Capitolo XVIII: C'mon angel, c'mon, c'mon darling....
ah sì, giusto.. decisamente per certi contenuti qui dentro, il rating s'è alzato... chi NON deve leggere quindi, NON legga XD
pppssss, non so a voi, ma a me mancavano troppo, troppo, quindi in questo capitolo, non solo Morgan e Tom ritornano più splendidi che mai, ma si ritagliano uno spazio non indifferente, alla faccia dei due ruba scena
Capitolo XVIII: C'mon angel, c'mon, c'mon darling, let's exchange the experience.
******************* (Contemporaneamente)
Morgan sente un suono melodioso provenire dal suo iPhone 333, seguito breve ronzio.
E' segno che ha ricevuto qualcosa e controllando si accorge che è un MMS.
Inutile dire da chi provenga.
"' Hey, mille piume, indovina un po' chi presto farà festa.' " legge ad alta voce e cliccando sull'immagine vede una foto di Tom mentre fa segno di vittoria con la mano, con uno strafottente ghigno dipinto sul volto.
Per qualche ragione, prima di eliminare quel messaggio, Morgan salva l'immagine, dopodiché torna a guardare cosa sta accadendo sulla Terra, cominciando a temere il peggio.
******************* (Contemporaneamente)
Matthew abbandona le ragazze che ha adescato, così come Dom riesce a fuggire da quel tavolo di ragazze starnazzanti ed entrambi si incontrano nel corridoio che porta al privet.
Sul secondo prevale il terrore, mentre sul primo il rassicurante senso di vittoria.
"Sei stato tu, vero, Matthew?" domanda piccato Dominic.
"Angioletto, che ti posso dire? Pare che tra noi due qualcuno il suo vero lavoro se lo ricordi ancora!" fa spallucce Matthew, con indifferenza. "E poi te lo ricordi quando ci siamo incontrati il primo giorno e ti ho messo in guardia su quanto io possa essere pericoloso in tre secondi? Figurati in quei cinque minuti che mi hai lasciato solo per andare a fare il damerino nella camera d'albergo!" ridacchia strafottente.
-Oh no, allora è solo colpa mia!- si dispera in silenzio l'angelo.
"Oooh, Chris, ma è bellissimo." sentono di nuovo quella voce femminile provenire dal tavolo del loro assistito.
"Oh no, di male in peggio." si rammarica l'angelo.
"Oh sì, puoi dirlo forte." sogghigna il diavolo, mentre entrambi si dirigono al tavolo.
"Ma poi, questo è pure un luogo pubblico. Chris non ha mai fatto così." borbotta scettico il biondo.
"Le persone cambiano, angioletto!" ribatte l'altro, prima che entrambi rimangano allibiti dalla visione che si para davanti ai loro occhi.
Chris è seduto davvero al tavolo con una ragazza piuttosto avvenente, ma è composto e soprattutto interamente vestito, così come lei, e le sta mostrando qualcosa che ha estratto dal suo portafoglio, mentre la ragazza guarda, sorridendo intenerita.
"Quanti mesi ha detto che ha?" domanda la ragazza, mentre Chris riprende la foto dell'ecografia e la ripone nuovamente al suo posto.
"Questa è stata fatta al terzo, ma ormai siamo quasi al quarto." risponde, tronfio d'orgoglio.
"Sono così felice per te e la tua ragazza, vi auguro il meglio!" si congeda la sua interlocutrice, abbracciandolo. "Grazie ancora per la birra e per la chiacchierata. In bocca al lupo... per tutto!" lo saluta lei, prima di imbattersi in Matt e Dom e complimentarsi frettolosamente anche con loro per le performance.
I due custodi la guardano andare via un po' frastornati, per poi sedersi al tavolo del loro assistito.
"Ma allora le stavi solo mostrando quella foto?" esclama Dom, profondamente sollevato.
"Certo, perché? Cosa pensavi che stessi facendo?" domanda il riccioluto.
"Beh, abbiamo sentito lei che faceva quei versetti... e, sai, questo è un privet , quindi..." spiega Matt.
"Sì, ma vi siete sbagliati. Non potrei mai. Okay, forse a un certo punto, per un millesimo di secondo, ho creduto di potere!" ammette, lanciando uno sguardo eloquente a Matt, che però non sfugge a Dominic.
"Ma poi ho riflettuto su quello che ho e quello che ho già è molto più prezioso di qualsiasi altra cosa potrei mai avere." rivela il bassista.
"Chris! Non sai come sono felice di sentirti dire questo!" lo abbraccia gioioso il biondo.
"Dannazione! Corromperti è molto più difficile di quanto pensassi!" brontola Matt, alzando gli occhi.
"Di' un po', gliel'hai mandata tu quella ragazza, Matthew?" domanda freddamente l'angelo.
"Hey! Va bene tutto, ma vorrei farvi presente che il sottoscritto possiede un discreto fascino, non mi serve certo che interceda lui per far sì che le belle fanciulle vengano a me!" interviene l'umano, offeso nel suo amor proprio. "Vero?" chiede conferma subito dopo a Matt, parecchio incerto.
"Certo che sì! Io non ho fatto un dannato niente, quella cascava ai tuoi piedi di suo!" borbotta il diavolo. "E ora, se volete scusarmi, ma anche se non volete non me ne frega niente, io avrei lasciato un certo discorso in sospeso con le mie ospiti." si alza dal tavolo Matt.
"Oh sì, giusto. Anch'io torno al tavolo dove quelle care ragazze mi hanno invitato." scandisce bene e ad alta voce Dom, per farsi sentire, in chiaro segno di ripicca, allontanandosi a sua volta.
In effetti, Matthew non la prende affatto bene quella notizia, ma prosegue per la sua strada.
