Capitolo XXVI: We gotta make it change, time to turn the page
spero che questo ultra mega iper capitolo stra denso di cose che ci ho messo un'eternità a scrivere... mi faccia anche solo un po' perdonare *sgrana occhioni*
Capitolo XXVI: We gotta make it change, time to turn the page
"Mooooooooorgaaaaaaaaaan!" si sente gridare da lontano.
L'interessato sussulta voltandosi, vedendo precipitarsi verso di sé un Glen che sta correndo come un pazzo.
Proprio lui che, come e più di Morgan, si è sempre raccomandato con i suoi discepoli di evitare questo tipo di comportamento troppo vistoso e vivace.
"Mooooooooooorgaaan!!" ripete Glen, raggiungendolo e frenandosi di colpo.
Recupera il fiato e le energie quel che gli basta per pronunciare una semplice quanto significativa sillaba.
"Tom..."
"Lui è qui? Di nuovo, ma allora sta diventando un vizio! E comunque io non voglio parlarci, digli pure di..." comincia ad agitarsi Morgan.
Glen lo stoppa con un cenno della mano, dopodiché cerca di riprendere un altro po' di fiato.
"No! Non hai capito... lui..." replica affannato, facendo il gesto del telefono con la mano.
"No che noon ho alcuna intenzione di chiamarlo! Che senso avrebbe, scusa? Prima blocco le sue chiamate e poi sono io a cercarlo? Non è plausibile, ho preso una decisione e sono più che determinato a..."
Mentre Morgan imperversa nel suo sproloquio, Glen ha il tempo di recuperare al pieno le sue energie.
"Non hai capito un benedetto niente... e ora fammi la cortesia di stare zitto un secondo. Intendevo dire che Tom ha appena chiamato me, dato che tu l'hai bloccato..." ritenta l'arcangelo più anziano.
Morgan lo guarda come se arrivasse dall'Ade.
"Cooooooooosa??!! Tom ha chiamato te? Perché? Quando? Perché? Come? Perché? Da quando vi sentite voi due? Quand'è che gli hai dato il tuo numero e... perché?" si agita oltremodo l'arcangelo più giovane.
"Mio caro, fratello, fa' un favore a me, ma soprattutto a te stesso e datti una calmata. Sì, è vero, Tom ha cercato di mettersi in contatto con me, ma solo perché un certo qualcuno di mia conoscenza ha deciso di bloccare tutte le sue chiamate. E no, non mi ha chiamato con il suo numero diretto, altrimenti non avrei mai risposto, si è avvalso di una mia vecchia conoscenza che deduco debba essere un suo grande amicone. Quindi no, io non ho il suo numero, né avrei alcun interesse ad averlo, come Tom non ne ha ad interagire con me. Quello che son corso qui a dirti con grande urgenza è che lui ti dice di andare ai cancelli del Benvenuto, quando vedrai allora capirai tutto!" chiarisce ogni punto della questione Glen, con la sua millenaria pazienza che un po' comincia a vacillare.
"Ai cancelli? E perché?" si acciglia Morgan.
"Io non ne ho idea, hai solo un modo per scoprirlo: va'. Perché pensi che ti abbia avvisato con tanta fretta? Certo che anche tu... non potevi rimanere nel tuo ufficio? Proprio nei Giardini della Pace, che stanno dalla parte opposta, ti dovevi rifugiare?" rimbrotta il suo amico.
"Volevo starmene un po' per conto mio..." si giustifica il più giovane.
"Posso immaginare il motivo. E comunque, per essere una questione definitivamente chiusa e archiviata, ti scaldi un filino troppo per i miei gusti quando si va sull'argomento Thomas..." lo punzecchia il più vecchio, sottilmente divertito.
Morgan arrossisce a vista d'occhio e non ha nemmeno il coraggio di affrontare lo sguardo del suo interlocutore.
"Io... io... devo subito andare a controllare!" farfuglia, svanendo in una manciata di piume svolazzanti.
"Come volevasi dimostrare!" commenta fra sé e sé Glen.
Morgan ha fatto più in fretta che potesse e ormai si trova a pochi metri dai cancelli del Benvenuto.
- Magari mi ha rimandato Showbiz... o forse si tratta solo del suo ennesimo scherzo di pessimo gusto oppure... –
Morgan interrompe le sue congetture interiori non appena si accorge di chi sta andando ad accogliere.
L'anima in questione avanza verso di lui con fare sicuro. Ha lo stesso portamento regale di qualche secolo fa, ma sul suo volto sono chiari i segni delle sofferenze e delle torture che ha dovuto subire, nonostante la luce nel suo sguardo denoti una ritrovata speranza.
"Salve, Morgan!" lo saluta l'anima.
"Oh, benedetto cielo, Henry!" esclama attornito l'arcangelo, che ancora non crede ai suoi occhi.
******************** (Contemporaneamente)
Matthew si è materializzato nuovamente a Teignmouth. Solo che non è davanti a casa di Chris, preferisce prendere il giro un po' più alla larga.
Molto più alla larga, dato che ha scelto di atterrare proprio nei pressi della scuola che in precedenza Chris aveva mostrato a lui e Dom e da lì girovagare un po'
Del resto, si è intrattenuto con Marylin soltanto fino a tarda mattinata e quindi giudica troppo prematuro far già ritorno.
Sa che non ce la farebbe ad affrontare lo sguardo gelido e collerico di Dominic, non di nuovo, quindi preferisce attendere che sia notte.
Un Dominic che dorme è un Dominic che non lo può guardare in quel terribile modo.
Così deciso, Matt si appresta a tirare quell'orario.
Un sentimento di rancore da far nascere dal nulla, un senso di invidia da accrescere, pensieri impuri da indurre, peccati vari ed eventuali da far commettere.
Di gente in giro ce n'è parecchia e un diavolo come lui non si può certo annoiare.
Mentre è intento a compiere una di queste piccole – ma in qualche modo soddisfacenti- malefatte, qualcuno lo avvicina.
"Hey, ma io lo so chi sei!" esclama un ragazzo sui vent'anni.
Matthew lo scruta.
- Che sia un diavolo che non conosco che Tom mi ha messo alle calcagna per spiarmi? –si mette in allerta. – Oppure è un angelo mandato in incognito da Dom che è preoccupato perché non torno da lui?- pondera speranzoso.
"Oh, davvero mi conosci? E, dimmi, chi sono?" lo interroga.
