VI: I want a new game to play (I)


"Non era niente, è successo per sbaglio e non accadrà mai più!" sbotta Matt, ancora sconvolto, guardando prima il pianoforte e poi le sue dita.

"Tutto a posto, ragazzi, ho chiamato all'officina, per oggi faranno a meno di me!" li informa Chris, tornando al garage.

"Hey, chi ha tolto il telo al pianoforte?" si acciglia il bassista.

"Io, ti chiedo scusa. Volevo vedere com'era, ho anche provato a schiacciare i tasti, ma non ci sono portato!" spiega Dominic, senza aggiungere nient'altro.

Pur mantenendo una certa glacialità nel suo sguardo, Matthew lo ringrazia con i suoi occhi di zaffiro.

"Accidenti, Dom, non puoi essere portato per tutti gli strumenti. Se ti consola, nemmeno io ci riesco a fare granché, lo tenevo qui nel caso alle audizioni si presentasse qualcuno che sa anche suonare il pianoforte," spiega Chris, ricoprendo quello strumento con il telo. "Visto che ormai non serve più, me ne dovrei sbarazzare, ormai occupa solo spazio." medita ad alta voce.

"No!" si lascia sfuggire Matt, contrario a quella prospettiva. "Voglio dire, tienilo lì, fa pur sempre la sua scena. Anzi, non lo dovresti nemmeno coprire con in telo. Al limite, lo puoi sempre vendere più avanti!" si giustifica.

"Hai ragione, in fondo ci sono pure affezionato," approva l'umano, con gran sollievo ben celato del diavolo.

Avendo capito il vero significato di quel dialogo, Dominic sorride fra sé e sé.

"Ora bisogna pensare a voi due. Vi ci vuole molto per rendervi visibili?" domanda loro Chris, ma nel tempo di un battito di cuore se li ritrova davanti senza più elementi sovrannaturali.

"Che dici? Ci abbiamo messo molto?" chiede sarcasticamente Matthew, gettando un'occhiata a Dominic.

"Come si sta da spiumati, angioletto?"

"Fa.. fa solo u po' più frr-freddo!" si friziona bene braccia e spalle il biondo.

Matthew afferra una sua mano.

"Oh, poverino, ma come sei gelato!" commenta, tenendola fra le sue mani caldissime e, pur non facendo altro che rimproverarsi per quanto sia sbagliato, Dominic non può fare a meno di apprezzare quel contatto.

"Sai, potrei scaldarti molto più di così," mormora il moro al suo orecchio, soffiandoci dentro leggiadro.

"Non c'è n'è alcun bisogno, sto già meglio!" lo respinge nervosamente l'angelo. "Allora, Chris, andiamo?" si rivolge all'assistito, per sviare argomento.

"Dove di preciso?" domanda Chris.

"Come, l'hai detto tu, no? A fare i musicisti!"

"Dom, mi spiace contraddirti ma rendervi apparentemente umani e visibili non basta, conciati così non potete andare da nessuna parte!" li avvisa l'umano.

"Come scusa? Ma io non ho mai indossato nient'altro!" protesta Dom.

"Quindi non hai nessun vestito normale con te?" gli chiede Chris.

"Questo per noi è un vestito normale!" insiste l'interpellato.

"Matthew, non è che potresti fargli apparire degli abiti?" si rivolge al diavolo Chris.

"Dannazione! Mi hai scambiato per un emporio? E poi io non faccio favori a nessuno!" sbotta Matt, memore degli avvertimenti di Tom sul fatto di non usare magie troppo appariscenti e far comparire vestiti rientrerebbe in quella categoria.

"Certo, a meno che tu... " azzarda la creatura infernale con un ghigno.

"No! Scordati la mia anima! Lascia stare, faccio da me!" brontola l'umano, avviandosi verso le scale "Dominic, vieni con me!"

L'angelo obbedisce e il diavolo si appresta a seguirli.

"No! Tu stai qui, Mr. Cortesia!" lo blocca Chris. "Ti do la mia parola che non succederà niente che ponga la mia anima ad un bivio," gli assicura, allontanandosi con Dominic.

