Capitolo 73
La mattina seguente, Lennart ha dormito come un sasso a causa del suo malessere e del disastro che aveva combinato. "Buongiorno brudi!" esclama Robin andando in camera dal suo amico, notando che manca un quarto d' ora a mezzogiorno. Per fortuna è sabato e non è, per lui, un giorno lavorativo. "Buongiorno anche a te!" risponde Lennart intontito e dichiarando di non voler mangiare perché ha lo stomaco chiuso. Si sente pressoché un idiota, sebbene sia consapevole a pieno che si tratta di uno sbaglio del passato e che non ha mai tradito la sua attuale famiglia. Ma forse Arya sì...sì lei è stata tradita. Non c' è giustificazione: anche se lei non c' era già più, Lennart comprende che non avrebbe mai dovuto tentare di superare il lutto in questo modo. Ma il passato, purtroppo, non si può cambiare e, a volte, la disperazione, una perdita o qualsiasi altro grande sentimento ci porta a compiere dei gesti folli che compensano e gratificano sul momento, ma poi la vita te ne presenta il conto. Ed è proprio questo che è capitato a Lennart: ora deve essere impeccabile per riconquistare la fiducia di tutta la sua famiglia. O meglio mi correggo: quasi tutta la sua famiglia perché una piccola eccezione è rimasta. Spostiamoci a casa sua per capire di chi sto parlando: sì, forse lo avete immaginato! Si tratta del piccolo Heron, che sta piangendo ininterrottamente da ore ed ore chiedendo dove fosse il suo papi scarso. A quel punto, Hannah, con la scusa di portarlo al parco a giocare, si vorrebbe recare da Lennart e gli scrive per farsi inviare la posizione. Dopo circa mezz' ora di strada a piedi ed avendo faticato un sacco per far sì che Heron trattenesse i suoi istinti di correre in mezzo alla strada, suona al campanello di Robin, che va ad aprire. "Ciao! Tu sei Hannah, giusto?" le domanda lui. Lei afferma e chiede se può parlare con il suo patrigno. Robin li fa accomodare in cucina dove sua moglie offre loro qualcosa da bere e da mangiare, ma Hannah le spiega che per il piccolo ha dietro l' acqua per evitare le contaminazioni da glutine, così, per solidarietà, chiede solo un bicchiere di acqua con limone. Intanto, Lennart scende dalle scale e si reca in cucina. "Possiamo parlare, Lenny!?" chiede lei in maniera piuttosto tranquilla. Heron abbraccia il suo papi scarso e gli confessa che gli manca tanto. "Vi lasciamo soli!" dice Robin uscendo dalla stanza e chiudendo la porta. "Le gemelle e Syria mi hanno raccontato tutto. Devo essere sincera... io non sono affatto arrabbiata con te!" confessa lei con grande stupore e facendo intendere che le eccezioni in famiglia sono due. "Davvero?" domanda lui con gli occhi lucidi.
-Hannah: "Sì, mi hai dato tanto e ti considero come un papà. Penso che mia mamma sia furiosa perché le hai ricordato il mio padre biologico che faceva lo stesso e l' ha fatta soffrire tanto."
-Lennart: "Vorrei solo capire come sistemare le cose... io giuro di non aver mai tradito tua madre perché la amo veramente e so che ne ha passate tante"
-Hannah: "Questo lo so... sappiamo anche che ne hai passate tante pure tu...e che ognuno reagisce a modo suo... ma devi lasciarle i suoi spazi e aspettare che sbollenti la rabbia"
A quel punto, Heron si avvicina a suo papà e gli chiede le coccole, così lo prende e lo siede sulle sue gambe, dandogli un bacino dietro il capo.