"Ma sì, sei... coso, quello che suona con i ... sì, dài, quelli che suonano sempre al Madness!" risponde il ragazzo e più lui è vago, più Matt diventa nervoso.
Non solo non si tratta di una spia ultraterrena, ma non è nemmeno un fan che si rispetti.
E' inconcepibile che qualcuno osi scordarsi il nome suo o della sua band.
"Allora me lo fai un autografo?" chiede il ragazzo, porgendogli un'agenda.
"Certo!" sorride accondiscendente il bel diavolo, prendendo l'agenda.
"Non mi chiedi come mi chiamo?" domanda confuso il suo interlocutore.
"E perché mai lo dovrei sapere?" controbatte acido Matt, eseguendo la sua 'dedica', dopodiché si allontana, lasciando il giovane ancora più perplesso e attonito a leggere quel che gli ha scritto.
' A... coso, sì, quello che non si ricorda un cazzo e del quale non me ne frega un dannatissimo accidenti.
Con tutto, fuorché affetto.
Matthew- la prossima volta faresti maledettamente meglio a ricordartelo – Bellamy, degli Heaven,Earth&Hell!!!'
Per quanto lui continui a spergiurare che la Vanità non è un peccato che lo coinvolge, forse Matthew un tantino sensibile lo è sull'argomento!
Il tempo scorre e Matt è a un passo dal convincere un gruppo di ragazzini a saccheggiare un negozo, quando qualcuno lo interrompe.
E non lo fa nemmeno in senso fisico.
// 'Non rubare'. Certo non è divertente come 'Non commettere atti impuri', ma è comunque uno dei Comandamenti che più adoro violare! // ridacchia nella sua mente Tom.
// Pensavo che il tuo diletto principale fosse togliere ogni barlume di felicità a chiunque, dato che ti riesce benissimo!// replica scontroso Matthew, senza smettere la sua opera di persuasione.
// Ti dirò, ha perso il suo fascino dopo che l'ho tolto anche al sottoscritto. // gli confessa il suo superiore.
// Cosa hai detto?// si incuriosisce Matt.
// Finisci con quei poppanti e poi raggiungimi al Den. E non t'azzardare a sparire come l'ultima volta!// si raccomanda Tom.
Matthew stavolta non si azzarda a dileguarsi, senza lasciar traccia di sé, e all'incirca una decina di minuti più tardi, fa la sua comparsa nel luogo concordato.
Trova Tom seduto sull'erba, a gambe incrociate, intento a fare video.
"Perché non mi hai detto subito che questi gabbiani sono così meravigliosamente perfidi? Ne ho filmato uno che attaccava una coppietta e un altro ha portato via un panino ad un bimbo che starà ancora piangendo!" sghignazza l'arcidiavolo, riguardando i suoi video.
"Spero che davvero tu non mi abbia chiamato qui solo per questo!" alza gli occhi Matt, prendendo posto accanto a lui.
"Sai, se non fosse che so per certo che Showbiz e Assassin gli darebbero vita breve, me ne porterei via uno!" continua Tom, ignorando le sue parole volutamente.
"Sempre che tu ne riesca a catturare uno. Non sono affatto docili e miti, sai? Anzi, direi che sono piuttosto violenti!" lo informa il suo sottoposto.
"Così mi fai solo venir ancor più voglia di averne uno." ridacchia il suo Capo, per poi decidersi a cambiare argomento. "Allora, come è andata la tua opera di persuasione?" gli chiede.
"Così, così. Li ho convinti a farlo, ma quegli inetti si son portati via cose di così poco valore che dubito che il negoziante se ne possa mai accorgere!" alza gli occhi Matt. "Ma non è nemmeno di questo che dovremmo parlare." sottolinea, sbuffando, un chiaro sintomo della sua proverbiale impazienza.
"Hai ragione. Com'è che fanno gli umani quando compiono una cosa ma poi capiscono che era meglio non farlo, perché non li ha resi poi così felici come pensavano, anzi, l'esatto opposto?" borbotta l'arcidiavolo.
"Non ci credo. Ti stai davvero scusando?" lo guarda stranito Matt.
"Che orribile parola!" scuote la testa indignato l'altro. "Diciamo piuttosto che sto riesaminando le conseguenze di quel che ho fatto. Non era così che doveva andare: il mio gesto a te doveva servire per ripassare quel lavoro che hai sempre saputo eseguire così magistralmente... invece ti ho ridotto emotivamente a un'ameba! A me serve che il mio diavolo preferito sia al cento per cento delle sue potenzialità, così che possa affrontare la missione." si giustifica Tom.
"Quanto a Morgan, lui avrebbe dovuto capire che l'ultima volta ha davvero esagerato e quindi avrebbe dovuto chiedere il mio perdono in tutti i modi... non viceversa!" brontola, contrariato.
"Tu ora vorresti farti perdonare da lui? Da un arcangelo?" sgrana gli occhi Matthew, sempre più incredulo.
"Dannazione, sì; ho bisogno che la nostra eterna battaglia prosegua..." bofonchia il più anziano.
"Io lo chiamerei più eterno flirt!" lo punzecchia il più giovane.
"Quello che è! Fatto sta che ho compiuto un gesto estremo che non ti rivelerò mai e poi mai e ora ne sto attendendo l'esito." rivela Tom.
"E come lo attendi esattamente?"
"Lasciando il telefono nel mio ufficio e allontanandomi il più possibile, cercando di tenermi la mente occupata con qualsiasi cosa!" ribatte l'arcidiavolo.
"Beh, non è certo quel che si chiama prendere il toro per le corna... beh, non che Morgan sia un toro, tantomeno che abbia le corna, quelli semmai siamo noi, però.. hai capito che volevo dire!" ribatte Matt, ridacchiando.
"Oh certo; perché tu sì che il tuo toro l'hai affrontato, vero? Invece di correre a casa di Chris, te ne stai qui a perdere tempo con frivolezze inutili!" lo redarguisce il suo Capo.
"Hey! Se adesso non sono con lui è solo maledettamente colpa tua!" lo accusa Matt, puntandogli il suo dito contro. "E anche mia, che non ho saputo né ribellarmi ai tuoi ordini, né parlargli nel giusto modo quando e avevo l'opportunità, lasciando che scoprisse la verità così bruscamente... sempre per colpa tua!"
"Sai, in fondo credo di sapere perché ho reagito così. Ero invidioso." ammette Thomas.
"Invidioso? Tu?!" ripete scettico il più giovane.