"Aspetta, dovrei avere qui dei jeans che avevo da ragazzino, ci ho fatto i primi concerti, ci sono affezionato," spiega, frugando tra i cassetti.

"E' normale conservare cose che ci rallegrano!" gli sorride il biondo.

"Eccoli! Ancora intatti!" estrae un paio di blue jeans con aria soddisfatta, porgendoli al suo ospite. "Ehmm, Dominic, ma sotto la tua tunica tu non indossi proprio niente?"

L'angelo scuote la testa negativamente.

"Allora ti conviene prendere anche questi!" dice, porgendogli un paio di boxer corti ed elasticizzati.

"Uh! Fascia-coscie! Li ho visti ma non ne ho mai indossato uno!" esclama l'angelo allegro.

"Si chiamano boxer!" ridacchia Chris.

"Ha più senso il nome che gli ho dato io!" puntualizza Dom.

"Ad ogni modo, lì c'è il bagno, prova a metterti tutto. E' probabile che i jeans ti vadano un po' larghi, ma ho una cintura se serve," lo informa l'umano.

"Allora tolgo la tunica, metto su i jeans e sopra i boxer... okay?" prende gli indumenti Dom, allontanandosi.

"No, è il contrario! Tu entra e cambiati, poi vediamo il resto!" alza gli occhi Chris.

All'incirca dieci minuti dopo, Dom esce dal bagno, reggendosi i jeans che altrimenti rischiano di cadergli, con la tunica arrotolata fino allo stomaco.

"Okay, credo che decisamente servirà la cintura, anzi, dovrò anche fare qualche buco in più," commenta ad alta voce Chris, improvvisandosi sarto e forando la cintura in tre punti diversi, infilandola tra i passanti e chiudendola proprio all'ultimo foro.

Nonostante questo, i jeans gli ricadono sui fianchi, lasciando il cavallo largo e mostrando l'elastico dei boxer.

"Ma guardati, angioletto, sembri un rapper!" lo sbeffeggia Matthew, alle loro spalle, sghignazzando.

"Matt! Ma ti avevo detto di aspettarci giù!" rimbrotta Chris.

"E ti aspetti che io ti dia retta? Che ingenuo!" ride sprezzante la creatura mefistofelica.

"Da quanto sei qui?" gli domanda Dom, cercando di farci l'abitudine a quel nuovo indumento.

"Da almeno cinque minuti. Quando voglio so essere molto discreto!" fa un sorrisetto il moro. "Quindi Chris ti ha potuto vedere nudo e io no!" protesta indignato.

"Chris non mi ha visto nudo, mi ha solo indicato il bagno e mi sono cambiato là. Nessuno mi vedrà nudo, tantomeno tu!" sbotta la creatura paradisiaca.

"Noioso!" sbuffa Matt, avvicinandosi a lui. "Ma almeno ti vedrò mezzo nudo. Via questa!" dice, sfilandogli in tutta fretta la tunica, prima che la sua controparte abbia anche solo il tempo di rendersene conto.

"Matt!" si lagna Dom, coprendosi con la tunica che gli strappa subito di mano il petto tonico e abbronzato con una debole striscia di peluria bionda.

"Niente male!" approva il diavolo, soddisfatto di ciò che ha visto.

"Dom, prova a metterti su questa!" dice Chris, lanciandogli una felpa verde che è di almeno tre taglie più grandi e finisce per sommergerlo.

"Grazie, è così calda!" sorride l'angelo, guardando meglio quell'indumento. "Ma chi sono i Queen?" domanda perplesso.

"La band di Freddie Mercury!" lo informa Chris.

"E chi era Freddie Mercury?" chiede il biondo.

"Un dio del rock!" risponde il riccioluto, senza pensarci troppo.

"Hey!" lo riprende Dom.

"Scusami, ma è un modo di dire!"

"Beh, figliuolo, non mi piace per niente!"

"Hai presente quella canzone che hanno suonato i ragazzi che ho provinato prima? Beh, era una canzone dei Queen!" spiega l'umano.

"Davvero? Mi piace, allora devono essere molto bravi!" sorride Dom, rigirandosi la felpa.

"Fra i migliori!" annuisce Chris, prima di rivolgersi a Matt. "Bene, visto che sei qui mi risparmi la strada al garage. Via giacca e camicia!" lo esorta.

