Capitolo IX B: Make every touch electrical


Capitolo IX B: Make every touch electrical

Ancora una volta urge l'esigenza di cambiare argomento e in fretta, stavolta è Matt ad aver questa necessità.

"Ma non pensiamoci più!" lo distoglie il moro, alla ricerca di un argomento adeguato e finalmente lo trova, proprio mentre si fissa i suoi scintillanti pattini.

"Questi aggeggi sono diabolici!" commenta, indicandoseli. "Per questo dovrei dire a Tom di dotarne tutto l'Inferno!" ridacchia.

"Macché, diabolici, sono attrezzi divertenti e salutari. Si tratta solo di fare un po' di pratica. Non dirmi che ti arrendi di già!" lo punzecchia Dominic, dandosi lo slancio e pattinando in mezzo alla pista.

Matthew lo raggiunge, ma a passetti piccoli e lenti, così come da consiglio precedente di Dominic.

"Io non mi arrendo mai!" dichiara risoluto.

"Vedi? Hai già imparato a mantenerti in equilibrio, fai progressi notevoli!" si complimenta Dom, con un sorriso sincero. "Facciamo un giro della pista insieme, ti va?" gli propone.

"Okay, ma non troppo veloce però!" tentenna un po' il diavolo, non gradendo molto la prospettiva di un altro capitombolo indecoroso.

"Te lo prometto. Anzi, sai che ti dico? Per andare più sul sicuro..." sorride Dom, battendo le mani e facendo comparire su di Matt un paio di ginocchiere, un paio di parastinchi e un paio di paragomiti. "Ora sei a prova di cadute!" ammicca.

"Ma io così mi sento un deficiente!" si lamenta il diavolo.

"Sì, ma... un deficiente a prova di cadute!" sghignazza irriverente l'angelo, per poi darsi alla fuga.

"Sei morto, angioletto!" ringhia scherzoso Matthew, prima di lanciarsi all'inseguimento, dimentico dell'irrilevante fatto che... non ha la più pallida idea di come si faccia.

In un primo momento sembra quasi che lui abbia preso maggior confidenza con la pista, ma è solo un'effimera illusione, breve quanto il tempo che lui impiega a perdere il controllo, finendo irrimediabilmente a terra.

"Ouch! Ouch OUCH!" grida dolorante, rimanendo fermo, disteso sul ghiaccio inospitale.

"Matthew! Tutto ok?" si avvicina immediatamente Dominic, preoccupato.

"Dannazione, no! Credo di essermi rotto una gamba!" mugola Matt, agonizzante.

"Fammi vedere!" si avvicina ulteriormente l'angelo, chinandosi e aiutandosi con una mano per tenersi in equilibrio.

Proprio quello che Matthew stava aspettando.

Si gira di scatto e gli da uno spintone, così Dom improvvisamente si ritrova sdraiato con la schiena a terra.
"Voi angeli siete così boccaloni!" ride sguaiato Matt, strisciando verso di lui.

"Allora stavi fingendo, brutto imbroglione!" sbotta Dom.

"Brutto?" lo guarda imbronciato Matt.

"Imbroglione e basta!" si corregge con un timido sorriso il biondo, prima di vedere Matt alzare minacciosamente le mani verso di lui.

"No, Matt, non oserai..." si allarma Dom, cercando di rialzarsi, ma è troppo tardi.

"L'ho detto che eri spacciato, angioletto!" ghigna inquietante Matt, solleticandolo al collo e sotto le ascelle, prima di scoprire che è molto sensibile anche sulle ali.

"Aaaaaaaaaaah! Basta, bastaaaaaa! Ti prego!" si dimena a non finire Dom, rischiando il soffocamento per tutto quel ridere.

"Non dovresti mai pregare un diavolo, angioletto, sei blasfemo!" allarga il ghigno il moro, sovrastandolo e mettendosi a cavalcioni su di lui, stando ben attento a non toccarlo con i pattini e a non toccare quelli del biondo.

Da quella posizione riesce a solleticarlo meglio, toccando anche l'interno coscia, altro punto sensibilissimo di Dom.

"Ora basta!" reagisce Dom, spingendolo via e immobilizzandolo subito dopo, ponendosi sopra di lui.

"Vediamo se ti fai ripagare con la stessa moneta!" sorride furbetto e minaccioso l'angelo, prima di lasciare scorrere le mani sul suo corpo, solleticandolo dal collo in giù, negli stessi posti che Matt ha usato con lui e anche oltre.