-Hannah (sull' orlo di piangere): "Guardati... hai un figlio che ti adora per quello che sei e non posso negare che hai fatto un lavoro straordinario anche con me e le mie sorellastre. Aaliyah, per esempio, mi ha confessato che prima di trovare te aveva paura di tutti perché Andrea la picchiava, la frustrava e le ha lasciato molti segni sul corpo. Lei ti vuole bene più di quanto tu non creda"
-Lennart: "Non me ne aveva mai parlato, anche se lo sospettavo da alcuni suoi atteggiamenti, ma mi rincuora sapere che mi è grata per qualcosa"
-Hannah: "Sono sicura che si riavvicineranno perché è impossibile non volerti bene Lenny... sei una brava persona e ricordati sempre che uno sbaglio, che sia del passato o del presente, non fa di te un poco di buono. Senza contare che ci sei sempre per tutti noi. Mi sento davvero fortunata ad averti conosciuto"
Lennart ringrazia, pone il piccolo a terra, si alza dalla sedia ed abbraccia la sua figliastra. "Dai Heron, andiamo a casa!" lo incita lei. "No, voglio stare con papi" ribatte il piccolo. Lei le promette che si sarebbero rivisti e che si tratta solo di un periodo di crisi tra mamma e papà che hanno deciso di separarsi qualche giorno per riflettere. Finalmente, Hannah convince il suo fratellino a staccarsi da suo papà, saluta Robin e torna da Syria che, a sorpresa, incrocia in pista ciclabile e decide di accompagnarla nel resto della passeggiata. Syria sembra scossa e sentenzia che Lennart si è mostrato uguale a tutti gli altri. Hannah, però, la ferma e le confessa che ha parlato con lui e che sembra sinceramente intenzionato a sistemare le cose e che si vede che la ama veramente. Syria entra ancora di più in crisi con quelle affermazioni.
Qualche giorno dopo la conversazione, nessuno si è ancora fatto avanti per riportare Lennart a casa sua, il che fa intendere che sia ancora da Robin. Ah già che sbadata, mi sono dimenticata di dire come procede la situazione lavorativa tra i corridoi del liceo: fino ad oggi, i due non si sono ne parlati ne salutati. Ma, ad un certo punto, Lennart sente una voce dal bagno dei docenti. Apre delicatamente la porta. È Syria che si sta guardando allo specchio e riflette sulla vita. "Sei bellissima!" esclama lui, facendole prendere un colpo. "Non pensavo fossi capace di compiere certi atti!" risponde lei furiosa e cercando di scappare dal bagno, ma senza successo perché finisce tra le braccia di Lennart, che la stringe a se. "Giuro che non ti farei mai del male e che è stata una piccola parentesi del mio passato. Ho passato un po' di tempo a cercare di sostituire Arya... ma poi, quando ho rischiato di mettere incinta una delle prostitute, ho capito che stavo facendo del male anche a me stesso e che dovevo lasciar guarire la ferita del lutto prima di cercare di innamorarmi di nuovo. E non avrei mai pensato che potesse essere possibile..." spiega lui guardandola fisso e dritto negli occhi, senza alcuna pausa. "Ti amo Syria!" conclude lui. "Ti amo anche io Lenny, ma ho bisogno di tempo per metabolizzare. Intanto grazie per avermi spiegato la verità. Ti credo su quasi tutto, ma ho bisogno di prove concrete sul fatto che tu non mi abbia mai tradita e tu non lo faccia mai!" risponde lei, facendo intendere che avesse bisogno di ancora qualche giorno da sola per riflettere. Non è proprio la risposta che lui si sarebbe aspettato, ma la sua dote di comprensione gli fa rispettare la sua decisione e gli fa promettere che avrebbe fatto tutto il necessario per ripristinare il clima di serenità che ha sempre caratterizzato la famiglia. I due si scambiano uno sguardo di intesa ed un sorriso, per poi tornare nelle loro classi rispettive.
Proprio vero che tutto si sistema, ma non è solo il tempo che cura le ferite. No, perché è anche la forza di volontà che permette di realizzare tutto ciò che si desidera. E Lennart sa benissimo cosa significa combattere per qualcosa di importante...
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