellissimo, intelligente, astuto e scaltro diavolo che Tom ti ha messo alle costole si è impadronito dell'anima del tuo assistito!" esclama Matt, camuffando la voce in una più altisonante.
"Evvabbè non sciempre shi può vinscere!" lo sorprende non poco Dominic con la sua risposta, facendo spallucce nel sonno.
Il diavolo non ha altra scelta che aumentare l'intensità degli scossoni, finché la sua controparte non riapre a fatica gli occhi.
"Chi scei tu?" biascica, stropicciandosi la faccia.
"Accidenti, angioletto, quel vino deve proprio averti messo KO!" ridacchia l'altro.
"Maaaaathew, ecco chi scei!" alza gli occhi il biondo.
"Già, così come era mio prima lo scherzetto dell'anima dell'assistito.. volevo farti prendere un colpo, ma non ha sortito l'effetto che volevo!" confessa.
"Buono a sciapersi..." borbotta l'altro, cercando di riappisolarsi.
"Eh no, non puoi riaddormentarti!" lo blocca Matt, dandogli un altro scossone.
"Perché? E' già mattina?" chiede l'altro, passandosi una mano sugli occhi.
"Dannazione, ti sei rincoglionito forte! No, è ancora sera, ma che ne dici di andarcene a dormire in un posto più comodo?" prosegue, con un tono gentile che nemmeno pensava di possedere, prima di fare apparire il loro letto.
"Mi piasceee!" sorride l'altro, gettandosi sopra. "Maaattheeeew?" lo chiama un istante dopo.
"Che vuoi?" sbuffa il moro, cominciando a pentirsi di averlo svegliato.
"Questi cosi sono strettisshimi, non rieeesco a dorrrrrmire coshì!" si lamenta l'angelo.
"Aspetta, lascia fare a me!" gli si avvicina il diavolo, sbottonandoli, ma appena accenna a sfilarglieli il biondo lo ferma.
"Nooo, basshta, va bene coshì!" lo avvisa, infilandosi sotto le coperte.
Togliendosi i suoi vestiti, rimanendo solo con i boxer e la maglia colorata che ha comprato per far contento Dom, Matt si infila sotto le coperte dalla sua parte del letto.
"Maaaaaaattheeew?" lo chiama un'altra volta Dominic.
"Che c'è?"
"Perché tu non mi chiami mai per nome?" guaisce il biondo.
"Dormi e non rompere!" sbotta l'altro.
Spegne la luce e appoggia la testa sul cuscino, ma per quanto provi a rigirarsi, non riesce a trovare la giusta posizione. C'è qualcosa che gli manca.
"Angioletto?" lo chiama.
"Mmph?"
"Mi fai dormire sulla tua ala?" domanda il moro.
"Non ci pensho proprio!" ribatte l'altro.
"Oh, andiamo! L'hai sempre fatto!"
"Appunto. Forshe shono shtanco di farlo!"
Matt riaccende la luce.
"Non fare il guastafeste! Guarda che se non collabori ti strappo un centinaio di piume mi ci faccio un cuscino!' sbotta.
Dominic lo guarda sfidandolo.
" E come? She non mi puoi toccare?"e dicendolo, con un gesto fa ergere un vetro magico dal pavimento al soffitto che divide il letto, senza però tagliarlo.
E' una barriera magica contro la quale Matthew va a sbattere nel suo tentativo di assalire la controparte.
Per quanti sforzi faccia, il moro non riesce a infrangerla.
'E' inutile, è a prova di voi diaaavolacci! ' gli fa una linguaccia dall'altra parte Dom, dato che possono sentirsi .
"Non dovresti usare la magia per scopi personali!" gli fa la predica Matt.
"Non è uno shcopo pershonale, è lesgittima difesa!Tu prima mi hai minacciato. I bravi angiooooletti dovrebbero tenersi alla larga dai diavoli caaaattivoni!"
"Dannazione, quando sei ubriaco diventi maledettamente stronzo!" sbotta il moro.
"Vuoi la mia ala? Bene. Dammi quello che voglio!" ribatte l'altro.
"Non ci credo, stai usando un ricatto!"
"She la vuoi proprio mettere in questi termini... shì!" ridacchia il biondo.
"E cos'è che vorresti da me?" lo sfida Matthew, guardandolo attraverso la barriera.
"Lo shai benissimo!" sibila l'angelo.
"Mai!" spergiura il diavolo.
"Come vuoi, buonanotte!" spegne la luce Dom, girandosi di lato nella sua parte di letto e facendo in modo che la sua ala tocchi il vetro.
Nonostante il buio, in penombra Matt riesce a riconoscerla e averla così vicina ma non poterla toccare gli sembra una tortura troppo insostenibile.
"E dài... o..i..ic!" mugola Matt.
"Io non ho sentito," protesta l'altro.
"Om..in...c!" ritenta Matt.
"Io non sento nulla..." riconferma becero l'angelo.
"E va bene, hai vinto...Dominic!" si arrende il diavolo.
Nel giro di mezzo istante, la luce si riaccende, la barriera sparisce e Matt si ritrova davanti Dom, che gli avvolge le braccia attorno al collo.
"Hai visshto? Ci voleva taaanto? Graaazie Maaaaaattheeew!" mormora, con gli occhi smeraldini che luccicano felici o forse perché in preda all'ebbrezza dell'alcool, prima di tirarlo più a sé e imprimergli un bacio a stampo sulla bocca, simile a quello che si scambierebbero due bambini.
Dom si separa e si sdraia di lato, distendendo con fiducia l'ala verso Matt che ancora lo fissa stranito, scombussolato da quel gesto.
"E' tutta tua, buonanotte!" sussurra il biondo, spegnendo la luce.
Matt appoggia la testa su quell'ala soffice, calda e profumata, mentre ripensa a quella sottospecie di bacio.
E' un bacio che sa di vino, inconsapevolezza ed innocenza... e forse non ne ha mai ricevuto uno più bello.
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