Chris non se ne cura, pensando solo a prendere il telefono e chiamare quella che ormai per lui è la persona più importante.
"Kelly, tesoro, sei ancora sveglia, vero? Non sai cos'è successo stasera e cosa poteva accadere, ma questo prova solo quanto io ti ami... " esordisce il musicista.
************************* (Contemporaneamente)
Stavolta è l'iPhone 666 di Tom ad illuminarsi, suonare e vibare.
Il suo proprietario lo prende e nonostante l'incazzatura per quell'occasione di rivalsa sfumata, si ritrova a sorridere quando legge l'MMS di Morgan.
" 'Mai cantare vittoria troppo presto, mio caro, buon amico.' " legge ad alta voce e aprendo l'allegato vede una foto di Morgan che alza il dito indice con fare da saputello saccente, con l'altra mano che poggia su un fianco.
"Con questa mi ci diverto dopo con Photoshop!" medita furbetto Tom, per poi accingersi a chiamare il mittente.
"E così sai affrontare la sconfitta così bene che riesci addirittura a fartele dire direttamente certe cose?" esclama l'arcangelo, accettando la chiamata al secondo squillo.
"Beh? Che ne è dei tuoi pomposi saluti cordiali, socievoli e molto più educati, Mille-piume?" lo coglie alla sprovvista Tom.
"Oh, benedetto cielo! Hai ragione, non è da me rispondere così." si rammarica il biondo. "Ciao, Tom, quale buon... o quale cattivo vento? A cosa devo il fatto che tu ... voglia parlare della tua clamorosa sconfitta?" torna pungente e spietato sull'argomento subito dopo.
"Punto primo: non è una sconfitta, semmai solo un'occasione mancata e sono certo che Matthew ne saprà creare molte altre, quando ci si mette, il mio piccolo bastardo è una macchina da guerra!" ribatte l'arcidiavolo. "Vogliamo parlare della tua mancata modella da sfilata, tutto preso dal suo aspetto per poter pensare ad altro?" fa la sua astuta mossa, colpendo il bersaglio.
"Oh! Beh... io credo che... Dominic non si sia attivato più di tanto, perché aveva già previsto come sarebbe andata a finire." farfuglia il biondo.
"Oh, certo. E io ho un'aureola scintillante sopra la testa!" ride sprezzante il moro, mentre l'arcangelo mette in preventivo un'altra ramanzina da fare al più presto al suo distratto sottoposto.
"Hai.. hai detto 'punto primo' prima, no? Questo prevede che ci siano altri punti, esponili." cerca di fargli cambiare argomento Morgan, con goffa disinvoltura.
"Come vuoi. Punto secondo: non so te, ma io quell'EP lo voglio, so che potrei chiederlo a Matt o farlo direttamente apparire nelle mie mani, ma non è altrettanto divertente. Lo voglio nel modo terrestre, così tanto che sono perfino disposto a pagarlo con i soldi. Soldi veri!" confessa l'arcidiavolo.
"E' impressionante, Thomas, non c'è che dire!" ridacchia Morgan. "E comunque sì, desidero entrare anch'io in possesso di quell'EP, ma senza favoritismi dal mio discepolo. Per te è okay se ci troviamo domattina, a Londra?"
"Sicuro, a meno che tu non voglia andarci adesso e fare un atto vandalico, intrufolandoci in un negozio, rompendo una vetrina e sottraendo due articoli da loro inventario, il che escluderebbe l'eventualità che il sottoscritto debba utilizzare soldi veri." ribatte Tom.
"Non faremo niente del genere." replica secco l'altro.
"La cosa non mi stupisce!" alza gli occhi l'arcidiavolo. "Facciamo che ci incontriamo nello stesso punto dell'altra volta?"
"Mi sta bene. E, che mi dici? le 10:00 sono un orario troppo mattiniero per voi arcidiavoli?"
"Meno di quel che pensi."
"Perfetto. Allora, a domani." è in procinto di riattaccare Morgan.
"Aspetta!" lo ferma in tempo Tom. "Dimentichi il terzo punto."
"E sarebbbe?" si incuriosisce il biondo.
"Riguardo al messaggio che mi hai mandato prima, non sono buono, non sono caro, né tantomeno sono un amico. Ma sul resto possiamo lavorarci su." mormora suadente Tom, concludendo la conversazione e lasciando l'arcangelo interdetto con il display dell'iPhone che segnala la fine della chiamata.
************************* (Contemporaneamente)
Dominic fa ritorno al tavolo dalle sue ammiratrici, mentre Matthew decide di portare le due ragazze che lo aspettano sul retro in una zona più appartata, lontano da occhi indiscreti.
"Matty, ma dov'eri finito?" esclama la prima ragazza, passandosi una mano fra gli ondulati capelli rossi.
Il diavolo potrebbe incenerirla nell'immediato solo per aver osato appellarsi a lui con quel nomignolo: solo a uno è concesso chiamarlo così.
Tuttavia, deve far buon viso a cattivo gioco.
"Avevano bisogno di me. Ma come puoi vedere sono tornato." le sorride.
"Pensavamo ci avessi abbandonato." mugola l'altra ragazza, pressappoco coetanea dell'altra, ma coi capelli corti e neri.
L'atteggiamento di entrambe è piuttosto lascivo, ma Matthew le ha inquadrate da subito: quelle sono due groupies, fatte e finite e lui non potrebbe chiedere di meglio.
"Beh, potevate anche cominciare senza di me." le provoca, passandosi lentamente la lingua sul labbro superiore.
"Come, scusa?" esclamano le due ragazze in sincronia, guardandolo confuse.
Matthew le scruta attentamente. Sono giovani, molto belle e hanno tutta l'aria di essere anche molto intraprendenti, sono quel genere di ragazze con le quali un tempo lui si sarebbe svagato a lungo e in più modi.