"Sì, invidioso. Io. Guarda dove sei arrivato in solo questi pochi mesi con Dominic! Invece io con Morgan... tutti questi secoli e lui è ancora così abbottonato... in ogni senso!" borbotta l'arcidiavolo, incrociando le braccia al petto.
"Oh. Beh, ma è solo perché siamo generazioni così differenti! Dominic è molto più giovane, quindi molto più facile da condurre verso sentieri più libertini; mentre Morgan ha secoli di rigore e disciplina ferrea da ammorbidire, è logico che ci devi lavorare molto di più, ma sono certo che alla fine trionferai!" replica Matt, dandogli inconsapevolmente una pacca sulle spalle.
"Aspetta un momento. Mi stai forse... confortando?" gli domanda Tom, stizzito.
"Forse. Non so che mi sia preso, non volevo farlo!" cerca di giustificarsi il diavolo.
"Non importa. devo ammettere che è stato piuttosto piacevole, grazie!" gli sorride Tom. "Ma che non si ripeta più!" gli impone autoritario subito dopo.
Del resto, quei due hanno pur sempre una reputazione da mantenere.
"Okay, credo che per entrambi sia ora di alzarci di qui e andare ad affrontare i nostri... tori piumati!" dichiara l'arcidiavolo, alzandosi dal prato.
"Lo credo anch'io." approva Matt, imitando le sue azioni, ma entrambi rimangono indecisi sul da farsi.
"Che ne dici se prima rubiamo le caramelle ai mocciosi che ci circondano?" propone il suo capo.
"Non potrei essere più d'accordo!" sogghigna il diavolo.
********************** (Contemporaneamente)
Quello che Matthew non può sapere è che se anche fosse tornato subito a casa di Chris non vi avrebbe trovato Dominic.
Sì, perché, stanco di vederlo struggersi ad aspettare inesorabilmente Matt, seduto sulla sua batteria, il bassista ha personalmente insistito perché se ne andasse fuori a prendere una boccata d'aria e a distogliersi la mente.
E' già il quinto negozio di vestiti che visita, ma nessuno dei colorati, succinti e sgargianti capi di abbigliamento sembra risollevargli il morale.
Tutt'altro. Dominic è caduto in uno stato di apatia e nemmeno lo shopping può riuscire a scuoterlo.
Ed è in queste condizioni apatiche che, passeggiando per la piazzetta, viene avvicinato.
"Questo deve essere il mio giorno fortunato. Un altro componente della band che suona al Madness! Tu sei il batterista, vero?" esclama lo stesso ragazzo di prima.
Dominic annuisce, con un sorriso di circostanza.
"Sì, bravo. devi aver già incontrato Chris, il cantante, immagino. E' qui in giro con la sua ragazza!" gli spiega, un po' svogliatamente, ma è la sua indole che gli impone di essere gentile e affabile.
"No, lui ancora non l'ho visto, ma se m'hai detto così andrò a cercarlo. Però poco fa ho incontrato il chitarrista." replica l'altro.
Dominic trattiene un respiro con un sussulto.
"Ne sei sicuro?" gli chiede molto pacatamente.
"Certo che sì. Ho incontrato Matthew Bellamy. Ho poche certezze nella mia vita, ma una di queste è che lui si chiami così e non me lo scorderò più!" esclama lo sventurato ragazzo.
Dominic sembra rinascere a nuova vita e sfodera un sorriso così abbagliante che potrebbe rischiarare il cielo durante un'eclissi totale.
"Oh, cielo! Sì, era lui, allora l'hai incontrato sul serio. E' qui!" si esalta l'angelo. "E, dimmi, con 'poco fa' esattamente quanti minuti e quanti secondi intendi? E in che direzione è andato?" lo interroga, concitato.
"Cosa? Hey, amico, cosa vuoi che ne sappia? Sarà stato più di venti minuti fa, ormai se ne sarà già andato!" borbotta l'interpellato, confuso. "E poi perché lo chiedi a me? Mi vuoi dire che non sai dove rintracciare il tuo compagno di band? Sono davvero così pessimi i rapporti fra voi che vi sopportate solo quando siete sul palco e poi chi s'è visto s'è visto?" lo sbeffeggia.
"Questi non sono affari che ti riguardano!" sbotta Dom ed è il primo a sorprendersi di una tale reazione.
"Sì, probabilmente hai ragione tu, ma dopo tutto questo interrogatorio almeno un autografo me lo devi!" sostiene il ragazzo, aprendo il suo quaderno alla stessa pagina dove si può leggere a chiare lettere la cosidetta 'dedica' di Matthew.
"Uh, certo." acconsente Dominic, prendendo quel quaderno come se fosse una reliquia.
"Ah, giusto, dimenticavo, io sono..." fa per presentarsi l'altro.
"Non mi occorre saperlo, amico!" lo interrompe l'angelo, ripagandolo con la sua stessa moneta.
"Ecco fatto. Buona continuazione di passeggiata!" sorride, restituendogli il quaderno e allontanandosi.
Il ragazzo si affretta a leggere quel che c'è scritto, ma ha la seconda sconcertante sorpresa della giornata.
'Al mio nuovo amico che forse pecca di un po' troppa curiosità. Figliolo, una vita passata a impicciarsi solo dei fatti propri è certamente una vita ben spesa. Con tanta bontà.
Dominic Howard'
- Queste aspiranti rockstar sono uno più strambo dell'altro e loro erano solo i musicisti... col cacchio che voglio incontrare il cantante!- pondera, con aria stranita, lasciando la piazzetta una volta per tutte.
- Non ci credo. Matt era qui e non mi ha cercato; allora non ne vuole sapere più nulla di me. Chris aveva torto marcio, a quel diavolaccio non importa di niente e di nessuno e... – fa le sue considerazioni Dom, sulla strada verso la sua temporanea casa.
Già da lontano, intravvede qualcuno alla porta, intento a bussare, o meglio... a cercare di farlo, mentre continua a rimandare quell'azione conclusiva.
E quel qualcuno altri non è che Matthew.
- Ma allora gli importa ancora di me. Forse gliene è sempre importato. Chris aveva ragione su tutto. Chris è così saggio! – si rallegra Dominic, avviandosi verso il diavolo, ma stando ben attento a non farsi scoprire.
- Adesso gli corro incontro, lo abbraccio stretto da dietro, gli dico che mi è mancato da impazzire, che è tutto perdonato e... – pianifica l'angelo, al settimo cielo, ma si ravvede prima di compiere il primo passo.
