Capitolo 62
"Ma chi è il patatino più bello del mondo?! Ma sei tu!!" chiedo al mio bimbo, che è posizionato sul seggiolino, cercando anche di farlo ridere. Ormai Heron ha sei mesi e sta iniziando a restare in posizione seduta da solo. Sta facendo un sacco di progressi e le sedute con la nuova cura sperimentale per stimolare le aree cerebrali sembra fornire i suoi frutti. Al momento, anche gli occhietti sono a posto nel senso che la cataratta è stata tolta, ma da quell' occhio non vede benissimo. Ma quel che è certo è che avrà bisogno di attenzioni speciali per tutta la vita. Soprattutto finché è piccolino: so che, magari, per lui sarà una tortura, ma ci ringrazierà quando sarà più grande, specialmente se riusciremo a proiettarlo in un futuro all' insegna dell' indipendenza. Tra le altre cose, ci è stato consigliato di parlare molto con lui, in modo da migliorare il suo vocabolario e frenare il più possibile il suo ritardo nel linguaggio. Vi confesso anche che, nonostante i miei quarant' anni tondi e compiuti da un mesetto, ho molte più energie di quanto mi aspettassi. All' improvviso, sento un odore poco gradevole e prendo io in braccio il piccolo, poiché Syria è nel corso di una telefonata con il pediatra per dei consigli sullo svezzamento, che non abbiamo ancora iniziato, perché vogliamo confermare o escludere la presenza della celiachia, in quanto molto comune dei bimbi che presentano la trisomia 21. "Ehm... direi che qualcuno ha fatto la cacchina!" esclamo io. Heron sorride ed emette la sua prima risatina. Mi dispiace che sua mamma se la sia persa, ma dopo gliela racconteremo ed avrà onore di sentirla pure lei. Vado nel bagno di camera nostra, dove è stato posizionato il fasciatoio. "E adesso... cambiamo il pannolino e starai subito meglio!" gli spiego. Un metodo per stabilire il legame con i bimbi è proprio spiegare ciò che si sta facendo con loro e renderli partecipi nell' attività. Mamma mia, che puzza! Heron si è proprio impegnato questa volta. "Ma sì, ma quanto bello sei?! Piccolino di papà!?" gli chiedo. Lui sembra proprio capire e sorride di nuovo. Prima del nuovo pannolino pulito, gli passo una salvietta delicata per pulirlo bene e poi...ecco fatto! "Ora sei come nuovo e papà ti vuole tanto bene" esclamo con la classica vocina riservata ai bimbi piccoli. Io ed Heron, torniamo in cucina e scopriamo che mamma ha terminato la telefonata. Il pediatra ha consigliato di fare un esame del sangue per togliere ogni dubbio e approfittare anche per verificare lo stato della sua anemia. A quel punto, Heron inizia a piangere improvvisamente. Syria prova ad allattarlo e, in un primo momento sembra calmarsi. Poi, però, riprende a piangere e non ne capiamo il motivo, così, riprovo a prenderlo in braccio e cullarlo con estrema dolcezza. Ma niente. Assolutamente nulla. Quanto vorrei che le ragazze fossero qui: loro sono davvero brave con i bimbi, soprattutto Kamala che è dotata di una spiccata sensibilità. Ma ognuna delle tre mette in gioco il suo lato migliore quando si tratta di Heron. "Cosa succede bel visino? Che ti passa per la testolina?!" gli chiede Syria, che mi propone di portarlo nella culla, magari ha sonno. Però, non appena giungiamo in camera e lo posizioniamo, notiamo che si calma solo con la copertina, nonostante sia giugno. Ci salgono i peggiori dubbi: che si stia ammalando? Che abbia male da qualche parte? Allora, Syria richiama il pediatra, mentre io provo a misurargli la febbre, che, per fortuna, non ha, ma noto che tende ad indicare il suo orecchio sinistro e provo a darci un' occhiata. Ovviamente, non mi sembra di vedere nulla ti strano, ma scopriamo che potrebbe trattarsi di un' otite che può essere curata con una semplice tachipirina e senza antibiotici, oltre ad una dose di coccole raddoppiata, visto che non ha febbre. Ascoltiamo le indicazioni del medico e, dopo circa quaranta minuti, Heron sembra iniziare a tranquillizzarsi, come se il fastidio fosse sparito per magia. Nel mentre, rientra Aaliyah a casa perché sente il bisogno di cambiarsi i vestiti e restare un po' più comoda. Prima, però, lei viene in punta di piedi vicino alla culla. Ma nemmeno il tempo di attraversare la porta, che Heron si sveglia e scoppia a piangere di nuovo. "Heron si è svegliato, che faccio?!" grida lei preoccupata. Io e Syria torniamo in camera da lui, e pensiamo sia opportuno un giretto dal pediatra. Non era mai stato così agitato in un solo giorno ed ha già ripreso ad indicare l' orecchio. Per fortuna, lui può visitare anche a casa sua e abita a pochi minuti, quindi ci dice che lo possiamo già portare adesso. Dopo un controllo ben accurato, ci prepara le carte per gli esami e ci conferma che l' orecchio è leggermente infiammato, ma dovrebbe risolversi nel giro di pochi giorni ed in maniera spontanea.