"Ci si libera delle inibizioni? Mi piace!" ghigna Matt, spogliandosi di quegli abiti a tempo record e provvedendo anche a slacciarsi i jeans bianchi.

"No, quello non serve!" lo blocca in tempo Chris. "Davvero, i pantaloni li puoi tenere, sono abbastanza normali. E' il resto che è troppo appariscente!"

Nel frattempo Dominic è impegnato a osservare la versione mezza nuda del suo acerrimo nemico, che sfoggia un torace magro, scarno, glabro , pallido che contrasta con i capezzoli scuri.

Sembra quasi dispiaciuto quando Chris porge una felpa anche a Matt.

"Credo che a te andrà ancora più larga!" lo avvisa, mentre il moro indossa quella felpa rossa con le maniche che superano le sue mani di parecchi centimetri e le spalle che sono all'incirca il doppio delle sue.

"Un po' larga, eh?" borbotta il diavolo.

"Scusa, ma se non ti piace puoi farti apparire quello che vuoi!" contesta l'umano.

"Non ci penso proprio ad agevolarti il compito!" trova una brillante scusa Matt, mentre ne tira i lembi per guardarla meglio.

"Hey, ma io questo lo conosco, è uno dei miei dannati, uno di quelli che mi hanno dato più soddisfazioni!" sorride sornione, indicando Kurt Cobain, il leader dei Nirvana di cui spicca la foto in bianco e nero sulla sua felpa.

"Sì, immagino che sia finito lì, non è che abbia proprio condotto una vita esemplare!" commenta Chris.

"Non temere, figliuolo, non ti farò commettere i suoi stessi errori!" gli assicura Dominic.

"Che tradotto in angelese significa 'Vivrai una vita banale, grigia e noiosa come piace a noi lassù'!" lo canzona il diavolo, alzando gli occhi.

Dominic non si degna nemmeno di rispondergli, mostrandogli le spalle.

"Bene, pressappoco direi che siete pronti." afferma Chris.

"Pronti per fare le rock star?" azzarda Dom, esaltato.

"Accidenti, no! Non saremmo una band credibile con voi conciati così!" ribatte l'umano. "E poi esattamente come credi che si diventi rock star? Non è che basta schioccare le dita e dal nulla sei al centro di un palco con migliaia di fan che ti acclamano!" gli fa notare Chris.

"Sì che basta!" si intromette Matthew, srotolando la pergamena del suo ormai famoso contratto.

"Dacci un taglio tu!" sbotta Chris.

"Il tuo comportamento è sempre più lodevole, figliuolo!" lo encomia l'angelo, sorridendogli.

"Io questa gente che non vuole prendere scorciatoie proprio non la capisco!" borbotta il diavolo, facendo dissolvere la pergamena.

"Come vi stavo dicendo, bisogna andare a tappe per conseguire l'obiettivo. Il primo è rendere più presentabili voi due, ma non ho nessuna intenzione di mantenervi, quindi ora si va a fare qualche lavoretto per farvi guadagnare qualche soldino!" spiega il riccioluto.

"Che genere di lavoretto?" si incuriosisce Dominic.

"La mia vicina ha sempre qualcosa da farmi fare. La Signora Sunburn è una vecchina che vive da sola, è molto gentile, ma soprattutto è ricca e paga bene," spiega l'altro.

"A me i suoi soldi non interessano, ma se le faccio un lavoretto poi le posso prendere l'anima?" domanda Matt.

"Chiudi il becco e pensa a rimboccarti le maniche! Non c'è vecchietta più meritevole del paradiso della signora Sunburn!" protesta Chris

"Allora, andiamo?" domanda l'angelo, impaziente di cominciare.

"Dove credi di andare? Non credi di esserti dimenticato qualcosa?" obietta l'umano.

"Cosa?" si acciglia il biondo.

"Con tutto quel trucco non pensare nemmeno di poter varcare la soglia di casa mia!" protesta vivacemente Chris.

"Uh,è vero, me n'ero dimenticato!" si schiaffeggia la fronte con la mano Dom. "Quindi lo devo già togliere?" borbotta. "Cioè... che bello! Finalmente mi posso levare di dosso questa robaccia fastidiosa! Torno subito," si corregge Dom, correndo in bagno.