- No, Dom, ricordi? Qui ci vuole dignità. Che lo volesse o no, non dimenticare quello che ha cercato di farti.- rimanda a se stesso. – Questa è un'ottima occasione per mettere in pratica i consigli di Kelly. – decide incamminandosi verso il moro.
" Che ti prende? Non ti ricordi più come si apre una porta?" esclama, facendolo sussultare.
"Dom..." è tutto quello che riesce a dire Matthew, contento non solo di rivederlo, ma che ancora gli rivolga la parola.
Solo che dal bel volto dell'angelo non traspare la benché minima emozione.
"E poi, tra l'altro, non capisco che senso ha bussare quando sai benissimo che puoi apparire all'interno della casa quando vuoi. O ti sei forse dimenticato anche questo?" continua a punzecchiarlo Dom, sorpassandolo ed entrando in casa senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
"Sì, ma... non sapevo se... cioè, io volevo.." farfuglia Matt, confuso, seguendolo.
"Ad ogni modo, era ora che tornassi! La Missione non ha senso se non ci sei tu ad ostacolarla." aggiunge l'angelo.
"Tutto qua? Non vuoi sapere nemmeno dove sono stato?" gli domanda l'altro, un po' amareggiato.
"Conoscendoti, di sicuro a fare qualcosa di empio e disdicevole, quindi, no, non lo voglio sapere!" ribatte freddamente Dom, aprendo il frigo e bevendo qualche sorso di succo di arancia.
"Bene, io esco." annuncia, rimettendolo al suo posto.
"Ma... sei appena arrivato!"protesta Matt, che vorrebbe potergli parlare apertamente.
"E ora esco di nuovo, non mi sembra sia vietato no?" ribatte il biondo, quasi indisponente. "E guai a te se ti azzardi a seguirmi. Tu rimani qui e ti ripassi le canzoni al piano e alla chitarra, che ci dobbiamo rimettere in carreggiata se vogliamo finire l'album in tempo ... o chi lo sente Chris!" gli impone, uscendo e lasciandolo basito.
Matthew si avvicina alla sua chitarra glitterata, l'imbraccia e controlla che sia correttamente accordata.
- Sono forse atterrato in una specie di Universo parallelo dove Dominic mi tratta come una pezza da piedi e mi tiene attorcigliato attorno al suo dito? – si domanda il diavolo, collegando la chitarra all'amplificatore.
- Se possibile, lo trovo ancora più irresistibile di prima! –
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Dominic sa bene dove Chris e la sua compagna si possano essere recati dopo la loro passeggiata ed è lì che si presenta, suonando al campanello in un modo garbato, ma anche un po' insistente.
"E' aperto!" urla Chris dall'interno, senza muoversi da dove si trova.
E quando l'angelo entra lo trova sul divano con Kelly, intento non solo a parlare al pancione di lei sempre più evidente, ma anche a suonargli una canzone con il basso.
Non collegato all'amplificatore, ovviamente, non è il caso di traumatizzare quel povero feto.
"Amore del papà, lo so che suonar la batteria fa più figo, per non parlare della chitarra; ma è tutta apparenza. Tu diventerai senza ombra di dubbio un eccellente bassista, proprio come il tuo papà!" si raccomanda Chris, accarezzando il pancione, finché lo sente scalciare.
"Oh-oh, deduco che qualcuno non sia molto d'accordo!" si diverte a punzecchiarlo Kelly.
"Prima esce di lì e poi vedremo!" ribatte Chris.
Dopo aver assistito in silenzio, Dominic decide di farli partecipi della sua presenza.
"Siete così dolci e adorabili che è quasi un crimine disturbarvi!" si strugge di tenerezza il bell'angelo.
"E allora perché l'hai fatto?" borbotta Chris.
"Christopher! Non essere sgarbato!" lo rimprovera Kelly, con un'occhiataccia. "Dominic, accomodati pure, ti posso offrire qualcosa?" domanda Kelly, da brava e premurosa padrona di casa.
"No, carissima, ti ringrazio, ma non serve. E poi tu necessiti di assoluto riposo!" replica Dom.
"Non ti ci mettere anche tu!" sbuffa la ragazza. "Tra Chris e te probabilmente non mi farete più muovere da questo divano da qui fino al giorno del parto!" si lamenta.
"Esagerata!" ridacchia Chris. "Hey, Dom, sai le novità? Avremo un bel maschietto. Abbiamo avuto il risultato dell'ecografia." sorride Chris, orgoglioso. "Un maschietto. Gli spiegherò tutto della vita, gli insegnerò ad andare in bicicletta, a giocare a pallone, a farsi la barba... e a suonare il basso!" progetta raggiante il ragazzo.
"A meno che il pargoletto non preferisca la batteria, lo sai che fa più figo!" ribatte Dom, sagace. "Oh, Chris, Kelly, sono così contento per voi! Poi lo dovrai dire anche a Matt quando rientri, è tornato, sai?" lo informa l'angelo.
"Era ora! Quell'abum non si può mica finire da solo!" borbotta Chris. "Quindi è per questo che sei qui?"
Dom annuisce.
"Sì, ma soprattutto ci tenevo a ringraziare Kelly. Ho messo in pratica tutti i consigli che mi hai dato. E' così divertente fingere questo atteggiamento distaccato. Matt sembra un altro!" ridacchia esaltato il biondo.
"Eh sì, lo so, è un'arte molto usata nel mondo femminile, ma ciò non significa non sia efficace anche altrove!" gli sorride complice la ragazza. "Però vedi di non esagerare. Usa il bastone e la carota." gli consiglia.
"Cosa? E perché mai? Matthew non mangia carote, preferisce di gran lunga le banane." ribatte Dom, facendo una breve pausa, memore di una performance particolarmente hot del fascinoso diavolo. "E il bastone? Sì, okay, mi ha fatto arrabbiare, ma non mi sembra addirittura sia il caso di picchiarlo... anche se probabilmente a lui piacerebbe!" prosegue, un po' incerto.
Kelly lo guarda stralunata e segue anche qualche minuto di silenzio, dettato per lo più dall'imbarazzo.
"E' soltanto un modo di dire, Dom!" rompe quel silenzio Chris.
"Sì, vuol dire che devi alternare il tuo atteggiamento fintamente freddo ad uno più caloroso, di modo che quando lui pensa di poterti riconquistare facilmente... tu rivolti di nuovo le carte!" gli spiega Kelly.
