Capitolo 10 - Françoise e Amélie e l'inizio della lotta

Domenica mattina, Fred Weasley ebbe un'idea.

Ora, di solito, non era detto che fosse una bella notizia. Fred Weasley era famigerato per le sue idee pazze (come far cadere una scatola di Caccabombe sulla squadra di Quidditch di Serpeverde dal tetto, o tingere di viola i capelli di sua sorella nel sonno). Tuttavia, questa qui non era affatto male. Anzi, era un'ottima idea. Voglio dire, sì, una partita di Quidditch altamente competitiva contro un'altra scuola avrebbe potuto ostacolare l'idea di cooperazione magica che tutti i nostri professori spingevano così intensamente, ma era un'idea dannatamente bella, ok?

Appena scesi le scale, lui saltò fuori. "Astra! Ho bisogno di te!"

Mi spaventai (per ovvi motivi) e lo guardai male. "Perché?"

"Sei la migliore Cercatrice della scuola, ovviamente." Prima che potessi protestare o fare altre domande, mi trascinò su una sedia e mi disse di aspettare giusto un attimo.

Colette, Wren, ed Albus mi guardarono incerti. "Um... Aspettiamo anche noi?" Chiese Al.

"Andate avanti, vi raggiungo tra un minuto." Alzai gli occhi al cielo. Fred era corso su per le scale del dormitorio dei maschi, ed io non sapevo quando sarebbe tornato. Mentre i miei amici uscivano dal buco del ritratto, decisi che li avrei seguiti se lui non fosse tornato esattamente entro due minuti.

Due minuti e mezzo dopo, Fred quasi cadde dalle scale per la fretta, seguito da James, ancora mezzo addormentato. "Ascoltatemi solo un secondo, è un'idea fantastica!" Stava dicendo lui. "Dobbiamo solo trovare i migliori. Dom, ovviamente, come Cacciatrice, ma avete idee per il Portiere?"

"Di che parli?" Chiesi, alzando un sopracciglio mentre James inciampava verso un divano e ci cadeva sopra, per poi coccolare un cuscino. "Quidditch?"

Fred sorrise. "Già! Ho deciso di sfidare Durmstrang ad un'amichevole partita di Quidditch fino alla morte! Devo solo trovare i giocatori."

"Hai chiesto a Pouri?" Chiariamoci, era una buona idea, ma non mi andava di finire nei guai quando Pouri ci avesse scoperti ad andare verso il campo.

Fred si accigliò. "No. Non ci avevo pensato. Mi sa che mi tocca, però..." Lui sospirò. "Comunque, chi sono i migliori Portieri e Cacciatori della scuola?"

"Dagniasa?" James borbottò con la faccia ancora sepolta nel cuscino che stava coccolando.

"Come?"

James si girò. "Da ogni Casa?"

Fred ci pensò per un minuto. "Direi di sì. Odio ammetterlo, ma il Portiere di Serpeverde è la migliore, non trovate."

"Jacobs?" James chiese. "Sì, è una tipa tosta."

"Okay, quindi chiederemo a lei." Fred si accigliò. "Ora i Cacciatori..."

"Hai detto già Dom?" Chiesi per conferma. Fred annuì. "Okay, allora perché non chiediamo anche a Grant Bendon? Entrambi sono nella squadra di Corvonero, quindi sono abituati a lavorare in coppia."

"Buona idea," Fred concordò. "Manca un altro."

"Immagino debba essere di Tassorosso," disse James. "Abbiamo giocatori da tutte le altre case. Si sentirebbero esclusi. E poi, Grifonrosso vive ancora!"

Iniziai a ridere, ma Fred era troppo assorto nei suoi pensieri per ascoltare ciò che aveva detto James. "Quella ragazza di Tassorosso, mi sembra sia del quarto anno...?"

"Poppy Stevens?" Suggerii. Era l'unica della mia età nella loro squadra.