La settimana seguente, finalmente, possiamo iniziare ad introdurre Heron nel mondo dei cibi solidi, ma prestando molta attenzione perché celiachia ed anemia sono state confermate, quindi dovranno cambiare le abitudini alimentari di tutta la famiglia, cosa che le ragazze non so quanto possano reggere nel lungo termine, così mi viene l' idea di ricavare un altro angolo cottura nell' enorme salotto di cui dispone la nostra casa, in modo da evitare la contaminazione del glutine, che per il nostro cucciolo potrebbe essere deleteria, e permettere a noi di togliere qualche sfizio ogni tanto, cucinando nella cucina classica. L' unico freno che questa idea pone nel mio cervello è: ma Heron capirà che certe pietanze non potrà mangiarle per il suo bene? Non si rischia che si senta troppo diverso rispetto a tutti noi? Non a caso, l' argomento del pranzo in famiglia della domenica è proprio questo. Syria pensa che sia una buona idea, ma condivide con me gli stessi dubbi e non vorrebbe mai che si sentisse escluso dalla società. Le ragazze, invece, a mia grande sorpresa, sostengono che sia meglio se noi ci adattassimo alle esigenze di Heron, per dargli un senso di appartenenza ad una comunità, a patto però che vengano scelte alternative sane e non i classici cibi "gluten free" arricchiti di sostanze artificiali. Tanto poi si sarebbero sfogate fuori casa con gli amici! In effetti, hanno sollevato una questione molto interessante anche loro ed hanno ragione a voler fornire un' alimentazione corretta ed equilibrata fin da subito. Beh, però, visti i primi esperimenti con i nuovi sapori, le buone notizie, su questo campo, sembrano esserci: apprezza molto la mela, la banana, la zucca, le patate e l' omogeneizzato di pollo. Anzi, in realtà sembra gradire anche gli altri gusti che ha sperimentato, ma questi appaiono i suoi preferiti. Il che ci facilita la possibilità di educare il suo palato verso una cucina naturale e al riconoscimento dei sapori troppo dolci, o più amari senza creare confusione alle terminazioni nervose che controllano le papille gustative. Poi, questa sua propensione ai cibi sani sarà fondamentale anche nel lungo termine, in quanto avrà più energie per aumentare un po' la massa muscolare e la sua salute in generale. Quindi c' è solo da sperare e continuare su questa strada.
In sostanza, io e Syria possiamo affermare che sì, crescere un figlio che necessita di attenzioni più speciali, è più complicato soprattutto se non si hanno più vent' anni, ma ti insegna tante altre virtù: due su tutte che si chiamano amore e pazienza. Soprattutto quest' ultima, perché vivendo un' esperienza di questo genere, si comprende a pieno il concetto "ogni bambino ha i suoi tempi ed è speciale a modo suo". E sì...per alcune cose ci vorrà più tempo rispetto ad altri bambini, ma non lo forziamo con le pressioni sociali che pretendono che a tot mesi un bimbo sappia già compiere questo o quest' altro. Siamo già orgogliosi di Heron ogni giorno perché taglia un nuovo piccolo traguardo della sua crescita. E siamo sicuri che ci stupirà ancora di più perché è un bambino meraviglioso...
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