Ma quei tempi sono finiti, perché ormai il bel diavolo associa divertimento e svago solo e soltanto a un biondo angelo che si sta dimostrando sempre meno pudico.
Se non altro, sa bene che può percorrere altre strade e ha tutte le intenzioni di farlo.
Non gli ci vuole molto per riuscire a entrare nelle loro menti ed esercitare il suo innegabile fascino persuasivo.
"Avete capito bene. E' evidente che tu, Julija, non vedi l'ora di baciarla e tu, Lena, non vedi l'ora che lei lo faccia. E magari vada anche oltre." asserisce Matt.
Le due ragazze sussultano in preda al panico.
"Ma come sai i nostri nomi?" gli chiede Julija.
"Tu esattamente ... chi sei?" lo interroga Lena.
Per tutta risposta, il moro ridacchia.
"Il punto non è cosa so o chi io sia. Il punto è quello che voglio, che poi è quello che volete anche voi, io lo so, non negatelo." le insidia, con la sua voce di velluto, quasi ipnotica.
"Ma..." protesta la rossa, ma è scossa da un brivido non appena la mora comincia ad accarezzarle la spalla e il viso.
"Brave, così. Continuate a darvi da fare. La cosa mi eccita molto." sorride mefistofelico Matt, accarezzandosi in modo assai esplicito il cavallo dei suoi blue jeans.
Basta questo a far sì che le due ragazze prendano la questione molto più seriamente.
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"Perciò, cosa avete imparato, mie care?" domanda Dominic, al termine del suo intenso monologo.
"Il rispetto per me stessa e per il mio corpo. D'ora in poi agirò con più prudenza e mi lascerò guidare dal mio cuore, anziché dai miei istinti." garantisce la prima ragazza.
"Perché noi non siamo oggetti, ma persone con dei sentimenti, E non dobbiamo permettere a nessuno di sfruttarci." commenta la seconda.
"E se qualcuno si interessa soltanto al nostro corpo, senza prima soffermarsi al nostro spirito, quello non è vero amore." riepiloga la terza.
"E che se qualcuno davvero ci ama, allora deve darcene prova, dimostrando di saperci aspettare, sopportando tutti i nostri dubbi e timori." conclude la quarta.
"Molto bene, figliuole!" sorride loro il biondo, fiero e compiaciuto.
- Dovrei fare questo bel discorsetto anche a qualcuno di mia conoscenza che ora sta solo pensando al suo squallido, triviale, volgare interesse – rimugina il bell'angelo, piuttosto scocciato.
Qualcosa interrompe i suoi pensieri ed è un certo iphone 333 bianco che ha fatto la sua improvvisa comparsa nella tasca dei jeans rosa shoking del biondo e che ora ha cominciato a vibrare.
"Ragazze, è stato bello conoscervi, ma ora devo proprio andare." si alza dal tavolo Dom, salutando e avviandosi all'uscita, pronto a rispondere, anche se già in piena crisi di coscienza.
"Hey, Morgan, ciao, che gioia sentirti! A cosa devo l'onore?" esordisce casuale.
"Come se tu non lo sapessi già!" lo fredda sul nascere il suo capo.
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"Dommeh, sei già tornato anche tu? " esclama Matt, spingendo la porta della loro camera che ha già trovato aperta.
Dom non gli risponde nemmeno, continuando a dargli le spalle, tutto intento nella propria attività.
"Ma che stai facendo?" gli domanda il moro allibito, mentre lo osserva impilare uno dopo l'altro i vestiti che a poco a poco estrae dal suo bagaglio.
Fanno già parte di quella pila un paio di jeans colorati, tre t-shirt aderenti e quattro camicie leopardate dai colori diversi.
Matthew nota come Dominic abbia provveduto a isolare quella parte di indumenti dal resto della stanza, ma soprattutto non gli sfugge l'accendino che tiene fra le tremanti dita.
"Cos'è, angioletto? Il falò delle vanità?" la butta sul ridere Matt.
Peccato che il suo interlocutore non abbia nessuna voglia di ridere.
"Devo!"sospira triste il biondo, estraendo dal bagaglio una camicia leopardata semitrasparente, ma non appena si accorge di quello che ha preso tra le mai, la ripone con cura sul loro letto. "No, da questa non potrei separarmi mai!" dice, per lo più a se stesso, facendo sorridere il moro, mentre sia lui che Matt vagano coi ricordi al giorno in cui il diavolo gliene ha fatto dono.
"Perché? Riesci davvero a farlo con tutti gli altri vestiti?" lo interroga Matt.
"Devo!" ripete sconsolato Dom, accertandosi di aver svuotato interamente il suo trolley.
"Dannazione, Dominic, sei in grado di dirla un'altra maledettissima parola?" sbuffa Matthew, annoiato.
E Dominic lo accontenta, perché riesce a dirla un'altra parola anche più di una.
"Tu dovresti soltanto stare zitto! Se sto facendo quel che sto facendo la colpa è soltanto tua!" sbotta, ultimando la sua pila di vestiti da sacrificare.
"Cosa?" si acciglia il diavolo.
"Oh, andiamo, non fare il finto tonto. L'hai ammesso prima di aver cercato di manipolare Chris quando io non c'ero!" perora la sua causa Dom.
"Certo che l'ho fatto, ma la domanda che davvero dovresti farti è ... tu perché non c'eri? Non mi sembra di averti allontanato con l'inganno, hai scelto tu di andare a rimirarti davanti allo specchio." gli fa notare il moro.
"Ecco, lo vedi? E' proprio questo! Io prima di conoscerti non sapevo nemmeno che volesse dire ''rimirarti'!" ribatte l'angelo.
Matthew sorride, muovendo alcuni passi verso di lui.