"Sì, lei. Mi sembra abbastanza brava." Fred annuì. "Quindi abbiamo il nostro Dream Team! Perfetto! Io vado a parlare con Pouri, voi cercate i ragazzi." Prima che James riuscisse a rotolare giù dal divano, Fred era fuori dal ritratto.

"Quelli di Durmstrang fanno paura," dissi, mentre James tentava di rompere col cuscino. Fu molto dura, perché nessuno dei due sembrava pronto a rinunciare alla loro relazione. "Fred non poteva sfidare Beauxbatons?"

"Perché Durmstrang sembra dare più sfida," James disse, riuscendo finalmente a sedersi. "Fred vorrà che diffondiamo la notizia."

"Sì, beh, io vado a fare colazione, grazie tante." Alzai gli occhi al cielo. "Tanto Pouri dirà di no." Quando arrivai in Sala Grande, però, già tutti ne parlavano.

"Fred Weasley vuole sfidare Durmstrang ad una partita di Quidditch!"

"Che fesso, Viktor Krum ha studiato lì!"

"Chi ci sarà in squadra?"

"Li faremo neri!"

"Astra e James sapranno tutto!"

E fummo assaltati.

Qualche minuto dopo, quando Pouri entrò, con Fred alle calcagna, l'idea aveva contagiato tutti, e tutta la scuola seguiva Luke e River cantando I believe that we will win! confondendo i nostri ospiti.

Sembrava che Fred avesse implorato per tutto il tragitto, e che Pouri avesse rifiutato. Tuttavia, quando attraversò le porte, lui e Fred rimasero immobili a fissarci.

Fred si riprese per primo, e tutto emozionato disse qualcosa che ero troppo lontana per sentire. Pouri scosse la testa, stordito, poi si fece strada fino in fondo alla sala. Non capivo come potesse dire di no. Certo, non avrebbe portato unione tra le scuole, ma bastava guardare la nostra scuola.  Serpeverde e Grifondoro e Corvonero e Tassorosso che cantavano mettendosi a braccetto gli uni con gli altri. Tutte le Case erano unite insieme davanti a lui, cantando così forte che a malapena sentivo i miei stessi pensieri. Non avevo mai visto la scuola così unita, e non vedevo come Pouri potesse rifiutarsi.

Pouri arrivò al tavolo, ma ci vollero più di dieci minuti per riottenere l'ordine. Finalmente, riuscì a far sedere tutti, ma nessuno prestò attenzione alla Casa di appartenenza nella scelta dei posti. Quando finalmente trovai Wren, Albus, e Colette al tavolo di Grifondoro, dovetti infilarmi tra Arthur Paciock e Dominique Weasley ed un prefetto di Serpeverde.

Pouri sospirò quando finalmente alzò le mani per ottenere silenzio. "Ormai non vedo come potrei rifiutare la tua proposta, Fred Weasley." La sala esplose di esultanze, ma si spensero in fretta. "Hai il mio permesso."

Fred saltò in piedi e corse in avanti. Piazzandosi proprio di fianco a Pouri, si rivolse agli studenti di Durmstrang. "Hogwarts vuole sfidare Durmstrang ad un'amichevole di Quidditch. Noi sceglieremo i nostri migliori giocatori, voi i vostri, e ci incontreremo oggi pomeriggio al campo." Sorrise. "Accettate?"

Ci fu un rapidissimo consiglio fatto di sussurri tra gli studenti di Durmstrang, o così pareva, prima che una ragazza si alzasse e disse, "Accettiamo."

Per tutta la Sala Grande esplosero di nuovo le urla, ed Albus mi indicò. "Cercatrice?"

"Sì." Mi accigliai. "Fred doveva organizzare per il prossimo weekend, così avremmo avuto tempo di allenarci."

"Beh, Fred non è mai stato tipo da fare piani, a meno che non sia uno scherzo," Albus disse, facendo spallucce.