Con sua grande soddisfazione, Dominic scopre che il solletico è un'arma a doppio taglio e Matthew ride e si dimena il doppio di quanto faceva l'angelo.

Dominic si riscopre a ridere insieme a lui, perché non ha mai sentito nessuno sghignazzare così di gusto e la sua è senz'altro la più contagiosa delle risate.

Mentre ridono, senza nemmeno rendersene conto, si spingono uno più vicino all'altro e all'istante Dom smette sia di solleticarlo che di ridere.

E non ride più nemmeno Matthew.

Benché siano praticamente sdraiati sul ghiaccio, entrambi cominciano a sentire molto caldo.

Dominic familiarizza con quello strano effetto in mezzo alle gambe, ma non si allarma tanto per questo, quanto per il fatto che avverte lo stesso identico rigido rigonfiamento nei pantaloni di Matt, nonostante siano meno attillati dei suoi.

< '... succede quando qualcosa ci piace proprio tanto...' > richiama alla mente il biondo le parole di Matthew la sera precedente.

Lo guarda intensamente, così come lo sta guardando Matt che ha già capito tutto ed è nella sua stessa identica confusione e difficoltà.

Fra i due cala un pesante e lungo silenzio, colmato solo dai loro respiri affannati.

Le piccole scosse che hanno avvertito in precedenza sono nulla, paragonate a quella che in quel momento attraversa i loro corpi.

Nessuno dei due si azzarda a scostarsi, uno perché non è affatto abituato a contatti così promiscui, l'altro perché vuole scoprire fin dove si spingerà il suo opponente.

Il moro potrebbe ribaltare i ruoli con estrema facilità, sovrastarlo e prenderselo con o senza il suo consenso, ma qualcosa dentro di sé, qualcosa che per quanti sforzi faccia non riesce proprio a identificare, gli dice che sarebbe sbagliato.

Quell'angelo è un fiore troppo bello e raro, strapparlo così bruscamente dal suo terreno lo rovinerebbe e basta.

Dominic allunga la mano verso Matthew, non più per fargli il solletico, ma per accarezzargli il volto liscio e morbido, reso meno pallido dal trucco che lo ricopre.
Del resto, per quel giorno non devono rendersi visibili e questo ha fatto tornare il diavolo alle sue vecchie, vistose ed eccentriche abitudini.

< Coraggio, un'altra mossa ancora, fammi capire quello che vuoi, angioletto. Dopotutto l'hai già fatto una volta! Solo che adesso non c'è più di mezzo lo stupidissimo alcool! > pensa Matt, godendosi quel tocco gentile e delicato, ben diverso dall'irruenza e dalla brutalità che sono soliti riservargli i suoi compagni agli Inferi.

< Ma... benedetto cielo, che sto facendo? Non posso, questo è sbagliato. Bello, ma sbagliato, sbagliatissimo! > si ammonisce l'angelo, ritraendo la mano e, seppur malvolentieri, scostandosi da Matt e rimettendosi in piedi.

"Siamo venuti qui per pattinare, no? E allora pattiniamo!" sprona la sua controparte, che si rialza un po' delusa, anche se non lo dà certo a vedere.

"Aspettavo solo che tu ti levassi di dosso. Cos'era tutta quella dannatissima tenerezza? Mi viene il voltastomaco!" sbotta, facendo un'espressione disgustata.

"Cosa?! Semmai sei tu che ti eri imbambolato!" ribatte l'angelo, con la stessa falsa indifferenza.

"Meno chiacchiere e più pattinaggio. Guarda me, è facile!" prosegue, mostrandogli la posizione corretta da assumere e i movimenti da eseguire.

Matt mette in pratica quegli insegnamenti, ma con molta difficoltà.

"Sei un impiastro!" lo deride Dominic.

"Hey! Che ne è della tua maledetta, benevola, caritatevole misericordia?" gli fa notare Matthew. "E comunque il problema è la mia coda, è lei che mi fa perdere l'equilibrio!" si giustifica subito dopo.

"Oh sì, certo. Io ho due grandi ali voluminose, ma a te è d'impiccio la tua coda dal peso pressoché inesistente!" commenta Dom, alquanto scettico e sagace.

"Esatto, maledettissimo saccente, quindi che ne dici se facciamo sparire tutto il repertorio sovrannaturale?" lo istiga Matt.

"Accetto. Al tre!" annuisce Dom, facendo il conto alla rovescia.

Dopo aver pronunciato l' 'uno' in sincronia, entrambi fanno sparire ogni elemento ultraterreno.

Matthew rimane in piedi, come se nulla fosse, ma è Dom a cadere ingloriosamente col sedere in terra.

