Capitolo 71
"Ciao fratellino! Oggi stai con la tua sorellona che ti vuole tanto bene!" esclama Kamala subito dopo il pranzo celebrativo per il suo ultimo esame universitario. Destino vuole che coincida anche con il giorno dell' intervento di Lennart e, per questo, Kamala e Achraf si sono offerti di stare con il piccolo. Aaliyah e Hannah invece devono rispettivamente andare al lavoro e uscire con una persona misteriosa. Syria, prima di uscire di casa, stila le regole da applicare con Heron. "Achraf, calcio! Papi non mi fa mai giocare" se ne esce il piccolo di punto in bianco. "Signorino, prima i compiti!" si raccomanda la mamma. Non appena escono di casa, Heron ripete: "Achraf! Calcio!" ma interviene anche Kamala: "Dopo i compiti giochiamo a calcio, promesso!" si raccomanda. "No compiti!" esclama Heron infastidito. "Non ci crede nessuno che non hai compiti! Dai che prima li finiamo, prima giochiamo!" risponde Achraf. A quel punto, i tre si recano in cameretta di Heron ed iniziano a fare gli esercizi di grammatica su articoli e sostantivi, ma, durante la pausa, Kamala fa vedere al suo fratellino dei video di Lennart da giovane di quando ancora giocava a calcio ad alti livelli. "Vuoi diventare come papà?" gli domanda lei con estrema delicatezza. "No! Papi scarso!" ribatte il piccolo lasciando i due presenti sconvolti. "Come papi scarso!?" ripete lei sconvolta e con gli occhi spalancati. "Papi tanto scarso! Non sa giocare calcio!" ribadisce lui una seconda volta. "Dai Heron! Non si dicono queste cose su tuo papà!" dice Achraf. "Se Lennart ti sente..." aggiunge. "Ora ricominciamo con i compiti!" ordina Kamala. Una volta terminato con i compiti, Heron comunica di avere fame, ma è dispiaciuto nel trovare una mela sbucciata nel piatto anziché qualcosa di più sostanzioso. Dopodiché, finalmente, Achraf e Heron si mettono a fare qualche passaggio in giardino e si divertono talmente tanto che non si accorgono del tempo che passa e tornano Syria e Lennart. Heron gli corre in contro e lo vuole abbracciare. "Ciao scarso!" lo saluta. Kamala e Achraf si mettono le mani nei capelli e Syria si pietrifica. "Com' è che mi hai chiamato?" domanda Lennart sperando di aver capito male. Il piccolo ripete la parola "Scarso" e il suo papà, che già era nervoso e giù di morale per l' intervento, si intristisce ancora di più ma cerca di non pensarci. La scena si sposta in salotto e Lennart si stende sul divano con la caviglia operata appoggiata su un cuscino morbido. "Come ti senti?" domanda Kamala. Lui dice che il dolore post operatorio si sente, ma sa che poi ne varrà della sua salute e quindi diventa sopportabile. "Ti ho preparato una cotoletta, ho pensato potessi aver bisogno di coccole oggi!" dice sempre lei, sapendo che è la formula magica per far uscire il suo bel sorriso. Lui, a sorpresa, ringrazia ma dichiara di non aver ne fame, ne voglia. Deve essere proprio scosso se rifiuta la sua ossessione. Poi, Achraf si rivolge a Syria perché Heron ha fatto tutti i compiti e si scambiano due chiacchiere lasciando papà e figlia da soli.
-Kamala: "Sono molto fiera di te, papà! Hai preso la decisione corretta! Tra poche settimane sarai come nuovo e ancora più splendente"
-Lennart: "Davvero sei fiera di me? Allora chi ha insegnato ad Heron la parola scarso?"
-Kamala: "Nessuno di noi due, tranquillo... è solo che gli ho fatto vedere alcuni video tuoi di quando giocavi e ti ha chiamato papi scarso... sia io che Achraf gli abbiamo detto che non si deve permettere di ripetere certe cose"
A quel punto, Syria torna in salotto con un tè caldo per il suo compagno e Kamala va a chiamare Heron perché vuole che parli con il papà e si scusi. Heron arriva subito e Lennart chiede se possono stare loro due da soli.
-Lennart: "Pensi davvero ciò che hai detto?"
-Heron: "Papi scarso, sì"
-Lennart: "E cosa te lo fa pensare?"
-Heron: "Passaggi brutti, tiri brutti, tutto brutto quando papà gioca"
-Lennart: "Beh sai patatino mio... molte persone mi dicevano che io ero pessimo come giocatore, che non dovevo nemmeno stare in campo, che ero lento... all' inizio faceva male, ma poi ho imparato a lasciar correre. Solo che sentirselo dire dal proprio cucciolo ferisce e mi fa pensare che quelle persone avessero ragione"
In quel preciso istante, Heron percepisce la tristezza del papà, sale sul divano, gli dà un bacino sulla guancia e si vuole stendere appoggiando la testa sul suo addome. Lennart, dopo aver appoggiato la tazza sul tavolino, inizia a coccolarlo e Syria, dopo aver accompagnato Achraf e Kamala alla porta perché dovevano tornare a casa, si gira e prende il telefono per immortalare quella scena di immensa tenerezza. Dopo un po' di silenzio, Heron inizia a scusarsi, anche se a modo suo. "Scusa papi scarso, ma sei il mio scarso preferito. Ti voglio bene" gli dice con gli occhietti che si chiudono. Lennart sorride e ricorda che anche lui gli vuole tanto bene e che, ripensandoci, nessuno gli aveva mai detto di essere il suo scarso preferito e quindi si sente onorato perché sa che è la dicitura simbolo del suo bimbo.
Un paio di giorni dopo, avviene anche a scuola lo sblocco ufficiale emotivo di Heron e sembra tornato quello di sempre dopo il periodo ansioso che ha trascorso. Sì, oggi a ricreazione, per la prima volta ha chiesto di giocare con due compagni di classe, un maschio e una femmina, che si sono mostrati molto disponibili ed hanno fatto la gara con le macchinine. Ma, qualcosa mi dice che bisognerà rinforzare bene l' autostima di Heron perché non solo è molto fragile, ma ha confessato a Kai, tramite le parole "bambina macchinine bella" di apprezzare la sua compagna di classe e per i bimbi diversamente abili potrebbe essere un piccolo problema, in quanto spesso subiscono rifiuti se dichiarano i loro sentimenti. È vero che alle elementari si è piccolini, ma chi non ha mai avuto la classica "cottarella" da bambino? Penso proprio quasi tutti almeno una volta nel corso della propria infanzia. Ma Heron sembra proprio essere stato colpito da questa bimba, quasi come la giudicasse come la vergine scesa in terra. E in quel momento, tutti i pensieri (papi scarso compreso) sono spariti perché non riusciva a schiodarsela dalla testa. Sarebbe curioso capire se gli è rimasta così impressa perché è stata la prima bimba con cui è entrato in contatto e che si è mostrata carina con lui o se, effettivamente, la trova molto carina come dice. Beh, anche questo lo scopriremo più avanti: d' altronde è il tempo uno degli enti che fornisce risposte nell' ambito della conoscenza di se stessi e degli altri, giusto? Non si può sapere con certezza, ma se questa frase è sulla bocca di molti, un fondo di verità comune ci sarà?! Mah, chi può dirlo...
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