Dopo colazione, Colette provò a convincerci di andare alla Stanza delle Necessità per allenarci ancora sui Patronus, ma io notai le gemelle Dubois camminare nella nostra direzione. Non volevo mostrargli né la Stanza delle Necessità né il mio Patronus, dunque suggerii di fargli visitare il parco.

Le gemelle passarono la maggior parte del tempo a condividere pettegolezzi sulla loro scuola (e a dire che era molto meglio della fredda e umida Hogwarts) con una Colette del tutto disinteressata. Non riuscii a capire se non ricordasse le persone menzionate, o semplicemente non le importava. Alla fine, Albus, Wren, ed io finimmo parecchi passi dietro di loro.

"Astra, quand'è la prossima lezione privata con papà?" Albus chiese all'improvviso.

"Io... Non lo so." Mi accigliai. Non ci avevo pensato molto di recente, e immaginai che nemmeno il signor Potter lo avesse fatto. In ogni caso, non ne aveva parlato con me. "Quest'anno è parecchio impegnato, non pensi?" Chiesi. "Dubito che ci saranno."

All'improvviso, sbattei contro le gemelle. Si erano fermate, ed io non me ne ero accorta. Guardai nella direzione dei loro sguardi.

James, circondato da ragazzini del primo e del secondo anno che erano probabilmente nati babbani, stava mostrando loro come usare l'equipaggiamento da Quidditch. Lanciava la Pluffa in aria mentre parlava. Non riuscivo a sentire le sue parole, ma quasi tutti i bambini annuivano.

"Chi è lui?" Françoise chiese con voce leggermente sognante.

"Oh, solo mio fratello James," Albus disse, facendo spallucce. "Un idiota. Perché?"

"Io non ponso che è un idiota..." Amélie lasciò la frase in sospeso.

Françoise si accigliò. "Io l'ho visto per prima."

"Non, non è vero!"

"Sì!"

"Non!"

"Calmatevi, è solo James," Colette disse con sdegno. "Non è poi granché."

"Non è granché?" Amélie sussultò. "Dissentisco! È maraviglioso!"

"Maraviglioso! Sono innamorata!" Françoise esclamò, facendo finta di non reggersi in piedi "Vedete come è dolsce coi bambini?"

"Lui è il mio âme soeur!"

"Non! È il mio!" Françoise esclamò.

"Non!"

Prima che riuscissi ad assimilare la faccenda, si scatenò la lotta. Avete presente, la super-stereotipata "rissa tra donne" piena di spinte, schiaffetti, e tirate di capelli che infilano sempre nelle telenovelas. Sbirciai verso Colette, che non sembrava per niente allarmata. Alzò gli occhi al cielo ed estrasse la bacchetta. "Protego."

Le due ragazze furono costrette a separarsi da una barriera magica. Colette si accigliò. "Non appartiene a nessuno di voi due, e di certo non è la vostra anima gemella. Nemmeno vi ha viste. Calmatevi."

"Mi sono innamorata," Amélie disse, sospirando romanticamente. "Sto immascinando i nostri bimbi!"

"Solo così potrai mai vederli," disse Françoise, fissando James con sguardo sognante. "Pourquoi saranno i miei bimbi."

Dietro di loro, Albus finse di vomitare, ed io feci del mio meglio per non ridere. Wren lo guardò con disapprovazione.

"Okay... Torniamo dentro," Colette suggerì, alzando di nuovo gli occhi al cielo. Mentre le gemelle si giravano lentamente per rientrare, lei ci sussurrò, "Gli passerà presto, ne sono convinta."

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La partita doveva iniziare all'una in punto, quindi i miei amici mi portarono al campo alla mezza. Il resto della squadra di Hogwarts era già negli spogliatoi quando entrai. Fred stava illustrando con entusiasmo la strategia dei Cacciatori. Dominique lo stava criticando un bel po', Grant le stava dicendo di chiudere il becco almeno per un po', e Poppy si limitava a saltellare emozionata sulla panca. James stava agitando la mazza, e quasi colpì Dominique in testa. Adriana Jacobs era in piedi in un angolo, ma mi sorrise quando entrai. L'anno prima, sua sorella Hannah era stata smistata in Grifondoro, ed io l'avevo aiutata a trovare il coraggio di affrontare la faccenda coi suoi fratelli maggiori. Non solo, ma il fratello di Adriana, Davis, era stato Caposcuola quell'anno. Ed era stato pietrificato. Da un basilisco. Che io potrei o non potrei aver ucciso. Tutto questo per dire, Adriana era una dei pochi Serpeverde a cui stavo simpatica.