"OUCH!" si lamenta dolorante, massaggiandosi la parte lesa.

"Che succede angioletto? Non hai più il tuo aiutino magico?" lo sbeffeggia Matt, così ringalluzzito da quella scena da riuscire a pattinargli intorno, seguendo con precisione i contorni di un cerchio immaginario.

"No, è solo che non sono abituato. Non avevo mai pattinato senza ali finora, così sono molto più leggero... devo solo farci l'abitudine!" si giustifica l'angelo, cercando, un po' a fatica di rialzarsi.

"Fantastico. Allora, mentre tu cerchi di ricordarti come si sta in piedi, io provo a pattinare sul serio!" gli fa una linguaccia sfrontata l'altro, prima di lanciarsi in pista, con molta più sicurezza di sé, cominciando ad acquisire più confidenza con quell'elemento a lui così poco conosciuto.

Si sta compiacendo del fatto di essere riuscito a fare un giro completo dalla pista, senza cadere nemmeno una volta, quando si vede superare da Dominic, che corre a gran velocità, lanciandosi in salti e vertiginose piroette, senza la benché minima sbavatura.

"Visto? Te l'ho detto che dovevo solo abituarmi!" sorride Dom, pattinando in direzione del moro.

"Ti odio!" sibila fra i denti il moro.

"Uh, meno male, mi stavo preoccupando, sai? Oggi non me l'avevi ancora detto!" ribatte il biondo, dopo aver girato vorticosamente su se stesso.

"Allora, visto che ormai non fa più alcuna differenza, torniamo al naturale, io lo preferisco!" propone la creatura infernale, schioccando le dita e facendosi riapparire corna e coda.

"Lo preferisco anch'io!" ammette Dom, strizzando gli occhi e facendosi ricomparire ali e aureola.

"Hai fatto presto ad abituarti, eh?" osserva Matthew.

"Che vuoi che ti dica, diavoletto? Quando uno è bravo è bravo sempre!" replica con un sorriso furbetto Dom.

Matthew lo scruta con un ghigno compiaciuto.

"I miei complimenti, angioletto. Prima la Vanità, qualche volta un po' d'Ira, ieri notte la Gola e ora la Superbia!" commenta il diavolo, facendosi più vicino di un passo ad ogni peccato che elenca. "A quando la Lussuria?" sussurra all'orecchio del biondo, lambendone i contorni con la lingua.

"Smettila!" sussulta Dominic, preso alla sprovvista, ma nel maldestro tentativo di spingerlo via perde l'equilibrio, trascinando con sé il moro nella caduta.

Si ritrovano nuovamente l'uno sull'altro, sdraiati a terra.

"Sta diventando un'abitudine, angioletto!" ridacchia Matt prima che entrambi vengano distolti da uno squillo, anzi da due.

Sono i loro i-Phone che sono apparsi dal nulla e ora aleggiano a mezz'aria minacciosi, davanti ai loro occhi, squillando insistentemente, in attesa che i due rispondano.

"Beccati!" commenta Matt, letteralmente con la coda fra le gambe, afferrando l'i-Phone rosso, mentre Dom fa la stessa cosa con il bianco.

"Pront..."

"SI PUO' SAPERE DOVE CAZZO SIETE FINITI, FOTTUTTISSIMO IDIOTA?" ruggisce Tom, facendo tremare le pareti.

"Il tuo capo ha coperto la voce del mio, ma credo che abbia chiesto la stessa cosa, solo in un modo molto più garbato!" commenta Dominic, un po' stordito da quelle urla, così come Matthew.

All'istante, Dominic fa sparire i pattini e le varie protezioni di Matt e ai loro piedi ricompaiono le rispettive scarpe.

Matthew gli fa capire con uno sguardo che comprende e approva quella saggia decisione.

"Sì, Dominic, l'ho fatto!" afferma Morgan, stizzito.

"Ma cos'è? Voi due vi siete coalizzati?" domanda Matthew, sospettoso.

"Touché. Sai com'è, quando non vi abbiamo più visto nella sfera, Tom ed io ci siamo dati appuntamento in zona neutrale!" spiega Morgan.

"Ma vi ha dato di volta il cervello? Abbandonare un assistito? MAI!" sbotta nuovamente Tom, furibondo. "Noi non l'abbiamo mai fatto!" puntualizza asettico.

Morgan si schiarisce la voce con discrezione.