"Hey, angioletto, avrai bisogno di questo!" lo chiama il diavolo, facendo apparire lo struccante.

"Grazie." mormora Dom, chiudendosi in bagno.

"Quell'angioletto le bugie non le sa proprio dire!" ridacchia Matt, rivolto a Chris.

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Tutti e tre escono, percorrono qualche isolato e giungono a una piccola ma graziosa casa dal cancello arrugginito. Chris suona il campanello, ma senza risultati. Dopo altri quattro tentativi si decide a chiamare a gran voce la Signora Sunburn che nonostante i suoi settant'anni vanta ancora un udito notevole.

"Chris, sei tu vero?" esce di casa, avvolgendo la sua corporatura esile in una calda vestaglia di lana.

"E' inutile che suoni, caro, il campanello è rotto. Hai bisogno di qualcosa?" borbotta l'anziana signora.

"Semmai le volevo chiedere se è lei ad avere bisogno di qualcosa. Io e i miei amici saremmo felici di poter eseguire qualche lavoro!" spiega il riccioluto.

"Semmai loro due ne sarebbero felici, non certo io!" sibila Matt, incrociando le braccia al petto, contrariato.

"Beh, per cominciare direi che ha bisogno di riparare il suo campanello, me ne posso occupare io." si offre Chris.

"Grazie caro, ma non preoccuparti, ho delle faccende da far sbrigare anche ai tuoi amici." sorride la Signora. "Ci sarebbe da andare sul tetto a togliere le foglie secche dalla grondaia, ma non so se..."

"Lo faccio io, Signora!" si offre volontario Dominic, alzando la mano.

"Davvero, caro? Non hai paura di scivolare?" si preoccupa la donna.

"Le altezze non mi spaventano affatto!" le sorride rassicurante.

-Ma guarda, che idiota, prodigarsi tanto per aiutare una vecchiaccia petulante... ma non importa se mi paghi, vecchiaccia, io non ti farò nessun genere di lavoretto!- pensa risoluto Matthew.

"Quanto a te, giovanotto, se ti va, il cancello avrebbe bisogno di una riverniciata, ma mi sono stancata del bianco, pensavo a qualcosa sul rosso..." lo informa lei.

Se Matthew avesse ancora le sue corna, ora gli vibrerebbero di interesse.

"Ha detto rosso, Signora?" domanda suadente.

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Nel giro di mezz'ora sono già tutti al lavoro, mentre la signora Sunburn è ritornata in casa.

"Hey, Matthew? Non lo trovi meraviglioso? Faticare tanto per qualcosa che ti darà un senso di soddisfazione, ma soprattutto renderà felice il tuo prossimo!" gli grida dal tetto un sorridente Dominic, tutto indaffarato nella sua attività.

"Io del prossimo in questione voglio solo i soldi! E l'ho fatto solo perché mi piace il rosso!" gli grida in risposta il moro, continuando a spennellare il cancello, alternando il rosso a qualche altro colore che ha trovato nel ripostiglio degli attrezzi.

Non lo ammetterà mai, ma è una sensazione che non gli dispiace poi così tanto.

All'incirca due ore dopo, tutti i lavori sono ultimati e una soddisfattissima signora Sunburn ne approva i risultati.

"Il citofono ora funziona alla perfezione, la grondaia sembra nuova e... oh, mio Dio, il cancello è una meraviglia, con quelle sfumature di nero, arancione e giallo! Sembrano fiamme, mi piace!"

Matthew arriccia un po' il naso nell'udire quell'esclamazione ma apprezza il resto di ciò che gli viene detto.

"Già, chissà come gli è venuto in mente!" commenta casuale Dominic, alzando gli occhi.

"Ad ogni modo, ottimo lavoro, ragazzi, tutti quanti. Direi che ve li siete proprio guadagnati," prosegue la signora, estraendo il portafoglio. "Cinquanta sterline a te, cinquanta a te," porge a Chris e Dominic le rispettive banconote. "Quanto a te, caro, hai fatto proprio un lavoro divino!" si complimenta con Matthew.