"Va bene!" Fred annunciò, in piedi su una panca, quando finimmo di prepararci. "È la nostra partita! Possiamo farcela! Quelli di Durmstrang si pentiranno di aver accettato, dico bene?"

"Sì!" James urlò, alzando il pugno in aria.

"E vinceremo, giusto?"

"Sì!" James urlò.

"E anche voialtri avete un po' di entusiasmo, vero?"

"No!" James urlò ridendo, prima che Dom lo colpisse sulla spalla.

"Forse non quanto James," disse Grant, "Ma certo che ne abbiamo!"

"Bene!" Fred sorrise. "Andiamo!"

Fuori dallo spogliatoio, venimmo accolti da un'esultanza assordante. Era la prima volta che l'intero stadio tifava per me, e devo dirlo, era piuttosto piacevole. Dall'altro lato del campo entrarono quelli di Durmstrang, ignorando sia la folla che i loro cinque amici che li incoraggiavano.

Madama Bump suonò il fischietto. "In sella alle scope!"

Salii sulla mia Nimbus, e al fischio successivo mi alzai in aria. Assieme al Cercatore di Durmstrang, un ragazzone grosso il doppio di me, mi alzai fin sopra gli spalti, alla ricerca del Boccino. Patrick Shaw ed una ragazza di Durmstrang gestivano la telecronaca, ma c'erano molte più frecciatine e tentativi di flirt del normale. Li ignorai.

James e Fred provavano a mantenere il monopolio sui Bolidi, ma una dei Battitori di Durmstrang, la ragazza chiamata Kirsten che la sera prima avevo inquadrato come la più spaventosa, lo rendeva difficile. Continuava a piombare proprio di fronte a loro, e lo scagliava a Poppy o Dom o Grant. Io pregavo solo di non finire mai nella traiettoria di uno sei suoi Bolidi, perché erano molto più veloci di quanto fossi abituata. Uno colpì un palo degli anelli e lo piegò.

A parte quello, ce la stavamo cavando bene. Le squadre sembravano ben bilanciate, ma più il tempo passava, più la nostra guadagnava un piccolo vantaggio. Onestamente, però, sapevamo tutti che dipendeva tutto dal Boccino. Il Boccino che nessuno di noi due aveva visto (anche se io avevo fatto qualche finta), e che forse avrebbe decretato la mia morte violenta se Kirsten avesse notato che lo stavo inseguendo.

Ci stavo appena pensando quando vidi il Cercatore di Durmstrang tuffarsi. C'era uno scintillio dorato dietro di Poppy, dall'altro lato del campo. Mi lanciai subito all'inseguimento. Lui era molto più vicino di me, ma io dovevo fidarmi di una scopa più veloce e di un corpo più leggero.

Il vento mi sferzava le orecchie, a malapena riuscivo a sentire le urla della folla quando capì cosa stava succedendo. Avevo occhi solo per la pallina dorata che stava schizzando via mentre mi avvicinavo. Raggiunsi il Cercatore di Durmstrang, poi ci trovammo alla stessa distanza dal Boccino. Sperai di guadagnare qualche centimetro.

Sentii qualcuno urlare, "Attenta!" Ma non potevo permettermi di girarmi. Qualcosa mi graffiò dietro la testa, o così mi sembrò. Bruciava, ma strinsi i denti. Ero così vicina al Boccino, e non mi sarei arresa.