"Oh. Sembra un gioco così divertente!" sorride intrigato Dominic.
"L'importante è che tu sappia quando smettere. Non vuoi che tutto questo diventi troppo frustrante per Matthew, vero?" si raccomanda Chris, continuando a suonare.
"Oh no, no di certo. Sarò in grado di decidere quando ne ha avuto abbastanza." assicura il biondo.
"Sai, Dominic, sei così ingenuo su certe cose e così meravigliato a certe scoperte che... a volte mi domando se tu faccia davvero parte di questo mondo!" ridacchia Kelly.
Dom scoppia prontamente a ridere con tutta la naturalezza possibile.
"Oh, cielo, Kelly, a volte ti fai delle idee così assurde!"
Chris invece, per lo shock ha avuto un improvviso sussulto, che lo ha portato a sbagliare accordo.
"Eww, se suoni così poi non ti lamentare se nostro figlio vorrà fare il batterista!" lo prende in giro la sua fidanzata.
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Tom non fa nemmeno in tempo a fare ritorno nel suo ufficio che il suo iPhone che ha lasciato sulla scrivania sta già squillando.
E il display gli comunica la tanto attesa notizia.
- Un momento. Morgan mi starà anche chiamando, ma non ho idea di che cosa voglia dirmi. – medita l'arcidiavolo.
C'è soltanto un modo per scoprirlo.
"Pronto?"
"Finalmente! E' da un bel po' di tempo che provo a chiamarti e sappi che avrei proseguito a oltranza, fino a che non mi avresti risposto, fosse anche solo per esasperazione!" lo informa Morgan. "Un momento. E' questo il caso?" si preoccupa.
"No, altrimenti avrei semplicemente bloccato le tue chiamate. Sai, qualcuno è molto bravo a farlo!" infierisce Tom, cercando di mantenere un gelido contegno, ma in cuor suo è davvero felice.
- Mi parla di nuovo! Allora ha funzionato!- si compiace.
"E, dimmi, a cosa devo questa tua spontanea chiamata?" gli domanda, sarcastico.
"Thomas, hai liberato Henry. Henry! T rendi conto? Sei forse uscito di senno?"
"No, il ragazzo se l'è guadagnato il suo posto lì." replica Tom, cercando di non dare troppo peso alla cosa.
"Ah. Quindi devo dedurre che la tua non sia stata una mossa atta a catturare la mia attenzione!" commenta Morgan, alquanto scettico.
"Certo che no. E' stato il semplice e mero corso degli eventi." nega l'evidenza l'arcidiavolo. "Poi se accidentalmente è servito anche a farmi perdonare..." aggiunge, con fare innocente. "Perché è servito, vero?" chiede conferma, tradito da una spiccata nota d'ansia nel suo tono prima calmo e controllato.
Morgan sorride fra sé e sé.
"Ci possiamo incontrare per parlarne a quattr'occhi?" gli propone.
- Mi vuole pure rivedere! – gioisce dentro sé Tom.
"Huh? Sì, perché no?" risponde, un po' distaccato.
"Bene. Allora, fra dieci minuti al nostro solito posto." ordina l'arcangelo, riattaccando.
Puntuale come lo è stato rare volte nel corso della su millenaria esistenza, Tom si fa trovare al loro angolo di Purgatorio.
Ricorda ancora la sexy partita a strip-poker che hanno disputato lì, quella che poi ha dato il via a tutte quelle vicissitudini.
E' solo questione di pochi istanti, prima che gli venga incontro un Morgan piuttosto sorridente.
"Non credevo che sarebbe più successo." mormora il moro. "Allora, mi hai perdonato?"
"Ni." è la vaga risposta del biondo.
"Che accidenti vuol dire 'Ni'? Dannazione, ti sei reso conto o no di ciò che ho fatto per te? Ti ho concesso Henry, per tutti gli Inferi!" si scalda il moro.
"Oh! Perdonami se sbaglio, non era forse una cosa che seguiva solo il corso naturale degli eventi?" lo provoca l'angelo.
"Balle!" ringhia Tom. "Andiamo, lo sai meglio di me qual è stato il vero motivo. Non puoi dirmi che non è servito a niente!" si dispera Tom.
Morgan gli si avvicina, dandogli un'incoraggiante pacca sulla spalla e un'affettuosa carezza sul viso.
"Beh, non è stato del tutto inutile, né di certo è passato inosservato. Diciamo che ha aperto un varco perché io ti possa perdonare completamente." gli comunica.
"Davvero ho ancora una chance?" si rianima l'avvenente arcidiavolo. "Di qualunque cosa si tratti, lo farò. Dài, spara!" lo sprona.
Per tutta risposta, Morgan fa apparire una pergamena che srotola fino a che l'estremità non tocca terra.
Tom lo guarda sconvolto.
Il bell'arcangelo ridacchia.
"Ammetto che era solo per creare un po' d'effetto. La lista di cose che ti chiedo non è così lunga. In realtà mi basterebbero solo tre cose." gli rivela.
"Sono pronto." annuisce l'altro.
"Punto primo: dovrai servire almeno un altro paio di volte alla mensa dei poveri. E con molto più entusiasmo dell'ultima volta!" si raccomanda il biondo.
"O... okay, ma niente sfere stavolta!" accetta Tom, anche se molto restio.
"Niente sfere, promesso. Stavolta resterà soltanto una cosa fra me e te." gli fa l'occhiolino Morgan. "Punto secondo: dovrai farti un bel bagno." prosegue.
"Che cosa?! Ma se ne ho fatto già uno cinquecento anni fa!" protesta il moro.
"Quel giorno ci sorprese un acquazzone in aperta campagna, non lo puoi davvero considerare come 'bagno'!" replica Morgan.
Tom non glielo dirà mai, ma quotidianamente si fa una o anche più docce di fuoco, che pressappoco gli sortiscono lo stesso effetto di una doccia comune.
Del resto, ci tiene a presentarsi sempre al meglio, ma ha pur sempre quella suddetta reputazione da difendere!
Nemmeno Morgan glielo rivelerà mai, ma lui adora quel suo odore intenso di fumo, braci e tessuto in pelle che l'arcidiavolo emette.
"Okay, vada anche per lo stupido bagno. ma tu verrai a vedermi?" flirta Tom.
"Non è.. non è quello l'obiettivo della richiesta!" farfuglia Morgan, visibilmente imbarazzato, per poi riprendersi. "Ultimo punto: dare un sostanzioso contributo a una raccolta fondi per la salvaguardia del Panda."
