Capitolo 60

Sono devastato ma non lo do a vedere. Anche se ormai, la gravidanza di Syria procede senza ulteriori complicazioni ed è al quinto mese, ancora non riesco a capacitarmi di come sia potuto toccare a noi un cucciolo disabile. Sono frustrato, davvero. Lo so che queste parole profumano di egoismo e so anche che non è colpa di nessuno. Ma allora perché mi sento così, anche a distanza di circa due mesi dall' amara scoperta? Forse un motivo c' è: ho paura di non essere un papà sufficientemente bravo. Di non fornire abbastanza amore quando arriverà. Forse soffro di una semplice paura di non riuscire a fornirgli un futuro, o, senza andare troppo in là, di fargli passare anche solo i primi anni degnamente. So cosa state pensando, che io ho cresciuto una bimba abbandonata e quindi con difficoltà. Ma ora ho un' altra età e temo di non riuscire ad affrontare questa sfida.
In queste settimane, sono tornato a parlare con la famosa terapeuta. Mi dà un senso di tranquillità mentale aprirmi con lei nei momenti peggiori.
Oggi ho accompagnato Syria all' ecografia ed è stato un momento molto particolare. Il sesso abbiamo deciso di scoprirlo alla nascita perché, visto che è una gravidanza a rischio, preferiamo concentrarci su tutti gli aspetti riguardo la sua salute. Io mi sono emozionato nel vedere l' ecografia in 3D. Avrà anche dei lineamenti non convenzionali, sarà anche un po' più piccolo rispetto alla norma, ma, in quel momento, tutti i pensieri negativi che ho appena raccontato sono stati spazzati via da un sentimento immenso d' amore e di protezione nei suoi confronti. Noto che anche la mia compagna sembra essere in un vortice di emozioni complesse. Mentre l' ecografo si reca a chiamare il medico per l' interpretazione dei referti, Syria mi guarda negli occhi e mi riferisce che ogni volta che sente il battito del feto, le torna alla mente quel dannato giorno in cui ha pensato di ucciderlo. "Come posso stroncare la vita di un piccolino così indifeso? So che tante farebbero il ragionamento contrario e opterebbero per l' aborto terapeutico in casi come il nostro, ma io ho capito di aver sviluppato un legame con questo scricciolo." mi chiede sempre mantenendo un contatto visivo fisso. Il medico ci conferma che è presente un lieve ritardo di crescita fetale, che comunque è recuperabile da qua, fino alla nascita, e che il mignolino presenta due falangi anziché tre, che è proprio caratteristico della trisomia 21. Purtroppo non ci sono molte buone notizie e quel che sembrava potesse avere un margine di errore di restare un incubo è mutato in realtà: il nostro piccolo avrà al 100% quella sindrome. L' unico sospiro di sollievo, arriva quando ci comunicano che non sono rilevate anomalie cardiache al momento.
Quel giorno, Syria va dal preside della scuola a presentare la domanda di maternità anticipata, per restare a casa dal settimo mese in poi, con opzione anche per il sesto, nel caso in cui ce ne fosse stato il bisogno ed io la accompagno, perché un supporto morale è sempre necessario in questi casi.
Spostando un attimo il focus sulle nostre figlie, hanno cominciato il secondo anno di liceo da un paio di settimane e, devo essere sincero, non le ho mai viste così unite: la notizia del nuovo arrivo in casa ha permesso loro di fare squadra. Pensate che, addirittura, si sono proposte di allestire la sua cameretta e non vedono l' ora di insegnargli tutto quello che hanno imparato loro in quindici anni di vita. È davvero stupendo che siano così ottimiste. Io e Syria dovremmo ispirarci proprio a loro.
All' improvviso, sento la necessità di andare in bagno a riempire la bottiglietta perché mi viene una sete assurda. Decido di recarmi nel wc più nascosto del liceo, perché oggi non ho nessuna voglia di firmare autografi o di scattare foto. Se non incrocio nessuno, nessuno può chiedermelo e, di conseguenza, rimanerci male ed etichettarmi come stronzo insensibile. Proprio entrando nell' antibagno, incontro Achraf e scopro che è tornato a scuola, simbolo inequivocabile che è sulla via della guarigione e che il suo male è tenuto sotto controllo. Non appena lui si accorge di me, si meraviglia e mi domanda come mai avessi fatto visita a scuola, così gli spiego che io e la mia compagna abbiamo un colloquio con il preside per assicurarci che Syria abbia la sua cattedra anche dopo la maternità. Mi guarda storto e mi fa le congratulazioni. Mi confessa anche che non sapeva nulla perché Kamala non aveva mai parlato a lui del fatto che sarebbe diventata sorella maggiore. Mi sembra molto strano, visto che sono fidanzati, ma cerco di non aprirne una questione.
Torno da Syria e le propongo di accompagnarla anche al corso pre parto, ma lei declina la proposta perché pensa di riuscire ad affrontare tutto da sola. Credo che questo atteggiamento che ha assunto di recente, sia una corazza protettiva per convincersi che sarà una madre all' insegna della perfezione, ma io vorrei tanto che capisse che questo stress emotivo non fa bene ne a noi, ne al piccolo. Deve rilassarsi e, per questa ragione le ho prenotato un massaggio rilassante.
Il giorno seguente, Syria sente i primi calcetti del bambino, ma non riesce a goderne a pieno perché ha la sensazione che vogliano comunicare "Mamma, papà...perché mi fate venire al mondo? Non sarò mai la vostra soddisfazione" e si intristisce. Io non so come strapparle un sorriso. Sono sicuro al 100% che, non appena vedrà il suo dolce visino, se ne innamorerà perdutamente.
A quel punto, decido che è ora di andare al megastore per bimbi e divertirci a comprare tutine, ciucci e tutto quello che serve per la nostra nuova esperienza. Syria non sembra essere molto convinta al riguardo, ma acconsente. Il problema è che, non appena arriviamo nel reparto dei giochi, Syria sente delle contrazioni forti che richiamano quelle del parto e dobbiamo recarci in ospedale. Per fortuna, si tratta solo di contrazioni finte, ma lei dovrà trascorrere un periodo di riposo assoluto fino al parto, visto che ha registrato anche una lieve emorragia.
Da quel momento, ho pensato di rivedere tutti i miei programmi per il futuro perché aprire un ristorante ho paura che non mi fornisca abbastanza tempo per prestare assistenza alla mia famiglia in un momento così delicato. Forse sarebbe meglio che diventassi insegnante di educazione fisica, ma vorrei essere sicuro che i miei studenti non mi tolgano l' anima e, soprattutto, che le ragazze non inizino a sbavarmi dietro, visto che noi sportivi siamo considerati dei sex symbol. Mi ricordo quando avevo iniziato a giocare a calcio: una ragazza è svenuta nel tentativo di chiedermi una foto. Oppure un' altra aveva iniziato ad inseguirmi minacciando di volermi togliere i vestiti. Se ci ripenso adesso, mi metto a ridere, ma all' epoca ero davvero poco gradevole con le tifose, per il semplice fatto che ero fidanzato e non volevo ne fornire false speranze, ne far ingelosire la mia ex...si, all' epoca era già proprio quella tizia che ora disconosco anche se madre delle mie figlie. Sono confuso, ma anche divertito all' idea di iniziare a mettere in riga dei giovani ragazzi. Ci devo pensare bene però e valutare pro e contro.
Ma una cosa è certa: avrei tenuto tutto in standby fino a quando non avrei preso le misure della mia nuova vita da genitore dopo più di quindici anni e prometto che sarò sempre disponibile per chiunque abbia bisogno di sostegno o di conforto...

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