Albus mi disse più tardi che Kirsten mi aveva lanciato contro un Bolide che mi aveva preso di striscio la testa. A quanto sembrava, sanguinavo, e anche se andavamo così veloci che le persone non sapevano a chi appartenessero, c'erano gocce di sangue che volavano dietro di noi. Devo ammetterlo, non mi ero accorta di nulla. Nemmeno faceva male, in realtà. Importava solo il Boccino, che si avvicinava sempre più.

Io e il Cercatore di Durmstrang lo raggiungemmo nello stesso momento, allungandoci per raggiungere la pallina mentre questa volava di fronte a noi. Ebbi il breve pensiero che potessimo schiantarci l'una contro l'altro quando qualcuno avesse afferrato il Boccino, ma spinsi via quell'idea.

Entrambi chiudemmo le mani, ed io sorrisi. Il freddo metallo del Boccino era nella mia mano. Mi sollevai, tenendo il Boccino sopra la mia testa. Tutti stavano esultato, ed io sentii un tonfo quando qualcuno (Poppy, credo), mi volò contro. Venne ben presto raggiunta dal resto della squadra, e lentamente scendemmo a terra in un abbraccio di gruppo, troppo emozionati per parlare.

Le prime persone che mi vennero incontro quando toccai terra furono Kirsten Sorenson e la signora Paciock, la nuova infermiera della scuola. Kirsten sembrava preoccupatissima mentre la signora Paciock mi tirava via dalla fiera degli abbracci e iniziava a fasciarmi la testa.

"Non pensavo avrebbe colpito tua testa," disse Kirsten con occhi sgranati. "Mi dispiace tanto."

"Tutto a posto." Sussultai mentre la signora Paciock mi applicava una specie di balsamo curativo. "In realtà non me ne sono neanche accorta, ma forse era solo l'adrenalina..." Lasciai la frase in sospeso mentre mi tornava l'ansia, essendomi accorta chi era la persona con cui parlavo - Kirsten, la ragazza che avevo identificato come la più spaventosa di tutti gli studenti di Durmstrang, e la ragazza che scagliava Bolidi così potenti che uno di essi aveva piegato un palo.

Kirsten sembrava ancora preoccupata, però. "Giuro, non ho provato a colpire la testa. Solo con miei fratelli lo faccio. Non volevo..."

"Sto bene, davvero." Sorrisi leggermente. Ora non sembrava più tanto spaventosa. "Domani starò alla grande, ne sono sicura."

"Rimani ferma," disse la signora Paciock. "Starai alla grande tra pochi minuti, se non muovi la testa."

Kirsten sembrò sollevata. "Starà bene? Ottimo."

"Sì..." Sospirai. "Sei spaventosamente brava come Battitrice, comunque."

"Grazie," Kirsten disse, sorridendo. "Anche tu sei una bravissima Cercatrice." Sorrisi, prima che qualche studente di Durmstrang chiamasse Kirsten. "Ciao, Astra," disse, salutandomi. "Mi dispiace ancora per tua testa." A quel punto, si girò ed andò dai suoi amici.

"Che ti ha detto?" Albus chiese, facendomi sobbalzare. Lui e Wren e Colette erano venuti da me.

"Si stava scusando per avermi colpita," dissi, facendo spallucce. "Non è così spaventosa se le parli, sai?"

"Ti credo sulla parola," Al disse, sbirciando verso gli studenti di Durmstrang. Erano tutti accalcati attorno al loro preside.

"Beauxbatons ha sfidato Hogwarts ad una partita," Colette mi informò. "Se la sono presa perché Fred non ha chiesto a loro per primi, ma Étienne ha detto che avrebbero rimediato... Al, com'è che ha detto?"

"Ha detto che vi 'avrebbe tolto la magia a suon di calci'." Albus disse, facendo spallucce. "Mi sa che in francese suona più minaccioso."

Wren mi toccò gentilmente la nuca. "Stai bene?"

"Sì. Non mi fa male. La signora Paciock ha detto che mi ci vorrà solo qualche minuto." Le sorrisi.