"Cosa?! Non puoi chiedermi questo!" protesta Tom, rabbrividendo al solo pensiero, con la più disgustata delle espressioni.
"Posso, eccome! E infatti lo sto facendo." rimane impassibile il biondo.
"Non possiamo almeno scegliere la salvaguardia della tigre bianca Siberiana?"
"No!"
"Oh, andiamo! Il panda non ha nemmeno l'aggressività di un orso!" cerca di fargli notare Tom, con un'espressione da cucciolo ferito.
Ma la cosa non ha alcun effetto su Morgan.
"Oh, questo lo so bene!" sogghigna il biondo, machiavellico. "Allora, accetti?"
Tom alza gli occhi, sconfitto.
"Non credo di avere molta scelta!"
"Ben fatto, non ti chiederò di suggellare il nostro patto con il sangue, queste brutte abitudini le avete solo voi!" replica Morgan, facendo scomparire la pergamena. "Ti conviene cominciare da subito, hai un mucchio di lavoro da fare!" gli sorride, prima di svanire con un'espressione soddisfatta.
Anche Tom fa ritorno al suo Regno, con un solo pensiero nella mente.
-In che razza di guaio mi sono cacciato?-
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Quando Dominic fa ritorno, non trova più Matthew impegnato a suonare, dove lo aveva lasciato, ma in compenso trova un sentiero di petali di rose rosse che conduce al loro letto, che Matt ha fatto opportunamente ricomparire.
Inginocchiato a terra c'è Matt, tutto assorto nel fare qualcosa, mentre impreca notevolmente.
Guardando meglio, Dom capisce cos'è: Matt sta intrecciando fiori e ha scelto proprio le rose con le loro spine, cosa che lo sta portando a tagliuzzarsi le mani un po' ovunque.
E sul letto Dom può leggere una scritta fatta in malo modo con le rose intrecciate. Frase che Matt sta per concludere con l'ultima sillaba che aggiunge alla sua composizione.
" 'Ti piego... pedonami'?" legge ad alta voce Dom, confuso.
Solo in quel modo Matt si accorge della sua presenza.
"Ma no, è 'Ti prego, perdonami '!" lo corregge Matt, un po' offeso.
"Ah, ora sì che ha senso!" replica Dom, con piccato distacco.
La verità è che ha inteso quale fosse la frase fin da subito e quel gesto gli ha reso le gambe come gelatina, per non parlare del suo cuore, sciolto come neve al sole.
Ma sa anche che non può già cedere, così facilmente.
"Hai una vaga idea di quanto maledettamente ci ho messo a farlo? Io non so un accidenti di come si intrecciano gli stupidissimi fiori! Possibile che tu non abbia nient'altro da dirmi?" protesta Matt.
"Certo. Vedi di pulire tutto e subito. Se Chris vede il garage conciato così darà in escandescenze!" si raccomanda Dom, il più freddamente possibile.
"Ma..." borbotta il diavolo, per poi accingersi a schioccare le dita.
"Chi ti ha detto che puoi usare la magia? Io intendevo pulire nella maniera umana!" lo interrompe Dom, porgendogli scopa e paletta.
In cuor suo, quella situazione lo sta oltremodo divertendo.
"Cosa? Ma scusa, non c'è nemmeno Chris, quindi Tom non può vedermi e non può rompere!" controbatte il moro.
"E' vero, ma, sai, potrebbe anche sfuggirmi involontariamente che sei ricorso alla magia mentre parlo con Chris..." replica con finta innocenza il biondo.
"Che razza di subdolo, perfido, infame ricattatore!" borbotta Matt, prendendo scopa e paletta. "Dannazione,così ti trovo solo ancora più irresistibile!" aggiunge, prima di mettersi al lavoro.
Non visto, Dominic non può fare a meno di sorridere.
"Questa però non buttarla, la conservo io!" dice Dom, prendendo la scritta sul letto.
Matthew non dice nulla, ma in cuor suo la considera una piccola ma importantissima vittoria.
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Chris è stato molto più caloroso di Dom nell'accogliere il ritorno di Matt e i tre hanno passato la serata a suonare pezzi collaudati e a lavorare su quelli nuovi, con una sintonia e un'armonia di gruppo che non sembra risentire della tensione fra Dom e Matt, o meglio, solo da parte di Dom.
Forse è perché entrambi stanno diventando professionisti e ci tengono a mantenere la sfera lavorativa intaccata. Nonostante non sia quello il loro reale lavoro.
Dopo tre giorni, la situazione non si è evoluta di molto, nonostante i ripetuti sforzi di Matt.
In compenso l'album ha guadagnato un altro nuovo pezzo.
Tutto questo dà diritto alla band di concedersi una pausa. Chris ha deciso di andare a trovare i suoi genitori e Dom ne approfitta per far visita a Kelly.
"... e la prima sera, quando sono rientrato, mi ha chiesto scusa con una scritta fatta con le rose intrecciate e c'erano petali di rose ovunque!" le racconta estasiato il biondo.
"Wow, con le rose!" sospira Kelly, estasiata quanto lui. "Chris non è mai stato così romantico. Una volta abbiamo litigato e lui mi ha chiesto scusa con un post-it! E doppiamente scema io che l'ho pure conservato!" alza gli occhi lei.
"Mia cara, è il pensiero che conta e Chris è un ragazzo d'oro, ma tu questo lo sai meglio di me." le sorride Dom. "E comunque non ho ceduto." la informa, con fierezza.
"Bravo, così si fa. Devi tener duro, così la prossima volta Matt ci penserà due volte, prima di farti soffrire di nuovo!" lo incita lei.
"Sì, ma sta diventando difficile tenergli il muso. Ieri ha addirittura dato dei soldi a un mendicante per strada!" la informa, entusiasta.
"E questa cosa fa colpo su di te?" lo guarda perplessa lei.
"Certo che sì! E non puoi avere idea di quanta fatica gli sia costata un gesto così generoso!" annuisce lui. "Ad ogni modo, lascerò andare le cose gradualmente, fino a che pace sarà fatta. Perché, detto fra noi, mi manca un casino stringerlo forte a me." le confessa.
"Oh, che tenero." gli sorride Kelly, ma poi sente suonare alla porta, con fare forsennato.
Felice di poter fare qualcosa senza che Chris glielo impedisca, la ragazza va alla porta, ma prima di aprire controlla dallo spioncino.
