Capitolo 61

Sono felicissima quanto tesa! Oggi, 13 dicembre 2038, avrei avuto verifica di Spagnolo, ma qualcuno ha deciso di venire al mondo prima del previsto: si tratta del mio fratellino Heron che ha ben pensato di nascere a metà del settimo mese. Sí, il piccolo Heron Jens Czyborra sta già dimostrando di essere un piccolo guerriero, in quanto sta già combattendo per la sua vita nell' incubatrice in cui è stato posizionato. Più lo guardo, e più penso che sia un bimbo bellissimo che appare esattamente come gli altri. Le mie sorelle sembrano essere d' accordo. Lui è già il nostro più grande amore e non vediamo l' ora di cambiare pannolini e giocare insieme. Abbiamo così tante cose da insegnargli.
I nostri genitori stanno psicologicamente bene, nel senso che entrambi si sono innamorati a prima vista del bimbo, proprio come da copione. Detta tra noi, non vedo proprio l' ora che torni a casa perché è proprio ciò che mi ci vuole per riempire le mie giornate di colori brillanti.
Cambiando discorso, la mia relazione con Achraf sta andando alla grande e lui sta bene ormai, anche se sarà sempre monitorato. Io però, da quella famosa sera in gita, ho sempre paura di fare sesso, anche con le precauzioni. Ma non saprei con chi parlarne, davvero. Mi sono pentita di aver schivato i discorsi riguardo l' educazione sessuale. Ho sottovalutato papà o semplicemente, credevo di riuscire a farcela da sola? Forse un mix di entrambe. Tra l' altro, oggi è una giornata piena, in quanto ho il mio primo controllo ginecologico perché le mie ultime mestruazioni sono state molto irregolari. La sola idea di far scoprire ai due adulti che vivono con me, il fatto di non essere più vergine mi spaventa assai. Syria non mi può accompagnare perché fresca di parto prematuro ed io sono ancora troppo minorenne per essere considerata abbastanza autonoma di fronte alla legge. Questo discorso devo affrontarlo, o sarà peggio per me. Ma poi ci ripenso, e credo fortemente che loro mi possano considerare impura. O che mi disconoscano come figlia. Sono fortemente in crisi perché non capisco quale sia la scelta giusta in questo caso.
Essendo che siamo già in ospedale, papà mi accompagna nel bar a mangiare un panino e poi ci dirigiamo nella sala d' attesa della dottoressa che mi avrebbe visitata. Ammetto che fa strano essere accompagnata da un uomo. Senza contare che io sono visibilmente persa con lo sguardo e con la testa. Papà mi chiede se sono preoccupata, ma non mi va di fornire risposte e chiedo di poter entrare da sola. Acconsente, ma noto che ha uno sguardo interrogativo. Ma ecco il guaio: non avendo sedici anni, non posso entrare senza un maggiorenne. Mi sale il panico. Indovinate qual è la prima cosa che mi viene domandata? Se sono vergine, ovvio. Non riesco a rispondere perché qualcosa mi blocca e scoppio in lacrime come una neonata. Non mi sono mai sentita tanto immatura come in questo momento. Papà, per fortuna, sembra averla presa meglio del previsto e mi abbraccia, ma sottolinea che ne avremmo parlato meglio a casa. Il controllo è andato bene e non sono state segnalate patologie strane o anomalie nel funzionamento delle ovaie, ad eccezione di una piccola cisti ovarica, che dovrebbe sparire da sola e restituirmi la normalità del mio ciclo. Niente di grave, in sostanza. Ma, riguardo a questa sfera di argomenti, sostengo che preferirei aspettare Syria e affrontare il discorso con una figura femminile.
Qualche giorno dopo, Syria è stata dimessa, ma comunque dovrà passare in ospedale tutti i giorni perché il piccolo Heron si trova ancora lì. Nonostante la sindrome, il piccolo risulta forte e sta tagliando tutti i traguardi di crescita in tempo di record. A quanto sembra, desidera proprio vivere e farsi notare. Diciamo che deve aver preso malissimo, il fatto di aver sentito che non gli hanno fornito un' alta percentuale di sopravvivenza e vuole mostrare a tutti che ce la farà. Questo ci fa anche pensare che, lui sia stato in parte, benedetto dal signore e non presenti problemi di udito. Tra l' altro, la trisomia di Heron è del tipo chiamato "Mosaicismo": questo significa che la sua, è una forma rara della condizione, ma presenta i classici sintomi in forma attenuata e nemmeno tutti. Infatti, le uniche cose che gli sono state riscontrate sono: una leggera anemia, una cataratta all' occhio destro, che si può risolvere con un piccolo intervento mini invasivo, date le tecnologie che ci sono al giorno d' oggi e la valvola dello stomaco che non si chiude bene. Però, per avere un quadro clinico generale, è necessario aspettare il completarsi dello sviluppo del suo intero organismo. La cosa che amo di più del mio fratellino, sono le manine: sono piccoline ed hanno delle dita così tenere.