Nelle ore successive, molti studenti di Hogwarts misero il loro nome del Calice di Fuoco, scatenando le esultanze delle loro Case, e molte persone iniziavano a fare cori quando passavano gli studenti di Beauxbatons, primo tra tutti I believe that we will win. Albus, Wren, Colette, ed io rimanemmo in Sala Grande quasi tutto il tempo, dopo una deviazione in infermeria dove la signora Paciock decretò che ero a posto.

Finalmente, arrivò la sera. Tutti erano in ansia durante la cena, e lanciavano sguardi occasionali al Calice e si scambiavano pareri a bassa voce su chi sarebbe stato il nostro campione. Io ero emozionatissima, quindi potei solo immaginare come si sentissero quelli del settimo anno. Dall'altro lato della Sala, Faith Lindsey non riusciva a mangiare, e non era la sola. Quasi tutti quelli che avevano messo il loro nome nella coppa guardavano i loro orologi ogni pochi secondi, e il Calice di Fuoco il resto del tempo.

Finalmente, arrivò il momento. Il cibo sparì, e Pouri si alzò. Le candele sembrarono affievolirsi mentre la sua voce sommergeva la sala. "Il Calice sta per effettuare la sua decisione," disse. "Quando i campioni saranno chiamati, li prego di entrare in questa porta," ne indicò una dietro il tavolo degli insegnanti, "per ricevere le prime istruzioni."

Il Calice brillava più intensamente di ogni altra cosa nella stanza. Le fiamme blu danzarono, così luminose in quell'oscurità che quasi faceva male guardarle. "Tra poco," Albus sussurrò.

All'improvviso le fiamme divennero rosse, ed un pezzo di pergamena bruciacchiato volò fuori dalla coppa. Pouri lo afferrò, e lesse, "Il campione di Beauxbatons è Étienne Dubois!"

Il fratello maggiore delle gemelle si alzò, sorridendo di fronte agli applausi. Sembrava un bravo ragazzo, anche se non lo conoscevo molto. Le gemelle, che si erano sedute vicino a lui, urlarono e saltarono in piedi emozionate, e si presero a spintoni per abbracciarlo prima che lui seguisse le istruzioni di Pouri ed entrasse in quella porticina.

Il Calice divenne di nuovo rosso, ed ogni rumore cessò all'istante. Un pezzo di pergamena fu lanciato di nuovo fuori, e Pouri lo afferrò. "La campionessa di Durmstrang," lesse lui, "è Kirsten Sorenson!"

Esultai più di tutti al tavolo di Grifondoro. Mi faceva piacere per lei. Se lo meritava. Ed era anche molto più gentile di quanto apparisse.

Quando Kirsten sparì dietro la porta, il rumore sparì di nuovo. Dopo un momento, le fiamme divennero rosse un'ultima volta, ed un ultimo pezzo di pergamena venne lanciato fuori, Pouri lo afferrò, e lesse, "La campionessa di Hogwarts è... Faith Lindsey!"

Le urla di gioia di Serpeverde furono così forti da coprire qualunque altra cosa. Io, da parte mia, ero contenta della decisione, anche se un minimo delusa. Dopotutto, anche Drake sarebbe stato un ottimo Campione. Ma c'erano candidati peggiori di Faith Lindsey.

"Perfetto!" Pouri urlò per sovrastare il caos mentre Faith spariva dietro la porta. "Abbiamo i nostri tre campioni! Sono certo che tutti voi darete ai vostri campioni tutto il supporto che meritano. Incoraggiarli è vostro grande-"

Pouri smise di parlare. Così come tutti gli altri. Il signor Potter si alzò e camminò lentamente verso il Calice, le cui fiamme divennero di nuovo rosse. Fu lui ad afferrare il foglietto, non Pouri. E, con espressione orripilata, lesse, "Astra Lestrange."





Spigolo autore

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento, e di andare a leggere l'originale che merita davvero.

Alla prossima!

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