"Oh, Dommeh." sussurra, accarezzandogli il viso. "Io mi sono soltanto limitato a fari scoprire quanto tu sia bello, il resto l'hai fatto tu."
Dominic si trova a corto di parole e lo fissa immobile.
"Ascoltami, Dominic, è vero, io ti amo, ma questo non cambia niente. Voglio dire, non ho dimenticato chi sono, né qual'è la mia missione. Voglio ancora l'anima di Chris." dichiara con fermezza la creatura infernale.
Basta questo a scuotere l'angelo dal suo stato catatonico.
"E io voglio ancora impedirti di averla." afferma risoluto. "Hai ragione tu, non è cambiato niente. Ti amo, ma questo non significa che abbasserò la guardia, non più almeno."
Matthew gli regala il più genuino dei suoi sorrisi, arruffandogli i capelli "Così mi piaci, angioletto!' mormora, in procinto di baciarlo, ma la creatura paradisiaca si scosta prima che lui lo possa fare.
"Non è possibile che tu sia diventato così sdolcinato!" si lamenta, tornando alla sua attività.
Inutile dire che per Matthew è come ricevere una coltellata in pieno petto.
"Che cosa? Come osi parlarmi così, pennuto supponente?" sfuria, lampeggiando fiamme dagli occhi cerulei. "E' come se un Teletubby dicesse una cosa del genere ... a un Grinch!" continua, indignato.
Dom aggrotta la fronte.
"Di che vai blaterando? Cos'è un Teletubby? E cos'è un Grinch?"
"Che Teletubby ignorante!" ride di lui Matt. "Scopritelo da te cosa sono!"
"Non importa, non mi interessa!" fa spallucce l'altro, offeso. "E ora, se non ti spiace, io avrei cose più urgenti di cui occuparmi!" continua, piccato, avvicinandosi alla sua pila di indumenti, con in mano l'accendino che già emette una piccola fiammella.
"Diciamo che invece mi dispiace!" reagisce Matthew, facendolo scomparire dalla mano di Dom e comparire nella sua, prima di spegnere la fiamma e far svanire quell'aggeggio nel nulla.
Dominic lo scruta con aria di sfida.
"Pensi davvero che basti questo a fermarmi? Come se avessi davvero bisogno di quello stupido utensile terrestre!" fa spallucce, pronto a schioccare le dita.
"No, Dom, non costringermi ad impedirtelo con le maniere forti!"
"Ma, Matt..."
"Prima dimmi perché lo dovresti fare?" domanda il diavolo.
"Lo sai, per quello che sarebbe potuto succedere..." borbotta Dom.
"Appunto. Sarebbe, ma non è successo nulla di irreparabile. Nessuno vive nel condizionale, angioletto, si vive nel presente. E nel presente non hai motivo di angosciarti." gli spiega Matt.
"Ma..."
"Niente ma. Morgan pretende troppo da te. E' una punizione troppo grande per una distrazione così piccola." insiste il moro.
"In effetti sì, non è accaduto nulla di grave e non ti ho lasciato solo con Chris intenzionalmente ... semmai ho il merito di aver inculcato nella testa del nostro assistito sani principi." riflette ad alta voce Dom.
"Il tuo discorso non fa una grinza, angioletto!" sorride furbescamente l'altro.
"Matteh, dici che se mi ritengo molto, molto, estremamente costernato per quanto è accaduto va bene uguale?' bofonchia il biondo, mentre ha già cominciato a riporre tutto nuovamente in valigia, sotto lo sguardo divertito del diavolo.
A un tratto si interrompe.
"No, non posso, Morgan si aspetta che io esegua la mia punizione." borbotta incerto.
"Oh, ma la eseguirai, solo con qualche piccola variante." gli fa l'occhiolino Matt.
"Hai già in mente qualcosa?" lo guarda pieno di aspettative l'angelo.
"Può darsi, intanto dobbiamo aspettare che rientri anche Chris."
"E perché?"
"Non ci arrivi proprio, eh? Non credi che sia ancora più credibile se il tuo capo ti vede mentre esegui i suoi ordini?" gli fa notare Matt, con un sorrisetto.
"Uh, è vero, a questo non avevo pensato. Solo che se non ho intenzione di bruciare i miei vestiti allora come... oh! Forse ho capito." commenta Dom.
"Sei meno ingenuo di quel che pensi quando ti applichi!" ridacchia Matt, prima di farsi serio.
"Prima che qualcuno ci veda ... e per qualcuno intendo il mio di capo, c'è una cosa che devo confidarti." lo avverte il moro.
"Davvero? Ed è così compromettente?" lo prende in giro Dom, divertito.
"Diciamo che, se mi sentisse, Tom come minimo mi strapperebbe la coda e la darebbe in pasto al suo corvaccio ... e questa è la più ottimista delle ipotesi." confida, con aria preoccupata. "La verità è che... io sono felice di aver fallito."
"Come, scusa?" sgrana i suoi grandi occhi dal colore indefinito il bell'angelo.
"Con Chris, prima, tutto il discorso che gli ho fatto, sono felice che non abbia funzionato. Sai, mentre c'era Tom non potevo farmi scoprire e poi è pur sempre il mio lavoro, sono obbligato a farlo, ma la verità è che Kelly mi piace, è una ragazza in gamba e Chris dovrebbe baciare la terra dove lei cammina." confida tutto d'un fiato il bel diavolo.
Dominic lo guarda con pura ammirazione.
"Oh, Matt, hai detto delle cose splendide."
"Almeno non me lo ricordare, detesto dire queste cose! E ancora di più detesto provarle." fa una faccia schifata il diavolo
"Ma allora ... la sua anima.." deduce il biondo.