"Non credo proprio!" sbottano lui e Dom all'unisono.

La signora li guarda confusa.

"Non ci faccia caso, Signora Sunburn, non gli piace che gli si dica così, è un modesto!" mente spudoratamente Chris, guadagnandosi un'occhiataccia gelida dal diavolo.

"Capisco. Bene, giovanotto, questo ti fa ancora più onore, ti meriti qualcosa in più. Tieni settanta sterline!" lo ricompensa la vecchietta.

Matthew incassa con un accenno di sorriso e un'alzata di spalle.

"Eh sì, sei proprio modesto!" gli sorride la signora.

"E poi dicono che il Male non paga!" bisbiglia Matt a Dom, mostrandogli le banconote in più e sorridendo beffardo.

"Di nuovo grazie, signora Sunburn, per averci fatto sentire utili e per averci fatto allietare la sua giornata!" proclama stucchevole Dominic.

"Se ha bisogno di qualcos'altro, non esiti a chiamarci. Buona giornata!" si congeda Chris, con le due creature sovrannaturali al seguito.

"Adesso che si fa?" domanda annoiato Matthew.

"Ora viene la parte più divertente, lo shopping, ma prima si mangia, ormai è ora di pranzo, non avete nemmeno un po' di fame?" domanda loro Chris.

"In effetti sì, ammetto di avere un certo languorino." confessa il biondo.

"Dopo tutta quella faticaccia potrei sbranare un elefante intero. Di solito sono io a far sgobbare la gente, non il contrario!" borbotta Matthew.

"Mi spiace Matt, niente elefante intero, però se vuoi ho una bistecca e posso anche fare un po' di spaghetti!" propone Chris.

"Spaghetti?" si illuminano gli occhi del bel diavolo.

"Sì, e stavolta siete ospiti mie, penso a tutto io. Ve lo siete meritati, stamattina siete stati proprio bravi!" si complimenta l'umano.

Dominic gli fa un sorrisone pieno di riconoscenza, mentre Matthew si scuote inorridito.

"Potresti evitare di dire quell'orrenda parola?" borbotta scocciato.

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"Da dove cominciamo?" chiede Dom, guardandosi in giro con gli occhi smeraldini che traboccano di vivace curiosità, mentre vagano per il centro di Teignmouth, con tutti i negozietti che ha da offrire a loro.

"Da dove volete." gli sorride Chris.

"Mi piace quello!" esulta l'angelo, indicando una vetrina che fa bella mostra di vestiti dai colori sgargianti.

"Ma chi me l'ha fatto fare di venire con voi?" Tanto non ho bisogno di questo, tutto quello che voglio posso farmelo apparire!" brontola Matthew, ma sta clamorosamente bluffando.

"Ma sai che noia avere sempre quello che vuoi, come lo vuoi, quando lo vuoi e dove lo vuoi? Non c'è nessuna incognita, nessuna sorpresa. Dài, vieni a vedere quel negozio con me, deve essere divertente, è pieno di cose strane e buffe. E poi io non ho mai comprato niente, sarà bello dare soldi a qualcuno!" lo sprona il bell'angelo.

"No, ti ho già detto che..." resta sulle sue il moro.

"Dài, musone, non fare il guastafeste, poi sono io quello noioso, eh? Andiamo, muoviti!" lo prende per mano il biondo, trascinandolo dentro il negozio.

A quell'imprevisto contatto entrambi avvertono immediatamente come una scossa elettrica, ma per nulla spiacevole. Tuttavia, entrambi preferiscono ignorare di cosa si tratti.

A Chris non resta che seguirli nel negozio, per non perderli di vista.

"Scommetto che ora andrai a cercarti qualcosa di bianco e largo che non lasci trasparire assolutamente niente, non è vero, angioletto?" commenta Matt.

"E tu andrai a cercarti qualcosa di nero e... cattivo!" ribatte Dominic.

"Può darsi, ma pensavo... perché non facciamo un gioco?" propone il moro.

"Un gioco?" lo guarda intrigato il biondo.

"Sì. Io scelgo che cosa devi indossare e tu puoi fare la stessa cosa con me!" spiega l'altro.

"Ci sto!" accetta la creatura celestiale.


(Fine parte I)

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