"Oddio, è Matt! E' meglio che non ti veda qui!" lo avvisa Kelly.
"Matt! Mi avrà seguito?" si domanda Dominic, cercando un luogo in cui nascondersi, decidendo che il bagno che dà sul corridoio può far al caso suo. Anche perché, lasciando la porta aperta, può facilmente sentire quel che dicono in salotto.
"Io credo che voglia soltanto parlare con me. A quanto pare sentirò la storia da entrambi i punti di vista!" ridacchia lei, aspettando che Dom si nasconda, prima di aprire.
"Matt, che bella sorpresa, accomodati!" sorride cordiale lei.
"Ciao Kelly, giuro che non ci metterò molto. Come va con l'ingombro?" la saluta Matt, accomodandosi sul divano senza troppe cerimonie.
"Guarda che non è un ingombro!" protesta lei, indignata.
"Cammini senza alcuna fatica? Riesci a sederti e alzarti con facilità? Riesci a trovare una posizione che sia anche solo vagamente comoda per dormire?" la interroga lui.
"No, ma..."
"Lo vedi? E' un ingombro!" ribadisce lui.
"Ad ogni modo, sia io che lui stiamo bene. Chris te l'ha detto che sarà un maschietto?" chiede lei, con un sorriso raggiante.
"Sì, me l'ha detto, ma per me è solo un'anima in più che si aggiunge nel mondo!" fa spallucce il diavolo.
"Oh, piccino, non ascoltar quel burbero dello zio Matt!" mormora Kelly al suo pancione, accarezzandosi il ventre dolcemente.
"Zio?" la guarda allibito Matt.
"Oh sì, questo piccolino probabilmente passerà un sacco di tempo con i migliori amici del suo papà e questo rende te e Dom i suoi zietti a tutti gli effetti!" spiega lei.
Matt preferisce non ribattere, ma quell'appellativo gli infonde nel cuore una strana sensazione di calore.
"Posso chiederti come mai sei qui?" gli domanda la ragazza, cercando di non essere inopportuna.
"La prima volta i tuoi consigli mi sono stati di enorme aiuto; ma stavolta la situazione è addirittura peggiore. Dom mi tratta come se non esistessi, poi a volte sembra raddolcirsi un po', poi è di nuovo distante e glaciale... e io così non ce la faccio più!" cambia istantaneamente umore e argomento Matt, uscendo dalla sua corazza di apparente menefreghismo.
"Oh, povero caro, non fare così! Io non so bene cosa sia successo, ma qualunque sia il problema, sono certa che si risolverà." lo conforta Kelly, con una pacca sulla spalla. "E Chris che ti dice a riguardo?"
"Con lui è meglio che non parlo di certe cose, altrimenti lo saprebbero tutti!" brontola Matt.
"Uh! Non mi pare che sia così pettegolo!" ribatte Kelly, un po' confusa.
"Non è questo che intendevo. E comunque, che altro devo fare, Kelly? Sto facendo tutte le azioni più stupidamente buone che mi possano venir in mente, ma niente!" sbuffa lui.
"Sono certa che invece sia questa la strada giusta da percorrere, non ti arrendere!" lo incita Kelly, che comincia a pentirsi dei consigli che ha dato a Dominic. "Hey, indovina chi ha appena fatto dei cupcake ai vari gusti? Ne vuoi qualcuno?" gli propone, convinta che possa aiutarlo a risollevarsi un po' il morale.
"Certo che li voglio, valli a prendere!" comanda lui.
"Nel senso che posso alzarmi da qui e sollevare un 'peso', senza che nessuno faccia dei drammi a riguardo? Che Dio ti benedica, Matthew!" gli sorride riconoscente lei, alzandosi dal divano, felice di poter rendersi utile.
"Dannazione, no, è la cosa peggiore che tu potessi dirmi!" si lagna Matt, profondamente contrariato, mentre, al sicuro nel suo nascondiglio, Dom se la ride.
Tuttavia, Matthew sembra ritrovare il sorriso non appena Kelly fa ritorno con un piatto ricolmo di quei variopinti e profumati dolcetti.
"Sai l'ospite che c'era qui prima non ne ha voluto nemmeno mezzo, lamentando il fatto che fossero calorici e cose simili!"lo informa lei, mentre lui ne afferra uno viola e azzurro e gli dà un morso avido.
"Che stupidaggini! Chi era, una tua stupida amica con l'hobby del pilates e la fissa di diventar modella?" commenta Matt, continuando a mangiare.
"Beh, sì, qualcosa del genere!" ridacchia Kelly e Dominic sente anche questo, indignandosi un poco.
- Hey, non sono affatto un fissato! E' solo che non ci trovo niente di male nel continuar ad avere un buon rapporto di amicizia reciproca con la bilancia! – pondera il bell'angelo.
"Per quel che mi riguarda, io mi ci potrei strafogare dentro!" bofonchia Matt, finendo quel cupcake a tempo record e avventandosi su uno rosso e bianco.
"Vacci piano, Mr. Cuore-Spezzato. Non vale mai la pena affogare il proprio dolore nel cibo e ridursi uno schifo, per nessuno e per nessuna ragione!" gli consiglia lei, considerando saggio portargli via il piatto prima che sia troppo tardi.
- Ridursi uno schifo. Uhm... – rimugina il fascinoso diavolo, accarezzandosi il mento un po' ispido. – Tutto questo forse mi sta dando un'idea. -
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Dominic ha dovuto aspettare un po' prima di uscire dal bagno, dopo che Matt se ne è andato da casa di Kelly.
"L'hai visto com'era distrutto, povero caro? Non mi puoi dire che non gli importa di te. Qualsiasi cosa ti abbia fatto, mi sembra più che pentito." commenta Kelly.
"Lo so, infatti credo che a breve cederò... forse giusto ancora un paio di giorni." decide il biondo, salutandola.
Quando fa ritorno a casa di Chris i suoi occhi non sono pronti per ciò che gli si presenta davanti.
"Alla buon'ora, sei tornato, girovago che non sei altro!" brontola Matthew.
Ma è un Matthew molto diverso dal suo solito: i suoi capelli sono lunghi quasi fino a toccargli le spalle, e dal loro bel nero brillante ora sono un misto fra castano spento, biondo e grigio e hanno un aspetto unto e trascurato. Su viso ha una barba scura ispida e nemmeno troppo uniforme, disposta un po' a chiazze.