"Nemmeno per idea! Questo che c'entra? Okay, non agirò con la Lussuria, ma mi rimangono sempre l'Avidità, la Superbia, l'Invidia, l'Ira ... posso avere Chris in tanti di quei modi!" sogghigna malefico il diavolo, prima di accorgersi di come possa suonar equivoco quel che ha detto, soprattutto a giudicare da come lo sta osservando l'angelo. "Intendo dire che posso impadronirmi della sua anima. Angioletto, ormai dovresti saperlo, in quell'altro senso voglio solo te!" ammicca suadente, ma questo riporta a galla amari ricordi nella mente del biondo.
- Oh sì, certo, vuoi soltanto me e poi ti apparti a far cose riprovevoli con chiunque ti capiti a tiro!- rimugina, stizzito.
"Sarà meglio che prepari tutto per quando tornerà Chris!" si allontana con freddezza Dom, lasciando Matt vagamente perplesso.
E quando Chris, all'incirca mezz'ora dopo rientra, trova Matt e Dom ad aspettarlo, al centro di un falò che ha già cominciato a bruciare.
"Ma, che accidenti state combinando?"
"Dom sta espiando le sue colpe, è una scena talmente rivoltante!" alza gli occhi Matt, infastidito.
"I miei jeans, la mia camicia preferita... la mia cintura! No.. non ce la faccio a guardare!" piagnucola Dom, distogliendo lo sguardo da quella pila bruciante, dove ormai non si riesce a distinguere più niente.
Certo, c'è quel trascurabile dettaglio che in realtà stiano solo bruciando brandelli di lenzuola, tende e tutto quel che è riuscito a racimolare Dom, ma ciò che conta è che non lo sappia Morgan.
E Dominic capisce di aver conseguito un'assoluta vittoria quando del falò non rimane che un po' di cenere, velocemente spazzata via e sul suo iPhone 333 riceve un SMS.
Prima di leggerlo, Dom si congeda da Chris, che ancora non ha ben capito che cosa sia successo.
Ci sarà tempo per le spiegazioni.
" 'Figliolo, lo vedi che non è stato poi così difficile liberarsi da quei deleteri legami materiali? Mi congratulo per il tuo rimarcabile operato' " legge ad alta voce Dom, per rendere partecipe anche Matt, una volta rimasti soli.
"Se l'è bevuta!" ridacchia Dominic, che per la prima volta nella sua esistenza si sta facendo beffe del suo superiore.
Per Matthew tutto ciò è uno spettacolo dilettevole.
"E come farai a continuare a indossare quello che Morgan crede che tu abbia bruciato?" lo mette in difficoltà il moro o almeno crede di farlo.
Dominic fa un sorriso furbetto.
"Oh, ma lui non se ne accorgerà, mi vedrà solo con quello con cui vorrà vedermi." gli annuncia. "Voglio dire, almeno io un divieto di magia non ce l'ho, fammene cogliere i vantaggi!"
Matthew scoppia a ridere.
"L'allievo sta superando il maestro, lo sai angioletto?"
"No, che dici? Io lo faccio per Morgan, povero caro, così non si preoccupa e pensa che tutto stia andando come desidera."
"Si chiama mentire, angioletto!" ridacchia Matt.
"No, si chiama 'assecondare i desideri altrui', diavolaccio!" insiste Dom, scocciato, divertendo ancora di più il suo interlocutore.
"Vieni qui, assecondante di desideri altrui!" lo tira a sé per un bacio che lascia il tempo che trova, perché Dom si scansa subito.
"No, Matt, è tardi e siamo entrambi esausti. Dormiamo e basta!" replica, stando un po' sulle sue.
Tuttavia, Matthew lo associa a quel che ha detto e non da più di tanto peso alla cosa.
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L'indomani, Morgan non ha certo il tempo di verificare come si sia vestito Dominic, perché è tutto preso dallo scegliere un outfit terrestre opportuno per incontrarsi con Tom.
Una volta arrivato sulla Terra, precisamente a Westminster, si reca al luogo concordato, mentre cerca di familiarizzare con pantaloni e giacca, considerando che l'ultima volta che si è messo qualcosa di terrestre ... era un tutù.
Quando arriva trova già Tom ad aspettarlo, davanti all'Henry VIII Hotel, in nome dei bei vecchi tempi andati.
Ovviamente, a scegliere quel luogo fin da subito è stato Tom.
"Buongiorno, Thomas. Pronto a comportarti da perfetto terrestre?" lo saluta Morgan, ma lo fa troppo ad alta voce, attirando così gli sguardi storditi dei passanti su di sé.
Tom alza gli occhi e gli si avvicina.
"E dire che al manuale dei pennuti per principianti ci dev'essere scritto. I perfetti terrestri evitano di dire 'perfetto terrestre'!" gli bisbiglia all'orecchio l'arcidiavolo, divertito.
"E comunque sì, sono pronto, ma è solo per questa volta, andiamo!" lo sprona.
Non ci vuole molto perché i due riescano a trovare un negozio di musica ben fornito, uscendone con l'ambito bottino fra le mani.
Ma Tom non vuole che la mattinata si concluda così presto, ha ben altri piani in mente e sa già come attuarli.
"Hey, Morgan, ti va se ci facciamo quattro passi?"
Fortunatamente quella che riceve è una risposta affermativa.
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"Thomas, è la mia impressione o non stiamo facendo due passi tanto per fare?" domanda dubbioso l'arcangelo, dopo circa venti minuti che camminano.
"Cosa te lo fa pensare?" replica Tom, tutto intento a osservare una cartina che s'è fatto apparire dal nulla. "Allora, arrivati qui, svoltare a destra, poi sempre dritto..." commenta fra sé e sé.
"Forse questo!" alza gli occhi Morgan, seguendolo.
Tuttavia, mentre proseguono c'è qualcosa che frena l'arcidiavolo dal raggiungere il suo obiettivo.
