Capitolo 72

Lennart inizia a stare meglio e si è finalmente reso conto che l' operazione era più necessaria del previsto. Ha pure subito notato di camminare meglio e di aver recuperato una buonissima stabilità. "Come ho potuto non accorgermi che stavo perdendo un pezzo di me?" si ripete tra se e se. Al momento, è appena uscito dallo studio con Heron, dopo una delle sue sedute di terapia comportamentale. Il piccolo sta davvero migliorando e sembra iniziare a ritrovare serenità interiore. Ma oggi sembra davvero strano per aver saltato la scuola. "Leah...bimba bionda, occhi blu come Heron" inizia a parlottare sottovoce. Lennart lo guarda e gli chiede di ripetere. Heron sta zitto e arrossisce. "Ora ho capito perché hai fatto i capricci stamattina...qualcuno qui ha un' amichetta!" dice Lennart cercando di stuzzicare il suo bambino. "Leah brava calcio... papà no!" continua il piccolo. "Come papà no!? Sarò anche il tuo scarso preferito, ma ogni tanto un complimento potresti anche farmelo!" ribatte lui sconvolto ma anche un po' divertito. "No! papi scarso: visto video tanti sbagli... Leah bei tiri" insiste. Lennart, a quel punto, si rassegna e comprende che agli occhi di Heron è palesemente un cosiddetto "bidone". Poi, Heron continua, ma stavolta lascia intendere che sia bravo come papà il nostro Lennart. "Come sta piedino Toby?" domanda Heron di punto in bianco. Suo papà conferma che sta bene e che ha fatto un giuramento: non lo avrebbe più trattato male e ne approfitta per insegnare a suo figlio che gentilezza e perdono sono tra le basi dei rapporti sani e civili. All' improvviso, suona il telefono di Lennart. Indovinate chi è? Robin!

-Lennart: "Ciao brudi! Come stai?"

-Robin: "Benissimo! Sono arrivato qui a Berlino per il nuovo lavoro di mia moglie, ci becchiamo per una birra?"

-Lennart: "Sisì volentieri, così ti faccio vedere il mio piccolino com' è diventato grande!"

-Robin: "Heron sì! Me lo ricordo che era piccolissimo!"

-Lennart: "Eheh il tempo passa per tutti! Ti mando l' indirizzo della mia birreria preferita, ci troviamo direttamente là!"

-Robin: "A tra poco! Ciao!"