Sembra anche aver sviluppato una pancetta da accanito bevitore di birra e indossa una tuta grigia che sembra vecchia di qualche lustro.
"Matthew?" domanda Dominic, quasi per avere una conferma.
"Proprio così. Sono entrato in sciopero. Il mio è uno sciopero della bellezza e lo continuerò fino a che tu non tornerai a considerarmi come un tempo, a darci almeno ancora una possibilità. Perché non trovo giusto che tu ti bei del mio splendore se poi non vuoi coglierne alcun vantaggio!" sentenzia il diavolo.
Dominic fa quasi fatica a guardarlo, è talmente diverso dal suo solito e bellissimo Matt.
"Ma... Matthew, ci si riduce così in due mesi... non in due ore!" protesta lui.
"Lo so, ma ho accelerato i tempi per comodità!" fa spallucce lui. "Ho fatto un bel lavoro o no?"
"Pure troppo." mugugna Dom.
Non che lui sia così superficiale da valutare solo l'aspetto fisico, ma... c'è un limite a tutto!
Circa mezz'ora dopo sopraggiunge anche Chris.
"Ciao Dom, ciao... oh cavolo, Matt, sei davvero tu?" domanda, sconvolto.
"Sì, è lui ma è in sciopero della bellezza, è una lunga storia!" alza gli occhi il biondo.
"Ma perché mi ostino ancora a farvi certe domande!" borbotta Chris, salendo in camera sua.
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La serata procede in modo tranquillo, anche perché agire sul suo aspetto non ha certo intaccato le sue abilità di musicista.
Ma è proprio quando giunge l'ora di coricarsi che Dom cede.
Non che i due dormano più insieme da quando Matt è tornato. Per quanto scomodo, Dom ha scelto di dormire sul divano, piuttosto che condividere il letto con lui.
"Okay, Matt, ora basta, hai vinto tu. Non credo di riuscire a svegliarmi domani e vederti ancora conciato così! Poni fine a questo sciopero e io ti darò una possibilità per ricominciare!" si arrende il biondo.
Ha giusto il tempo di sbattere le palpebre e quando le risolleva gli sorride un Matt di nuovo splendido, in forma smagliante, coi capelli scuri, corti, perfetti e adorabilmente scompigliati, il viso totalmente rasato e una sgargiante maglietta abbinata a dei bermuda neri.
"Davvero? Dimmi cosa serve che faccia!" lo sprona il moro.
"Ti sottopongo a un test che mi permetterà di capire se tu ci tieni davvero a me e non soltanto al mio corpo." spiega Dominic.
"In cosa consiste?" si acciglia Matt.
"Semplice. Una settimana senza contatti fisici." lo sfida l'angelo.
"Insomma, niente nudo e niente fluidi della felicità? Posso farcela!" afferma l'altro.
"No, non hai capito. Intendo niente di niente. Niente abbracci, niente strusciamenti, nemmeno da vestiti. E niente baci." precisa Dom, con un sorrisetto furbo.
Matt impallidisce nel sentire quelle odiose clausole, ma poi acconsente.
"Posso farcela e te lo dimostrerò che non è solo una questione fisica che mi lega a te." asserisce, con uno sguardo che non fa trasparire alcuna traccia di bugia.
"Lo spero." gli sorride l'angelo.
"E comunque non hai detto 'niente ala sulla faccia'. Significa che almeno possiamo ancora dormire insieme?" chiede il diavolo, tirando indietro il lenzuolo della parte di letto libero.
"Concesso. Ma solo e soltanto la mia ala!" replica l'angelo, raggiungendolo nel letto.
"E così sarà." gli dà la sua parola il moro, prima che vengano interrotti dalla comparsa del suo iPhone 666.
"Oh no, starà per chiederti qualcos'altro di terribile e malvagio." borbotta Dom, tirandosi su la coperta.
"Non lo permetterò. Devi fidarti. Torno subito." dice Matt, accettando di rispondere alla chiamata solo quand'è fuori dalla casa.
"Qualunque cosa tu voglia, non ti metterai di nuovo fra Dom e me!" gli intima il diavolo.
"E chi ci pensa a quello? Con tutte le cose che ho da fare poi non ne avrei nemmeno il tempo." replica Tom. "Io volevo solo complimentarmi."
"E per cosa?" domanda confuso Matt.
"E me lo chiedi pure? Ti ho visto stasera, c'era anche Chris. E il tuo sciopero della bellezza è stata un'autentica genialata, perché non ci ho pensato anch'io? Immagino abbia funzionato vero?"
"Beh, dal momento che sono tornato di nuovo splendidamente figo direi proprio di sì. Dom mi ha concesso un'altra possibilità anche se sarà dura!" si confida Matthew.
"Tu parli a me di prove dure da affrontare? Io ho appena fatto un'offerta decisamente cospicua a una stramaledetta associazione Onlus che si impegna nella salvaguardia degli stupidissimi Panda, quindi non venirmi a parlare di chi sta sputtanandosi di più la reputazione fra me e te!" sproloquia Tom.
"Tu... cosa?" domanda Matt, trattenendo a stento una risata.
"Piccolo Bastardo, se ti azzardi a ridere giuro che ti declasso a Poltergeist!" ringhia il suo Capo, riattaccando.
TBC
Allora, vi sono piaciuti questi cornuti (in senso buono) che si sono inzerbinati a livelli imbarazzanti per i loro piumati? XD
A me personalmente ha divertito molto scriverlo ;P
Qualche nota:
- ci vedo davvero Matthew a incitare dei ragazzini a taccheggiare, potrebbe convincerli che è un gesto di ribellione al governo, agli Zetas e pure ai Drones!!
- I gabbiani di Teignmouth sono (adorabilmente) perfidi sul serio e tutta la cittadina è tappezzata di moniti a non dar da mangiare a questi temibili volatili!
- Ci vedo davvero Dominic che sta sulle sue e tiene sulla corda Matthew!
- Col freddo che ho sempre una doccia di fuoco la farei volentieri!
- Per lo 'sciopero della bellezza' si faccia riferimento a qualunque situazione reale in cui Matt è costretto a star lontano da Dominic per un sacco di tempo
Che altro dire? Se qualche lettore per qualche strano caso ci fosse ancora... pleease, non esitate a dirmi che ne pensate, fossero anche solo insulti XD
ah, è molto probabile che non manchi poi molto perché succeda quella determinata cosuccia.. e dopo mille mila capitoli... forse sarebbe anche ora! XD
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