Davanti a loro, sta attraversando lentamente la strada uno scarabeo, con andamento un po' ciondolante.
Morgan arretra di qualche passo, mentre Tom si avvicina, guardandolo ammirato.
"Non trovi anche tu che sia un esemplare bellissimo?" mormora, sollevandolo fra le sue mani.
Parte della sua ammirazione per quell'insetto va al fatto che sa che per lo più suscita sgomento e in alcuni casi anche puro terrore in molti soggetti umani.
Anzi, non solo umani.
Infatti arretra quanto più Tom avanza verso di lui.
"Sta.. stammi lontano con quel coso!" gli intima.
Per tutta risposta, Tom glielo spinge ancor più vicino, fino a trovarsi faccia a faccia con quello sgradito insetto.
"Thomas, ti prego!" piagnucola inorridito il povero arcangelo.
Tom, mosso da chissà quale pietà, obbedisce, allontanandolo dal biondo.
"Hey, Mille piume, non è forse quel bacchettone del tuo gran capo a continuare a dire che tutte le sue creature sono meritevoli dello stesso patetico amore e blah blah blah?" lo canzona il moro.
Morgan si sente profondamente a disagio, prima di capire che c'è un rovescio della medaglia e quella situazione può giocare anche a suo favore.
Sorride, in modo così sicuro di sé da inquietare sottilmente perfino Tom.
"Ma guarda un po'. Quindi, tu staresti mostrando sentimenti verso una creaturina vivente, una creatura del mio grande capo per giunta!" asserisce l'arcangelo.
Profondamente risentito, davanti ai suoi occhi, Tom prende lo scarabeo e lo ribalta sul marciapiede, lasciandolo impotente sopra la sua corazza, destinato a una lenta, inesorabile, agonia.
"Quante sciocchezze devo sentire! E ora andiamo!" borbotta, infastidito.
E' questione di pochi isolati, prima che Tom riesca a portare la sua nemesi esattamente dove vuole condurlo.
"Ma questo è... il Jockey Club, uno dei più famosi ippodromi di Londra!" è l'assai poco contenuta e altamente entusiastica reazione di Morgan.
Poco manca che si metta a saltellare.
Tuttavia, si accorge subito di come lo sta guardando Tom.
"Sai, sono molto appassionato di cavalli, sono creature così aggraziate, atletiche ed eleganti..." si giustifica.
"Oh sì, certo. E, dimmi, secondo te, quale fra queste aggraziate ed eleganti creature può vincere la gara?" domanda casuale il moro.
"Fury ce l'ha scritto in faccia che è un campione, ma Fillip lo danno 10 a 1. New Born potrebbe rivelarsi una sorpresa, mentre su Host non ho grandi aspettative." si tradisce Morgan.
Tom scoppia a ridere.
"Lo sapevo!" sogghigna vittorioso. "Com'è che dicevi? 'Mi è vietato scommettere, lo sai' !" gli fa il verso.
"Hey, io non parlo così!" protesta il biondo. "E poi, vediamola così. Scommettere non è poi una cosa così deleteria. Per una piccola ma importante frazione di tempo ti fa sognare, dà speranza, alimenta le emozioni!"
"Come darti torto? Lo sanno tutti che gli allibratori rientrano fra i più grandi benefattori mai esistiti!" lo prende in giro la sua controparte.
Morgan non lo degna nemmeno di una risposta.
"Allora, la vuoi fare o no una puntata?" lo sprona il suo interlocutore.
"Ovvio che sì!" afferma l'altro.
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Reduci dalla fine della corsa, dove a sorpresa la rivelazione è stata proprio Host, Morgan e Tom decidono di salutarsi.
"Lo vedi perché adoro tanto questo hobby? E' così imprevedibile!" afferma gioioso l'arcangelo, incurante di aver perso.
"E, vediamo, ti piacciono solo i cavalli o magari ti diletti anche col poker?"
Il modo a cui a Morgan si illuminano gli occhi è una più che eloquente risposta.
"Quindi, che ne diresti di una partita? In territorio neutro." gli propone il moro.
"Ci sto. Se perdo ti cedo qualche mia piuma, se vinco mi regali qualche tua fiamma!" suggerisce entusiasta il biondo.
"Oh, Morgy, ti prego, sei noioso anche quando vuoi fare il trasgressivo!" gli sbadiglia in faccia Tom, di proposito. "La vuoi una vera sfida?"
"Non vorrai giocare a soldi, Tom."
"Ma quali soldi?" fa spallucce l'interpellato. "Avverrà al Purgatorio, ti farò sapere io quando. Tu pensa solo a presentarti e non fare domande!" lo istruisce, prima che, complice il luogo isolato, Morgan faccia ritorno in Paradiso.
Tom sa che prima di ridiscendere agli Inferi ha una certa questione in sospeso.
Finalmente solo, non perde tempo e corre fino ad arrivare al marciapiede interessato, dove trova ancora lo scarabeo come lo aveva lasciato, ma con molta meno vitalità.
"Scusami, tesorino, non volevo, ma tu capisci che davanti a quel piumato pomposo, petulante non potevo fare brutta figura!" e dicendolo lo rimette sulle sue zampe, facendogli anche comparire una ciotolina d'acqua, sollevato quando lo vede abbeverarsi e dar segni di ripresa.
"Grandioso!" esulta Tom, riprendendolo cautamente in mano. "Credo proprio che d'ora in poi Showbiz avrà compagnia. Sei d'accordo, Assasin?" sorride, prima di svanire e portarlo via con sé.
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Matthew ha notato un certo distacco da parte di Dominic durante le signature session di Birmingham e Newport, ma la sua pazienza ha un limite e quel limite scade a Leicester.