Arrivati alla birreria, i due entrano e notano subito che Robin li sta aspettando in un tavolo non molto lontano dall' ingresso. Quando si vedono, Robin e Lennart si abbracciano. "Ti trovo in formissima, brudi!" esclama Robin dopo l' abbraccio. "E questo deve essere il tuo ragazzo! Mamma mia che grande! Ed è pure la tua fotocopia più di quanto mi ricordassi." sentenzia simpaticamente. "Eh beh, buon sangue non mente: d' altronde, vorrebbe anche giocare a calcio, ma non posso insegnarglielo io perché sono il suo "papi scarso" a quanto pare... non solo, dice che quando giocavo non ero preciso e sbagliavo troppo". Inutile dire che, a quella affermazione, Robin scoppia a ridere e confessa che nessuno dei figli dei loro amici calciatori aveva mai considerato il proprio papà in tale modo. Anzi...dichiara che non avrebbe mai pensato di sentire nulla di simile da una delle loro bocche. Intanto arriva il cameriere che... coincidenza vuole che... fosse figlio di immigrati bergamaschi. "Non ci posso credere! I miei genitori mi hanno parlato un sacco dell' Atalanta delle meraviglie ed ora sto prendendo ordinazioni ai due esterni sinistri tedeschi... siete voi sul serio!?" spiega e domanda lui meravigliato. "Sì! Siamo noi due davvero... un po' invecchiati, ma siamo noi!" risponde Robin. Il cameriere chiede che birre e snack desiderino e poi chiede se, una volta portato l' ordine, avrebbe potuto scattare una foto con entrambi, che, ovviamente, acconsentono. Nel mentre, Lennart riceve una chiamata da Kamala per comunicargli che sarebbe diventato nonno di una bimba e che lo aveva scoperto da poco, aggiungendo che la bimba sta benissimo e sta procedendo tutto alla grande. Dopo pochi minuti, ritorna il giovane cameriere, si scattano la foto e lui augura ad entrambi una buona serata. Poi, la sua attenzione si focalizza sul bimbo che gli fa "ciao" con la manina. "Ma ciao piccolino! Come ti chiami?" chiede sempre il cameriere. "Heron!" risponde timidamente. "Dai Heron, fagli un bel sorriso!" lo incita Lennart sorridendo. A quel punto, prima di tornare a svolgere il suo turno di lavoro, il giovane cameriere dice che non aveva dubbi di chi fosse figlio e fa i complimenti. Ma... evidentemente Heron è attratto anche dal lavoro di cameriere perché... inizia a correre per i tavoli andando a chiedere birre. Lennart si scusa con Robin e va a recuperare suo figlio, per poi sgridarlo bene e ribadire che non ci si comporta così nei luoghi pubblici. Finalmente tranquilli, i due iniziano a parlare e si rendono conto che le cose sono cambiate rispetto a quando giocavano. Poi, quando Lennart confessa a Robin che sta per nascere la sua prima nipotina, quest' ultimo spalanca gli occhi perché non pensava che potesse diventare nonno così giovane.
Ma c' è di più: tra un sorso e l' altro, i due riesumano vecchi ricordi di partite e rendono partecipe anche il piccolo Heron, tramite qualche vecchio video in cui si allenavano insieme o di spezzoni di partite. Ma, ovviamente, il piccolino si deve far riconoscere e sparare la sua sentenza: "Zio Robin... molto forte... papi studia! Per favore!" esclama tutto fiero dopo averci pensato un po'. "Grazie Heron!" esclama Robin ridendo sia per l' espressione del suo ex compagno di squadra, che per la citazione di suo figlio.
A fine chiacchierata, Lennart propone al suo amico storico di andare a casa loro e cenare insieme come ai vecchi tempi. Ma ecco che arrivano le rogne: Aaliyah ha necessità di parlare con suo papà perché ha fatto una scoperta poco piacevole e i due sono costretti a rimandare la cena.
Lennart, così, dopo aver portato Heron a casa, si reca da solo a casa di sua figlia Aaliyah. "Dobbiamo parlare, io e la mia gemella abbiamo bisogno di spiegazioni!" esclama lei piuttosto furiosa, non appena apre la bocca. "Ciao figliole mie!" saluta, non appena si rende conto che sono presenti tutte e due e . "Siediti!" risponde Kamala! La cosa deve essere molto grave se entrambe sono sedute come se fossero in tribunale. Lennart si siede di fronte alle sue figlie. "Papà... abbiamo trovato questo album cercando tra le foto di quando ci siamo riconciliate... cos' è questa roba?" domanda Kamala. Silenzio di tomba. "Io posso spiegare..." inizia lui in preda ad una crisi esistenziale. "Andavi a prostitute papà... come possiamo fidarci di te? Come possiamo sapere che non abbiamo fratellastri dispersi? Come possiamo credere che non hai tradito Syria!?" si intromette Aaliyah. "Io non ho mai tradito Syria! È stato solo un periodo in cui cercavo di calmare un vuoto affettivo!" esclama lui sembrando sulla difensiva "Come possiamo crederti? Tu mi hai cresciuta andando a fare il puttaniere!" grida Kamala. "Non potevo dirtelo, bimba mia! Eri piccola... ma incontrando Syria ho messo la testa a posto, lo giuro" si giustifica lui. "Ma per favore... non ditelo a Syria!" "Ci penseremo! Adesso sparisci da casa mia!" sentenzia Aaliyah. Lennart, a testa bassa, se ne va e inizia a piangere di tristezza assurda. Syria chiama, ma lui non risponde e le dice, tramite messaggio, che va a dormire da Robin. Arrivato sotto casa sua, suona il campanello. Robin apre e lo abbraccia forte. "Vieni dentro che parliamo... che è successo brudi!" dice dolcemente lui al povero Lennart. I due si spostano nella camera degli ospiti e si siedono sul letto. "Che succede?" domanda Robin, appoggiando una mano sulla sua spalla. Nel mentre, capisce anche che Syria ha scoperto tutto perché ha risposto con "Sì e restaci pure. Sono furiosa con te!" e questo messaggio spinge Lennart a dichiarare al suo amico di aver perso tutto. Di aver perso la fiducia di tutti i suoi cari. E soprattutto... ha paura di perdere le tappe di crescita di Heron. Ha paura anche di avergli causato anche qualche trauma che potrebbe rallentare i suoi progressi proprio essendo scomparso da casa all' improvviso. Robin cerca di rassicurarlo dicendo che sarebbe stato uno stato di rabbia temporaneo e che sia le gemelle che Syria si sarebbero ricordate di tutte le qualità che ha come uomo e come padre. "Ho già sofferto di depressione in passato e in questo momento ho il pallino del suicidio che è tornato a tormentarmi da quel periodo nero. Non voglio ricascarci!" singhiozza lui, inondando la sua maglia di lacrime. Robin: "Lo so Lennart, mi ricordo! Ora sei a mente offuscata, quindi ti consiglio di fare una bella dormita! Però ricordati che i vantaggi di avere un amico psicologo sono anche questi! Posso fare anche terapia di famiglia se serve! In ogni caso, domani ne riparliamo e cerchiamo una visione oggettiva" risponde, cercando di riscaldargli il cuore e stringendogli la mano, come se il sottotitolo di quanto appena annunciato fosse "sistemeremo anche questa!" "Voglio solo morire!" ribatte Lennart, che nel frattempo si è disteso. Robin lo invita a dormire e gli dice che torna da sua moglie. "Buonanotte brudi!" si augurano in coro.
Una cosa è sicura, quando sostiene di non aver tradito Syria sembra sincero al 100% ma riuscirà a conquistare la fiducia della sua famiglia? Questo al momento non ci è dato saperlo, però almeno ha qualcuno che lo sostiene e non è solo.
Forza Lennart, noi lettori e scrittrice siamo tutti con te e siamo sicuri che riconquisterai tutti non appena si accorgeranno delle tue innumerevoli qualità umane...

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