"Beh, Tommy, c'è stata quella volta in cui...." si sente in dovere di confidare l'arcangelo, ma l'arcidiavolo non è della stessa opinione e glielo dimostra lanciando fiamme dai suoi occhi di brace.

"Chiudi il becco tu! Si può sapere da che parte stai?" gli sibila tra i denti, coprendo lo speaker per non far sentire niente ai loro dipendenti.

"Come dicevo, noi non l'abbiamo mai fatto!" riprende a parlare, ribadendo il concetto con più calma.

"Scusateci entrambi, lo sappiamo che è sbagliato, ma... a Chris non succede mai niente di importante quand'è al lavoro!" si giustifica Dom.

"Hai ragione. Oggi è solo successo che il suo capo ha assunto nuova gente: un ragazzo scorbutico e per niente socievole, che si è già inimicato tutti, soprattutto perché ha fatto sfigurare Chris con l'inganno davanti al suo capo, che di conseguenza l'ha rimproverato tanto ingiustamente quanto duramente. Senza contare l'altra nuova assunta, una giovane ragazza, piuttosto avvenente, che sembra molto interessata al nostro caro Chris... sapete, sono tutte situazioni che avrebbero richiesto un vostro pronto intervento! Tuttavia, tu non c'eri, Dom, e l'hai lasciato in balia di se stesso!" sproloquia Morgan.

"Oh no, povero caro! E che cos'è successo?" si allarma Dom, temendo il peggio.

"Niente, non è successo un maledetto niente. E lo sai perché, oh ingenuotto che non sei altro? Come fai a non arrivarci? Il tuo capo sta clamorosamente bluffando!" alza gli occhi Matthew.

"Già, un colpo così basso da un arcangelo non me l'aspettavo. Eh, Morgy? Qualcuno dovrebbe far rapporto ai piani alti!" lo sbeffeggia divertito Tom.

"Sono cose che sarebbero potute benissimo accadere!" si giustifica Morgan, con aria di superiorità.

"Su questo hai ragione. Se ti fossi perso un'occasione del genere, Matt, beh... non so che ti avrei fatto, né se saresti stato ancora vivo per raccontarlo!" ringhia Tom.

"Beh, ma visto che non l'ho persa, non star lì ad arrovellarti il cervello con tutte quelle stupide, inutili paranoie da quattro soldi su quel che avresti fatto!" ribatte isolente Matt.

"Lo vedi perché adoro così tanto quel piccolo bastardo?" ridacchia Tom, rivolto a Morgan.

"Scusatemi, so che non è il momento più adatto per chiederlo, ma abbiamo questo dubbio atroce che ci assilla e forse voi due che avete molta più esperienza di noi ci potete aiutare a far chiarezza," esordisce Dom, e Matt, che ha già intuito tutto al volo, gli fa segno di rimanere zitto, ma invano.

"Sono normali queste continue scosse, sempre più intense, ogni volta che ci tocchiamo? Non so è una sorta di difesa reciproca dal nemico o qualcosa del genere?" domanda imperterrito l'angelo.

"Scosse intense?" si acciglia Tom.

"Difesa reciproca?" si acciglia Morgan.

"Credimi, cento piume petulante, io al tuo capo gli ho anche toccato il culo, e più di una volta, e non c'è stata nemmeno l'ombra di una scossa!" lo informa l'arcidiavolo.

"Beh, parla per te!" si lascia sfuggire Morgan.

"Uh?" lo guarda sorpreso e lusingato Tom, mentre Morgan guarda da tutt'altra parte, fingendo totale indifferenza, anche se sente su di sé gli occhi dell'arcidiavolo.

Nel frattempo Matthew fissa famelico il sedere di Dom, ma lui se ne accorge e si scansa subito, fulminandolo con lo sguardo.

"Non ci provare nemmeno!" gli sibila l'angelo.

"Lasciando perdere questi assurdi discorsi senza alcuna importanza o fondamento," riprende Morgan, anche per spezzare quel silenzio imbarazzante che si è creato fra lui e Tom. "Figliuoli, siate più zelanti d'ora in poi. Qualunque cosa stiate facendo ora, smettetela e tornate dal vostro assistito. ORA!" comanda Morgan, piuttosto autoritario.

"No, aspetta, mille-piume, prima devo fare un discorsetto a Matt," annuncia Tom.

Matthew comincia a temere di cosa possa trattarsi.

"Non illuderti che stamattina, anche se di sfuggita, io non abbia visto quel pacchetto di biscotti!" sentenzia l'arcidiavolo.

"Sì, ma..." tenta di protestare Matt.