"Tu ora mi spieghi cosa accidenti c'è che non va!" sbotta il diavolo, non appena rientrano in hotel, al termine del piccolo showcase che hanno tenuto.
"Io non ho proprio niente!" ribatte Dom, scontroso. "E' che te l'ho detto, sono stanco, queste giornate ci stanno mettendo a dura prova!" aggiunge, in procinto di mettersi a letto.
"Balle!" abbaia il moro, mettendolo alle strette. "Un conto è essere stanchi, un altro è che non ti lasci più nemmeno baciare! Che ti prende? Che ti ho fatto? O cosa non ti ho fatto?" gli domanda spazientito, sedendosi sull'altro lato del letto.
"Oh, fammi il piacere, lo sai benissimo cosa hai fatto!" controbatte acido Dom, mentre si cambia per andare a dormire, rimanendo in T-shirt e boxer, così come fa Matt.
"E per via di Chris? Andiamo, te l'ho già detto che non è successo.."
"Chris non c'entra proprio niente. Piuttosto è strano che tu non l'abbia rifatto. Cos'è? Londra è stata troppo devastante anche per l'instancabile diavolo della Lussuria?" replica Dom, velenoso.
"Ma devastato da cosa?" si acciglia l'altro, non capendo o non volendo capire.
"Quelle ragazze con cui ti sei appartato. Non vedo perché tu debba perdere il tuo tempo con me quando ovunque ti volti puoi trovare qualcuno di molto più ben disposto nei tuoi confronti!" borbotta il biondo.
"Oh, capisco. allora si tratta di questo." annuisce Matthew, pacato.
"E di cos'altro potrebbe trattarsi? Quindi ora, lascia questo impacciato, imbranato, inesperto e insicuro angelo dormire in santa pace e se hai di nuovo le tue necessità esci pure a soddisfarle!" gli urla Dom, quasi piangendo, prima di spegnere la luce. "Buonanotte!" dice, quasi come se fosse un'imprecazione.
Matthew non accenna minimamente ad uscire, anzi, si infila sotto le coperte dalla sua parte di letto e corica la testa sul freddo e scomodo cuscino, dato che Dom non ha alcuna intenzione di concedere la sua ala.
"Io non ho fatto proprio niente." mormora nel buio, ben conscio che l'angelo non stia ancora dormendo.
"Ripeti?" lo sprona Dom.
Basta questo a far accendere la luce a Matt, sedendosi sul letto per affrontarlo meglio.
"A Londra. Quella sera. Con quelle ragazze. Non sono andato a letto con loro. Voglio dire, ho plagiato le loro menti e le ho indotte a fare cose molto, molto peccaminose fra di loro, ma mi sono limitato a guardarle."
Dominic lo fissa sconvolto.
"Davvero non hai fatto niente?" ripete, timoroso.
"No, un accidenti di niente. Chiamami scemo ma mi sono innamorato di un angelo rompipalle, geloso e possessivo che so che non approverebbe!" finge di sbuffare scocciato Matt.
"Oh, Matteh..." mormora l'angelo, intenerito.
"Ciò non toglie che tu sia andato a quel tavolo di ragazze, senza farti troppi problemi." gli fa notare il moro, irritato.
"Certo, per far loro un lungo e illuminante discorso che le ha ricondotte tutte quante sulla retta via." lo informa Dom.
"Beh, questo finché non incontrano me!" ridacchia malefico il diavolo.
"Ma sentilo. Io posso redimere le tue pecorelle smarrite anche ad occhi chiusi!" dichiara Dom.
"Poi ero io il presuntuoso, eh?" lo pizzica a un fianco Matt.
Dom ridacchia, per poi avvolgere le braccia attorno al suo collo e tirarlo a sé, desideroso di un lungo bacio che non riesce nemmeno a cominciare.
"Allora, come ci si sente, angioletto? Vero che fa schifo come sensazione?" gli rinfaccia Matt, rancoroso, dandogli le spalle.
"E' orribile." bofonchia Dom, assaggiando la sua stessa medicina.
"Buonanotte!" sbotta Matt, spegnendo la luce e coricandosi.
"E dai, Matteh..." mormora Dom, allungando la mano verso di lui.
"Che fai? Vedi di limitarti alla tua parte di letto!" si scosta ancora di più Matthew.
"Maaaatt, mi dispiace." frigna Dom.
"Oh, lo so bene." ribatte l'interessato.
"Sono stato ingiusto con te."
"Tremendamente ingiusto."
"E ti ho trattato malissimo."
"Sì, l'hai fatto."
"No, Matt, ti prego, non fare così. E' già orribile tenerti il broncio, ma se lo tieni tu a me è ancora peggio. Io... voglio farmi perdonare." annuncia Dom.
"E una questione di mancanza di fiducia. Uno di quei valori che non fai che ostentare ogni volta che ne hai occasione. E tu non ne hai affatto avuta in me. Non sarà facile ottenere il mio perdono." lo mette in guardia Matthew.
"Lo so bene, ma sono molto determinato." replica l'altro. "Matthew, io... sono pronto a fare un altro piccolo passo, nemmeno troppo piccolo." gli rivela il biondo.
"Davvero?" riaccende la luce Matt, per poi girarsi verso il biondo, col gomito appoggiato al letto e la mano a sorreggergli la testa, per affrontarlo meglio.
"Sì, perché io di te mi fido e voglio dimostrartelo. Fammi quello che vuoi." lo sprona Dom.
"Dimmi, angioletto, vuoi la luce o il buio?" domanda il moro.
"Io.. credo sia meglio non vedere troppo, quindi.. buio!" sceglie il biondo e Matt spegne nuovamente la luce, per poi salire a cavalcioni sopra di lui, divisi dal lenzuolo.