Una di queste sere, però, arriva il momento di affrontare quel maledetto discorso. Io e Syria ci sediamo sul loro letto matrimoniale. "Kamala...si arriva ad una certa età in cui bisogna essere pronte a diventare consapevoli del proprio corpo e dell' uso che se ne compie" inizia delicatamente, cercando di farmi mantenere la calma. Io non riesco a dire altro che "mi dispiace" a rotazione. "Ti va di spiegarmi cos' è successo?" mi chiede lei, sempre tranquilla come non avessi combinato nulla. "Beh...non ero preparata all' idea di perdere la verginità in gita, considerando le regole ristrette. Ma è stato molto emozionante, credimi. Achraf è stato molto delicato e non ha forzato nulla. Quel che mi dispiace è che ho rischiato di rendervi nonni per colpa della mia presunzione. Ho nascosto a papà la mia relazione di proposito, sempre perché volevo sentirmi grande ed indipendente." spiego io, cercando di trattenere le lacrime e restare naturale al tempo stesso. Syria mi abbraccia e mi confessa che, anche lei, ha vissuto un' esperienza simile alla mia stessa età. Anzi. Il suo era un rapporto occasionale a cui è seguito un aborto proprio per la giovane età e il terrore di essere sgamata dai suoi genitori. Quindi mi capisce alla grande, ma mi invita ad essere più prudente e di essere aperta e non aver paura a chiedere informazioni ai "due diversamente giovani" che vivono con me. Quella dicitura mi strappa un sorriso e la mando simpaticamente a quel paese, perché, a quasi quarantadue anni si è ancora giovani a mio avviso e lo stesso vale per mio padre che deve ancora tagliare la soglia degli "anta" e li raggiungerà il prossimo maggio. A fine discorso, entra proprio mio papà ed appena in tempo, perché Syria ha concluso la conversazione con: "Non dire a papà che te l' ho detto, ma noi donne siamo più sveglie anche in questo campo: la credenza popolare vuole che l' uomo sia esperto di sesso, ma vuoi sapere la verità? Noi abbiamo informazioni più consapevoli e fondate e siamo più prudenti... perché, secondo te, il "pillolo" non ha mai preso piede?" come spunto di riflessione. Come ho detto, Lennart entra in camera per prendersi una maglietta pulita e ci squadra dalla testa ai piedi come se avessimo architettato qualcosa di malefico. Però è contento di come io abbia legato con lei, dopo un primo periodo di stordimento e rifiuto del legame con una donna che non fosse mia mamma. Non avrei mai pensato che io e lei potessimo sviluppare un livello di confidenza tale da parlare di qualsiasi cosa. Non per questo, io preferisco chiamarla per nome...matrigna non mi piace proprio, in quanto la fa sembrare una cattiva persona che non è affatto.
Ad un mese da quella discussione, finalmente, il piccolo Heron è finalmente stato portato a casa. Devo ammettere che è veramente un angioletto e di notte dorme sempre. Oggi però sembra un po' giù di morale e piange più del solito: pensiamo che, visto il suo problema allo stomaco, soffra di acidità a livelli estremi e non abbia digerito bene il latte materno, ma ancora non é svezzato per i cibi solidi, quindi lo riempiamo di coccole e cerchiamo di creargli un ambiente sicuro e caloroso. Il tutto, ovviamente, stando attenti ad essere molto delicati perché i cuccioli come lui, tendono ad avere le ossa più fragili e una leggera ipotonia muscolare.
Caro piccolino! Cosa ti succede? Sappi che la tua famiglia ti vuole tanto bene e farà di tutto affinché tu cresca il meglio possibile e in maniera serena. Come se non fosse sufficiente, a breve iniziamo a fargli fare qualche seduta presso un neuropsichiatra infantile e abbiamo già contattato la logopedista, che però ci ha consigliato di aspettare l' inizio della lallazione per facilitare la sua risposta agli esercizi.
Piccolo Heron...tu sei tutta la nostra vita e più ti guardo in quegli occhietti azzurri che richiamano quelli di papà e più immagino che tu possa realizzare grandi cose nella tua vita. Proprio così! Tu hai dei numeri fratellino e non vedo l' ora di scoprire i tuoi talenti e le tue passioni...e non sono l' unica...

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