"Sembra proprio che non ti voglia entrare in testa che non devi fare magie inutili! Di solito si fa un nodo al fazzoletto per ricordarsi le cose.... " prosegue Tom, per poi emettere una risata malvagia. "Ma *questo* sarà di gran lunga più efficace!" schiocca le dita e subito dopo Matt urla dolorante.

Guardandolo, Dominic capisce subito di cosa si tratta: la sua coda si è annodata, un nodo strettissimo, quasi impossibile da sciogliere.

"Fa così male?" lo guarda rattristito il biondo.

"Più di quanto possa sembrare, angioletto!" ammette Matthew, con una smorfia di dolore.

Dominic non ci pensa due volte e allunga le mani verso quel nodo all'inizio della coda, deciso a scioglierlo, ma non appena si avvicina i due avvertono una scarica elettrica forte e dolorosa.

"OUCH!" gridano all'unisono, storditi e un po' bruciacchiati.

"Ah, dimenticavo, se qualcuno prova a slegarti il nodo, c'è un *piccolo* effetto collaterale per entrambi!" aggiunge malefico Tom. "Del resto non dicevate che vi piacciono le scosse?" aggiunge con una risata sguaiata.

"Non questo tipo di scossa!" borbotta l'angelo, guarendosi le bruciature.

"Sei spregevole, bieco, crudele e infame, Tom!" lo rimprovera Morgan, sentendo le grida sofferenti dei due subordinati.

"Oh, molte grazie, caro!" gli sorride inorgoglito l'arcidiavolo.

"E' meglio se non ci riprovi, Dom!" si raccomanda il diavolo, mentre guarisce le sue bruciature, rivolgendogli però un sorriso sincero, per fargli capire che ha apprezzato il suo gesto.

Dominic non sa se è più felice per quel sorriso o perché Matthew l'ha chiamato nuovamente per nome.

"Senti, Tom, è tutta colpa mia, sono io che l'ho costretto a fare quella magia, perché avevo fame!" dichiara il biondo, sotto lo sguardo stupito di Matt.

"Un angelo che cede così facilmente ai peccati do Gola, eh? Il Paradiso non è più quello di una volta!" ridacchia Tom.

"Già. Angioletto, di sicuro saresti molto simpatico al mio Adam!" ammicca Matthew verso il biondo. "Però, Tom, pensa a come si monterebbe la testa quel pivello se lo venisse a sapere!" ridacchia, incurante delle fitte alla coda.

< Adam? E ora chi è quest'altro? Non bastavano Billie Boh e la stupida Jessica? Quanti accidenti sono i suoi compagni? > pensa Dom, innervosito.

"Risate a parte, questa sincera e spassionata confessione non cambia proprio niente, biondino; il tuo amichetto si terrà quella punizione fino al tramonto!" annuncia Tom irreprensibile.

"Non è il mio amichetto!" precisa indispettito l'angelo.

"Questo è poco ma sicuro!" annuisce convinto Matt.

"Dominic, non voglio nemmeno sapere che cosa stavate facendo stamattina in quel letto, farò finta di non aver visto niente" incalza Morgan, con fredda pacatezza. "Però mi addolora molto sapere che hai ceduto a qualcosa di così superficiale e materiale come il cibo e l'effimero senso di appagamento che esso reca con sé. Mi hai deluso enormemente!" sentenzia glaciale.

"Beh, tutto qui?" sbotta Matt. "Io sto soffrendo come uno dei miei dannati e lui se la cava con una maledetta nota di stupidissimo demerito?" prosegue indignato, stringendo i denti per il dolore che gli trasmette la coda.

"Credimi, Matthew, le parole a volte possono fare malissimo, anche e più delle punizioni fisiche!" gli spiega Morgan, con Dominic che annuisce e china il capo, profondamente avvilito.

"Dolore e afflizione o meno che sia, ora voi due tornate subito da Chris e guai se vi azzardate ad isolarvi un'altra volta!" ordina loro Tom.

I due custodi obbediscono repentini, svanendo, così come fanno i loro i-Phone.

"Tom, non so a te, ma a me non piace affatto quello che ho sentito!" borbotta Morgan.

"Nemmeno a me, Morgy. Quei due cominciano seriamente a preoccuparmi!"

TBC

che dirvi?? possono sembrare mesi, ma vi giusto che Matt e Dom sono lì sulla Terra da pochi giorni.. è logico che non possa succedere tutto e subito... ma voi vi fidate di me e avrete pazienza?? *sgrana occhioni da cucciolo bastonato*

spero che intanto vi si piaciuta questa parte, if you want, let me know ^^

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