"E preferisci fare tu qualcosa a me ... o vuoi subire?" lo interroga Matt, con voce così sensuale da far girare la testa a chi lo sta ascoltando.
"Credo che ... farti qualcosa mi renderebbe troppo protagonista della situazione. Preferisco subire, sarà meno coinvolgente." decide Dom.
- Oh, questo lo credi tu, angioletto!- sogghigna Matt.
"Perfetto. E visto che si tratta di piccoli passi, ti prometto che userò soltanto le mani." assicura Matt.
Dominic emette una risatina.
"Perché, scusa? Che altro vorresti utilizzare?"
Matthew ama la sua ingenuità e non esita a baciarlo.
"Oh, angioletto, mi mancherà tutto questo quando ti avrò insegnato tutto quello che voglio insegnarti" mormora Matt, contro le sue labbra.
Dom non capisce il significato di quelle parole, ma apprezza il fatto che lo sta baciando e si appresta a rispondere a quel bacio infuocato.
Senza interrompersi, Matthew riesce a liberare entrambi dalle lenzuola.
"Okay, cominciamo!" lo avvisa, accarezzandolo in mezzo alle gambe con crescente insistenza.
Per tutta risposta Dominic sussulta, inarcando la schiena e smettendo di baciarlo.
"Mattheeewww, ma cosa.. uuuuh!" cerca di protestare.
"Devi solo fidarti e lasciarmi fare. Ti farò stare bene." gli annuncia il diavolo, senza smettere di accarezzarlo.
"Ma io sto già bene." mugola Dom, godendosi quelle carezze sfrontate.
"Allora ti farò stare meglio." ridacchia Matt, portando l'altra mano ad accarezzargli la schiena, spingendosi sempre più in basso, fino a scivolare dentro i suoi boxer.
"Maaaaaatt!" esclama Dom, gradendo quell'inaspettata intrusione. "Non finisce qui il mio piccolo passo, vero?" intuisce.
"Vuoi scherzare?" ridacchia Matt, lasciando che anche le dita dell'altra mano oltrepassino l'antipatica barriera dei boxer. "Semmai comincia!" sogghigna, levandogli con uno strattone deciso la biancheria intima, lasciandolo solo con la T-shirt.
Dominic non ha nemmeno il tempo di dire una sillaba, perché Matt si avventa subito sul suo bottino di guerra, cominciando a strofinare delicatamente la punta con il palmo della mano.
"Oohhh... bellooo.." mormora Dom, con un'espressione beata, che aumenta non appena l'altra mano comincia a percorrere la sua lunghezza, su e giù, con movimenti lenti e centellinati.
"Vuoi di più, non è vero, angioletto?" domanda Matt, ma Dom non deve nemmeno rispondere, perché il moro ha già intuito tutto.
Racchiude la virilità di Dom, che ormai è turgida e ben eretta in un pugno che poi fa oscillare in su e in giù.
"Più... veloce!" si ritrova a chiedere Dom, sorprendendo se stesso prima di tutti.
"Tutto quello che vuoi , amore!" lo accontenta Matthew, incrementando il ritmo e spingendo con entrambe le mani.
"Matthew.. Mattthewww.. sta succedendo qualcosa.." si spaventa l'angelo.
"Oh, lo so, manca poco lo sento!" replica l'altro, dandosi un altro po' da fare con le sue mani esperte e libertine.
E' l'inevitabile accade, Dominic si sente euforico e al tempo stesso esausto, avvertendo sconcertanti conseguenze in seguito a quelle strane attenzioni che gli ha riservato Matt.
"E' stato bello, vero, angioletto?" sorride il moro.
"Sì, ma... che cosa mi sta succedendo?" si spaventa ulteriormente Dom "Sta fuoriuscendo qualcosa, qualcosa che non mi era mai uscito!" si agita, mentre Matt provvede a raccogliere quella sostanza con dei fazzoletti.
Sarebbe troppo scioccante per il suo angioletto scoprire subito che esistono altri modi più piacevoli per sbarazzarsene.
"Non preoccuparti, Dommeh. Quello è... " cerca le parole più adatte Matt, desideroso di agitarlo il meno possibile. "Quello è il fluido della felicità. Lo emettiamo tutti noi maschi, in certe circostanze." trova la spiegazione più appropriata.
"Uh? Beh, con un nome simile non può essere una cosa tanto brutta!" sorride Dom, ancora un po' sconvolto da quell'esperienza.
"E infatti non lo è!" ribatte Matt, prima di dargli un bacio appassionato.
TBC
rieccomi
oh, andiamo, sul serio pensavate che Chris avrebbe ceduto? ^^
domanda: per voi sta diventando più buono Matt o più cattivello Dom... o entrambe le cose? XD
cmq, io a un seminario sul rispetto per se stessi di Dom parteciperei più che volentieri XD
quanto a Matt .. beh, si può dire che lui ha incontrato le T.A.T.U. (le meno sbarbatelle ricorderanno, in caso contrario provate a cercarvi il video di 'all the things she said' fra l'altro la canzone è tanttoo carina ) , pure per i nomi mi sono ispirata a loro, ma sono solo coincidenze, garantisco che quelle erano fanciulle Inglesi, non Russe XD
quanto a una certa scena con Tom e Morgan, sono doverosi i ringraziamenti a Ringoid (lo scarabeo che il vero Tom ha trovato) che mi ha ispirato quella scena e soprattutto a Tom che mi ha permesso di utilizzarlo (perché io gli ho chiesto il permesso via twitter .. e chi tace acconsente XD )
Ah, quell'ippodromo esiste sul serio, così come l'hotel e no, è inutile che vi precipitate lì, non ci troverete nessuno XD
nel frattempo posso chiedervi di dirmi che ne pensate di questa parte, nel bene o nel male, vero che posso?
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