Capitolo 88

"Syria! Potresti accompagnare tu Heron a fare le analisi del sangue? Ricordati che io svengo alla vista degli aghi e in quarantasei anni e mezzo non ho ancora superato questa fobia!" la prega Lennart. Syria acconsente, visto che lo deve portare la mattina presto e la prima ora di domani, per lei, è buca.
Syria e Lennart, in questo momento sono a letto e si stanno coccolando come due ragazzini. "Non vedo l' ora di sfoggiare tutto il mio amore per te davanti a tutti. Sono sicuro che sarà un giorno indimenticabile e tu sarai meravigliosa. Lo so anche senza sapere che vestito avrai perché è quello che sei" le confessa Lennart di punto in bianco. Syria arrossisce in viso come una giovane ragazza spensierata e alle prime armi con i ragazzi. "Sai, non avrei mai pensato di avere una relazione con un ex calciatore" inizia Syria. "Ma c' è una cosa che devo confessarti, a proposito di questo: è stata Hannah ad aiutarmi ad avvicinarmi a te" dice lei sconvolgendo il suo futuro marito, che le domanda cosa intendesse. "Beh... un giorno, quando le nostre ragazze avevano circa tredici anni, Hannah, durante una discussione avvenuta tra me e suo padre che era venuto a prenderla per il fine settimana, se ne è uscita con *Quanto vorrei che mio padre fosse quello di Kamala* e se ne andata in camera sua sbattendo la porta" racconta lei lasciando visibilmente Lennart sconvolto. Lui si limita a dire che non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione simile e scopre che lei lo ha sempre considerato un buon papà perché sempre presente, aperto e disponibile al dialogo e poi, Hannah lo avrebbe suggerito a sua madre anche perché è un bel bocconcino. Syria però, all' epoca non era ancora pronta a fidarsi di un uomo e nemmeno era sicura di poter amare ancora. Con questa ricostruzione della storia, è possibile affermare che Syria e Lennart si siano trovati ed abbiano storie simili alle spalle: ex fuori di testa, hanno cresciuto una figlia da soli e hanno entrambi superato difficoltà abbastanza notevoli. Dicono che le coincidenze non esistono e che il destino è scritto per tutti: in questo caso è andata proprio così! Pensateci un attimo: le parole destino e destinazione sono così distanti? Non direi visto che presentano la stessa radice. Addirittura, in spagnolo, le due parole sono racchiuse nella sola parola "destino" come se ogni avvenimento della nostra vita ci portasse verso la destinazione finale. Bella mentalità questi spagnoli: sarebbe bello credere che qualcuno o qualcosa sia il nostro destino in tutti i sensi.
In quel preciso instante, arriva Heron che pensavano stesse dormendo. "Posso dormire nel letto con mami e papi?" domanda con un tono che fa presagire nulla di buono. Per fortuna, il loro letto è un king size e ci stanno almeno quattro persone. "Si Heron, vieni pure. Ma che è successo?" chiede Syria preoccupata. A quella domanda, Heron si precipita sotto le coperte e si rannicchia portando le gambine in alto, come se volesse chiudersi a fagottino. "Heron tutto ok?" chiede Lennart per cercare di far parlare il suo piccolino. "Niente..." dice lui infastidito dalle domande dei genitori. "Heron non ci crede nessuno! Che succede?" continua Syria ad insistere. Heron inizia così ad ansimare e balbettare. "Paura fantasmino nero cattivo. Papi scarso in pericolo!" prova a dire, sperando di non essere troppo sentito per non mettere Lennart nei guai. Syria, dopo qualche secondo di confusione mentale, si illumina e abbassa il volume della voce. "Lennart... visto che ci sposiamo tra poco, devi essere molto sincero: hai avuto crisi depressive di recente? Se è così, dobbiamo rinviare il matrimonio e pensare al tuo benessere." si allarma lei aumentando anche il suo senso di angoscia in attesa della risposta. "No! Stai tranquilla è stato solo un segnale di debolezza quando ho fatto vedere miei vecchi video da giocatore e mi sono venute in mente alcune cose. Mi è venuto da raccontargli del fantasmino nero perché mi stava segnalando tutti i miei errori tattici" ma Syria non sembra calmarsi a pieno e gli domanda se stesse dicendo tutta la verità o se stesse nascondendo altro. Lui ribadisce di essere sincero al 100% e vorrebbe sapere perché Heron ne parla. "Ho sognato fantasmino nero contro papi" li interrompe il bimbo. A quel punto, la missione è tranquillizzarlo per farlo addormentare anche visto l' orario previsto della sveglia, che sarebbe suonata alle 5:30. L' unico mezzo potente sembrano le coccole e fargli capire che ormai il fantasmino nero ha cambiato bersaglio da un bel po'.
La mattina seguente, Syria ed Heron si svegliano proprio a quell' ora e quest' ultimo si lamenta per il freddo. Vorrebbe che sua madre gli scaldasse un po' di acqua per il tè, ma, purtroppo, gli esami vanno fatti a digiuno. Lennart, invece, dorme ancora come un ghiro e russa intensamente a causa del nasino chiuso per via di un piccolo raffreddore passeggero. Prima di uscire di casa, Syria mette il piumino e il berretto ad Heron e va a coprire Lennart con le coperte affinché non si raffreddi troppo, visto che la temperatura estera segna -6°.
Arrivati in ospedale, i due aspettano poco ed Heron sembra attratto dal sangue e dagli aghi. "Finalmente una cosa in cui non sei identico a tuo padre!" pensa Syria tra se e se. Terminato il prelievo, chiede se i risultati possono essere inviati il giorno stesso direttamente al pediatra di fiducia, cosa che, grazie al cielo, è possibile.
Il pomeriggio stesso, arrivano le notizie che Syria e Lennart tanto aspettavano: gli esami di Heron sono idonei e compatibili con la cura per la celiachia, ma, al tempo stesso, gli integratori di ferro vanno leggermente aumentati perché l' anemia non migliora. Questo nuovo esperimento, per Heron, risulta essere un passo molto importante che contribuisce all' autonomia del piccolo, oltre che al miglioramento della sua salute e per festeggiare, i due decidono di brindare con un bel calice di vino rosso e qualche stuzzichino. Allestiscono la tavola anche con un paio di candele nel centro e spengono le luci artificiali in modo da creare atmosfera. "Ti amo tanto, Lennart!" sussurra Syria. "Anche io ti amo! Amo questa famiglia, amo questa vita... abbiamo dato origine ad una creatura stupenda... finalmente posso dire di essere felice e di avere trovato l' equilibrio psico fisico che stavo cercando da tanti anni ormai. Sì! Sono felice!" ribatte Lennart facendo sorridere la sua compagna come non mai.
Per lei, queste parole sono come un annuncio divino e penso anche per voi lettori: il nostro Lennart sta bene e ha raggiunto il traguardo finale di chi percorre la strada per la felicità. Che sia questo l' obiettivo dell' essere umano? Nessuno può dirlo, ma sicuramente è quello sia più difficile da raggiungere, che quello più gratificante. Perché si sa: la felicità e il benessere ti permettono di vedere la vita con occhi diversi. E forse... te la rendono anche un po' meno dura...

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